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Senior Member
Nostalgia
delle nubi sopra il giardino a Papenburg
del bambino che ero
della torba falde nere nel pantano
dell’odore di autostrada quando ho compiuto i 17
dell’odore di zaino quando ho fatto il soldato
del giro con mia madre nella città desolata
dei pomeriggi di primavera sulle pensiline della piccola città
delle passeggiate con Lilo Ahlendorf a Dresda
del cielo di una giornata nevosa di novembre
del viso di Jeanne d’Arc nel film di Dreyer
dei giorni cancellati su vecchi calendari
dei gridi dei gabbiani
delle notti insonni
del borbottio delle notti insonni
del borbottio delle notti insonni
Helmut Heissenbüttel
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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03-August-2013, 22:41
#62
Master Member
Non ci sono uomini poco interessanti.
Sono i loro destini storie di pianeti.
Tutto, nel singolo destino, è singolare
E non c’è un altro pianeta che gli somigli.
Ma se qualcuno è vissuto inosservato
- e di questo si è fatto un amico -
tra gli uomini è stato interessante
anche col suo passare inosservato.
Ognuno
Ha un mondo misterioso
Tutto suo.
E in esso c’è l’attimo più bello
E l’ora più angosciosa,
solo che noi non ne sappiamo niente.
Se muore un uomo,
con lui muore
la sua prima neve, il primo bacio,
la sua prima battaglia…
E tutto egli porta via con sé.
Restano, è vero, libri e ponti
Macchine e quadri. E’ destino
Che molto rimanga, eppure
Qualcosa se ne va lo stesso.
E’ la legge di un gioco spietato:
non muoiono uomini,
ma interi mondi.
Ricordiamo gli uomini, terrestri e peccatori.
Ma, in sostanza, che ne sapevamo di loro?
Che ne sappiamo di fratelli e amici?
Che ne sappiamo del nostro unico amore?
E anche di nostro padre, sapendo tutto,
noi non sappiamo niente.
Gli uomini passano…
Ed è impossibile richiamarli in vita.
Impossibile risuscitare i loro mondi misteriosi.
Ma ogni volta desidero ancora
Gridare
per questa irrevocabilità.
Evgenij Aleksandrovič Evtušenko
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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27-August-2013, 16:07
#63
Senior Member
Ascoltami come chi ascolta piovere,
né attenta né distratta,
passi lievi, pioviggine,
acqua che è aria, aria che è tempo,
il giorno non finisce di andarsene,
la notte tuttavia non arriva,
figure della nebbia
voltano l’angolo,
figure del tempo
nell’ansa di questa pausa,
ascoltami come chi ascolta piovere,
senza ascoltarmi, ascoltando quel che dico
con gli occhi aperti verso dentro,
addormentata e vigili i cinque sensi,
piove, passi lievi, rumori di sillabe,
aria e acqua, parole che non pesano:
quel che fummo e siamo,
i giorni e gli anni, questo istante,
tempo senza peso, pesantezza enorme,
ascoltami come chi ascolta piovere,
riluce l’umido asfalto,
il vapore si alza e cammina,
la notte si apre e mi guarda,
sei tu e la tua forma di vapore,
tu e il tuo volto di notte,
tu e i tuoi capelli, lampi lenti,
traversi la strada ed entri nella mia fronte,
passi d’acqua sopra le mie palpebre,
ascoltami come chi ascolta piovere,
l’asfalto riluce, tu traversi la strada,
è la nebbia errante della notte,
è la notte addormentata nel tuo letto,
è l’onda del tuo respiro,
le tue dita d’acqua bagnano la mia fronte,
le tue dita di fiamma bruciano i miei occhi,
le tue dita d’aria aprono le palpebre del tempo,
sorgere di apparizioni e resurrezioni,
ascoltami come chi ascolta piovere,
passano gli anni, tornano gli istanti,
ascolti i tuoi passi nella stanza vicina?
non qui né lì: li ascolti
in un altro tempo che è proprio ora,
ascolta i passi del tempo
inventore di spazi senza peso né luogo,
ascolta la pioggia scorrere per la terrazza,
la notte è ormai più notte fra gli alberi,
fra le foglie si è annidato il fulmine,
vago giardino alla deriva
- entra, la tua ombra copre questa pagina.
Octavio Paz
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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28-November-2013, 14:38
#64
Senior Member
Quante volte t’ho atteso alla stazione
nel freddo, nella nebbia. Passeggiavo
tossicchiando, comprando giornali innominabili,
fumando Giuba poi soppresse dal ministro
dei tabacchi, il balordo!
Forse un treno sbagliato, un doppione oppure una
sottrazione. Scrutavo le carriole
dei facchini se mai ci fosse dentro
il tuo bagaglio, e tu dietro, in ritardo.
poi apparivi, ultima. È un ricordo
tra tanti altri. Nel sogno mi perseguita.
