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Alle donne, dalle donne, per le donne
Le mani delle donne
Le mani delle donne
intrecciano conchiglie di sorprese
e s’appuntano asterischi di luna
sulle brume dei capelli arrotolati.
Sciolgono silenzi di vetro
al crogiolo sempre acceso delle loro bocche,
intessendo arazzi d’accoglienza.
Le mani delle donne
sanno d’ago e di filo
e cuciono stupori d’aquiloni
da annodare tra le mani dei bambini.
Quelle mani hanno ore da sbucciare
nei riflessi dei mattini
e intingono le attese
in anfore sempre piene di speranza.
Sigillano pulviscolo di solitudini
in teche di madreperla, che,
fatate, sanno mutare in sorriso la malcelata pena.
Custodiscono battiti cadenzati come torchi
per spremiture di uvaspina
per propiziare vaghezze di sospiri,
Col punto d’erba e festoni
arredano tristezze di solitudini...
e schiudono segreti scrigni di sole
nei giorni di una pioggia inopportuna.
Se giovani, quelle mani,
sanno avere levità di ali
e sulle spalle incurvate dei vecchi
si chinano amorose,
per sollevare il duolo di ogni pena.
Le mani delle donne
spalmano carezze di nutella
su fette d’anima fragrante
Chiudono pietose
le palpebre dell’ultimo respiro
col tocco lieve delle loro dita
schiudendo tepori di placente.
aprendo varchi ad una nuova vita.
Anna Marinelli
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
IO SONO SPACCATA, IO SONO NEL PASSATO PROSSIMO
Io sono spaccata, io sono nel passato prossimo,
io sono sempre cinque minuti fa,
il mio dire è fallimentare,
io non sono mai tutta, mai tutta, io appartengo
all’essere e non lo so dire, non lo so dire,
io appartengo e non lo so dire
io sono senza aggettivi, io sono senza predicati,
io indebolisco la sintassi, io consumo le parole,
io non ho parole pregnanti, io non ho parole
cangianti, io non ho parole mutevoli, non ho parole perturbanti,
io non ho abbastanza parole, le parole mi si
consumano, io non ho parole che svelino, io non ho
parole che puliscano, io non ho parole che riposino,
io non ho mai parole abbastanza, mai abbastanza
parole, mai abbastanza parole
ho solo parole correnti, ho solo parole di serie,
ho solo parole fallimentari, ho solo parole deludenti,
ho solo parole che mi deludono,
le mie parole mi deludono, sempre mi deludono,
sempre mi deludono, sempre mi mancano
io non sono mai tutta, mai tutta, io appartengo
all’essere e non lo so dire, non lo so dire, io
appartengo e non lo so dire, non lo so dire,
io appartengo all’essere, all’essere e non lo so dire.
MARIANGELA GUALTIERI
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Per una donna l'amore non è un teorema
Per una donna l'amore non è un teorema
che si può dimostrare
né una formula data
né un contratto
da custodire chiuso in un cassetto
ma una creatura viva da curare.
Sa umiliato rinascere
d'una belva ha il coraggio
sa farsi viaggio verso il paradiso
cucciolo ha fame bimbo
chiede una culla
può vivere di nulla
è bestemmia e preghiera.
Come albero verde da nutrire
d'umori pieni
come luna da accendere ogni sera
è candela aggrappata alla bufera
scheggia d'arcobaleni.
Per una donna l'amore è trincea
bandiera idea per vivere e morire.
Gabriella Rosa Satti
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
La donna allo specchio dei giorni
È zolla è cielo è polvere
di frammenti d'uranio e arcaiche rose:
una donna è una storia
raccontata dal tempo
nei calanchi del cuore
nel mare delle cose.
Una donna è una danza
nei deserti di sale
una nota da antichi spartiti
sfogliati dal vento
fra nuraghi di luna
una donna allo specchio dei giorni
annega il suo segreto male
e si ridesta e chiede e spiega
semi verdi nel solco
d'ogni sua ruga nuova.
Lacerata come una primavera
dei nostri anni
che ogni volta trova
una rondine in meno un ramo in meno
ripropone coraggiosa i suoi riti
ostinata crea gemme inventa nidi.
Una donna rinasce
entro le sue ferite come gli alberi
come la terra cambia e paga
il suo farsi più viva morendo un poco.
