Tutta la discussione su guerre, ISIS e medioevi vari la ritrovate qui:
http://www.scompaginando.it/showthre...eligione-e-non
E continuiamo a parlarne eh? :well:
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Tutta la discussione su guerre, ISIS e medioevi vari la ritrovate qui:
http://www.scompaginando.it/showthre...eligione-e-non
E continuiamo a parlarne eh? :well:
Oggi si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne .
I numeri in Italia. Una vittima ogni due giorni, 179 solo nel 2013, e cioè il 14% in più rispetto alle 157 del 2012. Nella metà dei casi la donna muore strangolata o a causa delle percosse; una su tre viene uccisa dopo aver scelto di lasciare il proprio partner: ma in tutti i contesti c'è l'abuso maschile. Il rapporto della banca dati Eures segnala anche l'aumento dei "matricidi" spesso compiuti per "effetto del perdurare della crisi”. Comunque sia,sette femminicidi su dieci si consumano all'interno del contestofamiliare, una costante nell'interno periodo tra il 2000 e il 2013 (70,5%). Oltre all'oltre un milione di donne che finisce nella rete dei soprusi al maschile, dallo schiaffo allo stalking.
I numeri in Europa. Sulla violenza alle donne sono stati presentati a Bruxelles i risultati della prima rilevazione statistica europea fatta in 28 paesi con numeri allarmanti. Il 33 % (62 milioni) ha subito violenza fisica e sessuale dall'età di 15 anni. Nel 22% dei casi si è trattato di violenza da parte del partner, assistita anche dai bambini (73%). L’8% l’ha subita nell'ultimo anno e solo un terzo ha contattato la polizia o ha chiesto aiuto ad altri servizi sul territorio, percentuale che scende ancora quando non si è trattato di violenza da parte del compagno o marito. La violenza psicologica è ancora più alta, raggiunge il 43% e comprende, violenza economica, impedimento alla libertà di movimento, controllo, minacce. Le donne che hanno subito una qualsiasi forma di violenza, sessuale o no, sono in Italia il 27%, in Spagna il 22%, in Danimarca il 52%, in Finlandia il 47%, in Svezia il 46%, in Olanda il 45%. Più elevata che in Italia anche la violenza in Francia (44%), inGermania (35%) e Gran Bretagna (44%). Sempre nei paesi del Nord europa le donne sono più esposte alle aggressioni nei luoghi di lavoro: 74-75% delle manager ha avuto esperienza di aggressione a sfondo sessuale nella loro vita.
Le percentuali nel mondo. Secondo uno studio del 2013 della World Health Organization, la violenza fisica o sessuale colpisce più di un terzo delle donne nel mondo (35%), e quella domestica, inflitta dal partner, è la forma più comune (30%). Il Paese dove le donne sono più a rischio è il Sud-est asiatico, dove più della metà (58,8%) degli omicidi avviene per mano di mariti, fidanzati o compagni. A seguire troviamo i Paesi ad elevato reddito (41,2%), tra questi vi è anche l'Italia, le Americhe (40,5%) e infine l'Africa (40,1%).
(dati tratti dal web)
Aggiungere altro mi sembra superfluo. :(
Purtroppo le cifre non dicono tutto e, secondo me, in Italia il fenomeno è sottostimato a causa del gran numero di abusi non denunciati, anche se è vero che i civilissimi Paesi del Nord sotto questo aspetto sono messi male se non peggio di noi.
Volevo dire che queste sono giornate cupe, tristi. Troppe brutte notizie. Si fa fatica a ingoiarle tutte. Un clima irrespirabile. Si muore ancora e pure per aver espresso un'opinione. Si muore perchè eri nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.
Volevo dire che ci sono cose che nonostante lo sforzo di comprendere ...non ci si riesce.:banghead::?
Si muore troppo.
Volevo dire che oltre queste 12 persone (che mi dispiace tanto per loro e per i loro familiari ) ci sono anche tante morti innocenti sempre in nome della libertà (bambini soprattutto) che vengono ignorate.
