La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre.
A.Einstein
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La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre.
A.Einstein
"Inseguendo l'ombra, il tempo invecchia in fretta".
Frammento presocratico attribuito a Crizia.
:roll:
Questa frase l'ho ascoltata ieri al Tggi :roll:
E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.
Albert Einstein
"Carneade! Chi era costui?".
Carneade di Cirene è stato un filosofo greco antico della corrente di pensiero degli scettici.
Nell'incipit dell'VIII capitolo dei Promessi Sposi, Don Abbondio è nella sua stanza che legge un panegirico in onore di San Carlo Borromeo, che contiene appunto un riferimento al filosofo, che ben avrebbe dovuto essere nella mente del nostro pretonzolo di campagna.
A questo punto - ex abrupto - esclama tra sé e sé la lapidaria battuta, destinata a diventare a suo modo famosa : "Carneade! Chi era costui?
Per antonomasia, allora, Carneade è diventato una persona famosa nella Storia ma miles ignotus tra i più... :shock: :shock: :shock:
La democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo.
La libertà è un agnello bene armato che contesta il voto.
Benjamin Franklin
Chissà perchè in questi giorni di difficoltà nazionale mi è tornata in mente... 8-)
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre
ma nell'avere occhi nuovi.
Marcel Proust
Qualsiasi modifica, anche un cambiamento per il meglio, è sempre accompagnata da inconvenienti e disagi.
Arnold Bennet
Frase di incoraggiamento...
"Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio."
Samuel Beckett.
Ripropongo qui un pensiero di Oscar Wilde, tratto dal suo saggio L'anima dell'uomo sotto il socialismo:
"Un planisfero che non comprenda Utopia non merita nemmeno uno sguardo, perchè escluderebbe l'unico paese al quale l'Umanità approda in continuazione.
E una volta che vi sia approdata, l'Umanità si guarda intorno e, vedendo un paese migliore, torna a issare le vele.
Il progresso è la realizzazione delle Utopie."
"L'uomo senza utopia sarebbe come un mostruoso animale fatto d'istinto e raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura"
Fabrizio De Andrè
Non smettere mai di sorridere neanche quando sei triste perchè non sai mai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso.
Gabriel Garcia Marquez.
:D :D :D :D
"Originale o plagiario, l'uomo è il romanziere di se stesso" Ortega y Gasset
Mi rispondo e mi autocito per commentare la frase. propongo che ad ogni frase pubblicata faccia seguito un commento, una elaborazione, una interpretazione in modo che la citazione concorra ad aprire la mente di chi legge. La frase citata può o non può essere condivisa, ciò nonostante può aiutarci a elaborare pensieri e considerazioni. Questa di Ortega Y Gasset, ad esempio mi ha sempre affascinato perché ogni essere umano è una entità originale e nello stesso tempo plagiaria nel senso che vivendo in società le possibilità di imitazioni, quindi di plagio, sono ricorrenti. Voi che ne dite?
A proposito di utopia (2), non ricordo chi l'abbia detto, ma la faccio mia:
"L'utopia è come una bella donna che cerchi di raggiungere ma mentre tu fai un passo avanti lei ne fa sempre due: non la raggiungerai mai. A cosa serve l'utopia? A farti camminare."
murialdog
...la memoria del rinco: si ricordano le cose antiche, si dimenticano le nuove...
Anzi ne amo due.
No, essendo seria propongo:
L'amore è conoscenza disorganizzata.
Accogliendo l'invito di Galloway a un breve commento direi che trovo suggestivo evidenziare come attraverso l'amore si entri in contatto con l'altro nel profondo ma senza che in ciò ci sia un progetto, una economia logica, diciamo così.
Riguardo alla frase di Ortega y Gasset trovo che sia difficile separare l'originalità dal plagio perchè l'originalità consiste nel reinterpretare elementi preesistenti non nell'inventare qualcosa ex novo. Poi si presuppone sempre un osservatore esterno che dice: quello è originale, quell'altro è una persona banale e magari è proprio chi dà queste etichette ad essere una persona banale!
Ma è meglio ora che dia la buonanotte, perché mi sto avvitando :-)
"Mi lanciai verso la mia divinità personale: la semplicità" (Charles Bukowski)
Non è particolarmente celebre, come frase, questa di Bukowski. Forse ho contribuito io alla sua celebrità citandola nel mio ultimo libro di poesie... :D:D:D
Scherzi a parte, naturalmente, ne avverto comunque sempre più la sua importanza.
Non soltanto limitata alla scrittura (quanto enorme è il suo valore?), bensì estesa al vivere stesso.
Se penso ai migliori momenti pescati nel mazzo delle mie innumerevoli quotidianità trascorse (attimi, istanti, sorrisi, strette di mano, cuori battenti o quant'altro) non li vedo disgiunti dalle note di un semplice vissuto.
Banale come riflessione? Può darsi.
Ma fa sempre piacere, almeno a me, ritrovare un'emozione tra le "chiare" immagini dei versi o di una storia narrata, nelle ore volate in compagnia di qualcuno o di qualcosa, con la pacatezza delle parole e la gentilezza dello sguardo. Un bicchiere, un piatto, un'intesa semplice e rigenerante.
