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Oggi ricordiamo
Oggi ricordiamo la nascita di:
Romain Rolland, 29 gennaio 1866 - 30 dicembre 1944
Scrittore, drammaturgo, musicologo francese.
Gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura nel 1915
"Un tributo all'elevato idealismo della sua produzione letteraria, alla comprensione ed all'amore per la verità con le quali ha descritto i diversi tipi di esistenza umana"
Anton Čechov, 29 gennaio 1860 - 15 luglio 1904
Scrittore, drammaturgo e medico russo.
“Io sono un medico, e pratico la medicina. La medicina è la moglie legittima, la letteratura la mia amante... E nessuno può togliermi dalla proverbiale tendenza di correre dietro a due lepri...”.
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Oggi possiamo ricordare il 64° anniversario della morte di un personaggio unico dello scorso secolo, mentre si recava nel giardino per la consueta preghiera, tre colpi di pistola sparati da un fanatico indù radicale posero fine alla vita del Mahatma Gandhi
Allegato 658
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Il 31 gennaio 1923 nacque Norman Mailer, scrittore statunitense.
Grande autore. "Il nudo e il morto", "Un sogno americano" e "Le armate della notte" (premio Pulitzer e National Book Award nel 1969) fra i suoi libri di maggior successo.
Il 31 gennaio 1876 gli Stati Uniti ordinarono a tutti i Nativi Americani di trasferirsi nelle riserve.
In realtà, come ben sappiamo, la svolta alla loro esistenza iniziò già negli anni immediatamente successivi allo sbarco di Cristoforo Colombo.
La conquista dei territori fu segnata da innumerevoli guerre e bagni di sangue; la relegazione nelle riserve si concluse nel 1898.
Nel 1934 nacque l'Indian Reorganization Act a tutela dei nativi.
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forse vado OT, ma mi sembra una data importante,
il primo febbraio 1945 in Italia viene esteso il diritto di voto alle donne.
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Hugo von Hofmannsthal, 1 febbraio 1874 – 15 luglio 1929, scrittore, drammaturgo e librettista austriaco.
“Genio è chi crea concordanza tra il mondo in cui vive e il mondo che vive in lui”.
@Walt: anche se la discussione è nata per ricordare date e avvenimenti legati alla letteratura, nulla ci vieta, credo, di renderla più interessante aggiungendo ricorrenze d'importanza storica. Grazie per il tuo contributo!
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immaginavo di andare un poco out...........:D
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Non sei out, sei diversamente in!;)
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e anche diversamente bello e intelligente:lol::lol:
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Originariamente inviato da
walt
forse vado OT, ma mi sembra una data importante,
il primo febbraio 1945 in Italia viene esteso il diritto di voto alle donne.
Data importantissima per una società che si voglia definire civile, un evento che ha dato grande impulso a una parificazione di genere che è ancora di là da venire, ma che rispetto a 67 anni fa ha fatto passi da gigante e ha consentito a una grande risorsa intellettuale di liberare tutta la sua potenzialità.
Pensa solo a cosa sarebbe questo Forum senza il contributo delle gentili fanciulle che lo frequentano. ;)
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1 allegato(i)
Tutte le fanciulle del Forum ringraziano! :-P
James Joyce nacque il 2 febbraio 1882 e morì il 13 gennaio 1941. Scrittore irlandese, uno dei giganti della letteratura.
La sua opera, originalissima e caratterizzata da forte sperimentalismo, è assai complessa e si presta a molteplici interpretazioni.
"Cercare adagio, umilmente, costantemente esprimere, tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò che essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori che sono le parti della prigione dell'anima, un'immagine di bellezza che siamo giunti a comprendere: questa è l'arte".
Tratto da Wikipedia riporto un aneddoto simpatico riferito da Stephen King.
Un giorno, andandolo a trovare, un amico lo avrebbe trovato riverso sullo scrittoio in un atteggiamento di profonda disperazione. «James, cos’è che non va?» avrebbe chiesto l’amico. «È il lavoro?». Joyce avrebbe assentito senza nemmeno sollevare la testa e guardare l’amico. Era naturalmente il lavoro; non lo era sempre? «Quante parole hai scritto oggi?» avrebbe domandato l’amico. E Joyce (sempre in preda alla disperazione, sempre con la faccia posata sulla scrivania): «Sette». «Sette? Ma, James, è ottimo per te!» «Sì» avrebbe risposto Joyce alzando finalmente la testa «Suppongo di sì, ma non so in che ordine vanno!».
