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Master Member
Gli odori dei mestieri
lo so gli odori dei mestieri:
di noce moscata sanno i droghieri,
sa d'olio la tuta dell'operaio,
di farina sa il fornaio,
sanno di terra i contadini,
di vernice gli imbianchini,
sul camice bianco del dottore
di medicine c'è un buon odore.
I fannulloni, strano però,
non sanno di nulla e puzzano un po'.
Gianni Rodari
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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Master Member
La cucitrice
L'alba per la valle nera
sparpagliò le greggi bianche:
tornano ora nella sera
e s'arrampicano stanche;
una stella le conduce.
Torna via dalla maestra
la covata e passa lenta;
c'è del biondo alla finestra
tra un basilico e una menta
è Maria che cuce e cuce.
Per chi cuci e per che cosa?
un lenzuolo? un bianco velo?
Tutto il cielo è color rosa,rosa e oro,
e tutto il cielo
sulla testa le riluce.
Alza gli occhi dal lavoro:
una lacrima? un sorriso?
Sotto il cielo rosa e oro,
chini gli occhi, chino il viso,
ella cuce, cuce, cuce.
Giovanni Pascoli
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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Master Member
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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old crone
Il testo di questa canzone è eccezionale.
La vita morde forte alle spalle e quando sorride ti fa solo del male (Mauro Berchi)
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Senior Member
Al mattino presto fischia la sirena della fabbrica
l’uomo si alza dal letto e indossa i suoi vestiti
prende la sua colazione, ed esce alla luce del mattino
è il lavoro, il lavoro, nient’altro che vita di lavoro.
Attraverso i luoghi di paura, attraverso luoghi di dolore
vedo mio padre superare i cancelli della fabbrica mentre piove
la fabbrica si prende il suo udito, la fabbrica gli dà la vita
il lavoro, il lavoro, nient’altro che vita di lavoro
La giornata è finita, grida la sirena della fabbrica
gli uomini varcano di nuovo i cancelli con la morte negli occhi
e tu, ragazzo, farai meglio a credere
che qualcuno starà male questa notte
è il lavoro, il lavoro, nient’altro che vita di lavoro.
Bruce Springsteen - Factory - 1978
Due cose mi hanno sempre sorpreso: l'intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini. Bertrand Russell
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Master Member
Il poeta è un operaio
Gridano al poeta:
"Davanti a un tornio ti vorremmo vedere!
Cosa sono i versi? Parole inutili!
Certo che per lavorare fai il sordo".
A noi, forse, il lavoro
più d'ogni altra occupazione sta a cuore.
Sono anch'io una fabbrica.
E se mi mancano le ciminiere,
forse, senza di esse,
ci vuole ancor più coraggio.
Lo so: voi non amate le frasi oziose.
Quando tagliate del legno, è per farne dei ciocchi.
E noi, non siamo forse degli ebanisti?
Il legno delle teste dure noi intagliamo.
Certo, la pesca è cosa rispettabile.
Tirare le reti, e nelle reti storioni, forse!
Ma il lavoro del poeta non è da meno:
è pesca d'uomini, non di pesci.
Fatica enorme è bruciare agli altiforni,
temprare i metalli sibilanti.
Ma chi oserà chiamarci pigri?
Noi limiamo i cervelli
con la nostra lingua affilata.
Chi è superiore: il poeta o il tecnico
che porta gli uomini a vantaggi pratici?
Sono uguali. I cuori sono anche motori.
L'anima è un'abile forza motrice.
Siamo uguali. Compagni d'una massa operaia.
Proletari di corpo e di spirito.
Soltanto uniti abbelliremo l'universo,
l'avvieremo a tempo di marcia.
Contro la marea di parole innalziamo una diga.
All'opera! Al lavoro nuovo e vivo!
E gli oziosi oratori, al mulino!Ai mugnai!
Che l'acqua dei loro discorsi
faccia girare le macine.
Vladimir Majakovskij
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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Master Member
Cento anni sono un giorno
Cento anni sono un giorno,
un giorno solo.
E in un giorno si possono incontrare tutti gli occhi
tutte le mani tutte le fatiche
che per cento anni hanno scavato il mondo.
Il mondo non è stato buono
con le mani con le fatiche che l’hanno scavato
e con gli occhi che l’hanno guardato.
Gli occhi hanno visto il sangue
scendere sopra la fatica delle mani.
Cento anni fa c’era una speranza
forte dentro alla fame e al dolore.
Cento anni fa cominciava un cammino
che non è ancora finito.
Non è ancora finito.
Il cammino è incominciato
quando una voce ha risposto a una voce
una mano ha stretto una mano
un passo ha seguito l’orma di un passo
e voce mano passo camminavano avanti.
Quando una voce ha gridato “fratello”
ed è arrivato un fratello
quando ha chiamato “compagno” “compagna”
e una piazza si è riempita di gente.
La lotta è speranza del futuro.
Poi il futuro è arrivato
ancora le voci si chiamano
si ascoltano i passi,
le mani si stringono insieme.
Nessuno dei vecchi
è ancora un’ombra dispersa nel sole
e sulla strada sempre segnata di orme
arrivano i giovani e portano nuove bandiere
i giovani arrivano e portano le nuove parole.
Roberto Roversi
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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Master Member
Questo video è bellissimo, e ormai è ... storia.