Gabriela Rosa Satti
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Cioa Fra!!! Mi mancavano tanto le tue poesie :)
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Tutto è me stessa.
Datemi una foglia che non mi assomigli,
aiutatemi a trovare un animale
che non gema con la mia voce.
LÃ* dove la calpesto la terra si spacca
e morti che hanno il mio sembiante
li vedo abbracciati a procreare altri morti.
Perché tanti legami con il mondo,
tanti progenitori e coatta discendenza
e tutto questo insensato somigliarsi?
M'incalza l'universo con i mie mille volti
e non posso difendermi se non contro me infierendo.
Ana Blandiana
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Semplicemente ME-RA-VI-GLIO-SE. Mi mancavano.
( Tanto Donne du du du era giÃ* sparito da tempo!!!) ciao a tutti
Rosy :P :P
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Luna ostile
Vado a fasi, come la Luna
Fasi in cui me ne sto nascosta
Fasi in cui mi mostro per la strada...
Perdizione della mia vita!
Perdizione della vita mia!
Ci sono fasi in cui sono tua
In altre preferisco essere sola.
Fasi che vanno e vengono
con un calendario segreto
che un astrologo arbitrario
invento per mio uso.
E la malinconia avvolge
il suo fuso senza fine!
Non mi trovo con nessuno
(ho molte fasi, come la luna...)
Se un giorno qualcuno e' mio
non e' il mio giorno di essere sua...
E, quando arriva quel giorno,
o un altro spariro'...
Cecilia Meirelles
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
La bambina
La bambina con treccine e frangetta, col bavaglino e la borsa sulla schiena,
nella quale le foto dei miei mi insegnarono a riconoscermi,
oggi, davanti a me, compare in questo quaderno.
Felice coincidenza: da questa creatura venni
per giungere a lei dopo un lungo cammino.
Ti prego: continua a essere te stessa, o torna a godere i tuoi genitori ancora giovani,
l’agnello e l’acqua nel suo letto di pietra. Non preoccuparti:
sono una di quelle signore che a volte trovi in visita a casa
e il cui nome non riesci più a ricordare.
Atencia María Victoria
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Daralhorra
La memoria dell’acqua - non l’acqua - sosteneva
le fragili, antiche colonne di alabastro
- o confondo i luoghi? -, e un profumo di cedro
- non il cedro - mi invitava a un cortile nel quale appena
misi il piede, misi l’anima - o confondo il momento? -.
Mia perpetua esiliata, anima mia, da me:
dammi un perno di appoggio, abbi almeno un nome,
mi cinga un melograno con la sua amara corona.
Atencia María Victoria
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Casalinga
Certe donne sposano una casa.
Altra pelle, altro cuore
altra bocca, altro fegato
altra peristalsi.
Altre pareti:
incarnato stabilmente roseo.
Guarda come sta carponi tutto il giorno
a strofinar per fedeltà se stessa.
Gli uomini c'entrano per forza,
risucchiati come Giona
in questa madre ben in carne.
Una donna è sua madre.
Questo conta.
Anne Sexton
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Ma prima bisogna liberarsi
dall'avarizia esatta che ci produce,
che me produce seduta
nell'angolo di un bar
ad aspettare con passione impiegatizia
il momento preciso nel quale
il focarello azzurro degli occhi
opposti degli occhi acclimatati
al rischio, calcolata la traiettoria,
pretenderà un rossore
dal mio viso. E un rossore otterrà.
Patrizia Cavalli
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Per ricordare Alda
Io sono una donna che dispera
che non ha pace in nessun luogo mai
che la gente disprezza, che i passanti
guardano con sospetto e con rancore,
sono un'anima appesa ad una croce
calpestata derisa sputacchiata,
mi son rimasti solo gli occhi ormai
che io levo nel cielo a te gridando
toglimi dal mio grembo ogni dolore.
Alda Merini
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Quote:
Originariamente inviato da Andrea
Per ricordare Alda
Io sono una donna che dispera
che non ha pace in nessun luogo mai
che la gente disprezza, che i passanti
guardano con sospetto e con rancore,
sono un'anima appesa ad una croce
calpestata derisa sputacchiata,
mi son rimasti solo gli occhi ormai
che io levo nel cielo a te gridando
toglimi dal mio grembo ogni dolore.
