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Discussione: Alle donne, dalle donne, per le donne

          
  1. #271
    Master Member L'avatar di Claire
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    La Bambina

    La bambina con treccine e frangetta, col bavaglino e la borsa sulla schiena,
    nella quale le foto dei miei mi insegnarono a riconoscermi,
    oggi, davanti a me, compare in questo quaderno.
    Felice coincidenza: da questa creatura venni
    per giungere a lei dopo un lungo cammino.
    Ti prego: continua a essere te stessa, o torna a godere i tuoi genitori ancora giovani,
    l’agnello e l’acqua nel suo letto di pietra. Non preoccuparti:
    sono una di quelle signore che a volte trovi in visita a casa
    e il cui nome non riesci più a ricordare.

    María Victoria Atencia
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  3. #272
    Master Member L'avatar di daniela
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    Qualsiasi vento
    è vento di mare,
    e qualsiasi città,
    anche la più continentale,
    nelle ore di vento
    è marittima.
    C'è odor di mare,
    no, ma: c'è aria
    di mare, l'odore lo
    aggiungiamo noi.
    Anche il vento del
    deserto è di mare,
    anche quello della
    steppa è di mare.
    Giacché al di là di ogni
    steppa e di ogni deserto
    c'è il mare. Ogni viuzza
    in cui tira vento è la
    viuzza di un porto.

    "Marina Cvetaeva"
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  4. #273
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
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    UNA DONNA FENOMENALE

    Le belle donne si domandano dove si celi il mio segreto.
    Non sono appariscente, né disegnata per vestire
    taglie da modella,
    ma quando comincio a raccontarmi
    credono stia raccontando storie.
    Dico loro
    Che è nello spazio del mio abbraccio,
    è nell’ampiezza dei miei fianchi
    è nell’andatura del mio passo,
    è nella linea delle mie labbra.
    Sono una donna,
    intensamente.
    Sono una donna fenomenale
    Ecco io chi sono.

    Quando entro in una stanza,
    disinvolta, come piace a te
    E cammino verso un uomo
    tutti gli altri si alzano in piedi
    O cadono sulle ginocchia,
    poi si raccolgono intorno a me
    Come le api intorno al miele.
    Dico loro
    Che è il fuoco del mio sguardo,
    è lo splendore del mio sorriso
    è l’ondeggiare della mia vita,
    ed è la gioia nei miei piedi.
    Sono una donna,
    intensamente.
    Una donna fenomenale
    Ecco io chi sono.
    Anche gli uomini si domandano
    cosa vedano in me,
    ci provano davvero,
    ma non riescono a toccare
    l’essenza del mio mistero.
    Quando tento di mostrarlo
    essi dicono che ancora non vedono.
    Dico loro
    Che è nell’arco della mia schiena,
    è nella luce del mio sorriso,
    è nel sentiero dei miei seni,
    è nella grazia del mio stile.
    Sono una donna,
    intensamente.
    Sono una donna fenomenale.
    Ecco chi sono io.

    Ora puoi comprendere
    perché il mio capo non è chino.
    Io non urlo o salto in giro
    io non parlo con un grido.
    E quando mi vedi passare provi un orgoglio glorioso.
    Io dico
    è nello scatto delle mie ginocchia,
    è nell’onda dei miei capelli,
    è nel palmo delle mie mani,
    è nel bisogno delle mie attenzioni.
    Perché io sono una donna,
    intensamente.
    Una donna fenomenale.
    Ecco io chi sono.


    MAYA ANGELOU



    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

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  6. #274
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    "Io non devo scordare
    che il cielo
    fu in me.
    E quando per le strade - avanti
    che sia sera -
    m'aggiro
    ancora voglio
    essere una finestra che cammina,
    aperta, col suo lembo
    di azzurro che la colma.
    Ancora voglio
    che s'oda a stormo battere il mio cuore
    in alto
    come un nido di campane.
    E che le cose oscure della terra
    non abbiano potere
    altro - su me,
    che quello di martelli lievi
    a scandire
    sulla nudità cerula dell'anima
    solo
    il tuo nome.

    -Antonia Pozzi-
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  8. #275
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    Smile

    MILIONI DI DONNE

    Milioni di donne
    dipanano la vita nel chiuso
    di pareti stinte.
    Il pianto del bambino di notte
    le unisce all'uomo di fianco
    e divide
    per la sacralità del suo sonno.
    Poi viene il tempo
    di fare la riga ai capelli
    e riannodare le trecce sciolte,
    viene il tempo
    di soffiare nasi
    e lavare ginocchia sbucciate.
    Milioni di donne - così -
    ad aspettare partenze e distacchi:
    ed è sempre l'alba - ai risvegli
    il volto è sempre bianco di stanchezza.
    Ancora
    milioni di donne non sanno
    i respiri di betulla
    - soltanto la fatica dei giorni -
    non sanno i desideri e le braccia
    ma solo gli affanni
    e i ventri svuotati
    che crescono silenzi
    nei corpi sconfitti.

