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Discussione: Un treno per Tallinn - Arno Saar

          
  1. #1
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Il treno per Tallinn - Arno Saar

    Il treno per Tallinn
    La prima indagine di Marko Kurismaa

    Mondadori 2016

    Trama:
    È notte, la neve cade fitta quando il treno proveniente da San Pietroburgo fa il suo ingresso nella stazione di Tallinn, capolinea. Bastano venti minuti perché dei passeggeri rimangano solo le impronte sulla neve; uno però è ancora a bordo, accasciato in una poltrona di prima classe, una bottiglia di liquore accanto a sé. Morto. È Igor Semenov, un uomo d'affari russo. Il caso è delicato e viene affidato al commissario di polizia Marko Kurismaa, che con i russi ha un conto in sospeso. E non è il livore di tanti estoni nei confronti del popolo che fino a pochi anni prima li dominava: è un dolore tutto personale. Marko ha il fascino dell'uomo tormentato, il fisico asciutto dell'ex sciatore di fondo e il rigore di chi nella vita si è dovuto conquistare tutto. In più, nasconde qualcosa. In altri tempi, Marko ha avuto la presunzione di saper distinguere al primo colpo la verità dalla menzogna. Ora è più cauto, forse più saggio, la nostalgia della giovinezza lo punge sempre più spesso e i dubbi sono quotidiani compagni d'indagine: da dove viene la tristezza che rende opaco lo sguardo di Olga, la giovane e bella moglie della vittima? Quanto è pericoloso l'uomo che qualche giorno prima è stato visto attaccare briga con Semenov? Arno Saar ci guida sulle tracce dell'assassino lungo le strade della gelida Tallinn, tra i vicoli della città vecchia, i locali alla moda delle ex zone industriali e gli squallidi quartieri dell'architettura sovietica. Un'ambientazione originale e suggestiva, un protagonista complesso e affascinante, una galleria di personaggi indimenticabili e un impeccabile congegno narrativo: Il treno per Tallinn è un romanzo straordinario e Arno Saar, pseudonimo di un importante scrittore italiano, sa procedere col passo spedito del giallista e la ricchezza di prospettiva del romanziere di classe. (Ibs)



    Commento:
    Questo romanzo breve (166 pagine spaziose) ha un protagonista estone, si svolge in Estonia, si muove tra il mondo russo e quello estone, però è scritto da un italiano: Arno Saar, dice la bandella, è lo pseudonimo di "un importante scrittore italiano".
    Il libro è piacevole, ironico, scorrevole, intrigante quanto basta, però... C'è un però... il protagonista Marko Kurismaa sembra italiano, pensa, ragiona, fa le battute che farebbe un italiano.
    All'inizio del romanzo si scopre che il morto ammazzato è stato avvelenato... con la cicuta, insomma è stato "socratizzato". Ecco per me questo è un vezzo di una parte della letteratura italiana in cui la cultura e la competenza di certi autori fanno spesso capolino tra le righe. Nel romanzo, oltre a Socrate e alle citazioni latine, (giustificate da un padre docente) ci sono elenchi di luoghi comuni dal sapore, per me, molto più italiano che estone, cito:


    Non appena Marko ebbe posato la giacca a vento sull'attaccapanni dell'ufficio, Kasparov Mand entrò con un plico in mano e un gran sorriso in volto: "Non tutto il male viene per nuocere" disse, e rimase lì, in piedi davanti alla scrivania di Marko, a sorridere ancora.
    " Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. La madre dei cretini è sempre incinta. Se vuoi fare una gara di proverbi vinco io, se invece vuoi dirmi cos'hai scoperto. Non restartene lì impalato e spiegarmi". (Cap. 4, pag 27)


    E vi dirò, non basta che mi descrivi il paesaggio, non basta che mi racconti dell'odio verso i russi, che mi racconti del regime comunista, dei dissidenti, a volte in modo assai didascalico, per rendere estone il romanzo perché il protagonista resta e rimane un italiano DOC o "vero" direbbe Cotugno.


    Mi chiedo chi potrebbe essere l'importante scrittore che si cela dietro il nome di Arno Saar.
    Avevo pensato a Camilleri, per la cultura e per l'ironia che amalgama tutto il romanzo, però dopo anni di scrittura gialla, ci sono delle ingenuità che mi sorprendo un editor non abbia fatto notare. Ci sono molte ripetizioni, spiegazioni del tutto inutili. È come se l'autore non sapesse bene quanto fidarsi della competenza "investigativa" del lettore e così tende a spiegare anche le cose più semplici, ma non una, due volte! No, Camilleri non lo farebbe mai.
    Avevo pensato a De Giovanni per la particolarità del commissario, oppresso non dalla vista dei fantasmi ma da narcolessia, eppure non ci sono triangoli amorosi sfibranti, il nostro Marko ha un'amante e, viva dio, non hanno problemi a dividere l'intimità!
    E allora chi sarà? Non lo so.
    Di sicuro è colto, ironico, e non uno scrittore giallo.