Alda Merini
Ciao Andrea,
Alda Merini è in assoluto una dele mie poetesse preferite, insieme a Blaga Dimitrova. E molte altre, ma queste sono speciali!
grazie,
Rosy :P :P
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Bambina II
Bella è questa margherita di luce,
E il bacio lodatore di comete
A covare piccole uova e quiete,
Tenero fumo di marzo che cuce
Rumori e sogni, qui, dove traluce
Il primo scintillio di alte segrete
Contrade che, occhi e cuore, formerete
Entro le pieghe del sonno: conduce
Un suo fragile gioco quella nube
Rosata che sospende come un nulla
Beatamente libero e leggero
Al soffitto celeste – vedi, ruba
Nastri e api per festeggiare una culla
Ora il respiro della primavera.
Roberto Rossi Precerutti
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Addormenta i tuoi alti palazzi
che vegliano all'ombra delle pietre.
La notte già libera i suoi gufi.
È ora di mettere via tutte le auto.
Chiudi le palpebre del ponte
affinché riposi il fiume,
i vetri delle finestre che tremano di freddo,
ricopri le tue statue.
Spegni i lampioni che bevono
il rancore di uomini stanchi.
Lascia che le donne sognino il loro desiderio
nel mormorio delle felci.
Eugenio Montejo
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Mentre sono le donne quelle
che non dimenticano di accendere
la lampada della veranda a sera
circondata da zanzare,
convinte che, indipendentemente dal modo,
ciò che è destinato ad accadere, accadrà.
Luljeta Lleshanaku
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
La ballata delle donne
Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.
Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.
Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.
Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.
Femmina penso, se penso l'umano
la mia compagna, ti prendo per mano.
Edoardo Sanguineti
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
IO NON SONO UNA DONNA
Io non sono una donna. Sono una cosa neutra.
Sono un bimbo, un paggio e una decisione ardita,
sono un raggio ridente di sole scarlatto...
Io sono una rete per tutti i pesci voraci,
sono un calice a onore di tutte le donne,
sono un passo verso il caso e la rovina,
sono un salto nella libertà e nel sé...
Io sono il sussurro del sangue nell'orecchio dell'uomo,
sono una febbre dell'anima, della carne voglia e rifiuto,
sono una targa d'ingresso a nuovi paradisi.
Io sono una fiamma, che cerca vivace,
sono un'acqua, fonda, ma audace fino al ginocchio,
sono fuoco e acqua in rapporto leale, e senza condizioni...
EDITH SODERGRAN
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Osso di noce fra le onde
Chissà con quale sguardo
mi guarderò piangere
e con quale prontezza saprò raccogliermi.
- Osso di noce fra le onde -
Sarà preghiera assoluta
e senza presenze
anche il silenzio.
Filare d'uva bianca
si nasconde nella nebbia
ai piedi della montagna.
Beatrice Niccolai
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
La sposa di Pigmalione
Frigida ero, come la neve, l’avorio.
Pensai Non mi toccherà,
lo fece.
Mi baciò le labbra di pietra.
Stavo immobile
come morta.
Persistè.
Passò col pollice sui miei occhi di marmo.
Pronunciò
rozze parole dolci, disse cosa avrebbe fatto e come.
Parole terribili
Le mie orecchie erano sculture.
Sorde come pietre, come conchiglie.
Sentivo il mare.
Lo feci annegare.
Lo sentii gridare.
Mi portò regali, sassolini levigati,
campanelline.
Non battei ciglio,
Non aprii bocca.
Mi portò perle, collane e anelli
li chiamava gingilli da bimba.
Mi brancicò con mani appiccicose.
Non mi ritrassi.
Bella statuina, muta!
Mi ficcò le dita nella carne,
strizzò, pigiò.
Non mi ammaccò.
Cercava i segni,
cuoricini viola,
stelle d’inchiostro, livide spie.
Le unghie erano artigli.
Non un frego, un graffio, uno sfregio.
Mi puntellò coi cuscini,
e mi redarguì tutta la notte.
Era ghiaccio il mio cuore, era vetro.
Era ghiaia la sua voce, strideva.
Diceva nero poi bianco.