Volevo dire che si muore troppo ed anche nella morte c'è una classe sociale... purtroppo...
Gli integralismi, purtroppo, producono solo danni proprio perché tendono a rifiutare tutto ciò che fuoriesce dalle strettissime maglie dei dogmi su cui si reggono.
Però anche all'integralismo ci deve (ci dovrebbe) essere un limite, quello per cui quando un essere umano, per quanto "nemico", è a terra ferito e disarmato non infierisci su di lui in alcun modo. Quando gli spari un colpo con la stessa indifferenza con cui schiacceresti una zanzara, allora si è valicato un limite molto pericoloso oltre il quale termina la ragione umana e trionfa la bestialità.
Volevo dire...
questo è un bell'articolo da leggere http://www.huffingtonpost.it/2015/01....html?ref=fbpr
"Io non sono Charlie. Io sono Ahmed, il poliziotto morto. Charlie Hebdo metteva in ridicolo la mia fede e la mia cultura e io sono morto per difendere il suo diritto di farlo".
Volevo dire...
aggiungo un'immagine a ciò che ho scritto sopra.
Traduzione: In caso sei confuso.
A destra è un terrorista, a sinistra un mussulmano
Allegato 3115
...Il 7 marzo del 1965 ebbe luogo la prima delle tre marce di protesta per i diritti civili degli afro-americani: la marcia da Selma a Montgomery(Alabama).E' nota anche come il "Bloody Sunday" americano perchè i 600 attivisti che vi parteciparono furono picchiati dalla polizia e da gruppi di bianchi razzisti. Cinquant'anni fa!
Ma oggi cosa resta a Selma di quell'imponente slancio di lotta? Cosa è cambiato? Poco. Molto poco.:( Qui
...a Memphis il 4 aprile del 1968 veniva ammazzato Marthin Luther King.
https://www.youtube.com/watch?v=WrNvwP81H-I
il 25 Aprile del 1945 alle otto di mattina il comitato di Liberazione Nazionale via radio annunciò alle forze partigiane di imporre la resa.
http://www.educational.rai.it/materi...coli/29990.jpg
Fa un certo effetto ritornare a sentire parlare di Resistenza dopo tanti anni di un quasi imperante revisionismo...
...mi procura un disagio molto forte la facilità con la quale la gente, in Rete, scatena tutta la sua intolleranza e incapacità di confronto costruttivo con gli altri, specialmente quando si tratta di questioni politiche.
Troppo noioso citare fonti, molto più facile inveire contro lo sconosciuto che ci irrita con le sue parole.
Certe volte è proprio un parlare ai mulini a vento.
Secondo me viene dato spazio alla resistenza giusto perché è un anniversario importante (il 70°) e perché l'attuale governo deve darsi una parvenza di sinistra che in realtà non è.
Comunque non mancano personaggi squallidi come questo qui
@Mauro
Non credo. La grande quantità di manifestazioni di quest'anno per celebrare il ricordo della Resistenza è dovuta non solo, ma pure al traguardo del 70°anno. Non dimentichiamoci che negli anni scorsi da qualche parte si è cercato di dare dignità e giustificazione del loro operato ai repubblichini. Come se la storia si potesse davvero cancellare e riscrivere a proprio piacimento secondo la propria tendenza politica. L'attuale governo potrà pure cercare ipocritamente di ammantarsene ma fino a un certo punto. Ben venga che se ne torni a parlare. Che si facciano differenze.
Certo Claire, ma io in realtà sono del tutto d'accordo con te quando sostieni che tutte le manifestazioni che ci sono state sono dovute non solo, ma pure al traguardo del 70°anno (quando ho scritto il post ieri sera ero già abbastanza assonnato e, mettendolo giù breve, forse mi son spiegato male)
Ed è altrettanto vero che rispetto ad altri anni dove si assisteva a scene tipo sindaci che, dopo le celebrazioni ufficiali, si toglievano la fascia per andare a onorare i repubblichini, quest'anno si è respirato un clima diverso, ma il link che ho postato sta proprio a sottolineare che quel tipo di revisionismo nemmeno troppo latente esiste e non fa nulla per nascondersi ed è sempre bene ricordarsi che finché ci sono in giro personaggi siffatti la questione della guerra civile non è per nulla chiusa e che sottolineare le differenze è fondamentale come in quest'altro caso.
