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26-February-2015, 16:59
#1
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Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza - Roy Anderson - 2014
Un film di Roy Andersson.
Con Holger Andersson, Nisse Vestblom, Lotti Törnros, Charlotta Larsson, Viktor Gyllenberg. Titolo originale En Duva Satt På En Gren Och Funderade På Tillvaron.
Commedia drammatica, 100 min.
Svezia 2014.
Il film presenta 39 quadri (sequenze di lunghezze diverse) in cui si alternano dei personaggi-situazioni ricorrenti e altri no.
Tra questi una coppia di venditori ambulanti, uno è fragile, l'altro sembra più forte ma, a ben guardare, anche lui non ė certo una roccia.
L'opera, perché film mi sembra un termine inappropriato, inizia con un corto muto: al museo un uomo guarda degli uccelli impagliati, (nell'ultima sono invece gli uccelli a guardare gli uomini).
Poi si apre una sequenza di tre movimenti che hanno come tema la morte.
Nel primo uno muore.
Nel secondo uno è morto.
Nel terzo ... Si sommano tutti gli altri.
Durante lo scorrere dei vari quadri sembra che a tenerli uniti sia il cromatismo della scenografia (bellissima), oppure il ritorno di alcuni personaggi, o di alcune situazioni, o l'intreccio di due sequenze, ma ce ne sono altre del tutto irrelate, sospese, staccate.
L'opera finisce e in noi si apre un grande punto di domanda, perché, ovviamente, non c'è nulla di conclusivo nell'ultimo quadro. Si esce dal cinema apprezzando alcuni quadri, ritenendone altri inutili...
Passano i giorni e la sensazione di frammentazione si allenta, anzi, scompare del tutto. Perchè quello che abbiamo appena percepito, durante la proiezione, prende forma e sostanza.
La vita è dolore, solitudine, assenza, confusione, egoismo, cinismo, indifferenza, amore, dolcezza, assurdità, vanità ohhh, quanta vita (caratterizzata più in negativo che in positivo) in questo nostro procedere verso la morte, ignari della vita stessa.
Consigliato ? Of course.
Curiosità.
Le scenografie straordinarie sono ispirate ai quadri di Otto Max, costruzione dello spazio
Bruegel il Vecchio ispirazione originaria del film (dal suo I cacciatori nella neve, deriva l'immagine dei piccioni che osservano l'inutile affanno del genere umano, placidamente poggiati su un ramo).
Grazie al digitale si creano dei quadri molto interessanti che non voglio anticipare.
Il regista (biografia tratta da mymovies.it)
"Roy Andersson è nato a Gothenburg, Svezia, nel 1943. Inizia la sua carriera girando cortometraggi amatoriali e passa ai lungometraggi nel 1970 con En kärlekshistoria (Una storia d'amore), presentato al Festival di Berlino di quell'anno. Dopo l'uscita nel 1975 di Giliap, Andersson si prende una pausa lunga 25 anni dalla regia di lungometraggi e si dedica alla realizzazione di spot pubblicitari e di documentari su tematiche politiche e ambientali. Nel 2000 con Sånger från andra våningen (Canzoni del secondo piano) riceve il Premio della Giuria a Cannes e il film diventa un successo di critica. Nel 2007 realizza You, the Living, film vincitore del Nordic Council Film Prize e presentato a Cannes, che ha toni spesso grotteschi e che mescola la commedia con il fantastico.Nel 2014 realizza A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence, con cui vince il Leone d'Oro alla 71. Mostra del Cinema di Venezia."
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