Così cambiai tattica,
mi riscaldai come cera di candela,
ricambiai i baci,
fui morbida, malleabile,
cominciai a mugolare,
mi feci calda, sfrenata,
mi dimenai, spasimai, smaniai,
implorai un figlio suo,
e nell’orgasmo
urlai come invasata –
tutta scena.
Da allora non l’ho più visto.
Semplice, no?
Carol Ann Duffy
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
SEI LA DONNA DALLE LACRIME DOLCI
Sei la donna dalle lacrime dolci
Ogni tuo gesto è una fiamma leggera
Sei l'ombra, sei il gatto che fugge e poi ritorna
Sei l'impatto del treno contro i rami sporgenti
Un alambicco pieno di mercurio e di zolfo
bolle di notte tra i tuoi seni perfetti
Quanti alchimisti hanno perso i polmoni
inseguendo i fumi del tuo corpo sudato!
Sei la donna che detta il ritmo delle stagioni,
che dimezza l'attesa tra un mio battito e l'altro
Sei Venere che sorge da una colata di lava
Sei Psiche che tiene sempre accesa la luce
Calpesti la terra e neanche ti accorgi
che ad ogni tuo passo prende vita un giardino
Per i tuoi capelli il vento sta ringraziando Dio
per avergli donato uno scopo di vita.
CLAUDIO POZZANI
Rosy
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Quando sarò vecchia mi vestirò di viola
Quando sarò vecchia mi vestirò di viola
con un cappello rosso che non si abbina e non mi dona.
Sperpererò la pensione in brandy, guanti estivi
e sandali in satin, dicendo che non mi resta altro per comprare il burro.
Mi siederò sul marciapiede quando sarò stanca
sgraffignerò campioncini nei negozi e suonerò i campanelli
farò rotolare il mio bastone sulle ringhiere dei palazzi
mi truccherò per riscattare la sobrietà degli anni verdi.
Uscirò in ciabatte nella pioggia
raccoglierò fiori nei giardini altrui
e imparerò a sputare.
Si potrà indossare orribili camicie e ingrassare
mangiare tre chili di salsicce in una volta
o solo pane e sottaceti per una settimana
ammassare penne, matite, sottobicchieri e cianfrusaglie nelle scatole.
Purtroppo ora ci tocca vestirci per mantenerci asciutte
e pagare l’affitto e non bestemmiare per strada
e dare il buon esempio per i figli.
Avere amici a cena e leggere i giornali.
Ma non posso impratichirmi già un po’ ora?
Così chi mi conosce non rimarrà scioccato
quando improvvisamente invecchierò, e vestirò di viola.
Jenny Joseph
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
LE MASSAIE
Davanti alle stesse cose
s'alzano insieme, presto,
la luce e la memoria.
Mentre una le illumina,
l'altra le nomina.
Eduardo Mitre
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
IO SUL FONDO DEL MARE
In fondo al mare
c’è una casa
di cristallo.
A una strada
di madreperle
conduce.
Un grande pesce d’oro,
alle cinque.
mi viene a salutare.
Mi porta
un ramo rosso
di fiori di corallo.
Dormo in un letto
un poco più azzurro
del mare.
Un polipo
mi fa l’occhietto
attraverso il cristallo.
Nel bosco verde
che mi circonda
- din don... din dan... -
dondolano e cantano
le sirene
di madreperla verdemare.
E sulla mia testa
ardono, al crepuscolo,
le ispide punte del mare.
ALFONSINA STORNI
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
NOI, LE DONNE
Per Jorge Debravo, sempre presente.
(Nell’abituale rilassamento delle parole
si nascondono, feroci, i malintesi)
M.Z.
Un mondo per uomini e donne,
a mani unite, senza profeti.
E tra di noi, benvenuti
gli uomini disposti a un comune abbraccio,
capace di avvolgere con autentica tenerezza
la Terra.
MAGDA ZAVALA
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Re: ALLE DONNE, DALLE DONNE, PER LE DONNE..
Il confine
Cerco il principio del male
come da bambina cercavo i margini della pioggia.
Con tutte le forze correvo per trovare
il luogo dove
sedermi a terra a contemplare
da una parte pioggia, da una parte niente pioggia.
Ma sempre la pioggia smetteva prima
che ne scoprissi i confini
e ricominciava prima
di capire fin dove è sereno.
Invano sono cresciuta.
Con tutte le forze
corro ancora per trovare il luogo
dove sedermi a terra e contemplare
la linea che separa il male dal bene.