Non essendo italiano vedo la cosa dall'esterno. La strumentalizzazione politica e le distorsioni spesso retoriche e banalizzanti, dovute all'uso pubblico della storia sono inevitabili. È evidente che in Italia, a distanza di 70 anni dagli avvenimenti non è ancora stato possibile fare veramente i conti con la storia e nessuno ha veramente assunto le responsabilità politiche del disastro umano, politico e culturale del ventennio e della seconda guerra mondiale.
Intendiamoci. L'uso pubblico della storia, se fatto in modo onesto e documentato non solo è legittimo, è anche proficuo e spesso necessario. È di fatto il motivo per cui si studia la storia nei paesi democratici. Ma in questa circostanza l'onestà e la scrupolosa ricerca documentaria non sono sempre adamantine... purtroppo.
In Germania la devastazione e la responsabilità oggettiva della collettività tedesca nel dopoguerra era tale e tanta da essere per chiunque semplicemente schiacciante e ineludibile. I tedeschi hanno dovuto per forza fare i conti con la loro responsabilità storica. In Italia, per qualche motivo, è stato possibile che ciò non avvenisse veramente. Tutti erano fascisti e nessuno era fascista. Sopravvive un qualunquismo revisionista di principio incarnato nell'espressione: i-fascisti-erano-cattivi-ma-hanno-anche-fatto-cose-buone, intercambiabile con il suo identico opposto i-fascisti-erano-buoni-ma-hanno-commesso-errori-e hanno-fatto-cose-cattive.
Credo che un serio lavoro di ricerca spassionata e di divulgazione onesta sia ancora da fare e sia urgente.
Segnalo due musei molto interessanti che mi è capitato di vedere e che ho trovato molto belli (nel senso che assestano un bel pugno nello stomaco del visitatore), molto onesti e molto interessanti sotto il profilo della precisa documentazione storica.
Il mese scorso ho visto il Centro di storia della resistenza e della deportazione, a Lione. La realtà descritta è evidentemente quella francese, con le sue particolarità, ma la visita è piena di spunti interessanti per qualunque visitatore di ogni provenienza:
http://www.chrd.lyon.fr/chrd/sections/fr
A Rastatt, nella valle del Reno, pochi chilometri a sud di Karlsruhe, in una sede dell'Archivio federale tedesco, c'è un piccolo museo che è un gioiellino e presenta (tra altre cose) la storia e la coraggiosissima resistenza al regime nazista da parte di piccoli gruppi di oppositori tedeschi, in particolare quelli aderenti alla Weisse Rose:
https://www.bundesarchiv.de/erinnerungsstaette/
Ritengo che a volte allargare l'orizzonte e cambiare prospettiva possa aiutare molto anche a capire i fatti e la storia di casa propria.
Grazie Rupert. :well:
A volte andiamo in giro senza sapere di avere sottomano realtà interessanti come queste che, invece meriterebbero molto del nostro tempo e della nostra attenzione.
Roma, la mia città, è diventata una cloaca a cielo aperto.
Sono passati 100 anni da questa tragedia che non dobbiamo dimenticare. La condizione di quei poveri soldati della foto mi riporta al breve ma tanto esplicativo componimento di Giuseppe Ungaretti: si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.:(
Ne muoiono anche ora in guerra, ma ciò che ha reso davvero disumano il primo conflitto mondiale sono le condizioni in cui hanno dovuto vivere, e sopravvivere, tutti quelli che che vi hanno preso parte.
Ho visto ieri un interessante documentario su RaiStoria in cui veniva descritta in modo particolareggiato la vita al limite dell'incubo che facevano i soldati, dal dover dormire ammassati l'un l'altro nelle trinceee per non morire assiderati in inverno al dover convivere con topi e parassiti di tutti i tipi senza contare l'orrore di dover sentire a pochi metri di distanza i lamenti dei feriti morenti senza poter muovere un dito. Non c'è da meravigliarsi se molti sono letteralmente impazziti prima ancora di sparare un colpo.