Io, senza dubbio traviata dagli studi di pedagogia nei quali così spesso ho sentito parlare di identità narrativa, la interpreto in questo modo. Ognuno di noi diventa consapevole di sé solo nel momento in cui si racconta – a sé stesso o agli altri -, nel momento in cui fa una narrazione di sé. L’identità assume una forma intelligibile solo quando viene trasposta in maniera sistematica, attraverso il linguaggio, nella storia di un percorso di vita.
Ed è solo questa narrazione che ci consente di individuare (o costruire ex post?) il fil rouge della strada che abbiamo percorso fin qua.
In maniera meno astrusa: il linguaggio mette ordine nel caos che ognuno di noi porta dentro. Lo plasma, gli dà una forma definita. In questo senso l’uomo è romanziere di sé stesso, perchè diventa interamente uomo solo quando "scrive" la propria storia.
E come romanziere può essere originale o plagiario: può tracciare nuovi sentieri in territori inesplorati o percorrere strade già battute. Verosimilmente il suo cammino non è mai né interamente l’una né interamente l’altra cosa, ma un’alternanza delle due.
E adesso siete autorizzati a dirmi che sono mentalmente disturbata. :mrgreen:
Disturbata? Pericolosa, direi. Il tuo ragionamento destabilizza perché vuol dire che siamo tutti dei falsari e solo il linguaggio ci può salvare. Ma io diffido anche e sopratutto del linguaggio che convoglia la lingua, entrambi contenitore e contenuto falsi ed inaffidabili. Solo il Nirvana potrà salvarci ...
No, io penso solo che la consapevolezza di sè non è qualcosa con cui si nasce, ma qualcosa che si costruisce nel corso della vita. Prova ne è il fatto che ci sono tanti - troppi - che muoiono senza nemmeno sapere chi sono, che non si sono neanche mai posti il problema.
Non sto riducendo tutto al linguaggio. Il linguaggio è uno strumento, ma uno strumento imprescindibile. Io stessa spesso divento consapevole di avere certi pensieri nella testa solo nel momento in cui mi siedo alla scrivania con carta e penna e comincio a scrivere, senza sapere ancora esattamente cosa andrò a scrivere.
Poi ci sono cose che sono inesprimibili e che non potranno mai essere espresse a parole, e tali devono restare.
"Non credo in una vita ultraterrena; comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio."
Helmholtz
:roll:
L'abitudine è una gran brutta bestia,
e quando ci si abitua alla stupidità è finita!
Carl William Brown
"L'uomo è solo una canna, la più fragile della natura; ma è una canna che pensa. Non occorre che l'universo intero si armi per annientarlo; un vapore, una goccia d'acqua bastano a ucciderlo. Ma, quand'anche l'universo lo schiacciasse, l'uomo sarebbe pur sempre più nobile di quel che l'uccide, perchè sa di morire, e conosce la superiorità che l'universo ha su di lui, mentre l'universo non ne sa nulla."
Blaise Pascal
“…pensavo anche che se pure fossimo stati lontani avremmo potuto scriverci e che anzi molte cose avremmo osato più facilmente scriverle che dirle, e così saremmo stati sempre vicini attraverso questo dolce modo di conversare” Abelardo
Allegato 217
ravello+villa+cimbrone
Sono un uomo. Nulla di ciò che è umano mi è estraneo (Terenzio)
La scorsa estate, comminando per un paese della Puglia, Polignano a mare, ho letto questo graffito. L'ho fotografato e ve lo trasmetto...
[IMG]http://s8.postimage.org/52la346f9/P1120731.jpg[/IMG] E' una frase che mi ripeto spesso, ma non riesco a metterla in pratica.( e qui, Zio Fred, c'è materiale a volontà per te!)
Rosy
:-P:-P
«Tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico».Dal film "Centochiodi" di Ermanno Olmi
Non può certe essere considerata una frase "famosa" ma in un forum come il nostro prende un valore speciale
"Per forza vuoi trovare un santo. Non ce ne stanno e nemmeno diavoli. Ci sono le persone che fanno qualche mossa buona e una quantità di cattive. Per farne una buona ogni momento è giusto, ma per farne una cattiva ci vogliono le occasioni, le comodità. La guerra è la migliore occasione per fare fetenzie."
Erri De Luca
Leggo per legittima difesa.
Woody Allen
Questa frase non è famosa ma è attuale: "default" è una consonanza linguistica e sta per "te fotto" ...
Adoro il caos ma detesto l'imprecisione.
Mario Andrea Rigoni
L'arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori
da quel nulla che si è capito della vita, tutto il resto;
ma finita la pagina si riprende la vita
e ci s'accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.
Italo Calvino
Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me.
Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore.
Altri mi insegnano a conoscere me stesso
e mi ricordano che i giorni corrono veloci e che la vita fugge via.
Francesco Petrarca
Forse non ci sono giorni della nostra adolescenza
vissuti con altrettanta pienezza di quelli
che abbiamo creduto di trascorrere senza averli vissuti,
quelli passati in compagnia del libro prediletto.
Marcel Proust
Un libro sogna. Il libro è l'unico oggetto inanimato che possa avere sogni.
Ennio Flaiano
"A parte l’uomo, tutti gli animali sanno che lo scopo principale della vita è godersela" (Samuel Butler)