REGIA: Baz Luhrmann
SCENEGGIATURA: Baz Luhrmann, Craig Pearce
ATTORI:
Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire, Isla Fisher, Joel Edgerton, Gemma Ward, Callan McAuliffe, Amitabh Bachchan, Jason Clarke, Daniel Newman, Jack Thompson, Jacek Koman, Elizabeth Debicki
GENERE: drammatico
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia
PAESE: Australia, USA 2013
DURATA: 144 Min
FORMATO: Colore 3D
Trama:Jay Gatsby per tutta la sua vita ha inseguito un sogno, ha vissuto per realizzare un sogno, e ora che, milionario, la sua casa s'affaccia sulla baia di Long Island, di fronte alla villa di Daisy, la donna che non ha mai smesso d'amare, aspetta solo l'occasione giusta per incontrarla.
Ogni settimana la sua casa si apre a sconosciuti, che in essa trovano la cornice per lasciarsi andare all'alcool, abbandonandosi al delirio di folli danze e libagioni. Nessuno conosce l'ospite, nessuno sa chi sia, come abbia guadagnato la sua ricchezza: voci, pettegolezzi, mezze verità si rincorrono.
Lui, Gatsby, è una presenza assente, guarda da fuori, non partecipa, aspetta, aspetta che il clamore delle sue feste richiami Daisy, e la porti da lui. Invece... Sarà il cugino di Daisy, casualmente vicino di casa a fare in modo che possano incontrarsi e iniziare da dove avevano lasciato.
Rivivere il passato, riportare le lancette del tempo indietro, ritrovare in Daisy, la vecchia Daisy amata, desiderata per cinque anni. E Daisy è la stessa? È cambiata? Il sogno di Gatsby è destinato a realizzarsi?
Come certo ormai sapete, nel pomeriggio prima di vedere il film ho letto il libro. Un bel libro.
Il romanzo è raccontato attraverso il punto di vista di Nick, cugino di Daisy, "involontario" testimone delle vicende.
Il cineracconto s'inventa una terapia alla Zeno Cosini, in cui Nick scrive, su consiglio dello psicanalista per sconfiggere una dipendenza, non dal fumo ma dall'alcool, la sua amicizia con Gatsby e gli eventi che portarono a ...
Mentre lo guardavo, e ascoltavo l'io narrante, ritrovavo passaggi frasi che solo poche ore prima avevo letto e ricordavo benissimo. Va quindi, subito, dichiarato la testuale attinenza al romanzo.
Eppure, era come se nonostante fossi dentro lo stesso libro vedessi un film diverso.
Cioè, c'è l'alcool, le feste folli, quel disperato autodistruggersi nell'allegria più sfrenata. Quel modo di vivere superficiale, ma in una disperante solitudine. C'è la frenesia del progresso che sembra alienare un po' tutti, anche se tutti sembrano felici. C'è l'unità d'azione, fedele al libro.
Il film si snoda in un caledoscopio di immagini, vertiginose, colorate, vivaci.
Eppure, tutto sembra troppo immagine e della "purezza", della caratterizzazione dei personaggi un po' se ne perdono le misure, non che essi non siano così, ma immersi in uno spazio così sfacciatamente visivo perdono, a mio avviso, personalità.
D'altra parte se il regista ha scelto di girarlo anche in 3D significa che il suo primo obiettivo era creare una vertigine visiva, non emotiva o riflessiva.
Grazie al buon testo di partenza, il film mantiene l'attenzione, ma credo che di una " vera" trasposizione del film, non solo testuale, ma come intrinseca al testo, ci sia spazio ancora per chi volesse cimentarsi.
Belle le musiche, piccoli e brevi assaggi frenetici che fanno pensare anche a queste vite frammentate, che si muovano a balzi, e non trovano un equilibrio, un inizio e una fine. Canzoni spezzate come le vite di questi personaggi che non riescono a realizzarsi.
Attori, bene tutti tranne, secondo me, Tobey Maguire. Il suo personaggio è troppo macchietta, certe sue espressioni mi sembravano un po' troppo sciocchine.
Per il resto gli altri... Bene Di Caprio, forse lei con la faccia un po' più antipatica e snob non sarebbe stata male, ma anche così ci può stare, non urta.
Consigliato? Sì. Un film che non risolve il libro ma che è comunque ben architettato. Promosso.
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