Allegato 667
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Harold Rosenberg, 2 febbraio 1906 - 11 luglio 1978, critico d'arte statunitense che coniò il termine action painting (espressionismo astratto).
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Il 3 febbraio 1947 nasce Paul Auster, scrittore americano che si occupa anche di cinema.
"La scrittura è una menzogna quasi vera"
"Credo malgrado tutto che ogni persona sia sola, tutto il tempo. Si vive soli. Gli altri ci stanno intorno, ma si vive soli. Ognuno è come imprigionato nella sua testa, e tuttavia noi siamo quello che siamo solo grazie agli altri. Gli altri ci abitano. Per altri si deve intendere la cultura, la famiglia, gli amici. A volte possiamo cogliere il mistero dell’altro, penetrarlo, ma è talmente raro! È soprattutto l’amore a permettere un incontro di questo genere."
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purtroppo è tutto vero.....
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Arrigo Boito, 4 febbraio 1842 – 10 giugno 1918.
Poeta, narratore e compositore, famoso per i suoi libretti d’opera.
Un capolavoro il suo melodramma Mefistofele ispirato al Faust di Goethe.
Jacques Prévert, 4 febbraio 1900 – 11 aprile 1977, poeta e sceneggiatore francese.
http://www.youtube.com/watch?v=G7qIjsxkNic
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ricordo con immenso piacere un libro di poesie di Prevert che mi avevano prestato
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Joris Karl Huysmans 5 febbraio 1848- 12 maggio 1907
il suo romanzo più famoso è À rebours (Controcorrente- anche tradotto come "A ritroso"), destinato a sconvolgere una generazione di scrittori (da Oscar Wilde a Gabriele d'Annunzio), allineando il personaggio, Des Esseintes, al filone dei protagonisti sconfitti del XX secolo: la sua fuga dalla realtà avviene, infatti, con una ermetica chiusura nell'estetismo, che si rivelerà però una sconfitta nei confronti del tessuto sociale ed umano.
(Da wikipedia)
Da leggere se le minuziose descrizioni non stancano troppo
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Che bello trovare il calendario aggiornato! Grazie Walt!;)
Aggiungo William Burroughs, nato il 5 febbraio 1914 e morto il 2 agosto 1997 alla "giovane" età di 83 anni nonostante la sua vita sregolata.
È stato uno scrittore e saggista statunitense, padre spirituale della beat generation.
Una curiosità: Burroughs appare mentre chiude gli occhi nella scena finale del videoclip "Last night on earth" degli U2. Le riprese sono state effettuate pochi giorni prima della sua morte, come un nefasto presagio.
http://www.youtube.com/watch?v=V3jFkoSNHsY
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è un piacere, e lo è ancora di più ricordare uno scrittore meno celebrato di tanti altri, ma meritevole di citazione per aver rappresentato una corrente letteraria importante come il decadentismo in Francia
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Ugo Foscolo, 6 febbraio 1778 – 10 settembre 1827.
Poeta e scrittore che non ha bisogno di presentazioni.
“T’amai dunque, t’amai e t’amo ancor di un amore che non si può concepire che da me solo”
(Ultime lettere di Jacopo Ortis)
http://www.youtube.com/watch?v=pRncngJEM_k
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Patty, aggiungo anche lui:
François Truffaut - Parigi 6 febbraio 1932 - Parigi 21 ottobre 1984
Regista.
Che cos'è un regista? Un regista è uno a cui vengono fatte in continuazione domande... domande su qualsiasi cosa... A volte lui sa la risposta, a volte no...
François Truffaut
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200 anni fa a Portsmouth nasceva Charles Dickens, uno dei massimi scrittori inglesi, il primo a rendere protagonisti dei suoi i ragazzini, memorabili tra le sue tante opere Il Circolo Pickwick,Le avventure di Oliver Twist,David Copperfield,La bottega dell'antiquario,( appena terminato di leggerlo),Grandi speranze, Iracconti di Natale; e tante altre opere.
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Quote:
Originariamente inviato da
walt
200 anni fa a Portsmouth nasceva Charles Dickens, uno dei massimi scrittori inglesi, il primo a rendere protagonisti dei suoi i ragazzini, memorabili tra le sue tante opere Il Circolo Pickwick,Le avventure di Oliver Twist,David Copperfield,La bottega dell'antiquario,( appena terminato di leggerlo),Grandi speranze, Iracconti di Natale; e tante altre opere.
