Una delle definizioni (penso che non molti la contesteranno) di matrimonio è: unione di una donna ed un uomo per creare un nucleo familiare e creare prole.
Ora, senza sesso, la prole come la si crea? Inoltre, se si ama la prole (i bambini) secondo me bisognerebbe amare il modo con cui vengono alla luce, che è bellissimo. Io ho partecipato - in Ospedale- al parto delle mie due figlie, e da allora posso ancor più sostenere che l'atto di amore (e i figli che ne derivano) è cosa bellissima e insostituibile.
Scusa, Antonio, ma non capisco il senso della domanda, allora.... Sai, non è per essere strafogati di sesso, ma una scopatina ogni tanto è la ciliegina sulla torta dell'amore
Il carissimo Sir non ... capisce la domanda. Non è vero, lui capisce bene. Tutti capiamo bene. Il fatto è che ogni qualvolta gli uomini (e le donne!) parlano di sesso, svicolano, girano intorno, eludono, raramente dicono ciò che pensano, anzi quasi sempre dicono quello che non pensano. Non ho detto: "Non dicono ciò che pensano" che è diverso. Insomma l'interrogativo sembra banale, ma non lo è affatto. Innanzitutto: esiste l'amore senza sesso? E che differenza c'è tra l'amore condito di sesso e quello senza questo condimento? L'amore sessuale deve necessariamente portare alla procreazione oppure ci si può fermare sulla soglia? Insomma il sesso è davvero l'amore?
No,aspetta, Antonio: la domanda era, testualmente:
Un matrimonio meraviglioso sotto tutti i punti di vista ma completamente privo di sesso vi appagherebbe?
Matrimonio o amore?E' chiaro che - parlando in linea teorica- il matrimonio presuppone l'amore, ma non è altrettanto vero il contrario, cioè che l'amore presupponga il matrimonio.Se ho capito bene, la domanda precisa, allora, è: esiste l'amore senza il sesso?
Immagino che tu pensi all'amore fra uomo e donna che potrebbe sfociare in matrimonio, allora.Beh, credo che le due cose vadano di pari passo. Anche se esiste un certo tipo di amore - che chiamerei, piuttosto, affinità- che non presuppone il sesso: è il caso, se ben ricordo, di Jean Paul Sartre e Simone de Beauvoir, compagni nella vita ma non nell'atto sessuale (questi sono vecchi ricordi scolastici; se qualcuno ne sa di più, è il ben accetto nella discussione)
Io credo che il vero amore, tra uomo e donna, possa trascendere dall'atto sessuale, sì. Però non mi sembra completo. Questa è una convinzione. L'amore fisico richiama sempre l'atto sessuale, tra uomo e donna. L'amore è donazione di se, animo e corpo.
Chiaro è che esistono tante variabili: con l'età, il desiderio fisico si affievolisce e predomina la solidarietà di coppia: ma proprio perchè si affievolisce significa che è nato anche sull'attrazione sessuale.
Il rapporto di coppia è l'acme dei rapporti, quello in cui debbono coesistere anima e corpo, e nessuno di questi può vivere senza l'altro. Ossia:
- un rapporto solo carnale annulla la porzione ideale e sentimentale dell'uomo come
- un rapporto basato solo sull'affinità mentale e sentimentale mortifica la porzione fisica e sensibile (basata sui sensi)
Per concludere, sennò divento palloso, anima e corpo devono coesistere.
Hai ragione, abbiamo divagato forse per colpa mia mettendo troppa carne a cuocere (è il caso di dire!) Il fatto è che sto facendo troppe cose al momento e ho perso il filo. Mauro ha scritto "Senza sesso non è vero amore" ed io l'ho riferito in generale, fuori del matrimonio. Comunque sia se volete rientriamo in argomento ... "Anima e corpo devono coesistere" e quando arriva la vecchiaia?