    Adriana Scarpa
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  9. #276
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    IDILLIO

    Una sera d’estate in giardino saremo
    io e te - con pasta e vino bianco ceneremo.

    Poche parole. La testa reclinata,
    guarderò l’ombra sul rosso sentiero,
    che tutto sia passato quasi non parrà vero.

    Quella begonia gialla. La casa, la facciata.
    Senza male alla gamba, Kingsgate Park traverseremo,
    per la via lunga a casa torneremo.

    Il Paradiso che vorrei, che amo?
    Noi due come siam stati - e ancora, a volte, siamo.

    WENDY COPE
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  10. #277
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    Ninfee

    Ninfee pallide lievi
    coricate sul lago -
    guanciale che una fata
    risvegliata
    lasciò
    sull’acqua verdeazzurra -
    ninfee -
    con le radici lunghe
    perdute
    nella profondità che trascolora -
    anch’io non ho radici
    che leghino la mia
    vita - alla terra -
    anch’io cresco dal fondo
    di un lago - colmo
    di pianto.

    Antonia Pozzi
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  12. #278
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    Con semplice cortesia
    mi si fece incontro e sorrise.
    Tra pigro e carezzevole
    mi sfiorò la mano con le labbra.
    Mi fissò con occhi misteriosi
    come quelli delle immagini sacre.
    Dieci anni di grida soffocate,
    tutte le mie notti insonni
    chiuse nella parola sussurrata,
    parola detta invano.
    Te ne andasti.
    E di nuovo l’anima è deserta e chiara.

    * Anna Achmatova *
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  14. #279
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    Desolazione

    La bruma spessa, eterna, affinchè dimentichi dove
    mi ha gettato il mare nella sua onda di salamoia.
    La terra nella quale venni non ha primavera:
    ha la sua notte lunga che quale madre mi nasconde.

    Il vento fa alla mia casa la sua ronda di singhiozzi
    e di urlo, e spezza, come un cristallo, il mio grido.
    E nella pianura bianca, di orizzonte infinito,
    guardo morire immensi occasi dolorosi.

    Chi potrà chiamare colei che sin qui è venuta
    se più lontano di lei solo andarono i morti?
    Tanto solo loro contemplano un mare tacito e rigido
    crescere tra le sue braccia e le braccia amate!

    Le navi le cui vele biancheggiano nel porto
    vengono da terre in cui non ci sono quelli che sono miei;
    i loro uomini dagli occhi chiari non conoscono i miei fiumi
    e recano frutti pallidi, senza la luce dei miei orti.

    E l´interrogazione che sale alla mia gola
    al vederli passare, mi riscende, vinta:
    parlano strane lingue e non la commossa
    lingua che in terre d´oro la mia povera madre canta.

    Guardo scendere la neve come la polvere nella fossa;
    guardo crescere la nebbia come l´agonizzante,
    e per non impazzire non conto gli istanti,
    perchè la notte lunga ora solo comincia.

    Guardo il piano estasiato e raccolgo il suo lutto,
    perchè venni per vedere i paesaggi mortali.
    La neve è il sembiante che svela i miei cristalli;
    sempre sarà il suo biancore che scende dal cielo!

    Sempre essa, silenziosa, come il grande sguardo
    di Dio su di me; sempre la sua zagara sopra la mia casa;
    sempre, come il destino che non diminuisce ne passa,
    scenderà a coprirmi, terribile e estasiata.

    Gabriela Mistral

    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  15. #280
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    La grande paura

    La storia della mia persona
    è la storia di una grande paura
    di essere me stessa,
    contrapposta alla paura di perdere me stessa,
    contrapposta alla paura della paura.
    Non poteva essere diversamente:
    nell’apprensione si perde la memoria,
    nella sottomissione tutto.
    Non poteva
    la mia infanzia,
    saccheggiata dalla famiglia,
    consentirmi una maturità stabile, concreta.
    Né la mia vita isolata
    consentirmi qualcosa di meno fragile
    di questo dibattermi tra ansie e incertezze.
    All’infanzia sono sopravvissuta,
    all’età adulta sono sopravvissuta.
    Quasi niente rispetto alla vita.
    Sono sopravvissuta, però.
    E adesso, tra le rovine del mio essere,
    qualcosa, una ferma utopia, sta per fiorire.

