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Discussione: Room. Stanza, letto, armadio, specchio - di Emma Donoghue

          
  1. #1
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    Room. Stanza, letto, armadio, specchio - di Emma Donoghue

    Nome:   7802_Stanzalettoarmadiospecchio_1288900286.jpg
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    Sinossi: "Jack ha cinque anni e la Stanza è l'unico mondo che conosce. È il posto dove è nato, cresciuto, e dove vive con Ma': con lei impara, legge, mangia, dorme e gioca. Di notte Ma' lo chiude al sicuro nel Guardaroba, e spera che lui dorma quando il Vecchio Nick va a fare loro visita. La Stanza è la casa di Jack, ma per Ma' è la prigione dove il Vecchio Nick li tiene rinchiusi da sette anni. Grazie alla determinazione, all'ingegnosità, e al suo intenso amore, Ma' ha creato per Jack una possibilità di vita. Però sa che questo non è abbastanza, né per lei né per lui. Escogita un piano per fuggire, contando sul coraggio di Jack e su una buona dose di fortuna, ma non sa quanto potrà essere difficile il passaggio da quell'universo chiuso al mondo là fuori..."
    Il romanzo che ha ispirato il film "Room".

    E' un romanzo che si legge d'un fiato, sconvolgente, raccontato attraverso gli occhi innocenti del bambino, per il quale la Stanza rappresenta il suo mondo, e il Fuori non esiste.
    Il rapporto madre figlio è simbiotico, e per Jack, che ignora che al di là delle sue quattro mura esiste un mondo vastissimo, vivere nella Stanza non è una sofferenza: è il mondo là fuori che lo terrorizza letteralmente, quando finalmente scopre che ne esiste uno.

    Credo che la scelta di Emma Donoghue di far interamente raccontare questa vicenda claustrofobica a un bimbo di cinque anni abbia prodotto un risultato sorprendente, da un lato, ma anche un po' superficiale dall'altro: il linguaggio e i ragionamenti di un bimbo di 5 anni non possono essere sufficienti a rendere una situazione così complessa, la sofferenza della madre arriva solo a tratti.


    "Abbiamo migliaia di cose da fare ogni mattina, per esempio dare una tazza d’acqua a Pianta dentro Lavandino, per non bagnare in giro, e poi dobbiamo rimetterla sopra Cassettone sul suo piattino. Pianta viveva sopra Tavolo, ma la faccia gialla di Dio le ha bruciato una foglia. Quella foglia è caduta, ma ne sono rimaste nove, grandi come la mia mano e tutte pelose, come un cane, dice Ma’. Però i cani ci sono solo in Tv. Non mi piace il numero nove. Trovo una fogliolina che sta spuntando, e allora il totale fa dieci."


    Noi non apparteniamo a lui”.
    “Giusto.”

    Il dottor Clay sorride. “Sai a chi appartieni, Jack?”
    “Sì-ì.”
    “A te stesso.”
    "Si sbaglia, io appartengo a Ma'."
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  2. #2
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    ..mmm...leggi "Viaggio intorno alla mia camera" di Xavier de Maistre...

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  4. #3
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    ..mmm.. ho dato un'occhiata a "Viaggio intorno alla mia camera" di Xavier de Maistre, scritto scritto tra il 1790 e il 1794.

    Come punizione per un duello d'onore, il ventiseienne aiutante maggiore di battaglione viene confinato agli arresti domiciliari nella sua stanza alla cittadella militare del capoluogo piemontese.
    De Maistre ripercorre tutti gli oggetti della stanza – la poltrona, il letto, stampe e quadri, lo specchio, la scrivania, la sedia – usandoli come trampolino per l’evasione fittizia verso quel paese fantastico che diverrà la terra della libertà, tanto che, allo scoccare dei 42 giorni, così dirà: “Incantevole paese dell’immaginazione, che l’Essere benefico per eccellenza ha concesso agli uomini per consolarli della realtà, ti debbo lasciare. – Oggi stesso, certe persone da cui dipendo hanno la pretesa di ridarmi la libertà: – come se me l’avessero tolta! come se avessero potere di rubarmela un solo istante, e d’impedirmi di percorrere a mio piacimento il vasto spazio sempre aperto, dinanzi a me! – Mi hanno vietato una città, un punto; ma mi hanno lasciato l’universo intero; l’immensità e l’eternità sono ai miei ordini”.

    .
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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