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20-October-2013, 23:16
#1
Moderator
Vittorio Sereni
Sono particolarmente affezionato ai versi di Vittorio Sereni. Leggerli porta come un'aria di casa. L'odore di Lago. Lo stesso lago sulle cui sponde vivevo anch'io. E poi c'era -e ancora c'è- la frontiera. La stessa frontiera sulla stessa sponda del lago, ma sull'altro versante.
Sono proprio la frontiera ed il lago i personaggi principali della lirica di Sereni.
Ecco una breve scheda biografica su Sereni sul sito della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana. Ci sono anche filmati e tracce audio.
Le mani
Queste tue mani a difesa di te:
mi fanno sera sul viso.
Quando lente le schiudi, là davanti
la città è quell'arco di fuoco.
Sul sonno futuro
saranno persiane rigate di sole
e avrò perso per sempre
quel sapore di terra e di vento
quando le riprenderai.
Vittorio Sereni, da "Frontiera"
"non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)
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20-October-2013, 23:27
#2
Moderator
"non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)
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20-October-2013, 23:31
#3
Moderator
Viaggio di andata e ritorno
Viaggio di andata e ritorno
Andrò a ritroso della nostra corsa
di poco fa
che tanto bella mai ti sorprese la luna.
Mi resta una città prossima al sonno
di prima primavera.
O fuoco che ora tu sei
dileguante, o ceneri confuse
di campagna che annotta e si sfa,
o strido che sgretola l'aria
e insieme divide il mio cuore.
Vittorio Sereni, da "Gli strumenti umani"
"non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)
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31-October-2013, 23:29
#4
Moderator
Nebbia
Qui il traffico oscilla
sospeso alla luce
dei semafori quieti.
Io vengo in parte
ove s’infolta la città
e un fiato d’alti forni la trafuga.
Chiedo al cuore una voce, mi sovrasta
un assiduo rumore
di fabbriche fonde, di magli.
E il tempo piega all’inverno.
Io batto le strade
che ai giorni delle volpi gentili
autunno di feltri verdi fioriva,
i viali celesti al dopopioggia.
Al segno di luce si libera il passo
e indugia l’anno, su queste contrade.
S’illumina a uno svolto un effimero sole,
un cespo di mimose
nella bianchissima nebbia.
Vittorio Sereni, da Frontiera.
"non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)
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Logopedista nei sogni
Antonia Pozzi era grande amica di Vittorio Sereni, conosco una lettera che lei gli scrisse a Pasturo il 13 agosto 1935.
Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.
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