Ma sempre il male smette prima
che ne scopra il confine
e ricomincia prima
di capire fin dove è bene.
Io cerco il principio del male
su questa terra
volta per volta
grigia e assolata.
Ana Blandiana
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L'ombra del cercare
Mi ritrovai alla fine di un pensiero,
seduta in disparte,
già di spalle all'estraneo
che credevo di conoscere.
Di spalle va e viene il tempo,
qualche volta piove sulla solitudine:
i sospetti riscaldano l'aria
ed evapora la pioggia.
I colori arrivano d'imporvviso
in stagioni senza tempo,
scolorite per eccesso di memoria.
I piedi del viandante
provano amore
anche per la capigliatura d'un albero.
L'ombra del cercare
ristora il viaggio
dei cercatori di coralli
che hanno le mani impigliate
fra le radici e le zolle di terra.
Beatrice Niccolai
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IL DONO
Il dono eccelso che di giorno in giorno
e d'anno in anno da te attesi, o vita
(e per esso, lo sai, mi fu dolcezza
anche il pianto), non venne: ancor non venne.
Ad ogni alba che spunta io dico: "È oggi":
ad ogni giorno che tramonta io dico:
"Sarà domani". Scorre intanto il fiume
del mio sangue vermiglio alla sua foce:
e forse il dono che puoi darmi, il solo
che valga, o vita, è questo sangue: questo
fluir segreto nelle vene, e battere
dei polsi, e luce aver dagli occhi; e amarti
unicamente perché sei la vita.
Ada Negri
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Sì sì
Quando Dio creò l'amore non ci ha aiutato molto
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
quando Dio creò l'odio ci ha dato una normale cosa utile
quando Dio creò Me creò Me
quando Dio creò la scimmia stava dormendo
quando creò la giraffa era ubriaco
quando creò i narcotici era su di giri
e quando creò il suicidio era a terra
Quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo
Ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo.
Charles Bukowski
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Lo scambio
La vita è ricca di amorosi incanti,
di splendide visioni luminose -
onde azzurre spumose alle scogliere,
garruli fuochi in lingue scintillanti,
volti di bimbi in estasi sognanti
come coppe imbevute di chimere.
La vita vende gli amorosi incanti,
nella pioggia il pineto profumato -
c'è la musica, un alto arco dorato,
caldi abbracci, devoti sguardi amanti,
delizie dello spirito incorrotte,
visioni come stelle nella notte.
Spendi tutto per doni come questi,
senza pensare al conto della spesa.
Un'ora di pace candida, sicura,
vale di mesi ed anni amara attesa:
per un respiro di estasi pura
da' quel che fosti, o ch'essere potresti.
Sara Teasdale
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DONNE DANNATE
Coricate sulla sabbia come armento pensoso volgono gli occhi verso l'orizzonte marino e i piedi che si cercano, le mani ravvicinate hanno dolci languori e brividi amari.
Le une, cuori innamorati di lunghe confidenze, nel folto dei boschetti sussurranti di ruscelli, vanno riandando l'amore delle timide infanzie e incidendo il legno verde dei giovani arbusti;
altre, camminano lente e gravi come suore attraverso le rocce piene di apparizioni, dove Sant'Antonio vide sorgere, come lava, i seni nudi e purpurei delle sue tentazioni;
e ve n'è che ai bagliori di resine stillanti, nel muto cavo di vecchi antri pagani, ti chiamano in soccorso delle loro febbri urlanti, o Bacco, che sai assopire gli antichi rimorsi.
Altre, il cui petto ama gli scapolari e nascondono il frustino entro le lunghe vesti, mischiano, nelle notti solitarie e nei boschi scuri, la schiuma del piacere e le lagrime degli strazi.
O vergini, o demòni, mostri, martiri, grandi spiriti spregiatori della realtà, assetate d'infinito, devote o baccanti, piene ora di gridi ora di pianti,
o voi, che la mia anima ha inseguito nel vostro inferno, sorelle, tanto più vi amo quanto più vi compiango per i vostri cupi dolori, per le vostre seti mai saziate, per le urne d'amore di cui traboccano i vostri cuori.
Charles Baudelaire
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Sempre
Sempre questa sensazione di inquietudine
Di attesa d’altro.
