Ci vuole la mia solita buona dose di incoscienza per aprire un thread su un autore che non conosco per niente. Se lo faccio è solo perché spero che chi lo conosce meglio di me porti il suo contributo.
Ieri pomeriggio ho letto "L'ultima partita a carte" e ne sono rimasta profondamente colpita. L'ho brevemente così commentato su aNobii (da ignorante quale sono):
L'esperienza di un ragazzo nella Seconda Guerra Mondiale raccontata in 106 pagine
"Zio,-gli dissi,- vedrai che finirà presto. Quando noi arriveremo in Russia sarà già tutto finito". Mi guardò in silenzio. Sussurrò: "Ragazzo, tu parti perché sei un soldato. Ti auguro solo di tornare". Queste ultime parole scesero pesanti e riprendemmo la partita. Loro, quelli che andavo a combattere, avevano il settebello, gli ori, gli assi, noi le scartine. Le nostre figure erano già giocate.
Ho letto questo "esile libretto" (come lo definisce l'autore stesso) in un giorno, anzi, in mezza giornata... anzi meno. La prosa è scarna, quasi una cronaca, ma quanto "peso specifico" hanno le parole e quanta umanità traspare nel detto e anche nel non detto! Racconta la vita di Mario Rigoni Stern dai 17 anni ai 23: dall'arruolamento negli Alpini, alla Campagna di Russia, al campo di concentramento alla fine della guerra.
E' importante sapere che c'è stato un periodo della nostra storia in cui a 23 anni si era "vecchi sergenti", soprattutto ora che siamo circondati da giovani quarantenni!
Mario Rigoni Stern - "L'ultima partita a carte" - Einaudi
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