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  1. #16
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    Margaret Hamilton vicino ai volumi con il codice dell'Apollo Guidance Computer, in una foto che è diventata leggenda.

    ll suo codice, scritto riga per riga, risolse molti dei problemi dello sbarco sulla Luna...vale la pena ricordare un episodio decisivo...

    il 20 luglio 1969, il computer di bordo del LM, il veicolo che doveva portare sulla Luna gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin, andò in sovraccarico: stava ricevendo troppi dati a causa di un errore di procedura esterno che lo costringeva a svolgere troppi compiti contemporaneamente.


    Gli astronauti chiamarono la Terra via radio, segnalando l'allarme con voce tesa: mancavano solo tre minuti all'atterraggio. Serviva una decisione immediata. Da Terra risposero di continuare la discesa ignorando la crisi del computer. Fu la scelta giusta, perché il software del computer scartò i compiti non strettamente necessari e si concentrò sull'unico davvero importante: atterrare. Senza il lavoro della scienziata l'allunaggio avrebbe potuto concludersi con un nulla di fatto
    .Margaret aveva previsto l'eventualità di sovraccarico e conflitto di informazioni durante la discesa, e aveva sviluppato un programma capace di organizzare i compiti in base alle priorità, escludendo quelli non necessari.In un'epoca in cui i posti chiave erano tutti in mano agli uomini e il sessismo era ovunque, la Hamilton era direttore e supervisore della programmazione del software del progetto Apollo, a soli 33 anni. Nel 2016 e' stata premiata da Obama con una medaglia.
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  3. #17
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    A cavalcioni sulle spalle di un compagno, capelli corti e frangetta, una ragazza agita una bandiera del Vietnam …sicuramente la ragazza in questione non poteva sapere che questa fotografia diventera’ simbolo di un epoca. Indossatrice inglese di nobili origini Caroline de Bendern ( verra' diseredata per questa foto) partecipa con gli studenti parigini che occupano la Sorbona, si scontrano con la polizia e gridano slogan come “Fate l’amore non la guerra” o “Siamo realisti, vogliamo l’impossibile”. E’ il 13 maggio 1968. La foto della "Marianne francese" fece il giro del mondo e fissa nel tempo gli ideali e lo spirito di una generazione. Da una sua intervista:

    «Non ero una rivoluzionaria, ma ero contro la guerra del Vietnam e in America avevo simpatizzato per il movimento hippie. Ho sempre amato la libertà, lo spirito creativo. Avevo già recitato in un film underground sul movimento studentesco americano. Ho sempre odiato la violenza e la guerra. Ero felice di essere sulle spalle del mio amico, a cavallo della Rivoluzione ».

    Oggi la ritroviamo a manifestare contro la Brexit...per vedere come e’ oggi e saperne qualcosina di piu’ potete leggere l’articolo sotto.

    http://www.ansa.it/sito/notizie/poli...953ef7fbc.html
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  5. #18
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    Lenore Kandel nel 1960, poetessa americana della "beat generation".
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


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  7. #19
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    Louise Brooks sul set del film "Miss Europa", 1930.
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


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  9. #20
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    Jimmy Iovine, Patti Smith e Bruce Springsteen foto fine anni settanta

    Una curiosita' su questi tre personaggi ..




    Bruce incide una demo e la lascia lì, incisa su una cassetta che,leggenda vuole, giace da qualche parte nello studio di registrazione.Non c’è tempo da perdere in progetti che non si concretizzano.Bruce se ne fa una ragione. Iovine no!
    Presala demo e convinto Bruce a prestargliela per un esperimento,l’ingegnere del suono esce dallo studio in cui sta lavorando con Bruce per raggiungere un altro studio dove Patti Smith sta mettendo insieme i pezzi di quello che sarà il suo terzo album in uscita nel 1978. Iovine le fa ascoltare la musica e poi le chiede di mettere insieme un testo che calzasse a pennello con quel sound così accattivante. Patti inizia ad elaborare il testo, lo plasma, lo corregge, lo integra. Forse non sa ancora che sta per creare una delle più belle canzoni d’amore della storia del rock.
    Because the night” !


    Da un intervista con Patti Smith ;

    «Capitò che il suo produttore, Jimmi Iovine, era il mio ingegnere e mi disse che Bruce aveva difficoltà a finire Because the Night e pensava di non inserirla nell' album perché era un' ennesima canzone d' amore.
    Io, a quel tempo, avevo cominciato la storia con mio marito e stavo scrivendo varie canzoni d' amore, fu facile completare Because the Night».
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  11. #21
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  13. #22
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    Una delle foto più famose del festival di Woodstock, il concerto che si tenne dal 15 al 18 agosto 1969 nello stato di New York, e che è diventato il simbolo della musica rock degli anni Sessanta e del movimento hippy, ritrae una giovane coppia che si abbraccia avvolta in una coperta, in mezzo a molte persone sdraiate.
    I due giovani si chiamano Nick e Bobbi Ercoline, vivevano a pochi chilometri dal luogo del festival e oggi sono ancora sposati.
    La foto, che fu scattata da un fotografo che non era lì per lavorare, e che si chiamava Burk Uzzle,
    finì sulla copertina del disco ufficiale del festival, Woodstock: Music from the Original Soundtrack and More, uscito nel 1970.