Walt mi ha preceduta, ma mi accodo a lui ben volentieri segnalando un link ad un articolo che riporta alcune tra le tante celebrazioni di questa ricorrenza che ci saranno in tutto il mondo.
http://www.unita.it/culture/buon-200...ckens-1.378334
e aggiungo anche un ritratto :D
http://www.trebisacce.info/Portals/0...rles-2 (3).jpg
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Ecco un frammento del saggio di George Orwell Charles Dickens:
"Quando si legge un qualsiasi brano di narrativa fortemente caratterizzato, si ha l’impressione di vedere un volto da qualche parte dietro la pagina. Non è necessariamente il vero volto dello scrittore. Questa sensazione è per me particolarmente intensa quando leggo Swift, Defoe, Fielding, Stendhal, Thackeray, Flaubert, anche se in molti casi non so quale aspetto avessero queste persone né mi preme saperlo. Ciò che si vede è il volto che lo scrittore dovrebbe avere.
Ebbene, nel caso di Dickens vedo un volto che non è proprio quello delle immagini di Dickens, anche se in qualche modo lo ricorda. E’ il volto di un uomo di circa quarant’anni, con una piccola barba di colore luminoso. Ride, ma c’è una traccia di rabbia nella sua risata, senza trionfo però, né malignità. E’ il volto di un uomo che ha sempre combattuto contro qualcosa, ma che combatte alla luce del sole e non ha paura, il volto di un uomo che è generosamente arrabbiato – in altre parole, di un liberale del diciannovesimo secolo, di un’intelligenza libera, di un tipo odiato con uguale odio da tutte le piccole puzzolenti ortodossie che in questi momenti si stanno contendendo la nostra anima."
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Quote:
Originariamente inviato da
Tregenda
Ecco un frammento del saggio di George Orwell Charles Dickens:
"E’ il volto di un uomo che ha sempre combattuto contro qualcosa, ma che combatte alla luce del sole e non ha paura, il volto di un uomo che è generosamente arrabbiato – in altre parole, di un liberale del diciannovesimo secolo, di un’intelligenza libera, di un tipo odiato con uguale odio da tutte le piccole puzzolenti ortodossie che in questi momenti si stanno contendendo la nostra anima."
Ho sempre ammirato Orwell e la sua libertà intellettuale, ma dopo aver letto queste parole non posso che accrescere a dismisura la mia stima nei suoi confronti.
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1 allegato(i)
Vorrei aggiungere a un grande letterato un grande e sfortunato atleta: Dorando Pietri scomparso 70 anni fa che, nonostante fortissimo nella sua specialità, divenne famoso per una drammatica sconfitta alle Olimpiadi di Londra del 1908 che suscitò una fortissima emozione dando altresì vita a una ondata di solidarietà che ebbe nel suo principale promotore Sir Arthur Conan Doyle.
Allegato 694
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L'8 Febbraio del 1828 nasceva a Nantes uno dei più straordinari scrittori di avventure: Jules Verne
Ho letto solo poche delle sue innumerevoli e straordinarie opere ma devo dire che sono state una sorta di "imprinting" che ancora adesso mi accompagna nel mio navigare nel mondo letterario.
Quando, in un libro, leggo la descrizione di un personaggio, il metro di paragone che, inconsciamente, uso ancora adesso per valutare quanto sia ben fatta è la descrizione che Verne fece di Phileas Fogg nel "Giro del mondo in 80 giorni"
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Anche io non ho letto molto di Verne, ma ho dei felici ricordi d'infanzia legati a "I figli del Capitano Grant". :D
Così quando il mese scorso su un mercatino dell'usato ho trovato questa copia del libro l'ho subito acquistata e intendo rileggermela al più presto.
http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:A...xmoQmZyWkKAsP4
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Oh, così sì che si ragiona. La discussione si è trasformata. Devo assentarmi più spesso! ihihih
Giuseppe Ungaretti nasce l'8 febbraio 1888 e muore il 2 giugno 1970.
Uno scrittore e poeta che amo moltissimo e di cui apprezzo la modestia.
"poesia è poesia quando porta in sé un segreto"
http://www.youtube.com/watch?v=e0VG7oYtLFA
Ruskin John (8 febbraio 1819 - 20 gennaio 1900)
Pittore, poeta, scrittore, critico d'arte.