Oggi sono le farfalle e domani sarà la tristezza inspiegabile,
la noia o l’ansia sfrenata di rassettare questa o quella stanza,
di cucire, andare qua e là a fare commissioni,
e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito,
creare la mia felicità con ingredienti da ricetta di cucina,
succhiandomi le dita di tanto in tanto,
di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia,
che sono un barile senza fondo,
sapendo che “non mi adeguerò mai”,
ma cercando assurdamente di adeguarmi
mentre il mio corpo e la mia mente si aprono,
si dilatano come pori infiniti
in cui si annida una donna
che avrebbe voluto essere uccello, mare, stella,
ventre profondo che dà alla luce Universi splendenti stelle nove…
e continuo a far scoppiare popcorn nel cervello,
bianchi bioccoli di cotone,
raffiche di poesie che mi colpiscono tutto il giorno
e mi fanno desiderare di gonfiarmi come un pallone per contenere
il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare
ovunque, vivendo mille e una vita differente…
Ma devo ricordarmi che sono qui e che continuerò
ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore,
a cucirmi un vestito di sole,
di luna, il vestito verde color del tempo
con il quale ho sognato di vivere
un giorno su Venere.
Gioconda Belli
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PENSIERI ALLA RUSKIN
Le donne gli ricordavano gigli e rose.
A me ricordano piuttosto sangue e sapone,
armate di uno straccio caldo, vanno all’assalto di nasi,
orecchie, collo, bocca e di tutti i punti segreti:
armate di un coltello tagliente, spezzettano il fegato,
tengono cuori a sanguinare sotto l’acqua corrente,
eviscerano e farciscono, mettono sottaceto e conservano,
sbollentano, sbiancano, gratinano, polverizzano,
- Tutta la chimica tremenda delle loro cucine.
I loro mariti lontani si chinano sulla scrivania di mogano
e con garbo manipolano il mercato,
mentre al sicuro a casa, le tenere e gentili
ammazzano topini, un colpo secco sul collo,
asfissiano mosche, sfrattano ragni,
strofinano, sfregano con gran rumore e buttano all’aria credenze,
affidano cose a pattumiere, torcono, strizzano,
polsi rossi , nocche bianche e dita raggrinzite,
polpute, tiepide. Manovrano aspirapolvere stridenti
attorno alle protuberanze del mobilio, rassettano
e tirano via lenzuola da sotto pesanti
vecchi incontinenti, si chinano per importunare i giovani,
danno strattoni, piegano, infilano, usano la lampo, abbottonano,
imboccano cibo, incoraggiano l’evacuazione,
asciugano il vomito, infilzano la stoffa con aghi,
avvolgono lana intorno ai loro ferri da calza,
creano cose comode e calde sui loro ferri
Le loro mani enormi! Gli occhi che sono dappertutto! Le voci
alzate per comunicare attraverso il baccano,
le cosce massicce e i seni che danno conforto,
le loro aperture sanguinanti e i loro recessi pelosi,
i grembi che intascano un uomo capovolto!
E quando tutto è finito, via i grembiuli,
rapida occhiata all’orologio e vanno di sopra,
si siedono e sospirano un po’, spazzolando i capelli,
e in un modo o nell’altro negli specchi trovano colori, odori,
le loro essenze di gigli e di rose.
ELMA MITCHELL
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ESILIO
La mia vita
È un esilio senza ritorno.
Non ebbe casa
la mia errante infanzia perduta,
non ha terra
il mio esilio.
La mia vita navigò
su vascelli di nostalgia.
Vissi sulle rive del mare
guardando l’orizzonte
verso la mia casa sconosciuta
pensavo salpare un giorno
e il presente viaggio
mi lasciò ad altro porto di speranza.
E’ l’amore, forse,
la mia ultima baia?
Oh braccia che mi fecero prigioniera,
senza darmi riparo…
Anche dal crudele abbraccio
volli sfuggire.
Oh braccia fuggitive
che invano cercarono le mie mani….
Incessante fuga
e desiderio incessante
l’amore non è porto sicuro.
E non c’è terra promessa
per la mia speranza.
Alaide Foppa (poetessa desaparacida nel 1980 in Guatemala)
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NON SAPRAI MAI
Non saprai mai che la tua anima viaggia
come in fondo al mio cuore, dolce cuore adottivo;
e che nulla, né il tempo, gli altri amori, gli anni,
impediranno mai che tu sia stato.
