Era detto aquilone
Non si chiamava così
ma era detto aquilone
perché quando appariva nel campo di erba
sembrava ondeggiare
e quando vedeva da lontano Maria
pareva innalzarsi
portato dal vento e dall’emozione.
Vivian Lamarque
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Era detto aquilone
Non si chiamava così
ma era detto aquilone
perché quando appariva nel campo di erba
sembrava ondeggiare
e quando vedeva da lontano Maria
pareva innalzarsi
portato dal vento e dall’emozione.
Vivian Lamarque
IL SIGNORE NEL CUORE
Le era entrato nel cuore.
Passando dalla strada degli occhi e delle orecchie le era entrato nel cuore.
E lì cosa faceva?
Stava.
Abitava il suo cuore come una casa.
Vivian Lamarque
Cercasi casa
cercasi casa con sole
con sole fin dal mattino
casa con dentro un bambino
con madre con padre
secondo te a chi assomiglia
cercasi casa
con dentro famiglia.
Vivian Lamarque
Tienimi ancora un po' preziosa
mangiami
a Natale.
Vivian Lamarque
Sto ferma immobile:
sono commossa di te.
Vivian Lamarque
IL SIGNORE SOGNATO
Splendidissima era la vita accanto a lui sognata.
Nel sogno tra tutte prediletta la chiamava.
E nella realtà?
La realtà non c'era, era abdicata.
Splendidissima regnava la vita immaginata.
Vivian Lamarque
ALLA LUNA
Oh essere anche noi la luna di qualcuno!
Noi che guardiamo
essere guardati, luccicare
sembrare da lontano
la candida luna
che non siamo.
Vivian Lamarque
L'amore mio quando era bambino
chissà che grembiulini metteva
e se era un bambino buono o così così
l'amore mio quando era bambino
se sapevo dov'era me lo rubavo.
Rosy :P :P
Tristissime. Nonostante l'apparente leggerezza che caratterizza la poesia di Vivian Lamarque.
A NOVE MESI
A nove mesi la frattura
la sostituzione il cambio di madre
Oggi ogni volto ogni affetto
le sembrano copie cerca l'originale
in ogni cassetto affannosamente.
ABBANDONO
Mangiavo dormivo
facevo la brava-bambina
per conquistarti "mammina".
Corteggiamento vano
a nove mesi mi hai presa per mano
mi hai lasciata a Milano.
Rosy :P :P
Poesia illegittima
Quella sera che ho fatto l'amore
mentale con te
non sono stata prudente
dopo un po' mi si è gonfiata la mente
sappi che due notti fa
con dolorose doglie
mi è nata una poesia illegittimamente
porterà solo il mio nome
ma ha la tua aria straniera ti somiglia
mentre non sospetti niente di niente
sappi che ti è nata una figlia.
Vivian Lamarque
Il mio primo amore
Il primo mio amore il primo mio amore
erano due.
Perché lui aveva un gemello
ed io amavo anche quello.
Il primo mio amore erano due uguali
ma uno più allegro dell'altro
e l'altro più serio a guardarmi
vicina al fratello.
Alla finestra di sera stavo sempre con quello
ma il primo mio amore il primo mio amore
erano due: lui e suo fratello gemello.
Vivian Lamarque
LETTERA DAL BALCONE
Ti scrivo dal balcone
dove resto ancora un poco questa sera
a guardare l'orto al sole di settembre
a mangiare pane e olio e foglie piccole di basilico
ti scrivo meno fiera di quello che vorresti
sono una donna forte sì
ma con anche continue tentazioni di non esserlo
di lasciarmi sciogliere d'amore al sole
e carezzarti e baciarti un po' di più di quello che tu vuoi
ti scrivo dal balcone
guardando il fico pieno di frutti
e il pero con le foglie malate
ho qualche pensiero triste
e due o tre sereni.
VIVIAN LAMARQUE
Poesie per un gatto:
Fai l’agguato
a una piuma di merlo
l’intero manca
anche a te
senza saperlo.
Vivian Lamarque
Poesie per un gatto:
Vuoi sempre essere informato
di tutto dei movimenti alimentari soprattutto.
In cucina segui adorante
ogni mia mossa come fosse una Messa
ma mi spiace è solo la cottura
di una verdura lessa.