La catena di montaggio (tic)
Giorgio Gaber (Video del 1969)
Lavoravo in quel di Baggio
in catena di montaggio
E giravo una ramella
sempre una, sempre quella.
Ed un giorno fu così
che mi venne fuori un tic
Lavoravo in quel di Baggio
ad un nastro di montaggio
La mia testa si girava
e il motore accompagnava
Per seguirlo fu così
che mi venne un altro tic
Non si sta poi tanto male
con un tic orizzontale
Ma per colpa di un rialzo
lo seguivo in un sobbalzo
Per quel nastro fu perciò
che il mio tic si complicò
Mi han cambiato di reparto
m’è venuto un mezzo infarto
C’era un nastro sempre in piano
ma arrivava contromano
Mi trovai un pò peggiorato
col mio tic modificato
Per potere stare a galla
mi toccò muover la spalla
ed in più, come si vede,
m’è venuto un tic a un piede
per frenare quel pedale…
Ero proprio messo male!
Lavoravo in quel di Baggio
e mi han licenziato a maggio
m’ha chiamato il Direttore
e mi fa: «Caro signore
Con quel tic non rende niente!…
Eh! Non vede?
Sembra quasi un deficiente»
Questa poesia proviene da: La catena di montaggio (tic) - Giorgio Gaber (Video del 1969) | Poesie Primo maggio | Poesie delle Feste - Poesie Report On Line http://www.poesie.reportonline.it/po...#ixzz2SpPCUmDx
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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Master Member
Tempi moderni
film interpretato, diretto e prodotto da Charlie Chaplin e proiettato la prima volta il 5 febbraio 1936.
I gesti ripetitivi, i ritmi disumani e spersonalizzanti della catena di montaggio minano la ragione del povero Charlot, operaio meccanico. La pausa pranzo potrebbe concedere un momento di riposo per tutti i lavoratori della fabbrica, senonché Charlot viene prescelto per sperimentare la macchina automatica da alimentazione, che dovrebbe consentire di mangiare senza interrompere il lavoro (aspetto che in una visione scientifica del lavoro produrrebbe vantaggio competitivo). L'esperimento però gli causa parecchi danni dato che il diabolico marchingegno non funziona molto bene....
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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06-January-2015, 17:00
#25
Administrator
Il 7 gennaio.... il ritorno in ufficio...
The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.
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23-November-2017, 13:36
#26
Master Member
José Mujica: "Non veniamo al mondo per lavorare o per accumulare ricchezza, ma per vivere. E di vita ne abbiamo solo una"
La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L'alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però ti tolgono il tempo per vivere.
"Appartengo a una generazione che ha voluto cambiare il mondo, ma che ha commesso il terribile errore di non volere cambiare prima se stessa". José Mujica, l'80enne ex presidente dell'Uruguay che durante l'epoca della dittatura fu imprigionato per 15 anni in una cella di isolamento, ha una visione del mondo piuttosto chiara.
Io lotto contro l'idea che la felicità stia nella capacità di comprare cose nuove. Non siamo venuti al mondo solo per lavorare e per comprare; siamo nati per vivere. La vita è un miracolo; la vita è un regalo. E ne abbiamo solo una.
“Per vivere hai bisogno di lavorare, giusto? E se non stai lavorando, stai vivendo alle spalle di qualcun altro. E la vita di un parassita non è dignitosa, allo stesso tempo però non puoi vivere solo per lavorare e basta. E’ semplice. Perchè la cosa più gloriosa che uno ha è la vita. E anche se è così elementare, troppo spesso ce ne dimentichiamo. Ma ce lo fanno dimenticare la cultura, l'ambiente in cui viviamo e soprattutto quella violenza della società del consumo, che ci fa sembrare che se non saliamo su quel treno, moriremo.”
“Sostengo uno stile di vita moderato, perchè per vivere devi avere la libertà, ed avere libertà significa avere tempo. Quindi sono moderato per avere tempo, perchè quando vai a comprare qualcosa, non lo stai comprando con i soldi, ma con il tempo della tua vita che hai sprecato per guadagnarli.”
Povero non è chi possiede poco ma chi necessita infinitamente tanto e desidera sempre di più.
"La mia idea di felicità è soprattutto anticonsumistica. Hanno voluto convincerci che le cose non durano e ci spingono a cambiare ogni cosa il prima possibile. Sembra che siamo nati solo per consumare e, se non possiamo più farlo, soffriamo la povertà. Ma nella vita è più importante il tempo che possiamo dedicare a ciò che ci piace, ai nostri affetti e alla nostra libertà. E non quello in cui siamo costretti a guadagnare sempre di più per consumare sempre di più. Non faccio nessuna apologia della povertà, ma soltanto della sobrietà".
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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23-November-2017, 13:52
#27
Master Member
"Cosa desideri per Natale?
Un cavallo alato.
Qualcosa di più reale?
Un lavoro.
Dove vivi?
In Italia.
Bianco o nero il cavallo?
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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25-November-2017, 23:07
#28
Administrator
Originariamente inviato da
daniela
La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L'alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però ti tolgono il tempo per vivere.
Questo discorso mi tornerà spesso in mente quando vedo colonne di auto dirette verso quelle cattedrali del consumismo che sono i centri commerciali.
Ah, a proposito ... il cavallo per me nero.
Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.
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