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Massimo Carlotto trasmette molto bene l'orrore della metodologia della "desaparicion", i campi di concentramento clandestini, i bambini trattati come bottino di guerra, la verità sul ruolo della chiesa cattolica, le connessioni e le coperture internazionali. E racconta anche la battaglia delle nonne e delle madri di Plaza de Mayo.

Si ritiene che tra il 1976 e il 1983 in Argentina siano scomparsi trentamila dissidenti, o sospettati tali.

Una volta arrestati, i dissidenti politici venivano rinchiusi in luoghi segreti di detenzione, senza alcun processo, quasi sempre torturati, a volte per mesi.
Molti desaparecidos furono caricati a bordo di aerei militari – i cosiddetti vuelos de la muerte, voli della morte – e lanciati nel Rio de la Plata, oppure gettati nell’Oceano Atlantico affinché i loro corpi fossero divorati dagli squali. Altri furono detenuti in centri clandestini, tra cui la scuola di addestramento della Marina Militare ESMA a Buenos Aires.

La maggior parte dei figli di "desaparecidos", nati quando le loro madri erano detenute illegalmente - e uccise subito dopo il parto - sono stati affidati a famiglie di militari, poliziotti o persone in qualche modo legate all'apparato repressivo della dittatura. Quei bambini sono oggi uomini e donne che non sanno di essere figli di desaparecidos, non sanno che le persone con cui sono cresciuti sono state molto spesso le responsabili dirette della morte dei loro veri genitori.

Il 30 aprile 1977 per la prima volta 14 donne "ingenue, vecchie e molto addolorate" scendono nella Plaza de Mayo di Buenos Aires a chiedere ragione della sparizione dei loro figli; la polizia, chiamandole locas (pazze), tenta di sloggiarle intimando loro di "camminare". Così, camminando attorno alla piazza, inizia la lunga marcia delle Madres dei desaparecidos davanti alla Casa Rosada, sede della presidenza argentina. Una marcia attorno all'obelisco simbolo di Buenos Aires con il capo coperto da un fazzoletto bianco e in mano le foto e le immagini dei cari scomparsi.
Sono le Madri e le Nonne di Plaza de Mayo, alla ricerca dei loro nipoti e di giustizia per i loro figli.