Vivian Lamarque
Poesie per un gatto:
La guardi con gli occhi spalancati
la credi una farfalla
invece è l’autunno Ignazio
e lei è una foglia gialla.
Vivian Lamarque
Poesie per un gatto:
Ti guardo che lo guardi fisso
ti ha visto il cuore gli batte
a mille poverino
sei il mostro grande e grosso
di un pettirosso.
Vivian Lamarque
Poesie per un gatto:
Sei quasi commovente
quando mi segui per niente
quando ti sposti di stanza
solo perché io mi sposto di stanza
devi allora da capo cercare
nuovo luogo e modo di fare ciambella
una nuova posizione
è questo il tuo discreto modo
di dare dedizione.
Vivian Lamarque
Poesie per un gatto:
Sono ore che fai la posta
a un quarto di luna
da un angolo buio
defilato le stai preparando un agguato.
Vivian Lamarque
IL SIGNORE ANDATO VIA
Era un signore andato via.
A lei qui rimasta tantissimo mancava.
La traccia da lui lasciata segnava ovunque
intorno a lei l'aria.
Come un quadro spostato
per sempre segna la parete.
Vivian Lamarque
Per essere felice
senza disturbare
al suo numero leggermente sbagliato
devo telefonare.
Vivian Lamarque
Credevo non mi amasse
perché è vietato
invece forse non mi ama
perché non è innamorato!
Vivian Lamarque
A vacanza conclusa
A vacanza conclusa dal treno vedere
chi ancora sulla spiaggia gioca si bagna
la loro vacanza non è ancora finita:
sarà così sarà così lasciare la vita?
PS.: Siamo poeti
vogliateci bene da vivi di più
da morti di meno
che tanto non lo sapremo.
Vivian Lamarque
Fa così freddo
dov'è un camino?
Dov'è un fuoco?
Dov'è la vita?
Era qui adesso
dov'è finita?
( tratto da Poesie di ghiaccio)
:-P:-P
LO GUARDAVA
Lo guardava in disparte
parlare in quel suo modo particolare
con due suore
quando improvvisamente lui si voltò
e per mostrarle un’immagine religiosa
la circondò col braccio
e la guardò così profondamente
che le suore restarono impietrite
e anche lei svegliandosi
proprio in quel momento
impietrita per sempre
in quella posizione.
Vivian Lamarque
All'ultimo esame
Se sono stati capaci tutti
sarò capace anch'io
nessuno è stato bocciato
tantomeno quaggiù rimandato
(magari essere rimandati sfuggire!)
capaci tutti proprio tutti,
di morire.
Vivian Lamarque
Precipizio
Come in un film da ridere
mi stai facendo la fotografia
e mi dici di fare un passo indietro
ancora uno ancora uno uno
mentre mi spingi verso il precipizio
ti sorrido fiduciosamente
(forse hai agito innocentemente).
Vivian Lamarque
La signora dei baci
Una signora voleva tanto dargli dei baci
non dico tanti, anche solo sette otto
(mila). Invece era proibito perciò non glieli dava.
Se però non fosse stato proibito glieli avrebbe dati tutti
dal primo all'ultimo.
A cosa servono i baci se non si danno?
Vivian Lamarque
Ci deve essere un'epidemia
anche questa mia poesia appena nata
si è già bell'e malata.
Appena tu l'ha letta distaccatamente
senza fermarti e senza dirle niente
si è sentita girare un pò la testa si è appoggiata
si è svestita si è messa a letto
dice che è malata
ha guardato un pò le cose intorno distrattamente
poi ho chiuso gli occhi e non ha più detto niente
come Mimì finge di dormire
per poter con te sola restare
sta lì così senza dire niente
già così ridicola e disperata
appena appena nata.
Vivian Lamarque
Vù Cumprà
Agosto ce ne andiamo
solo vi lasciamo Milano
vigilate voi, noi assenti
sulle nostre case eleganti
sui bei ladri distinti
sui governanti
noi ce ne andiamo, vi lasciamo
i nostri cani adorati
affamati assetati
ce ne andiamo, vigilate voi
sulla statuina che è d'oro
che non se la portino via vi lasciamo per compagnia
i nostri cani adorati
affamati assetati
e poi piccioni e piccioni
e sotto i piccioni
statue dai grandi nomi
statue rinomate
ma voi come vi chiamate?