"Gli uomini si volgono a guardare ai giorni dell'infanzia come alla maggiore felicità, perché quelli erano i giorni del maggiore incanto, della maggiore semplicità e della più forte immaginazione"
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Questo lo avrei voluto pubblicare io, in assoluto il mio poeta preferito!!!!!!!!!!
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Josep Carner 9 febbraio 1884 - 4 giugno 1970
Fu poeta, drammaturgo e giornalista catalano
John Maxwell Coetzee, nato il 9 febbraio 1940. Scrittore sudafricano, Premio Nobel per la letteratura nel 2003:
"i suoi romanzi sono caratterizzati da una buona costruzione, un dialogo pregnante e brillantezza d'analisi".
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Il 10 febbraio è il giorno del ricordo, per non dimenticare le persone massacrate in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia.
http://www.youtube.com/watch?v=shyu0gOptFU
Boris Pasternak, 10 febbraio 1890 - 30 maggio 1960.
Scrittore e poeta sovietico. Famosissimo il suo romanzo “Il dottor Zivago”
Nel 1958 gli fu assegnato il Premio Nobel per la letteratura: “per il ragguardevole contributo alla lirica contemporanea e alla grande tradizione dei prosatori russi”
(Pasternak fu costretto a rifiutare per la censura e l’opposizione del governo sovietico. Il Premio fu ritirato nel 1989 da suo figlio)
http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:A...J0kOTvGMOlrKoi
Bertolt Brecht, 10 febbraio 1898 – 14 agosto 1956. Lirico e drammaturgo tedesco.
Questa lettura non mi sembra malvagia se perdoniamo l'errore ortografico
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Quote:
Originariamente inviato da
Patrizia
Mi aggrego a te e a tutte le persone libere che vorranno ricordare gli orrendi massacri compiuti, in quei mesi, verso bambini, vecchi, donne anche incinte, verso tutti.
Grazie, Pat, oggi ti stimo ancora di più
Carlo
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Quote:
Originariamente inviato da
Sir Galahad
Mi aggrego a te e a tutte le persone libere che vorranno ricordare gli orrendi massacri compiuti, in quei mesi, verso bambini, vecchi, donne anche incinte, verso tutti.
Grazie, Pat, oggi ti stimo ancora di più
Carlo
E io mi associo.
http://www.youtube.com/watch?v=GbhNWbgTqb0
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Quote:
Originariamente inviato da
Patrizia
Il 10 febbraio è il giorno del ricordo, per non dimenticare le persone massacrate in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia.
anch'io vorrei ricordare questo giorno dedicato alle FOIBE.
Un capitolo tutt'altro che chiuso e purtroppo esposto a tanta cattiva disinformazione.
Lo voglio ricordare con un articolo scritto da Claudio Magris:
Le Foibe, silenzio e chiasso
La verità, diceva Gramsci, è sempre rivoluzionaria; tenerla nascosta non è solo un inganno e una truffa, ma un inquinamento che avvelena e tarpa la vita di tutti, anche di chi la reprime e prima o dopo ne paga il fio. La verità può essere soffocata in tanti modi: tacendola, alterandola, isolandola dalla vita e dalla storia in cui s'inserisce; la verità sul nazismo, ad esempio, comprende anzitutto le sue atrocità, che niente può sminuire, ma anche ciò che ha aiutato il nazismo a prosperare, come l'iniqua umiliazione imposta alla Germania dalla pace di Versailles. Un altro modo di stravolgere la verità, di profanarla, è strumentalizzarla, usarla per fini che non hanno niente a che vedere con essa. È dunque quanto meno curioso che un ministro della Repubblica - cui Enzo Biagi tempo fa consigliava sul Corriere di far ginnastica, in omaggio al detto mens sana in corpore sano - dia dell'infoibatore, come riferisce Il Piccolo del 30 gennaio, a chi critica la strumentalizzazione politica dei crimini compiuti più di mezzo secolo fa dai partigiani titoisti assassinando (gettandoli nelle foibe del Carso) tanti avversari politici o presunti tali, non solo italiani ma soprattutto italiani, in nome dell'odio ideologico e soprattutto nazionalista.
