Uomini e topi
Non pensavo che questo racconto fosse così struggente, e scritto divinamente.
Pubblicato nel 1937 negli Stati Uniti, apparso un anno dopo in Italia nella celebre traduzione di Cesare Pavese, Uomini e topi è la storia tragica e violenta di due braccianti che trovano lavoro in un ranch della California, il grande Lennie, gigante buono e irresponsabile, e il saggio George, guida e sostegno dell'amico nella vana resistenza alla difesa del mondo.
Una curiosa coincidenza
Mentre iniziavo a leggere questo libro, l'ho trovato citato in una notizia di cronaca:
il 7 agosto 2012 Marvin Wilson, 54enne afroamericano mentalmente ritardato, è stato giustiziato mediante iniezione letale nella prigione di Huntsville, in Texas. Gli avvocati dell'uomo avevano chiesto la commutazione della pena sulla base del basso quoziente intellettivo di Wilson, 61, nettamente inferiore alla quota 70 considerata soglia per l'infermità mentale.
Nel 2002 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha proibito l'esecuzione dei ritardati mentali, dichiarandola contraria all'Ottavo emendamento della Costituzione. La Corte ha però lasciato agli Stati la decisione su come determinare chi rientra nella categoria dei ritardati mentali.
Il Texas ha stabilito che un ritardato mentale presenta le stesse caratteristiche del personaggio 'Lennie' del romanzo di John Steinbeck 'Uomini e topi', suscitando le ire dei familiari di John Steinbeck.
"Prima del caso di Wilson, non avevo idea che uno Stato come il Texas si rifacesse a un personaggio creato da mio padre - afferma Thomas Styeinbeck, figlio di John Steinbeck - come riferimento per stabilire se qualcuno con infermità mentale possa vivere o meno. Sono sicuro che se mio padre fosse qui sarebbe arrabbiato e offeso nel vedere il suo lavoro usato in questo modo".
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