Sangue e piume
Allodola del ricordo
è tuo il sangue che scorre
è tuo e non il mio
Allodola del ricordo
ho stretto il pugno mio
Allodola del ricordo
gentile uccello finito
non saresti dovuto venire
a beccare nella mia mano
i semi della dimenticanza.
Jacques Prévert
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
Sguinzagliare ricordi
In questi giorni penso al vento fra i tuoi capelli,
agli anni che fui nel mondo prima di te
e all’eternità che prima di te andrò a incontrare,
ai proiettili che non mi uccisero in battaglia
ma uccisero i miei amici,
di me migliori perché
non vissero oltre come me,
penso a te nuda davanti al fornello d’estate,
sul libro curva per leggere meglio
nella luce morente del giorno.
Vedi, abbiam vissuto più di una vita,
ora dobbiamo pesare ogni cosa
sulla bilancia dei sogni e sguinzagliare
ricordi che divorino ciò che fu il presente.
Yehuda Amichai
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
In me il tuo ricordo
In me il tuo ricordo è un fruscìo
solo di velocipedi che vanno
quietamente là dove l'altezza
del meriggio discende
al più fiammante vespero
tra cancelli e case
e sospirosi declivi
di finestre riaperte sull'estate.
Solo, di me, distante
dura un lamento di treni,
d'anime che se ne vanno.
E là leggera te ne vai sul vento,
ti perdi nella sera.
Vittorio Sereni
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
3 DICEMBRE
All’ultimo tumulto dei binari
hai la tua pace, dove la città
in un volo di ponti e di viali
si getta alla campagna
e chi passa non sa
di te come tu non sai
degli echi delle cacce che ti sfiorano.
Pace forse è davvero la tua
e gli occhi che noi richiudemmo
per sempre ora riaperti
stupiscono
che ancora per noi
tu muoia un poco ogni anno
in questo giorno.
Vittorio Sereni
Antonia Pozzi aveva un amico, anzi, un grande amico, Vittorio Sereni. Insieme condividevano la poesia, la giovinezza, l’università. Questa è la poesia che lui scrisse dopo la morte di Antonia e il titolo porta la data del suo suicidio.
Chissà se anche in quella postata da Daniela pensava a lei quando l'ha scritta...
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
Elogio dell'infanzia
Quando il bambino era bambino,
camminava con le braccia ciondoloni,
voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume un torrente
e questa pozzanghera il mare.
Quando il bambino era bambino,
non sapeva di essere un bambino,
per lui tutto aveva un’anima
e tutte le anime erano un tutt’uno.
Quando il bambino era bambino
non aveva opinioni su nulla,
non aveva abitudini,
sedeva spesso con le gambe incrociate,
e di colpo si metteva a correre,
aveva un vortice tra i capelli
e non faceva facce da fotografo.
Quando il bambino era bambino,
era l’epoca di queste domande:
perché io sono io, e perché non sei tu?
perché sono qui, e perché non sono lì?
quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio?
la vita sotto il sole è forse solo un sogno?
non è solo l’apparenza di un mondo davanti al mondo
quello che vedo, sento e odoro?
c’è veramente il male e gente veramente cattiva?
come può essere che io, che sono io,
non c’ero prima di diventare,
e che, una volta, io, che sono io,
non sarò più quello che sono?
Quando il bambino era bambino,
si strozzava con gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
e con il cavolfiore bollito,
e adesso mangia tutto questo, e non solo per necessità.
Quando il bambino era bambino,
una volta si svegliò in un letto sconosciuto,
e adesso questo gli succede sempre.
Molte persone gli sembravano belle,
e adesso questo gli succede solo in qualche raro caso di fortuna.
Si immaginava chiaramente il Paradiso,
e adesso riesce appena a sospettarlo,
non riusciva a immaginarsi il nulla,
e oggi trema alla sua idea.
Quando il bambino era bambino,
giocava con entusiasmo,
e, adesso, è tutto immerso nella cosa come allora,
soltanto quando questa cosa è il suo lavoro.
Quando il bambino era bambino,
per nutrirsi gli bastavano pane e mela,
ed è ancora così.
Quando il bambino era bambino,
le bacche gli cadevano in mano come solo le bacche sanno cadere,
ed è ancora così,
le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed è ancora così,
a ogni monte,
sentiva nostalgia per una montagna ancora più alta,
e in ogni città,
sentiva nostalgia per una città ancora più grande,
ed è ancora così,
sulla cima di un albero prendeva le ciliegie tutto euforico,
com’è ancora oggi,
aveva timore davanti a ogni estraneo,
e continua ad averlo,
aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.
