Da qualche tempo mi è tornata la passione per la Storia contemporanea e in una delle mie incursioni in libreria ho cominciato a sfogliare questo volume che mi è sembrato ben scritto ma, soprattutto, meno "istituzionale" del solito e infatti lo stesso autore nella sua introduzione chiarisce che "Questo libro parla soprattutto dell'esperienza umana"
E, in effetti, più che snocciolare date, dettagli tecnici ed elenchi di vittime o armamenti che pure, per la necessità di contestualizzare il racconto ci sono, Hastings fa scorrere la narrazione attraverso le testimonianze delle persone comuni che, a causa di decisioni prese da governanti spesso scellerati, si ritrovano con la vita totalmente sconvolta da un evento bellico che non ha avuto uguali nella storia umana.
Ed ecco che avvenimenti noti a tutti come la battaglia di El-Alamein o lo sbarco in Normandia vengono visti con gli occhi di semplici artiglieri, fanti o carristi e non attraverso la stucchevole retorica degli alti gradi militari e, allo stesso modo, le enormi sofferenze, mai patite prima, dalle popolazioni civili vengono espresse dalle donne (troppo spesso dimenticate quando si parla di guerra) a cui è toccato il gravoso compito di accudire le famiglie private dei loro sostegni principali, inviati al fronte cercare di dar corpo alle follie imperialistiche di politici meno che criminali.
Forse non è il miglior libro sul secondo conflitto mondiale, sicuramente non è il più completo ma è una lettura che, credo, chi è interessato all'argomento non possa farsi mancare.
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