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Discussione: Poesie contro la guerra

          
  1. #46
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Il disertore

    In piena facoltà
    egregio presidente
    le scrivo la presente
    che spero leggerà.
    La cartolina qui
    mi dice terra terra
    di andare a far la guerra
    quest'altro lunedì
    Ma io non sono qui
    egregio presidente
    per ammazzar la gente
    più o meno come me
    Io non ce l'ho con lei
    sia detto per inciso
    ma sento che ho deciso
    e che diserterò.
    Ho avuto solo guai
    da quando sono nato
    i figli che ho allevato
    han pianto insieme a me.
    Mia mamma e mio papà
    ormai son sotto terra
    e a loro della guerra
    non gliene fregherà.
    Quand'ero in prigionia
    qualcuno mi ha rubato
    mia moglie e il mio passato
    la mia migliore età.
    Domani mi alzerò
    e chiuderò la porta
    sulla stagione morta
    e mi incamminerò.
    Vivrò di carità
    sulle strade di Spagna
    di Francia e di Bretagna
    e a tutti griderò.
    Di non partire più
    e di non obbedire
    per andare a morire
    per non importa chi.
    Per cui se servirà
    del sangue ad ogni costo
    andate a dare il vostro
    se vi divertirà.
    E dica pure ai suoi
    se vengono a cercarmi
    che possono spararmi
    io armi non ne ho.

    Boris Vian
    Queste parole erano state splendidamente cantate da Ornella Vanoni , ricordo bene?
    credo di avere ancora la cassetta.
    ciao
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  2. #47
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    Smile

    DEBITO

    Tra tutta questa morte che è venuta e viene,
    guerre, esecuzioni, processi, morte e ancora morte
    malattie, fame, fatalità fatali,
    amici e nemici assassinati da sicari,
    stroncature sistematiche e necrologi pronti,
    la vita che vivo è quasi un dono.
    Un dono della sorte, se non un furto della vita altrui,
    perché la pallottola a cui scampai non andò a vuoto
    ma colpí l'altro corpo che si trovò al mio posto.
    Cosí, come un dono immeritato, mi fu data la vita,
    e tutto il tempo che mi resta
    è come se mi fosse stato regalato dai morti
    per narrare la loro storia.

    Titos Patrikios
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  3. #48
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    Nasceranno da noi
    uomini migliori.
    La generazione
    che dovrà venire
    sarà migliore
    di chi è nato
    dalla terra,
    dal ferro e dal fuoco.
    Senza paura
    e senza troppo riflettere
    i nostri nipoti
    si daranno la mano
    e rimirando
    le stelle del cielo
    diranno:
    «Com'è bella la vita!»
    Intoneranno
    una canzone nuovissima,
    profonda come gli occhi dell'uomo
    fresca come un grappolo d'uva,
    una canzone libera e gioiosa.
    Nessun albero
    ha mai dato
    frutti più belli.
    E nemmeno
    la più bella
    delle notti di primavera
    ha mai conosciuto
    questi suoni
    questi colori.
    Nasceranno da noi
    uomini migliori.
    La generazione
    che dovrà venire
    sarà migliore
    di chi è nato
    dalla terra,
    dal ferro e dal fuoco.

    Nazim Hikmet
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  4. #49
    Senior Member L'avatar di Aleciccio
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    da "Lamenti per i morti in guerra"

    Il signor Beringer, a cui è morto il figlio
    sul Canale di Suez, che stranieri
    scavarono per far passare le navi nel deserto,
    passa con me per la Porta di Giaffa.

    È dimagrito molto: ha perso
    il peso di suo figlio.
    Per questo ora galleggia nei vicoli leggero
    e nel mio cuore s’impiglia come i rami
    sottili alla deriva.