Che la beltà del mondo ha già il tuo viso,
di tua dolcezza vive, splende del tuo chiarore,
e all’orizzonte il pensieroso lago
narra soltanto la tua serenità.
Non saprai mai che porto la tua anima
come una luce d’oro che rischiara i passi;
che un po’ della tua voce suona nel mio canto.
Dolce fiaccola i tuoi raggi, dolce braciere la tua fiamma,
mi insegnano il cammino dei tuoi passi,
e un poco ancora vivi, perché ti sopravvivo.
Margherite Yourcenar
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ESSERE DONNA
Essere donna e' dolore
Soffri scoprendoti adulta.
Soffri di essere amante.
Soffri quando sei madre.
Ma insostenibile e' in terra
il dolore di essere donna
senza aver conosciuto questi dolori
fino in fondo...
Blaga Dimitrova
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Che meraviglia Daniela!
Quote:
Originariamente inviato da
daniela
NON SAPRAI MAI
Non saprai mai che la tua anima viaggia
come in fondo al mio cuore, dolce cuore adottivo;
e che nulla, né il tempo, gli altri amori, gli anni,
impediranno mai che tu sia stato.
Che la beltà del mondo ha già il tuo viso,
di tua dolcezza vive, splende del tuo chiarore,
e all’orizzonte il pensieroso lago
narra soltanto la tua serenità.
Non saprai mai che porto la tua anima
come una luce d’oro che rischiara i passi;
che un po’ della tua voce suona nel mio canto.
Dolce fiaccola i tuoi raggi, dolce braciere la tua fiamma,
mi insegnano il cammino dei tuoi passi,
e un poco ancora vivi, perché ti sopravvivo.
Margherite Yourcenar
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LETTERA II
Sei lontano nel sud
lì non sono le quattro
sdraiato nella tua sedia
appoggiato al tavolo nel bar
nella tua camera
buttato su un letto
tuo o di qualcuno
che vorrei cancellare
- penso a te
non a chi cerca
accanto a te lo stesso che io voglio -.
Penso a te
ormai da un’ora
forse mezza
non so.
Quando mancherà la luce
saprò che son le nove
stirerò il copriletto
m’infilerò il vestito nero
mi darò una pettinata.
Andrò a cena fuori
è ovvio.
Ma a una cert’ora
tornerò in questa stanza
mi butterò sul letto
e allora il tuo ricordo
che dico
il mio desiderio di vederti
che tu mi guardi
la tua presenza d’uomo che mi manca nella vita
incominceranno come ora
incominci nella sera
che ormai è notte
a essere
la sola unica cosa
che m’importa nel mondo.
IDEA VILARIÑO
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Nella moltitudine
Sono quella che sono.
Un caso inconcepibile
come ogni caso.
In fondo avrei potuto avere
altri antenati,
e così avrei preso il volo
da un altro nido,
così da sotto un altro tronco
sarei strisciata fuori in squame.
Nel guardaroba della natura
c'è un mucchio di costumi:
ragno, gabbiano, topo di campagna.
Ognuno va subito a pennello
ed è portato docilmente
finché si consuma.
Anch'io non ho scelto,
ma non mi lamento.
Potevo essere qualcuno
molto meno a parte.
Qualcuno d'un formicaio, banco, sciame ronzante,
una scheggia di paesaggio sbattuta dal vento.
Qualcuno molto meno fortunato,
allevato per farne una pelliccia,
per il pranzo della festa,
qualcosa che nuota sotto un vetrino.
Un albero conficcato nella terra,
a cui si avvicina un incendio.
Un filo d'erba calpestato
dal corso di incomprensibili eventi.
Uno nato sotto una cattiva stella,
buona per altri.
E se nella gente destassi spavento,
o solo avversione,
o solo pietà?
Se al mondo fossi venuta
nella tribù sbagliata
e avessi tutte le strade precluse?
La sorte, finora,
mi è stata benigna.
Poteva non essermi dato
il ricordo dei momenti lieti.
Poteva essermi tolta
l'inclinazione a confrontare.
Potevo essere me stessa - ma senza stupore,
e ciò vorrebbe dire
qualcuno di totalmente diverso.
Wislawa Szymborka