
Originariamente inviato da
Mauro
Mi permetto di dissentire su quanto dottamente affermato da Rupert in quanto ritengo che la noia, più che un motore per la creatività, sia una pericolosa anticamera di comportamenti quantomeno opinabili, non a caso il mondo è pieno di persone annoiate (spesso ricchi nullafacenti) che riescono a dimostrare come si possa avere tempo per tutto e non combinare niente, come, per citarne uno a caso, il signorino Elkann.
No, più che la noia, loderei più volentieri la lentezza, quella che ci tiene lontani dalla fruizione rapida e incosciente di quantità industriali di contenuti senza che nessuno di essi ci lasci nulla dentro e quindi ringrazio chi ha pensato che possa e debba esistere uno slow food, filosofia che ci permette di godere appieno delle meraviglie enogastronomiche in barba alle tonnellate di fast (& junk) food con cui si ingozzano i tritarifiuti con sembianze umane. E ringrazio anche chi ha viaggiato con me in lunghi e lenti percorsi motociclistici lungo strade secondarie e bellissime dove, viaggiando con la dovuta lentezza, puoi scoprire dietro ogni curva una piccola meraviglia, questo nonostante la presenza sulle stesse strade di personaggi al limite del delinquenziale che trasformano ogni centimetro di strada in un terreno di battaglia a colpi di sorpassi a velocità folli.
Insomma, la lentezza è quella che ci permette vivere in modo pieno e sensibile le nostre esperienze ovvero nell'unico modo per cui ne valga davvero la pena.

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