Non si scopa più, Antonio... Prende il sopravvento, finalmente, la parte migliore dell'essere umano, l'animo, creativo e nobile (anche perchè è giusto che sia così: con l'anima si può aspirare a grandi cose, compreso il Paradiso, mentre quelle altre cose ti servono solo per..... No?)
Finisce l'amore fisico. Ma inizia la parte più bella dell'avventura umana: il desiderio di conoscere fino in fondo la propria umanità, la calma con cui si prende atto dei propri errori e si è soddisfatti delle proprie conquiste;il riconsiderare se stessi e gli altri secondo una luce nuova; il proiettarsi verso l'Infinito con determinazione; capire cosa è degno di essere vissuto : così, Mara giorni fa mi ha mandato un messaggio deponente una frase di Albert Camus, in cui diceva : alla fine ho imparato che, anche nel profondo dell'inverno, regnava un'invincibile estate. Ecco, mi sembra che questa frase di Camus riepiloghi bene anche il mio pensiero, e cioè che la scoperta di un'invincibile estete ci attende, libera da tutti gli orpelli e le convinzioni più o meno radicate. E anche la parola Amore, in questo contesto, acquista una luce nuova.
Sir
Complimenti Sir per il tuo atteggiamento nei confronti della ... insostenibile leggerezza dell'essere. Un augurio a te e agli amici di questo romantico forum
Ironia o sarcasmo, caro Antonio? Comunque, io la penso veramente così.... Infatti, la vecchiaia da un lato presenta tantissimi mali (gli acciacchi, le disillusioni, le amarezze, ecc). Non sarò io a negarlo, talmente è evidente la crudezza dell'età non più giovane.
Non voglio però apparire un farfallone, dando l'apparenza di negarlo.
Volevo, invece, sottolineare l'aspetto positivo dell'età matura. Non è un romanticismo ideale, ma una necessità e un orgoglio: la necessità di essere forti davanti a un nuovo tipo di avversità che investe l'uomo; e l'orgoglio di rimanere attaccati ai propri ideali, alle proprie speranze. Con armi nuove e diverse, rispetto all'età giovanile, naturalmente. Armi che significano esperienza e calma, soprattutto.
Ma poi, vorrei insistere sull'aspetto creativo dell'età matura: insisto, ripeto, nel considerarla (nonostante gli aspetti negativi che la inondano) un'età in cui ci si può e ci si deve affacciare con un viso nuovo al mondo. Forti dell'esperienza e maturi nella certezza che non tutto è stato esplorato.
Sono troppo leggero? Sono troppo ottimista? Sono troppo mieloso? Non saprei dare una risposta.L'unica cosa che so di certo è che cerco di trarre il meglio anche dalle situazioni apparentemente negative, convinto (come sono) che dopo un crudo inverno c'è una estate meravigliosa
Un abbraccio, Antonio
Carlo
PS Hai iniziato il discorso augurandoti che saresti stato seguito. Come vedi, è stato proprio così, e il tuo filone ha riscosso successo, ottenendo molte visite e risposte
Carlo
Nessuna ironia, tanto meno sarcasmo carissimo Carlo. Condivido i tuoi pensieri e mi accorgo che anche tu hai scelto quella che io chiamo "saggezza". Una parola importante e pesante. Non mi illudo di essere un "saggio", mi sforzo di comportarmi come si comporterebbe un "saggio". Mio padre diceva spesso "volate alto" e aveva ragione. Come faccio a volare alto? Osservo alcune regole che mi sono imposto:
1. pensiero positivo
2. evitare le persone litigiose
3. parlare meno, ascoltare di più
4. camminare molto
5. dormirci su
6. domani è un altro giorno
7. aspettati di tutto
8. fai finta di non capire/sentire
9. vivi come se fosse l'ultimo giorno
10. ridi quanto puoi
Potrei continuare, mi fermo qui. Un abbraccio e tanti cari auguri. Questa estate ti aspetto in Costa d'Amalfi
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