-
Master Member
Animali in poesia
Vivere tra gli animali
Credo che potrei vivere con gli animali, sono così placidi e pieni di decoro.
Rimango ad osservarli per ore e ore.
Non si affannano e non si lamentano della loro condizione,
Non stanno svegli nel buio piangendo per i loro peccati,
Non m'infastidiscono discutendo dei loro doveri verso Dio,
Nessuno è insoddisfatto, nessuno impazzisce per la mania di possedere cose,
Nessuno s'inginocchia davanti all'altro, o a un suo simile vissuto migliaia di anni fa,
Nessuno è rispettabile o infelice su tutta la terra.
Così mi palesano i loro rapporti con me e io li accetto,
Portano segni di me, e chiaramente ne dimostrano il possesso.
Mi chiedo dove presero quei segni,
Ho forse percorso quella strada tanto tempo fa e li ho lasciati sbadatamente cadere?
Walt Whitman
da Canto di me stesso
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
-
Master Member
Sgorgano
l'una dall'altra
esse, traboccano
fuori dal loro primo caldo gruppo, l' una
dopo l' altra, disfano
le loro rapide pattuglie
sbandando sotto la loro impavida veemenza
ed eccole si lanciano,
nero zampillo ricadente,
su, alte nell' aria, ma poco -
è solo
un primo assaggio
quello, un primo guizzo
di compressa fiamma
poi allungano
ciascuna più in alto - ciascuna
più, vorrebbe - il loro getto
ma non oltre il perimetro
del loro aereo campo,
non oltre il dominio della loro forza
e toccato quel limite rientrano
planando ad alta quota,
impetuosamente si rituffano
nella conca di quella
inesauribile fontana.
C'è pena
o c'è felicità in quel fervere
o in quell' affannarsi?
che c'è in quel vorticare
della vita dentro i suoi recinti?
Sono libere
quelle anime
ma libere di muoversi
a un ritmo segnato...
che dice la molle ricaduta
che cosa la razzante ascesa
e la frenetica frecciata -
si occulta spesso,
talora si lascia leggere
un pensiero
scritto in ogni parte
in ogni parte operante.
Lo esprimono
forse esse, lo gridano con strazio ed ebrietà,
ne infuriano-
è questo il loro essere rondini,
in quella irrequietudine è la loro pace.
Mario Luzi
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
-
Post Thanks / Like - 0 Thanks, 1 Likes
-
17-November-2013, 21:50
#3
Master Member
Lo sguardo
Il gatto
apparve dal fondo dei giardino
leccò un po' dalla ciotola
poi sedette immobile
lo sguardo diritto fisso
le sue pupille nelle mie pupille
senza ringraziare né chiedere
solo guardare.
Ed io fui intera nelle sue pupille
interamente dentro quello sguardo
senza giudizio senza attesa
quietamente fui.
Donatella Bisutti
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
-
Post Thanks / Like - 0 Thanks, 2 Likes
-
Master Member
Personcina
Quando dorme se lo chiami
Muove un orecchio solo.
Succhia latte nei sogni
Dalla sua mamma morta.
Morde biscotti. Adora
I fondi di caffè.
Dorme sui fogli. Usa
Un libro per cuscino.
Sta bene soprattutto
In fondo agli armadi, nelle scatole…
Con gli occhi più verdi, tremando
Spia il viavai dei piccioni.
Si lecca i baffi puntando la mosca che volerà.
Giovanni Raboni
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
-
Post Thanks / Like - 0 Thanks, 2 Likes
-
Master Member
Jubilate Agno
Per queste cose considero la mia gatta Cipolla.
Perché per prima cosa si guarda le zampe per vedere se sono pulite.
Per seconda cosa solleva le zampe per pulirle.
Per terza cosa si stira.
Per quarta cosa affila le zampe su un legno.
Per quinta cosa si lava.
Per sesta cosa si rotola
Per settima cosa si spulcia.
Per ottava cosa si strofina allo stipite.
Per nona cosa guarda in su aspettando istruzioni.
Per decima cosa va a cercarsi da mangiare.
Perché neutralizza il diavolo, che è la morte, dandosi da fare con la vita.
Giovanni Raboni
(1969)
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
-
Post Thanks / Like - 0 Thanks, 2 Likes
-
Moderator
Questa poesia forse a qualcuno non sembrerà parlare di animali, ma a me è sempre rimasta nel cuore l'immagine del "passero saputo".
Arano
Al campo, dove roggio nel filare
qualche pampano brilla, e dalle fratte
sembra la nebbia mattinal fumare,
arano: a lente grida, uno le lente
vacche spinge; altri semina; un ribatte
le porche con sua marra paziente;
ché il passero saputo in cor già gode,
e il tutto spia dai rami irti del moro;
e il pettirosso: nelle siepi s'ode
il suo sottil tintinno come d'oro.
Pascoli
-
Post Thanks / Like - 0 Thanks, 1 Likes
-
Master Member
Ho spiegato al gatto tigrato
le ragioni delle stagioni e le regole del gufo
i tradimenti degli amici, l’amore dei gobbi,
e il parto della piovra dai tentacoli palpitanti
che striscia nel mio letto e non ama le carezze.
Il gatto tigrato ha ascoltato
senza rispondere né battere ciglio
e quando son partita
il suo dorso striato
rideva.
Joyce Mansour
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
-
Post Thanks / Like - 0 Thanks, 1 Likes
-
21-September-2014, 22:57
#8
Master Member
Uccelli
Il vento è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti, viola
scavato nel viola inesauribile,
miniera senza fondo dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo; alcuni
mandano grida acute che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia è il moto delle cime
nell'ora - quasi non si può pensare
né dire - quando su steli invisibili
tutt'intorno una primavera strana
fiorisce in nuvole rade che il vento
pasce in un cielo o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia, la schiarita.