    Yehuda Amichai
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  5. #50
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    Godzilla in Messico

    Ascolta questo, figlio mio: le bombe cadevano
    su Città del Messico
    ma nessuno se ne rendeva conto.
    L’aria portò il veleno attraverso
    le strade e le finestre aperte.
    Tu avevi appena mangiato e vedevi alla tele
    i cartoni animati.
    Stavo leggendo nella stanza accanto
    quando seppi che andavamo a morire.
    Nonostante il malessere e la nausea strisciai
    fino alla sala da pranzo e ti trovai sul pavimento.
    Ci abbracciamo. Mi domandasti cosa accadeva
    e non dissi che stavamo nel programma funebre
    ma che stavamo iniziando un viaggio,
    uno nuovo, insieme, e di non avere paura.
    Andando via, nemmeno la morte
    ci chiuse gli occhi.
    Che cosa siamo?, mi domandasti una settimana o un anno dopo,
    formiche, api, cifre sbagliate
    nella gran zuppa putrefatta del caso?
    Siamo esseri umani, figlio mio, quasi uccelli,
    eroi pubblici e segreti.


    Roberto Bolaño
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  6. #51
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    Alle fontane i vecchi
    le donne con i secchi lungo il fiume
    e l’aria fischiettava di proiettili e schegge,
    la banda musicale degli assedi, insieme alle sirene.
    Danubio, Sava, Drina, Neretva, Miljacka, Bosna,
    ultimi fiumi aggiunti alle guerre del millenovecento,
    gli eserciti azzannavano le rive, sgarrettavano i ponti,
    luci della città, Chaplin, le luci di quelle città
    erano tutte spente.
    L’Europa intorno prosperava illesa.
    Altre madri in ginocchio attingono alle rive,
    dopo che il Volga fermò a Stalingrado la sesta armata di von Paulus
    e la respinse indietro e l’inseguì fino all’ultimo ponte sulla Sprea,
    affogando Berlino.
    Acque d’Europa specchiano ancora incendi.
    La Vistola al disgelo illuminata dalle fiamme del ghetto:
    non poteva bastare al novecento.
    L’acqua in Europa torna a costare l’equivalente in sangue.


    Erri De Luca (Napoli, 1950), da Opera sull’acqua e altre poesie (Einaudi, 2002)
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  7. #52
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    Mia madre che lucidava di continuo le posate

    Mia madre che lucidava di continuo le posate, adesso
    sola in mezzo a Sarajevo, malgrado che in una città
    senz’acqua, cibo ed elettricità i cucchiai, le forchette e
    i coltelli e tante altre cose abbiano perso il significato di
    una volta, continua a farlo. Scopa le schegge delle finestre
    in frantumi e la polvere dalle pareti sgretolate dagli shrapnel,
    si mette in grembo il nostro gatto siamese, vecchissimo
    ormai, e lustra le posate. Le lucida fino a quando il loro
    splendore non l’acceca, assopendola anche, stanca morta
    delle lunghe veglie passate. Ridestandosi, a uno sparo
    reale o sognato, intravede nel cucchiaio lucente il suo viso
    sfigurato, esausto e troppo presto invecchiato. Un viso
    che per giorni metteva insieme, quando in ginocchio sul
    pavimento come in chiesa raccoglieva i frammenti dello
    specchio rotto. E continua a lustrare le posate. Le posate
    che nella guerra precedente lucidava allo stesso modo sua
    madre, convinta che verrà il giorno in cui nello specchio
    del metallo scorgerà le facce sorridenti dei famigliari, riuniti
    tutti fino all’ultimo come il giorno del suo matrimonio.



    Josip Osti
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  8. #53
    Master Member L'avatar di Claire
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    Nell'anniversario dello sgancio dell'Enola Gay su Hiroshima

    Gli uomini che si fanno bellini
    per venire a ammazzarti. Accelerati
    come dei Ridolini, su elicotteri
    di celluloide salutano prima
    di sganciare la bomba. E di tornare
    a casa, dalle mogli. E questo è l'uomo,
    lo vedi come a scatti si traduce
    in memoria odorosa d'esplosioni,
    fa ciao con la manina. L'obiettivo
    inquadra questa storia, gli ettogrammi,
    le tonnellate che tornano terra,
    che si sono baciate, sangue e luna.

    Aldo Nove

    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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