Eugenio Montale
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30-January-2014, 16:06
#65
Senior Member
Quando tu avrai un passato,
Yvonne, ti accorgerai che cosa
curiosa che è. Prima di tutto, ce
ne sono angoli interi, di frane:
dove non c’è più niente. Altrove
erbacce che sono cresciute a
casaccio, e non ci si capisce più
niente neppure lì. E poi ci sono
posti che ci sembrano così belli
che uno se li rivernicia tutti
gli anni, una volta d’un colore, una
volta d’un altro. E lì la cosa
finisce per non somigliare più per
niente a quella che era. Senza
contare quello che uno ha creduto
molto semplicemente e senza
mistero quando è successo, e che
poi anni dopo si scopre che non
è tanto chiaro come sembrava,
così come alle volte tu passi tutti
i giorni davanti a un affare
qualunque senza farci caso e poi
tutt’a un tratto te ne accorgi.
Raymond Queneau
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30-January-2014, 16:15
#66
Senior Member
Perdonare un addio è facile
e si fa grande impressione.
Così perdono la tua assenza,
il mio strazio ed il niente successivo.
L’addio definitivo rende liberi
senza tormento – manco un ricordo
duole se non voglio, i fasci
di tempo allacciati a covone
nella memoria ristanno muti.
Ma se sopraggiunge il vento
di un evento inatteso, insperato –
o semplicemente ignoto e smuove
i pensieri a cui volto le spalle,
ecco volare ricordi.
Perché ogni sera ha il suo ritorno,
il suo chiamare e le ansie disattese
– a nulla rispondi, da vent’anni –
e i ricordi sono l’unico ritorno.
Fosca Massucco
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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30-January-2014, 18:12
#67
Master Member
Semplicemente STUPENDA! Rosy
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
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04-February-2014, 12:58
#68
Master Member
I DETECTIVE SMARRITI
I detective smarriti nella città oscura.
Udii i loro gemiti.
Udii i loro passi nel Teatro della gioventù.
Una voce che avanza come una freccia.
Ombra di caffè e parchi
frequentati nell'adolescenza.
I detective che osservano
le loro mani aperte,
il destino macchiato dal proprio sangue.
E tu non puoi nemmeno ricordare
dove si trovava la ferita,
i volti che una volta amasti,
la donna che ti salvò la vita.
ROBERTO BOLAÑO
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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Master Member
Lontano
Questo ricordo lo vorrei ridire...
Ma ormai s'è così spento...quasi più nulla resta-
perché lontano giace, negli anni primi dell'adolescenza.
Pelle come di gelsomino fatta...
Quella sera d'agosto - ma era agosto?....
Ricordo appena gli occhi; erano azzurri, credo...
Ah sì, azzurri, uno zaffiro azzurro.
Konstandinos P. Kavafis
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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Master Member
Un vecchio
Interno di caffè. Frastuono. A un tavolino
siede appartato un vecchio. È tutto chino,
con un giornale avanti a sé, nessuna compagnia.
E pensa, nella triste vecchiezza avvilita,
a quanto poco egli godé la vita
quando aveva bellezza, facondia, e vigoria.
Sa ch’è invecchiato molto: lo sente, lo vede.
Ma il tempo ch’era giovane lo crede
quasi ieri. Che spazio breve, che spazio breve.
Riflette. A come la Saggezza l’ha beffato.
Se n’era in tutto (che pazzia!) fidato:
«Domani. Hai tanto tempo » – la bugiarda diceva.
Gioie sacrificate… ogni slancio represso…
Ricorda. Ogni occasione persa, adesso
suona come uno scherno al suo senno demente.
Fra tante riflessioni, in quella pioggia
di memorie, è stordito il vecchio. Appoggia
il capo al tavolino del caffè… e s’addormenta.
Kostantinos Kavafis
(nato il 29 aprile del 1863 e morto il 29 aprile 1933)
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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Senior Member
Fra le sbarre dei locali disciplinari
un’arancia
passa come un lampo
e piomba nella tinozza
come una pietra
E il prigioniero
tutto inzaccherato di merda
risplende
tutto illuminato di gioia
Lei non mi ha dimenticato
Lei pensa sempre a me.
Jacques Prevert
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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Master Member
LA VOCE
Aveva voce in te
l’universo
delle cose mute,
la speranza
che sta senz’ali nei nidi,
che sta sotterra
non fiorita.
Aveva voce in te
il mistero
di tutto che presso una morte
vuol diventare vita,
il filo d’erba
sotto le putride foglie,
il primo riso del bimbo salvato
a fianco di un’agonia
in una corsia
d’ospedale.
Or quando cade dagli alti
rami notturni
dei campanili – un rintocco -
e in cuore affonda come
il frutto dentro il campo arato -
allora hai voce
tu in me -
con quella nota
ampia e sola
che dice i sogni sepolti
del mondo, l’oppressa
nostalgia della luce.
