Quote Originariamente inviato da Rupert Visualizza il messaggio
L'educazione costa. È un dato di fatto. E una buona educazione costa molto. È chiaro che una scuola privatizzata farebbe girare quantità enormi di soldi, che confluirebbero nell'economia privata. È altrettanto chiaro che alcune visioni politiche e alcune corrispondenti visioni della società vedrebbero di buon occhio questo enorme giro d'affari. Ed è ancora più chiaro che una simile soluzione riporterebbe la società allo stato in cui si trovava prima e durante la rivoluzione industriale. La vera scuola, quella in cui si impara veramente qualcosa e che fornisce competenze veramente spendibili, sarebbe quella per chi può sostenerne i costi, i ricchi, gli altri dovrebbero accontentarsi di una scuola che "forma" manodopera a basso prezzo.
In questo modo però si può subito dire addio alla qualità della ricerca scientifica di quel malcapitato stato e anche al livello delle sue istituzioni democratiche (chiaramente d'ostacolo in un modello scolastico ultraliberista) e della creazione culturale, intesa nel senso più ampio possibile, dal cinema alle canzoni pop, passando dalle orchestre e dai musei.
Possibile che questi, che non sono esattamente dettagli marginali, sfuggano ai più?
Il mondo intero sta tornando a prima della Rivoluzione Industriale, basta guardarsi in giro e leggere due statistiche su come si stia sempre più allargando la "forbice" che c'è nelle microrealtà (divario di stipendio fra manager e impiegati di una stessa azienda) e nei macrosistemi (divario fra le sostanze possedute da pochissimi ultraricchi e quelle a disposizione di un abnorme numero di indigenti nel mondo) per capire che la società si sta lentamente ma inesorabilmente riposizionando secondo una polarizzazione estrema in cui non esisternno più un ceto medio e, men che meno, un minimo di ascensore sociale.