CLASS ENEMY

Un film di Rok Bicek. Con Igor Samobor, Natasa Barbara Gracner, Tjasa Zeleznik, Masa Derganc, Robert Prebil, Voranc Boh, Daša Cupevski, Doroteja Nadrah.
Titolo originale Razredni sovraznik
Drammatico, 112 min.
Slovenia 2013.
Tucker Film

Nome:   enemy.jpg
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Trama:
Slovenia. Liceo Linguistico-artistico.
La professoressa di tedesco entra in maternità, la sostituirà il professore Zupan.
Da subito il professore risulta completamente diverso dallo stile della precedente insegnate e della scuola stessa.
I docenti sono aperti al dialogo, alla tolleranza, a stringere con gli studenti dei rapporti amichevoli e informali.
Il professor Zupan, no.
La sua postura, il suo abito scuro, il suo viso serio, lo mostrano dal primo istante diverso.
Diverso rispetto alla modernità del liceo che, però, sembra tendere alla deresponsabilizzazione degli studenti. Per converso Zupan li spinge a scegliere, prendere posizione, essere presenti a se stessi. Ma anche il suo metodo non sa trovare il veicolo giusto per comunicare con i ragazzi.
Zupan sembra appartenere a un modello scolastico ormai, per gli studenti, anacronistico, perciò da subito si istaura un rapporto di diffidenza e rifiuto che in seguito al suicidio di una delle studentesse trova in lui un capro espiatorio come disperata ricerca di senso davanti al vuoto.

Il suicidio di Sabine porta alla luce paure inconsce.
Solitudine. Sabine da subito sembra in crisi, depressa in difficoltà, ma nessuno sembra volersene accorgere.
Incomunicabilità. Sabine non riesce a confidarsi con la sua migliore amica, con la sua famiglia.
Morte, la morte, già di per sé un mistero, risulta nella sua mancanza di senso ancora più paurosa.
di fronte a tali paure i ragazzi sono soli e affrontano la situazione nell’unico modo che conoscono: dare la colpa al sistema, nella figura del rigido e insensibile professore.

Di fronte all’ammutinamento degli studenti, alla mancanza di appoggio da parte della scuola, che non fa nulla sperando che il tempo curi ogni contraddizione, il professore è lasciato solo, gli studenti sono lasciati soli.

Alla fine nessuno è innocente, perché in questa società individualista, violenta e superficiale tutti sono colpevoli.

Del film tutti ripetono la frase:
voi sloveni, quando non vi suicidate vi uccidete tra voi

eppure a me quella che mi piace di più è:
studiare non significa sapere; volere non significa potere.


Bravi tutti gli attori. Ben narrato e buon ritmo. Mai un momento di stanchezza. Bella la lingua tedesca. Bello studiare letteratura.


Consigliato? Sì.