Vi abbiamo tolto anche i nomi
nelle nostre città
vigilate voi, voi Persone
che chiamano Vù Cumprà.
Vivian Lamarque
Che belle!
Meno male che ci siete voi... L'aquilone e Cerco casa sono stupende.
grazie
Potessimo anche noi guardare la vita con lo sguardo di Vivian Lamarque!
LA SIGNORA DEL PARASOLE
Come nel famoso quadro, ma non lui a lei, lei a lui teneva il
verde parasole.
Era un parasole speciale.
Chi stava lì sotto era protetto da tutti i mali del mondo.
La signora stava ben attenta a coprire perfettamente tutto il
signore, a non lasciarne fuori, in pericolo, nemmeno un pezzetto.
Vivian Lamarque
IL SIGNORE PUNTINO
Non potendolo vedere sempre, quando infine poteva vederlo lo
guardava moltissimo, fino all'ultimo minuto, fino all'ultimo
secondo, e anche dopo si voltava indietro, si voltava indietro.
Il signore diventava sempre più piccolo, ormai era quasi del
tutto irriconoscibile, eppure lei lo riconosceva benissimo,
anche sottoforma di minuscolo puntino laggiù.
Vivian Lamarque
IL SIGNORE NELL'ARIA
Alle ore venti ognuno tornava alla sua casa.
Non avevano una stessa casa?
No, ma nell'aria sì.
Nell'aria?
Sì, a destra e a sinistra nel mezzo dell'aria avevano una stessa
casa. Con le porte e le finestre gli uccelli le cene le voci e il riposo.
Non i colori?
Sì, colori splendenti erano appesi nei quadri nell'aria della casa.
Vivian Lamarque
IL SIGNORE DELLA BUONANOTTE
Da un letto lontano con tutta la migliore stessa buonanotte
gli augurava.
C'era la luna?
Oh sì la luna e anche le mille stelle, più le fronde degli alberi e le
addormentate acque, con tutto tutto buonanotte gli augurava.
E il signore sentiva?
Sì, il signore piano piano sentiva, mentre si addormentava.
Vivian Lamarque
FATE PIANO
Fate piano si è addormentata
la televisione se l’è cullata
fate piano non sia svegliata
sta sognando di essere amata.
Vivian Lamarque
Code
Non mi dispiace fare le code,
c'è tempo per pensare,
per guardare dentro la borsa,
dentro la tasca dell'auto,
tempo per programmare i giorni a venire
domani dopodomani,
per guardare negli occhi di quell'extra gentile
(che vetro scintillante mi ha fatto,
gli ho chiesto il sinistro domani il destro,
ogni giorno un pezzetto diverso)
tempo per guardare quel bel geranio al quarto piano,
sta bagnandolo una vecchina pulita, bellina,
tempo per leggere i titoli, il nome di una via,
tempo per cominciare questa poesia.
Vivian Lamarque
"Era la sua baciatrice preferita.
Con lei si appartava un momento dal mondo, poi vi ritornava.
Era felice la baciatrice?
Oh sì, e anche il signore baciato lo era, e anche i baci di essere dati, tutti i conti erano tornati."
Vivian Lamarque
"Lui era notturno e lei era solare da guardare.
Uniti producevano una luce esatta e una fresca ombra.
Erano un signore e una signora proprio adatti.
Anche di notte?
Sì, di notte l’oscurità li avvolgeva e li univa, come emisferi".
Vivian Lamarque
"A un signore per le vacanze partito una signora inviò in fretta in fretta una lettera con dentro – se stessa.
Quando il signore aprì la busta la signora sorridendo ne uscì, era arrivata.
E il signore cosa disse?
Il signore fece un salto e non disse, un poco si arrabbiò e un poco rise."
Vivian Lamarque
Se sul treno ti siedi al contrario
con la testa girata di là
vedi meno la vita che viene
vedi meglio la vita che va.
FINE
Vivian Lamarque (Tesero, 1946), da Poesie 1972-2002 (Mondadori, 2002)