Ho scritto più volte dei crimini delle foibe (e dell'esodo istriano, fiumano e dalmata, che ha coinvolto pure persone della mia famiglia); ne ho scritto già in anni lontani, quando tanti che ora se ne sciacquano la bocca se ne infischiavano altamente. Ne ho scritto sul Corriere della Sera , giornale di una certa diffusione, e ne hanno scritto, con ben maggiore autorità, storici e studiosi, le cui opere rigorose e precise erano e sono accessibili a chiunque desideri conoscere questa verità. In quegli articoli denunciavo, come altri ben più autorevoli di me, l'oblio di quella tragedia e di quei crimini, l'indifferenza, il cinismo e l'ignoranza nei loro confronti.
Sottolineavo la viltà e il calcolo opportunista di tanta sinistra italiana, che in nome di un machiavellismo da quattro soldi, destinato a ritorcersi contro se stesso, cercava di ignorare, dimenticare e far dimenticare il dramma dell'esodo istriano, fiumano e dalmata e gli eccidi delle foibe, affinché non si parlasse di crimini commessi dal comunismo o in nome del comunismo (in quel caso, di un nazionalcomunismo). Sottolineavo altresì la pavida pigrizia diffusa a questo proposito nella classe intellettuale, ignara di quei capitoli di storia e soddisfatta della propria ignoranza. Mettevo in evidenza - come hanno fatto molti altri molto meglio di me e altrettanto ignorati - la cecità e il regressivo abuso dell'estrema destra, che coltivava il ricordo di quelle tragedie e di quei crimini non tanto per ricordare le vittime e condannare i precisi colpevoli e complici, bensì per rinfocolare inumani e generici rancori razzisti antislavi, quegli ottusi odi antislavi che sono stati in parte all'origine di quella tragedia patita dall'Italia ai suoi confini orientali, che sono in parte responsabili della perdita di quelle nostre terre, che non avremmo mai perduto se il fascismo non avesse fatto la sua guerra.
Il bestiale odio anti-italiano che si è espresso nelle foibe non è certo giustificato dal bestiale odio antislavo che si era scatenato a lungo su persone colpevoli solo di essere slave, così come la stragrande maggioranza delle vittime delle foibe era solo colpevole di essere italiana. Perché, sino a pochi anni fa, il dibattito politico e il battage mediatico ignoravano il dramma dei nostri confini orientali, perché, tranne che in pochi ambienti circoscritti, non si parlava delle foibe? Se i comunisti non ne parlavano per le ragioni che si è detto e se i fascisti ne parlavano solo nel loro ghetto, perché la stragrande maggioranza moderata, che oggi se ne riempie la bocca, taceva? I grandi giornali di informazione non erano alle dipendenze di Mosca, il potere economico e politico non era nelle mani di Tito o di Stalin; non tutti gli attuali esponenti di centrodestra sono ex estremisti di sinistra convertiti o rinnegati, ma la maggior parte di loro militava già allora in formazioni politiche moderate; erano già in età più che scolare, sapevano leggere e scrivere e avrebbero potuto, dovuto, conoscere quella pagina atroce e parlarne. Anche di Goli Otok, dei gulag titoisti, ho scritto sul Corriere ormai molto tempo fa, ma né allora né quando uscì il ben altrimenti importante e fondamentale libro di Giacomo Scotti, ciò divenne di interesse nazionale.
I grandi italiani, quelli democratici, campioni di libertà e di resistenza, ne hanno sempre parlato, come ad esempio Leo Valiani, che, condannato dal tribunale speciale fascista anche per aver dichiarato di voler continuare a battersi per i conculcati diritti degli slavi, aveva votato più tardi contro
il Trattato di pace, per protesta contro l'ingiustizia subita dall'Italia ai
confini orientali, ingiustizia che il trattato sanciva. Ma nessuno li
ascoltava, perché quell'Italia libera e civile, patriottica ossia non
nazionalista, non interessava a nessuno, era solo una nostra esigenza,
diceva Biagio Marin.
Fino a pochi anni fa parlare delle foibe non «serviva» alla lotta politica e dunque non se ne parlava. Oggi quei morti servono e dunque se ne parla, ma per usarli quali strumenti di una lotta politica che non ha nulla a che vedere con la storia di quelle tragedie, di quei crimini, di quegli anni.
Comunque sia, ben venga ogni occasione di ricordare le vittime; è bene che si parli di quella pagina terribile, che si conosca e si sappia la storia delle foibe. Ma che oggi la destra al potere - erede di quella colpevole della nostra catastrofe nella Seconda guerra mondiale e della mutilazione dell'Istria - usi le foibe per difendere il proprio potere è una bestemmia.
