Ho cominciato la lettura di questo libro fortemente condizionata dalla splendida intervista dell'autore su rairadio3 in cui ho percepito un sottofondo malinconico, sottofondo che mi affascina sempre molto.
Francesco Longo è molto bravo nella parte descrittiva del luogo, dei profumi, tanto che mi è sembrato di viverla la baia prima e la città poi.
E' molto bravo nel delineare una vivida metafora tra le emozioni dei protagonisti e gli elementi della natura, c'è un vivace gioco speculare nella dinamica della storia tra l'ambiente circostante e l'animo di chi con quell'ambiente si relaziona.
A tratti ho trovato troppi elementi ripetitivi, quasi ossessivi, ho avuto la percezione che in alcuni passaggi l'autore indugiasse su alcuni aspetti descrittivi (come l'aspetto fisico o l'abbigliamento dei personaggi) perché dovesse in qualche modo allungare il numero di pagine, questo mi ha un po' annoiato.
Se si legge attentamente il romanzo si posso cogliere dei messaggi in bottiglia, restando in ambiente marino, e l'autore è bravo nel dare i giusti segnali.
L'ambientazione è molto bella, vale la pena leggerlo anche solo per come descrive la baia.