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Discussione: Mostre da non perdersi

          
  1. #16
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    Le sue donne,opulente nei fianchi e nel...fondoschiena

    Nome:   donna nuda.jpg
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    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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  3. #17
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    Ecco i Ballerini ( fra i tanti..) che avrei voluto vedere:

    Nome:   ballerini botero.jpg
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  4. #18
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    ...e la sua famosissima Monna Lisa!
    Nome:   monna lisa botero.jpg
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  5. #19
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    Tra l'altro, ci sarebbero state due serie di dipinti da vedere.

    La prima, riguardante il mondo del Circo, che Botero dipinse per due anni.
    Questi quadri sono noti per l'uso del colore, meraviglioso.
    Un esempio:

    Nome:   circo botero.jpg
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  6. #20
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    La seconda, riguardante le torture ai prigionieri di guerra in Irak.
    Sconvolgenti, pur nella loro stranezza.
    Ma li abbiamo visti solo in filmato!

    Nome:   torture.jpg
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    Qualche cenno sull'artista.

    Fernando Botero Angulo è un pittore e scultore colombiano. Le sue opere sono considerate icone dell’arte moderna da tutti i più grandi esperti a livello mondiale che lo considerano come il più importante artista sud americano vivente.

    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  7. #21
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Grande Rosy!
    Bellissima questa tua mostra virtuale del non visto. È quasi un'opera d'arte a sé stante. Mi ricorda terribilmente lo Spazio di Sensibilità Pittorica Immateriale di Yves Klein.





    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  9. #22
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    troppo buono, come sempre, Rupert!!!!!!!!!!!!! Un caro saluto, Rosy
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  10. #23
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    Sabato 14 dicembre dovrei andare a Torino a vedere la mostra fotografica di Werner Bishop, nel bellissimo Palazzo Reale. Da questa mi aspetto molto!!( anche se sarà difficile eguagliare quella di McCurry a Genova!)
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
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  11. #24
    Logopedista nei sogni L'avatar di Estella
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    Livorno omaggia il grande pittore Amedeo Modigliani con una mostra dedicata al suo periodo bohémien: è un appuntamento imperdibile.
    Nato a Livorno, Amedeo Modigliani è il pittore italiano più rappresentativo dell’epoca bohémien. Apprezzato negli ambienti parigini di fine 800 e inizio 900, l’arte di questo pittore ha fatto la storia: i suoi ritratti di donne, simili a presenze oniriche, sono conosciuti da tutti. Per omaggiare Amedeo Modigliani, il Comune di Livorno insieme all’Istituto Restellini di Parigi ha organizzato una mostra al Museo della Città di Livorno dal 7 novembre 2019 al 16 febbraio 2020. La mostra si propone di offrire al pubblico l’occasione di ammirare ben 14 dipinti e 12 disegni di Modigliani raramente esposti al pubblico.
    Per celebrare il centenario della morte del pittore, saranno eccezionalmente riuniti nelle sale del Museo della Città, i dipinti e disegni appartenuti ai due collezionisti più importanti del pittore, Paul Alexandre e Jonas Netter. Tra le opere in mostra sarà visibile il ritratto Fillette en Bleu del 1918, opera di grandi dimensioni che raffigura una bambina di circa 8-10 anni il cui vestitino e il muro retrostante sono dipinti di un delicato colore azzurro, in un ambiente ricolmo di dolcezza e innocenza. Si potrà ammirare anche il ritratto di Chaïm Soutine del 1916, suo caro amico durante gli anni parigini più difficili, seduto con le mani appoggiate sulle ginocchia.
    Anche il ritratto Elvire au col blanc (Elvire à la collerette) dipinto tra il ’18 e il ’19 raffigurante la giovane Elvira, ritratta da Modigliani ben quattro volte, due da vestita e due nuda, conosciuta ed ammirata a Parigi per la sua folgorante bellezza e per il suo caldo temperamento italiano. Jeanne, l’amante di Amedeo Modigliani, si potrà osservare in tutta la sua bellezza grazie al ritratto Jeune fille rousse (Jeanne Hébuterne) del 1919. Dei disegni si possono ammirare alcune Cariaditi tra i quali la Cariatide (bleue) del 1913.
    Insieme alle opere di Modigliani saranno esposti, inoltre, un centinaio di altri capolavori.
    Amedeo Modigliani è sempre stato legato alla sua Livorno, città in cui si era si era formato artisticamente studiando i macchiaioli, dove si era ammalato per la prima volta gravemente ed era riuscito miracolosamente a guarire fino alla partenza per Parigi, centro nevralgico della scena e del mercato artistico, dove ebbe modo di esprimere il suo straordinario talento. Nella Ville Lumière, immergendosi nell’avanguardia artistica di allora, Amedeo aveva trovato l’energia necessaria per essere invincibile, come artista, come demiurgo e come detentore di verità e di conoscenza. Era quasi riuscito a nascondere a se stesso la malattia, la dipendenza, l’inesorabile destino. La sua cultura, la sua erudizione, il suo talento, il suo fascino e il suo carisma fecero il resto. Ma a Livorno Modigliani restò sempre legato, tanto da tornarci più volte nel corso della sua breve vita.
    Marc Restellini, il curatore della mostra, afferma:
    La mostra è un ritorno a casa, sono felice di questa occasione e ringrazio e mi complimento con tutta l’Amministrazione per il coraggio e la rapidità delle scelte. Non poteva esserci decisione migliore di portare la mostra di Modigliani nella sua città nell’anniversario del centenario della morte. Qui a Livorno Amedeo Modigliani ha sviluppato la sua capacità creativa e lo spiritualismo ebraico e qui a Livorno mi auguro che la storia, e non solo il mercato, possano approfittare di questa meravigliosa opportunità per dargli la giusta posizione nella storia dell’arte occidentale.
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


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  13. #25
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    Max Ernst a Palazzo Reale, Milano

    Martedì a Palazzo Reale a Milano apre una mostra su Max Ernst. Si tratta di una retrospettiva con oltre 400 opere del pittore, scultore, poeta tedesco che è stat una delle figure fondanti e determinanti del surrealismo, ma anche una delle personalità artistiche più interessanti del XX secolo.

    Quest'estate ho avuto modo di visitare la Fondazione Guggenheim a Venezia dedicata al tema Surrealismo e magia. La modernita incantata. Bellissima! (Va da sé, dati occasione e contesto, ma il mio entusiasmo per Venezia e per la fondazione Guggenheim è grande e tracima volentieri). Chiaramente Ernst è di casa a Venezia ed è possibile avere un assaggio della sua opera grazie a una visita guidata al quadro intitolato La vestizione della sposa generosamente offerto dalla fondazione stessa.
    La retrospettiva è la prima su Ernst in Italia (almeno secondo il manifesto) e credo sia un'occasione irripetibile per poter dare un'occhiata all'immaginaro collettivo europeo, sia quello fantastico e onirico, sia quello sconvolgente e inquietante dei drammi storici che hanno segnato la vita e l'opera di Ernst, della Germania e dell'umanità intera durane d'un intero secolo.

    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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