Antonia Pozzi
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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01-September-2014, 15:20
#73
Master Member
11 Settembre
Dimettete la vostra alterigia
sorelle di opulenza
gemelle di dominanza,
cessate di torreggiare
nel lutto e nel compianto
dopo il crollo e la voragine,
dopo lo scempio.
Vi ha una fede sanguinosa
in un attimo
ridotte a niente.
Sia umile e dolente,
non sia furibondo
lo strazio dell’ecatombe.
Si sono mescolati
in quella frenesia di morte
dell’estremo affronto i sangui,
l’arabo, l’ebreo,
il cristiano, l’indio.
E ora vi richiamerà
qualcuno ai vostri fasti.
Risorgete, risorgete,
non più torri, ma steli,
gigli di preghiera.
Avvenga per desiderio
di pace. Di pace vera.
Mario Luzi
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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15-September-2014, 17:23
#74
Senior Member
Sette polaroid da Campoformido
I.
Ai gatti non ci si poteva affezionare
(nemmeno se entravano nel letto per scaldarci
quando avevamo l’influenza)
perché poi morivano d’improvviso
per colpa della statale davanti a casa
e tutti a dire che non dovevamo piangere
perché loro avevano sette otto nove vite
non ricordo nemmeno quante
ma le auto erano sempre
una di più
II.
Eravamo questo:
le partite a calcio nel pomeriggio
borc di sore contro borc di sot
nel campetto dietro l’Osteria al Trattato
io giocavo in porta
ero proprio bravo a tuffarmi ma soltanto verso destra
sarei potuto diventare davvero un buon giocatore
però a metà, senza simmetria
non ho rimpianti, questo no
l’unico segno rimasto
è che sorrido senza un motivo apparente
se capita che in mano mi resti
un calzino spaiato
III.
Eravamo questo:
passare tutti i giorni dopo la scuola dal signor Mario
che mi insegnava a lavorare il legno
fino a quando tu non mi hai detto
non puoi andare sempre, non sta bene
e io Mario sta bene, non è malato
e tu hai capito cosa intendevo
e invece no davvero, madre
io capisco tutto così tardi
anche il motivo per cui Lia
veniva a trovare papà sempre di mattina
quando in casa noi non c’eravamo mai
IV.
Ho visto:
il corpo di una talpa morta sull’asfalto
sui resti quasi decomposti delle orecchie
due farfalle azzurre che battevano le ali
sembrava volessero sollevarla
una bellezza assoluta ma triste
ho pensato:
allora gli angeli esistono davvero
però non riescono a portarci in cielo
V.
Per entrare nel Club dei Ragazzi del ‘66
serviva almeno una cicatrice fresca
che invece a me mancava
poi sono caduto con la bici
mi sono rovinato la faccia le mani le ginocchia
sono tornato da mio padre
mostrando le ferite come una conquista
e ridevo e piangevo insieme
mi capiva – credo – ma in famiglia
avevamo modi strani per esprimere la gioia
forse per questo prima di disinfettarmi
me ne ha date tante
VI.
Eravamo questo:
pomeriggi a giocare con mio cugino Michele
a calcio ai soldatini o con la sua pistola
che sparava freccette sul bersaglio
ma quella mi divertiva meno
perché lui era più bravo di me
infatti a vent’anni quando ha preso
un fucile e se lo è puntato sul cuore
ha fatto centro al primo colpo
VII. Lieto fine
Le cose che ho imparato allora
e poi non mi sono servite a niente
io le tengo comunque che non si sa mai
sapere che ciò che per l’acqua
è morire di freddo sull’erba
per noi è la brina
l’idea di una prigione per rondini:
con uno spago legato attorno alla zampa
le avrei tenute ferme a terra
la più inutile di tutte
mi fa ancora sorridere
scoprire che se pedali forte in bicicletta
ti nasce intorno un vento
che per gli altri non soffia
Francesco Tomada
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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26-September-2014, 11:51
#75
Senior Member
Abitiamo nella nostalgia
Kierkegaard diceva di Hegel: ricorda qualcuno
che erige un enorme castello, ma vive
in una semplice capanna, lì nei pressi.
Così l’intelligenza abita in una modesta
stanza del cranio, e questi stati meravigliosi
che ci furono promessi sono ricoperti
di ragnatele, per ora dobbiamo accontentarci
di un’angusta cella, del canto del carcerato,
del buonumore del doganiere, del pugno del poliziotto.
Abitiamo nella nostalgia. Nei sogni si aprono
serrature e chiavistelli. Chi non ha trovato rifugio
in ciò che è vasto, cerca il piccolo. Dio è il seme
di papavero più piccolo al mondo.
Scoppia di grandezza.
Adam Zagajewski
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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