    Piera Oppezzo
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  17. #281
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    Tu non sei i tuoi anni,
    nè la taglia che indossi,
    non sei il tuo peso
    o il colore dei tuoi capelli.
    Non sei il tuo nome,
    o le fossette sulle tue guance,
    sei tutti i libri che hai letto,
    e tutte le parole che dici
    sei la tua voce assonnata al mattino
    e i sorrisi che provi a nascondere,
    sei la dolcezza della tua risata
    e ogni lacrima versata,
    sei le canzoni urlate così forte,
    quando sapevi di esser tutta sola,
    sei anche i posti in cui sei stata
    e il solo che davvero chiami casa,
    sei tutto ciò in cui credi,
    e le persone a cui vuoi bene,
    sei le fotografie nella tua camera
    e il futuro che dipingi.
    Sei fatta di così tanta bellezza
    ma forse tutto ciò ti sfugge
    da quando hai deciso di esser
    tutto quello che non sei.

    Ernest Hemingway
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  19. #282
    old crone L'avatar di Indigowitch
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    Questa va aggiunta alle poesie da non dimenticare.
    La vita morde forte alle spalle e quando sorride ti fa solo del male (Mauro Berchi)

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  21. #283
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    Stupenda. Veramente!
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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  23. #284
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    La donna - Adonis


    La terra che una volta era silenzio e sonno,
    ecco ora parla,
    apre gli occhi,
    si infila sotto le mie vesti,
    il mio petto pulsa col suo.
    Mi alzo, mi pettino i capelli,
    giro il volto verso il mio amore.
    Le radici che affondano in questa terra,
    sono le mie radici.
    L’acqua di Zamzam scorre nelle mie vene
    come un altro sangue.
    Ora l’universo mi si è chiuso in faccia:
    il mio bambino è un crepuscolo totale
    in cui mi frammento,
    osservo un astro, sento come se dormissi
    fra le sue braccia.
    Testimonio ora che la natura
    è la prima e l’ultima cosa a cui appartengo.

    (silenzio)

    Che cosa dico ora ai miei avi?
    E’ meglio che restino come sono, fratelli degli astri.
    Che le loro viscere intonino il canto della natura.
    Che offrano a Iside il Nilo, la terra e le parole.
    No, non sto delirando, ma
    non sarò io la preda: ascolto e cancello
    il volto di Iside e degli astri. E dimentico,
    su di me girano coppe senza ebbrezza.
    E senza giudizio “Qui siamo giunti,
    e il Signore dei soldati guida i nostri passi.
    Abbiamo bruciato il loro raccolto, distrutto
    tutto ciò che hanno costruito,
    annientato la loro progenie”.

    Che cosa dirò, ora, ai miei avi?
    Se c’è un Dio
    veramente unico, perché
    non dice ai suoi figli:
    siete tutti uguali?

    E perché gli dice: uccidete questi?
    Perché
    preferisce questo a quello? Dà a questo
    la casa di quello? E consente a questo
    di dominare e ordina a quello
    di essere servo e schiavo?
    Dovrei forse, come sussurra la luce, toccare i miei seni,
    la vagina, l’interno delle cosce,
    per distinguere il senso della creazione?
    I miei occhi sono sabbia,
    il mio volto è sole
    per un Sud che è Nord,
    per un Oriente che va a Occidente.
    O mistero, sei forse sabbia?
    Il seno è forse il primo canto della polvere?
    Che cosa è questa creazione?
    Che cosa è questa lingua astuta?
    Prendimi la mano, o amore, prendimi
    per potermi liberare dalle catene delle sue orbite.
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

  24. #285
    Master Member L'avatar di Claire
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    da Poesie del mondo - Chandra Livia Candiani


    Cielo presente

    fino a terra
    cielo con le mani
    coprimi di nebbia
    di atletiche nubi
    cancella per un po’
    la troppo esposta
    faccia, appendi
    l’ombra al candelabro
    e conservala nel buio
    delle sere, nello scrigno
    delle stelle stelle tutte polari.
    Cielo tigre divorami
    e custodiscimi nella tua gola nera
    come tuo cucciolo
    imprevisto venuto male
    cancellami di ore bianche
    mantello girovago
    cielo sonnambulo
    vestimi di erbe tenere
    e resina odorosa
    foderami di ombre di grandi
    bestie e belve solitarie
    fammi vorace di luce
    paziente tessitrice di buio
    in me rinserrati
    come tua ghianda
    vieni a fare pelle
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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