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Grandezza:  25.2 KBA una settimana circa dall'anniversario della sua morte, mi è piaciuta l'idea di aprire un topic
in onore di questo cantautore che ha lasciato un marchio indelebile nel cuore di molti.
Jeff Buckley ( Anaheim, California,17 Novembre 1966 - Memphis, Tennessee, 29Maggio 1997), figlio dell'altrettanto celebre Tim, è noto
soprattutto per il suo album di esordio, "Grace", sicuramente uno degli album più interessanti degli anni '90.
I suoi punti di riferimento musicali sono vari, si va dai Led Zeppelin agli Smiths, passando per alcune tra le interpreti femminili più
raffinate della storia della musica: Edith Piaf, Nina Simone, Billie Holiday.
"Grace" ebbe molto successo sia per il pezzo omonimo scritto da Jeff, un brano ipnotico dal testo malinconico, che sembra quasi
presagire la sua fine prematura, sia per la cover (oramai quasi più celebre dell'originale) del bellissimo pezzo di Leonard Cohen, "Hallelujah."

"Sketches from My Sweetheart the Drunk" è invece il secondo album di Jeff, rimasto incompleto e pubblicato postumo, che divide i fan tra chi ama
quest'album per le sue potenzialità, perdonando eventuali imperfezioni, e chi invece ritiene che sarebbe stato meglio non pubblicarlo, visto che
Jeff e la sua band non hanno avuto modo di terminare il lavoro.

Dilungarmi su pareri tecnici riguardo alla sua voce o al suo stile musicale è improbabile, visto che non ho le competenze per farlo.
Posso solo dire che, nonostante ascolti tanta musica e nutra sconfinata ammirazione per diversi artisti, quando si parla di Jeff Buckley non ce n'è
per nessuno.
Qui non si parla di esecuzioni perfette (non sempre lo erano), o della versatilità della voce (questa sì,lo era), ma delle sue straordinarie capacità interpretative e della ricchezza interiore che comunicava con il suo canto.

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