    Comunque devo ammettere che se pure il romanzo è davvero una lettura easy going, mi ha fatto venire voglia di approfondire un po' l'Estonia e il suo percorso per l'indipendenza.
    Giudizio del tutto positivo, ma 17.00 euro sono a mio avviso troppi.

  2. #2
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    C'è chi dice Lucarelli

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  4. #3
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Mi sembra impossibile... ci sono davvero delle ingenuità "gialle".

    faccio un esempio:
    il commissario sta ispezionando il luogo del delitto per consegnare alla scientifica qualsiasi cosa rinvenuta, trova un foglietto, ma è troppo in profondità e la sua mano da uomo non riesce a prenderlo, chiede alla tipa della carrozza-bar di aiutarlo. Lei lo estrae e glielo consegna, allora il commissario tira fuori dal suo portafoglio una carta di credito e gliela fa prendere in mano e poi la rimette via.
    Sapete perche?


    qui l'intervista a Arno Saar.

  5. #4
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    Il libro non l'ho letto, quindi mi limito a fare un'ipotesi

      Spoiler

    Prende le impronte della tipa così le può escludere da quelle trovate sul foglio

  6. #5
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Esatto!
    Adesso dimmi se dopo servono ben due spiegazioni sul perché!
    la prima dell'io narrante del commissario che ci spiega perché lo ha fatto
    la seconda del tecnico della scientifica che lo ribadisce dopo alcune pagine.

    e così ci sono anche altre ripetizioni, per questo mi sembrava un giallista alle prime armi!

  7. #6
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    e così ci sono anche altre ripetizioni, per questo mi sembrava un giallista alle prime armi!
    Dall'intervista, però, si capisce chiaramente che è uno esperto ... ma allora perchè scrive in modo così ingenuo? Che sia tutto un trucco per dare visibilità ad un nuovo autore?

    Ecco a voi il nuovo giallo di Elvira Coot, psudonimo sotto il quale si cela una grande giallista italiana ... tutti lo comprano e lo leggono e ne parlano

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  9. #7
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Esatto!
    Adesso dimmi se dopo servono ben due spiegazioni sul perché!
    la prima dell'io narrante del commissario che ci spiega perché lo ha fatto
    la seconda del tecnico della scientifica che lo ribadisce dopo alcune pagine.

    e così ci sono anche altre ripetizioni, per questo mi sembrava un giallista alle prime armi!
    La stessa ipotesi l'ho fatta anch'io, ma la di là delle idee che si può avere, la cosa che mi scoccia parecchio è che si crei l'ennesimo "caso letterario" per far pagare 17 € un librettino da 160 pagine.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  10. #8
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    si crei l'ennesimo "caso letterario" per far pagare 17 € un librettino da 160 pagine.
    Allora non può essere neanche Lucarelli. Che senso ha tutto sto buridone, per vendere un libretto a 10 cent la pagina quando gli basterebbe pubblicare i suoi temi della prima elementare per vendere a volontà?

  11. #9
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Allora non può essere neanche Lucarelli. Che senso ha tutto sto buridone, per vendere un libretto a 10 cent la pagina quando gli basterebbe pubblicare i suoi temi della prima elementare per vendere a volontà?
    Concordo in pieno.
    Poi magari il libro è comunque godibile come dice Kaipirissima, però uno si aspetterebbe un po' di autenticità e, visto che ormai si traducono libri da qualsiasi lingua, se parliamo di Estonia fatemi conoscere qualche autore estone ... oppure si desse davvero spazio a giovani (e validi) autori italiani presentandoli per ciò che sono senza ricorrere a questi banali trucchetti di marketing che, solo per il fatto che vengano adottati, mi fanno pensare che dietro al fumo ci sia poco arrosto.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  12. #10
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Esce il secondo capitolo di Arno Saar, La neve sotto la neve

    l'autore si palesa:

    alessandro peressinotto,

    Costo 17 euri.

  13. #11
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Ecco, a dare agli autori di libri convincenti a meta un'altra possibilità ... Ci si guadagna.
    Ho appena divorato La neve sotto la neve. Davvero bello, lo consiglio a chi ama gli ispettori carismatici e detection condite di ironia.

  14. #12
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Esce il secondo capitolo di Arno Saar, La neve sotto la neve

    l'autore si palesa:

    alessandro peressinotto,

    Costo 17 euri.
    Questo post mi era sfuggito.

    Quindi Arno Saar è uno pseudonimo di Alessandro Perissinotto? E che bisogno ne aveva? E' uno che è già conosciuto per scrivere bene, ma forse aveva bisogno di "internazionalizzarsi"
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

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