Il libro di Cazzullo che ho recensito, La guerra dei nostri nonni, è veramente interessante e racconta quella guerra da vari punti di vista... Consigliato!
Volevo dire che... mi destabilizza profondamente il concentrato di cinismo, stupidità, presunzione, violenza verbale che riscontro nei commenti che si leggono qua e là sulla Rete.
La facilità con la quale si augura la morte al prossimo, la tendenza, assolutamente macabra, di fare dell'ironia di bassissima lega, su persone morte in circostanze tragiche e/o violente, siano esse celebrità o persone comuni...
Ho sempre pensato che educare un figlio sia il mestiere più difficile del mondo, ma adesso penso che sia utopia.
Divieti e ceffoni non servono, ma non serve neanche la cecità.
Mi auguro sinceramente di non dare mai alla luce un figlio.
Questa considerazione è la morte del mondo.
Allevare un figlio è difficilissimo certo, ma ne vale sempre e comunque la pena te lo assicuro ... i ragazzi che si comportano in modo incivile o bestiale sono figli di bestie incivili. Punto. La bellezza e la sensibilità sono innate, basta non seppellirle sotto una coltre di cinica ignoranza e si avranno sempre belle persone al mondo.
...lo so, mi rendo conto che è un'affermazione estrema.
In realtà, però, non volevo gettare nel calderone tutta la gioventù di oggi e quella prossima-ventura.
Più che altro davo voce a una mia ansia personale.
Ho avuto modo di vedere adolescenti e pre-adolescenti sensibili e in gamba nonostante i loro genitori, così come ragazzi smarriti, maleducati e
privi di orientamento anche se i genitori sembravano ultra-dediti a loro...
E' questa variabile, la possibilità che qualcosa vada storto per tuo figlio, che possa essere influenzato negativamente malgrado tu, genitore, ce l'abbia
messa veramente tutta, che mi impensierisce e mi affligge.
Mi rendo conto che con questo mio modo di vedere le cose non si va molto lontano, la vita va avanti e non ci sono misure preventive che tengano... :)
Discorso interessante e complesso. Appena riesco dirò anche la mia.
Rosy
Davvero, non sono proprio d'accordo. Sarà perchè io con mia figlia sono stata fortunata, ma la vedo in modo opposto. Una vita senza figlia, nè nipote non mi piacerebbe per niente. Se non avessi avuto mia figlia, avrei passato anni a chiedermi come sarebbe stata se l'avessi avuta e mi sarebbe mancata tantissimo.
Avere figli è un rischio, certo, ma cosa non lo è?
Qualcuno mi ha detto che dopo i cinquant'anni si può dire ciò che si pensa ( salvo offendere o ferire, eh!).
Dato che ho passato i sessanta , credo di avere doppiamente guadagnato questa ...licenza.
Invece scopro quotidianamente che per andare d'accordo con tutti, ed essere benvoluti ed apprezzati, bisogna SEMPRE dire non ciò che si pensa, ma ciò che gli altri vogliono sentirsi dire. Non importa se si deve mentire. Mi succede con gli amici, sul lavoro, persino qui nel forum.
Che fare?
Dover ammettere che la vita intera è basata sui compromessi e sulla finzione?
Rosy
Eh eh, chissà Rosy! magari anche gli altri lo fanno con te. Magari c'è la volta in cui uno ti dice cosa vuoi sentirti dire, a volte ciò di cui hai bisogno, altre volte magari si tace, o... perchè no? In fondo le relazioni sono complesse e quindi, a volte, non dire cosa si pensa non è una bugia o una finzione, ma solo un modo diverso di essere presenti agli altri. :)
Sarà certo così.
Il fatto è , cara amica, che da troppi anni sono...presente agli altri, come dici tu, e spesso -molto spesso- non ho avuto in cambio che delusioni, o , peggio, persone che NON avevano lo stesso riguardo.
