Martedì a Palazzo Reale a Milano apre una mostra su Max Ernst. Si tratta di una retrospettiva con oltre 400 opere del pittore, scultore, poeta tedesco che è stat una delle figure fondanti e determinanti del surrealismo, ma anche una delle personalità artistiche più interessanti del XX secolo.

Quest'estate ho avuto modo di visitare la Fondazione Guggenheim a Venezia dedicata al tema Surrealismo e magia. La modernita incantata. Bellissima! (Va da sé, dati occasione e contesto, ma il mio entusiasmo per Venezia e per la fondazione Guggenheim è grande e tracima volentieri). Chiaramente Ernst è di casa a Venezia ed è possibile avere un assaggio della sua opera grazie a una visita guidata al quadro intitolato La vestizione della sposa generosamente offerto dalla fondazione stessa.
La retrospettiva è la prima su Ernst in Italia (almeno secondo il manifesto) e credo sia un'occasione irripetibile per poter dare un'occhiata all'immaginaro collettivo europeo, sia quello fantastico e onirico, sia quello sconvolgente e inquietante dei drammi storici che hanno segnato la vita e l'opera di Ernst, della Germania e dell'umanità intera durane d'un intero secolo.