Mario Luzi
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
-
Post Thanks / Like - 0 Thanks, 3 Likes
-
22-September-2014, 22:40
#9
Master Member
Rondini
Che mi cerchino domani.
Oggi ho appuntamento con le rondini.
Nelle piume bagnate dalla prima pioggia
giunge il messaggio fresco dei nidi celesti.
La luce va cercando un nascondiglio.
Le finestre voltano folgoranti pagine
che si spengono improvvise in vaghe profezie.
Fu un paese fecondo ieri la coscienza.
Oggi campo di rocce.
Mi rassegno al silenzio
ma comprendo il grido degli uccelli
il grido grigio di angoscia
di fronte alla luce soffocata dalla prima pioggia.
Jorge Carrera Andrade
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
-
Post Thanks / Like - 0 Thanks, 2 Likes
-
14-November-2014, 23:18
#10
Moderator
"Gabbiani" da POESIE
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
Vincenzo Cardarelli
-
Post Thanks / Like - 0 Thanks, 4 Likes
-
16-November-2014, 22:16
#11
Administrator
Se fossi stata ancora alle superiori avrei detto: "A Cardarè! O so io 'ndo vivoni i gabbiani! A Roma! 'pe e strade de Roma!" :p
Comunque bella la poesia!
The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.
-
Post Thanks / Like - 0 Thanks, 1 Likes
-
17-November-2014, 14:26
#12
Senior Member
STORNI nell’aria,
migrano questi figli dell’autunno,
una mano gigante li ha lanciati
su in cielo. Sbandano, ritornano,
nel loro giubilo d’essere nessuno,
i bimbi del creato.
Tutti via, poi il gioco ricomincia,
il gioco in alto, al freddo, senza tempo.
Non c’è gioco per noi, noi giù nel tempo
per le vie del quartiere.
Foglie, una cosa sola, solo qualche fruscio,
un giacere comune, ultimi battiti,
poi una terrea quiete.
Anna Maria Carpi (Milano, 1939)
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
-
Post Thanks / Like - 0 Thanks, 1 Likes
-
28-November-2014, 10:36
#13
Master Member
Tigre
Non occorre che tu faccia il grande salto.
Basta che mi guardi con gli occhi gialli.
Ovunque io vada, qualunque cosa faccia,
i tuoi occhi gialli mi stiano accanto immobili,
che io li sorseggi nei bicchieri,che li morda nei frutti,
che li veda su una copertina di un libro,
nella luna, sulla mia coscia sinistra,
nel sonno del sabato notte e così via.
Indosserò occhiali da sole
per via di tanti occhi gialli, mi tirerò
la nera coltre del mare sulla testa -
ma tu non muoverti. Guardami
con occhi gialli, e basta.
Nina Cassian
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
-
Post Thanks / Like - 0 Thanks, 1 Likes
-
15-December-2014, 19:05
#14
Master Member
Il gattino
(Edmond Rostand Marsiglia, Francia 1/4/1868 – Parigi, Francia 2/12/1918)
E’ un gattino nero, sfrontato, oltre ogni dire,
Lo lascio spesso giocare sul mio tavolo.
A volte vi si siede senza far rumore,
Quasi un vivente fermacarte.
Nulla, non un capello del suo velluto si muove;
Si allunga lì, nero su un foglio bianco,
Simile a quei micetti che per pulirsi le piume
tirano fuori la loro lingua di panno rosso.
Quando gioca, è estremamente comico
Goffo e grazioso, come un buffo orsacchiotto.
Mi capita spesso di accovacciarmi a seguire le sue mosse
Quando si mette davanti a lui il piattino di latte.
All’improvviso col suo naso delicato annusa,
Quindi, a piccoli colpi di lingua afferra la spazzola
Questa è la sua attività
E si intende, bevendo una sorsata.
Beve, muovendo la coda e senza pause,
E infine rialza il suo bel muso piatto
Quando ha passato la lingua ruvida e rosa
Ovunque, e ben ripulito il piatto.
Poi si lecca i baffi per un po’,
Con l’aria stupita di chi ha già finito
Come si rendesse conto di avere una macchia,
E si liscia ancora una volta, lustra il pelo stinto.
Gli occhi gialli e blu sono due agate.
A volte li socchiude, tirando su col naso,
Si rovescia, si prende il muso tra le zampe,
pare una tigre distesa su di un fianco.
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
-
Post Thanks / Like - 0 Thanks, 2 Likes
-
17-December-2014, 23:14
#15
Master Member
Pettirosso nel primo mattino
Pettirosso nel primo mattino
buio, freddo e cupamente grigio
troppo tenero è il tuo canto
che insegue pensieri tempestosi
-----
non è in estasi ora il mio cuore
gli occhi sono pieni di lacrime
e invariabile tristezza sulla mia fronte
ha compiuto il lavoro di anni
-----
non erano aspettative naufragate
con la prima tempesta dello spirito
ma una lunga vita di solitudine
speranze estinte, pensieri repressi sul nascere,
la calma di un pallido novembre
----
Che cosa dunque lo risvegliò? Un bambino
che non trova la porta della casa paterna
e nell'ora mite della luce lunare
giace solo nella deserta brughiera.
Io l'ho sentito, poi l'hai udito anche tu
dolce per te come un serafino,
per me quella creatura cantava
note scomposte come un grido di angoscia.
Emily Bronte
febbraio 1837
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
Segnalibri