Usare oggi le foibe contro la sinistra italiana di oggi è indegno, come sarebbe indegno usare le leggi razziali fasciste contro Berlusconi o contro Fini, che avranno molte colpe ma non certo quelle delle leggi antisemite del '38. Usare i morti come un manganello è sacrilego e blasfemo nei loro confronti; i morti vanno tenuti sempre presenti nel nostro ricordo, accanto a noi, non dissepolti per manipolarli.
Chi ha da sempre succhiato col latte la verità di quella storia e ha
sofferto di vederla ignorata, rimossa o coltivata faziosamente e dunque falsificata, non può non provare un invincibile moto peristaltico dinanzi a questa becera empietà. È forte la pericolosa tentazione di pensare non tanto secondo categorie politiche, quanto secondo più profonde e immodificabili categorie umane; di pensare che, prima di dividersi in sinistra e in destra, l'umanità si divide, come scriveva Sciascia, in uomini e in quaquaraquà, e in varie sottocategorie intermedie tra queste. Quaquaraquà, come è noto, è un modo di essere, ma fa pensare pure a uno starnazzare come quello che sentiamo ogni giorno sempre di più.
Claudio Magris
Corriere della Sera 1/2/2005
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Hans-Georg Gadamer, 11 febbraio 1900, marzo 2002. Filosofo tedesco.
"La verità è interpretazione"
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E, per alleggerire il nostro sabato, un ricordo simpatico: l'11 febbraio 1959 debuttò in televisione Topo Gigio :mrgreen:con la voce di Peppino Mazzullo.
Da una ricerca rapida non ho trovato un video dell'epoca ma vi propongo quello dedicato dal TG1 in occasione del suo cinquantesimo.
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Ah, bello il topo Gigio! Lo guardavamo e poi...tutti a nanna :D
Grazie, Pat!
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Oggi facciamo memoria della nascita di un grande artista italiano , Carlo Carrà ( 1881 – 1966) che aderì - anzi, ne fu uno dei padri fondatori - al Futurismo e, poi, alla corrente metafisica.
Allegato 714 (Carlo Carrà, Ritratto di Marinetti)
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Per motivi di studio e di lavoro la mia famiglia è sparpagliata in vari luoghi. Giorni fa ci siamo riuniti. Il frigorifero languiva. Abbiamo deciso di cenare in un ristorantino vicino a casa. Lì fra piatti gustosi e buon vino ci siamo messi a parlare un po' di tutto, anche di cose tristi e terribili.
A un certo punto mia figlia ha chiesto, e si è chiesta, come fosse possibile che molte persone in Germania, come hanno dichiarato, non si siano accorte di ciò che accadeva intorno a loro, delle deportazioni degli ebrei, degli zingari, degli 'irregolari' in vario senso. Le sembrava impossibile.
Allora le ho chiesto se ricordasse quel che era successo a noi solo cinque minuti prima. E lei: "No, cosa?"
Un ragazzo africano si era accostato al nostro tavolo con la sua paccottiglia e noi, con cortesia ma anche celato fastidio, avevamo rifiutato ogni acquisto, continuando il pasto e la conversazione.
Le ho detto : "Non pensi che domani i tuoi figli potrebbero chiedersi come potevamo essere così insensibili da non degnare che di uno sguardo distratto un disgraziato scheletrico, subito inghiottito di nuovo dal freddo e dal buio della strada oltre che dalla fame, e riprendere all'istante la cena e la conversazione?"
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Ricordo che l'epigrafe del forum è: Oggi ricordiamo (riferendosi, con questo, ad un fatto attestato dalla Storia e di cui oggi, per l'appunto, facciamo memoria).
Credo che sia bene attenersi all'argomento, e postare nel forum di competenza.
Grazie
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Non vedi un'attinenza?
Spesso ricordiamo tragedie lontane e collettive e non riconosciamo tragedie vicine, più o meno collettive, che costituiranno l'oggetto del ricordo di domani.
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L'attinenza ci può anche essere, Elisabetta, ma ripeto: in questo filone parliamo solo di accadimenti storici che trovano, per così dire, il compleanno nel giorno in cui vengono scritti.
Sicuramente ci sono altri sotto-forum - in Scompaginando- che ospiterebbero, con più attinenza di concetto, quello che hai scritto or ora
Ciao