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Discussione: Jan Wagner - Regentonnenvariationen

          
  1. #1
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    Jan Wagner - Regentonnenvariationen

    Variazioni sul barile dell'acqua piovana

    È il titolo della raccolta di liriche scritte da Jan Wagner, che nel 2015 ha vinto il premio letterario della fiera libraria di Lipsia. Per la prima volta nella sua storia il premio è andato a una raccolta di poesie e non a un testo in prosa.

    Eppure Jan Wagner pone la sua attenzione sulle piccole cose. L'orizzonte tematico è letteralmente quello del suo orticello, con componimenti dal titolo "Saggio sulle zanzare", "Chiodo", "Torba"... raccolti in un contenitore, vale a dire un titolo complessivo dell'opera, che la dice lunga: "Variazioni sul barile dell'acqua piovana". Eppure nel microcosmo di ruralità urbana che è lorticello di Wagner, l'invenzione lessicale è audace e l'universalità delle sensazioni e delle percezioni e tanto fondamentale da essere in qualche modo più forte della spazialità e della temporalità del poeta che le ha prodotte.

    Ecco in link che rimanda a un articolo comparso sul blog Le parole e le cose. Esso propone qualche estratto dalla traduzione pubblicata da Einaudi nel 2019, tradotto da Federico italiano, unitamente al testo originale.




    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

  2. #2
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    Sempre di jan Wagner e sempre dal blog Le parole e le cose, cui rimanda il link seguente, ecco un "carotaggio" di liriche effettuato da Dario Bosco dalle altre raccolte dello stesso autore. Sempre in traduzione italiana con testo originale.
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

  3. #3
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    (Ernst Stadelmann, Natura morta con pesci su fogli di giornale, 1941, Collezione Fondazione Stadema)





    nature morte
    nature morte
    ein großer fisch, gebettet auf eine zeitung,
    ein tisch aus holz in einer hütte in
    der normandie. ganz still, ganz warm - die luft
    strickt wollene socken. du kannst ihn berühren oder
    auch nicht, seine silbrigen schuppen gleich langen reihen
    von noten einer kühlen symphonie. sein kopf
    ist ab, sonst könnte er, gesetzt den fall
    daß fische lesen können, lesen
    was über seiner rückenflosse steht
    und ihm souffliert: "was tun sie, diese leute?"
    das licht entzieht sich leise, das papier
    nimmt tropfenweise meere in sich auf.
    au fond de l'image drischt der atlantik dröhnend
    die jüngsten vermißtenanzeigen in den strand.
    un grosso pesce, adagiato su un giornale,
    un tavolo di legno in una capanna in
    normandia. del tutto immobile, molto caldo - l'aria
    sferruzza calze di lana. puoi toccarlo oppure
    anche no, le sue squame argentate come lunghe serie
    di note d'una fresca sinfonia. la sua testa
    è staccata, senò potrebbe, posto il caso
    che i pesci possano leggere, leggere
    quello che sta sulla sua pinna dorsale
    e gli suggerisce: "che fanno, queste persone?"
    la luce si defila silenziosa, la carta
    assorbe in sé mari goccia a goccia.
    au fond de l'image s'agita e rimbombante l'atlantico
    i più recenti annunci di scomparsa nella spiaggia.

    Trad © Rupert luglio 2021
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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