    Qui sotto invece Judy e Jerry Griffin, si erano conosciuti il 15 agosto 1969. Jerry ha raccontato che l’incontro con la futura moglie Judy fu il classico colpo di fulmine.
    La donna stava guidando per raggiungere Woodstock, ma la macchina si ruppe.
    Il problema è che mancavano ancora 120 km. L’unica soluzione era l’autostop e fu qui che incontrò Jerry.
    Fu ovviamente colpito dalla bellezza della ragazza, la fece salire e insieme andarono al festival.

    50 anni dopo, Judy e Jerry sono ancora sposati, hanno due figli e sono nonni di cinque nipoti.
    Da quel 15 agosto 1969, la coppia di Woodstock non si è più lasciata, unita dallo spirito della rivoluzione umana e dalla musica.



    foto e testi presi dal web

  14. #23
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    1982 (foto presa dal web)

    Metti una sera a cena con...da destra:

    Gabriel Garcia Marquez, Sergio Leone, Muhammad Ali, Robert De Niro e Gianni Mina'.
    La storia di questa foto nel piccolo video sotto...


    https://youmedia.fanpage.it/video/ab/V-JequSwTFQ_1j3W
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  16. #24
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    11 settembre 1970 Detroit

    Rara foto di Madonna che appena 12 enne chiede l’autografo ad Elvis Presley tra la folla di fan in delirio.

    La regina del pop Madonna ha sempre espresso la sua più grande ammirazione per Elvis Presley ed ha sempre sostenuto di averlo seguito in lungo e in largo per accaparrarsi un autografo e, stando a quanto dichiarato dalla cantante, non ne ha collezionato solo uno.
    Un paparazzo ha immortalato in questo scatto il momento in cui Madonna chiede l’autografo ad Elvis Presley .
    Nella foto pare proprio trattarsi di lei esattamente come numerosi siti internet e giornali affermano,tuttavia non se ne ha la certezza.

    riassunto dal web






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  17. #25
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    Maria Callas e Pier Paolo Pasolini in una foto ( presa dal web) a Napoli nel 1970.
    I due erano grandi amici tanto che lui le dedico questi versi

    Ma il debole sorriso sfuggente
    non è di timidezza;
    è lo sgomento, più terribile, ben più terribile
    di avere un corpo separato, nei regni dell’essere –
    se è una colpa
    se non è che un incidente: ma al posto dell’Altro
    per me c’è un vuoto nel cosmo
    un vuoto nel cosmo
    e da là tu canti.
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  19. #26
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    Nei suoi 94 anni di vita, la Regina Elisabetta II è stata testimone di tanti importantissimi avvenimenti della storia con la “s maiuscola”, ha preso decisioni importanti, indicato la via, incoraggiato i suoi sudditi a non mollare e visto le donne crescere e emanciparsi rispetto al padre o al marito.
    Lei stessa ha incarnato questo tipo di ideale, ma se pensiamo che le sue conquiste siano piovute dal cielo, ci sbagliamo di grosso: determinata ad affermare la propria volontà, sin da giovanissima, infatti, ha infatti sviluppato una insolita passione per una ragazza, per giunta di rango reale, scontrandosi persino con l’amato padre, Re Giorgio VI.
    Sua Maestà, che oggi sfoggia tailleurs in tinta con guanti, cappellini e borsetta, adorava le auto e si divertiva a cambiare le gomme o riparare motori: a 18 anni, durante la Seconda Guerra Mondiale, si arruolò nell\'esercito diventando un meccanico provetto. Qui sotto ieri...e oggi.


    foto e testo presi dal web
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  20. #27
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    quando il telefono telefonava

    Chi se lo ricorda il gettone telefonico?
    Chi lo ricorda è probabilmente di quella generazione che viveva, respirava e interagiva con gli amici senza l'onnipresente e onnipotente telefono cellulare. È di quelli che tenevano sempre in tasca un gettone "per un bisogno", perché non era necessariamente facile trovarne uno in caso di necessità. E d'altr'onde non era sempre facile neppure trovare il telefono a gettone in cui infilare il prezioso tondello metallico profilato.
    E che dire del fatto che ci toccò fare la coda per telefonare alla morosa sperando che la di lei madre (arcigna, sempre) presidiasse la postazione telefonica domestica e ti obbligasse a trovare (velocemente perché il tempo concesso da un unico gettone era poco) una pittoresca scusa per interloquire con la sua preziosa pargola...
    Eppure di quei tempi un po' di nostalgia la provo. Sarà il rammollimento senile del cervello, oppure sarà per la nostalgia nei confronti degli anni ruggenti e della sciagurata e insanabilmente ottimista ingenuità giovanile. O forse sarà per il rimpianto del tempo in cui si poteva avere tempo. Chissà. Fatto sta che quell'oggetto bruttarello, poco pratico e spesso introvabile quando necessario per finire un po' mi manca.


    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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