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CORPO DELLA DONNA
Tantalo, in fuggitiva fonte d’oro
Quevedo
Corpo della donna, torrente d’oro
dove, affondate le braccia, cogliamo
un bagliore azzurro, qualche raspo
di luce strappato a una fronda d'oro.
Corpo della donna, ampio mare d'oro,
dove, amando le mani, non sappiamo
se i seni sono onde, se sono remi
le braccia, se sono solo ali d'oro...
Corpo della donna, fonte di pianto
dove, dopo tanta luce, da tanto
tatto lieve, di Tantalo è la pena.
E nella solitudine di Dio
sentiamo due solitudini, catena
muta che àncora anime e fango in Dio.
Blas De Otero
(da Angelo fieramente umano, 1950)
GUSTAV KLIMT "DANAE”
Io li odio i nazisti dell'Illinois...
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