Adesso sono un pò stufa. Provo a cambiare posizione.
La vignetta di Mafalda che ho postato giorni fa era già un riferimento a questo fatto. Buon week end!
Rosy
E' difficile rispondere ad un'affermazione così ..estrema, senza dire frasi che sarebbe meglio evitare, per non ferire qualcuno. ( mi riferisco, per esempio, a chi non PUO' avere figli).
Io non ho mai concepito una vita senza figli, tanto che fin da giovane ero decisa all'adozione, se non ne fossero venuti. Poi non è andata così, ma dopo mia figlia , quando non ne venivano altri ( e pensando alla mia infanzia di figlia unica)ci siamo dati da fare per adottare un bambino, ma erano altri tempi!
C'erano mille impedimenti: l'età, ed altro che non sto a dire, e così abbiamo rinunciato.
Io ho sempre rispettato chi non fa figli per scelta, e conosco varie coppie di amici così...
Posso dire,però, con sicurezza, all'inizio della terza età,che quasi tutte sono pentite della scelta, e non la rifarebbero.
In questo momento, con tutte le ansie e le paure per il futuro che la vita comporta, non riuscirei a concepire il mio mondo senza le mie donne -figlia e nipoti, che sono altre due figlie!!!! -anche se mi danno lavoro, pensieri..mi riempiono la vita a tal punto da farmi dimenticare tutto il negativo!
E poi, perchè non essere un pò ottimisti?
Io, come insegnante, credo che un ambiente familiare sereno, stimolante, pieno di calore...dia qualche risultato , infine!
Rosy
Su forza, Rosy. Snack!
Anch'io conosco persone che ad una certa età si sono pentite di non aver avuto figli, ma nel loro caso non era per affetto! Era solo perché non avevano nessuno che li accompagnasse gratis alle visite mediche. Allora per i figli è meglio essere nati figli di qualcun altro piuttosto che esistere solo per assistere i genitori anziani
Mi trovi d'accordo!
Ciao a tutti, volevo dire che ieri è andata bene. Sono riuscita a leggere senza troppo emozionarmi.
Per fortuna erano 4 gatti.
Ciao buona domenica!
Rosy, io sono una di quelle persone, non so a che soglia sono della mia età, ma non mi pento della scelta fatta e non mi pentirò mai......e posso anche dire che non l'ho fatta per via di questi tempi "moderni"....è una decisione che ho preso quando ancora tutti pensano che 14 anni non sia l'età della ragione e io invece le decisioni più grandi le ho prese allora......
adesso che faccio questo lavoro in ospedale vedo situazioni diverse tra le quali: persone che hanno fatto figli per avere un aiuto e vengono abbandonati, persone che hanno figli riconoscenti, persone che hanno figli "interessati" o con sensi di colpa, persone che non hanno figli, ma hanno amici, nipoti, lontani parenti...o noi operatori anche se per breve tempo.....
Mah, io ti capisco. Anche una coppia di miei amici ha fatto la stessa scelta. Non vedo chi sono io a dover dire che si pentiranno.
:)
Credo che avere un figlio sia l'esperienza umana più coinvolgente e più forte che si possa vivere. Nessun'altra esperienza umana è paragonabile.
Ma è una scelta molto personale, la maternità si può vivere anche in altro modo, verso i nipoti, verso altri bambini, come insegnante, come infermiera.
Come scelta razionale credo richieda una sorta di fiducia nel futuro e nella vita, e di questi tempi ce n'è molto poca. E anche una totale disponibilità a dare senza pretendere di ricevere, e anche questa non è una scelta facile.
Conosco alcune persone che non hanno voluto figli, e anche nella maturità/vecchiaia sono ben felici della loro scelta. Spesso comunque i figli vanno per la loro strada, e non è giusto pretendere che si facciano carico dei genitori anziani. Almeno io non vorrei che mio figlio dovesse magari occuparsi dei genitori con l'Alzahimer (ad esempio) come noi stiamo facendo con i nostri genitori. Non l'ho fatto nascere per avere un sostegno nella vecchiaia.