Quando il bambino era bambino,
lanciava contro l’albero un bastone come fosse una lancia,
che ancora continua a vibrare.
Peter Handke
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
Uhh...che meraviglia rileggere questa poesia Claire, mi fa ricordare uno dei miei film preferiti in assoluto, 'Il cielo sopra Berlino'...grazie!
"...she lives for the written word, and people come second or possibly third..." Morrissey
Ricordami
Tu ricordami quando sarò andata
lontano, nella terra del silenzio,
né più per mano mi potrai tenere,
né io potrò il saluto ricambiare.
Ricordami anche quando non potrai
giorno per giorno dirmi dei tuoi sogni:
ricorda e basta, perché a me, lo sai,
non giungerà parola né preghiera.
Pure se un po' dovessi tu scordarmi
e dopo ricordare, non dolerti:
perché se tenebra e rovina lasciano
tracce dei miei pensieri del passato,
meglio per te sorridere e scordare
che dal ricordo essere tormentato.
Christina Rossetti
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
Siamo ciò che ricordiamo....
FILM
Siamo ciò che ricordiamo
Ti chiedi che sarà stato di quella ragazza
che seguiva la sua ombra
sotto un sole inclemente
sulle pietre consunte di una piazza deserta
remota scena di un film degli anni cinquanta
Tu non eri neanche nato ma hai avuto modo di conoscere
l’espressione dei suoi occhi
la smorfia delle labbra
Era lei nella sua forma naturale
o l’interpretazione che faceva
obbedendo alle indicazioni
Dove si separavano e dove confluivano
la ragazza reale e il personaggio del film
Hai dimenticato il titolo, la musica, la trama
l’unica scena che ritorna è il pavé
della piazza e la ragazza solitaria
che prova invano a raggiungere
la propria ombra calpestandola
Poi su un altro piano un volto che ti guarda
che era e non era il suo
Giovane enigmatica in un ambito
enigmatico che è andata perdendosi
nello scorrere degli anni e che ora esiste
non più come era – se davvero era -
ma come tu la ricordi
La ragazza del film e la ragazza reale
erano due e la stessa
ma solo quella del film sopravvive
nella fantasticheria di queste parole
La ragazza vera non esiste più
Sarà in pensione o forse morta
continuando a rincorrere la sua ombra.
XULIO L. VALCÁRCEL
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
Corni da caccia
Nobile è la nostra storia e tragica
Come la maschera di un tiranno
Nessun dramma fortunoso o magico
Nessun particolare indifferente
rende il nostro amore patetico
E Thomas de Quincey nel bere
L'oppio veleno dolce e casto
La povera Anna andava sognando
Passiamo passiamo poiché tutto passa
Indietro io mi volterò sovente
I ricordi sono corni da caccia
Il cui clamore smuore nel vento
Guillaume Apollinaire
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
Ricordo una stagione
Ricordo una stagione in mezzo ai colli
immensi, affaticata dal soffiare
della notturna tramontana. Un gelso
gemeva negli strappi, così alto
che talora il suo grido mi svegliava.
Ieri nel ritornarvi non sembrava
passato altro che un giorno.
La tramontana ci infuriava intorno.
Contro il cancello, intatta, era restata
una mia antica rosa morsicata.
Maria Luisa Spaziani
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
Cos'è rimasto dei momenti belli?
Il brillare degli occhi,
una goccia d’essenza,
un sospiro sul bàvero,
il respiro sul vetro,
di lacrime una briciola
e un’unghia di tristezza.
E poi, credetemi, quasi più nulla.
Fumo di sigarette
e sorrisi fuggevoli,
e un pugno di parole
che volano in un angolo
come rifiuti lievi
che il vento porta via.
E ancora non vorrei dimenticare
quei tre fiocchi di neve.
Solo questo, ed è tutto.
Jaroslav Seifert
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
I ricordi mi vedono
Una mattina di giugno in cui era troppo presto
Per svegliarmi ma troppo tardi per riprendere sonno,
Devo uscire nel verde che è colmo
Di ricordi, e mi seguono con lo sguardo.
Non si vedono, si fondono completamente
Al paesaggio, perfetti camaleonti.
Sono così vicini che li sento respirare
Benché il canto degli uccelli dia stupore.
Tomas Tranströmer
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
Il tempo corrode le immagini, i ricordi
Senza i quali noi pensiamo di non poter vivere
Esso non ci lascia che un'amarezza triste
E qualche punto sensibile, da non toccare
Ci dispiace, talvolta, d'aver smesso di soffrirne
Talmente meritavano di esser ricordati
E' la vita che se ne va da noi, è un'assenza
Che ci lascia più soli, senza pena, senza amore.
Louis Brauquier
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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