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Discussione: M. Benasayag, M. Schmit, "L'epoca delle passioni tristi"

          
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    Moderator L'avatar di Rupert
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    M. Benasayag, M. Schmit, "L'epoca delle passioni tristi"

    Ecco un libro pensato per addetti ai lavori, ma non eccessivamente specialistico e pieno di spunti di riflessione interessanti. Il volumetto e sottile, ma la lettura è piuttosto impegnativa. O meglio, è impegnativo il tema ed è impegnativa la prospettiva nella quale il tema è affrontato.

    In sostanza secondo gli autori continuiamo a metterci in relazione con le giovanissime generazioni partendo da una visione del mondo e della società che non solo non è più attuale e si riferisce a modelli di successo ormai diventati irrealistici, irragionevoli e quindi irraggiungibili, ma è anche estremamente frustrante per i giovani, confrontati a sfide e situazioni che sono sempre più lontane dal sogno americano e hollywoodiano in cui a noi attempati babyboomer postsessantottini e postidealisti piace crogiolarci, e frustranti anche per chi ha a che fare con i giovani, con la loro educazione, le loro realtà esplose e spesso violente.

    Non è un libro da portare sotto l'ombrellone, ma credo che possa essere letto con profitto da chiunque abbia un interesse nell'educazione o nel lavoro (di natura psicologica, sociale o d'altro tipo) con i ragazzi.
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    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

  2. #2
    Master Member L'avatar di Enribello
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    Sembra interessante. Sulla scia voglio segnalare due libri. Il primo e' " L'ora di italiano" di Luca Serianni eminente linguista e accademico scomparso recentemente. Merita. Il secondo invece non l'ho letto ma sembra meritare. "L'ultima ora" di Christian Raimo

    "L'ora di italiano" L.Serianni

    Quel che accade a scuola non riguarda unicamente gli studenti e i professori. La padronanza dell'italiano mette in gioco non solo l'ortografia e la sintassi ma anche la capacità di capire ciò che si legge e di articolare un discorso efficace, fino ad arrivare all'abitudine e al gusto della lettura. Forse dalla crisi in atto si possono trarre spunti per ripensare l'insegnamento e renderlo al passo con i tempi. Da uno degli esperti incaricati della revisione dei programmi scolastici, riflessioni e proposte concrete fondate su una lunga esperienza didattica.

    dal web




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    " L'ultima ora" di C.Raimo

    In difesa della scuola pubblica e democratica. Insegnanti precari, continue riforme, il taglio costante dei fondi, una popolazione studentesca dei cui diritti pochi sembrano curarsi: per giunta, un anno e mezzo di DAD che ha reso ancora più evidenti le difficoltà della scuola pubblica. Quante volte abbiamo sentito dire che la scuola italiana è in crisi? Si vorrebbe sostituire la «scuola del Novecento», ossia la scuola per tutti, gratuita e democratica, con nuove forme di didattica «individualizzate», «adatte alle esigenze delle famiglie», come fosse un'operazione ditarget marketing. L'ultima ora nasce dall'urgenza di difendere la scuola pubblica dai suoi critici, dai suoi detrattori e perché no, anche da sé stessa, senza fare sconti sui problemi e i limiti di un'istituzione per molti versi affaticata e fragile, ancora autoritaria e classista. Ma Raimo ci ricorda anche che per difendere la scuola pubblica occorre innovarla, e per innovarla bisogna studiare nella storia italiana e nei modelli internazionali quelle esperienze d'avanguardia che hanno saputo ripensarla radicalmente, seminare in essa nuove idee di futuro, restituirla alla funzione vitale di officina della democrazia.


    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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