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Leccornìe (lec-cor-nie): cose talmente buone da leccare, derivato attraverso il lemma [lecconeria] - vale a dire una cosa da lecconi. Un significato simile è posseduto da [ghiottonerìa].
Non si dice " leccòrnia" - come da più parti si dice e si scrive- derivando il termine da lecconerìa, e non leccòneria.
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facóndo (fa-con-do):
Di eloquio elegante e persuasivo
Deriva dal latino: facundus da [fari] parlare ; [-cundus] è un suffisso proprio degli aggettivi verbali.
Allegato 471
La facondia è la sintesi virtuosa di colui che parla. Oggi, nel parlar comune, al posto di questa parola si adopera, tout court, il termine [dialettica].
Questo termine deriva dal greco dialègomai, "parlare"
Il significato corrente è quindi l' abilità nel condurre una discussione con argomenti stringenti.
In Kant: uso illegittimo delle regole del pensiero come strumento di produzione di conoscenza , a volte solo apparente.La dialettica sarebbe quindi la logica dell'apparenza, che rivelerebbe, quindi, il carattere illusorio dei giudizi trascendenti, mettendoci in guardia contro l'inganno della ragione.
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Strega [stre-ga]:L'origine della parola "Strega" è molto antica.Deriverebbe dal greco: "strix, strygòs" *, termine che designava i rapaci notturni (probabilmente l'allocco o il barbagianni) i quali, appunto, hanno una voce "stridula" e "stridono". Da questo poi deriva strigi, che si usava per intendere "fattucchiera". La leggenda voleva che succhiassero avidamente il sangue di fanciulli. Ovidio ne parla così nelle Metamorfosi:
Si dice che strazino fanciulli ancora lattanti e pieno di sangue
abbiano il gozzo.
Hanno nome strigi, causa del nome
è che sogliono di notte orribilmente stridere.
Secondo altri , strix deriverebbe da Stige (in greco Stix), uno dei cinque fiumi dell'inferno, che, secondo la mitologia, avrebbe il potere di donare l'immortalità. proprio in In esso la dea Teti avrebbe immerso il piccolo Achille tenendolo per il tallone, in modo che fosse invulnerabile.
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* Gli strigoli sono piante commestibili. Debbono il loro nome al fatto che, appena toccati, emettono un suono simile ad uno stridìo.
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Natale
NATALE.
Io procedo, Sir, per la mia strada. Avete già detto il significato di Natale?
Il Natale è la festività cristiana che celebra la nascita di Gesù. Cade il 25 dicembre, mentre nella chiese ortodosse cade il 7 gennaio.
Il termine deriva dall'aggettivo latino Natalis= relativo alla nascita.
Ciao, Rosy
Allegato 475
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Snob: è vero, è una parola di origine anglosassone ma... trae dal Latino (tanto per cambiare)
Questa parola fu coniata nell'Ottocento dallo scrittore ed umorista W.M.Thackeray sulla rivista Punch. Lo scrittore faceva riferimento ad un suo libro, The book of snobs. >Ove pare che la parola snob derivasse dalla contrazione dell'espressione latina sine nobilitate, senza nobiltà; infatti, tale espressione sarebbe stata decurtata in s.nob. e poi in snob.
Snobbare deriverebbe dal verbo to snub, ossìa guardare dall'alto verso il basso, adoperando un trattamento di sussiego verso altri od altre cose.
In effetti, snob e snobbare sono simili, dal punto di vista fonetico; però, come si è visto, differente è il loro significato.
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L'origine di snob, allora, sarebbe differente dall'uso che se ne fa attualmente. Indica, la parola, mancanza di nobiltà (per censo, per casta o per attitudine mentale e del cuore) e non già (come si pensa erroneamente) distacco sociale per presunta superiorità.
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L'amico Zio Fred, nei suoi auguri, fa riferimento al Geniale Pier Lambicchi, gioia di noi ragazzi spensierati (ma quanti anni son passati?)
Lambicchi deriva da alambicco,ossìa uno strumento usato in chimica per distillare una sostanza da un liquido che ne contiene più di una (se c'è un chimico che mi legge, abbia pietà di me per questa spiegazione)
Alambicco [A-lam-bic-co] trae dall'arabo: [al-ambiq] bottiglia e, a sua volta, dal greco [ambix] vaso.
Nel medioevo le scienze provenienti dall'Arabia proposero gli alambicchi - strumenti di vetro, legno e metallo che presentavano tubi, ampolle e serpentine di raffreddamento mediante i quali si separavano, si distillavano sostanze a partire da composti più complicati chimicamente.
L'alambicco, da allora, è sinonimo della complessità. Però si dice anche che una persona si "lambicca il cervello" nel senso che le sue idee si attorcigliano per trovare una soluzione a qualcosa di complesso .
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Quanto mi piace leggere questi tuoi interventi, Sir!
Quote:
Originariamente inviato da
Sir Galahad
L'origine di snob, allora, sarebbe differente dall'uso che se ne fa attualmente. Indica, la parola, mancanza di nobiltà (per censo, per casta o per attitudine mentale e del cuore) e non già (come si pensa erroneamente) distacco sociale per presunta superiorità.
Bisogna però anche riconoscere che superbia e presunzione non corrispondono propriamente a nobile virtù...
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anche a me piace.
Ciao
Rosy
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Quote:
Originariamente inviato da
Pandora
Bisogna però anche riconoscere che superbia e presunzione non corrispondono propriamente a nobile virtù...
Si, certo. La nobiltà può essere data da un'origine storica, legata ad un casato che abbia scritto, ad esempio, una pagina memorabile; oppure, come avvertiva Dante -e tanti altri ancora - da una precipua disposizione del cuore. Anzi, per il Poeta è questa la vera nobiltà.
Superbia e presunzione, così come sono intese, sono la negazione della nobiltà d'animo, anche - e soptattutto- quando provengano da persone accreditate come nobili di cuore.
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Non è una parola di origine classica ma è molto particolare l'origine del nome del Quark, la particella subatomica diventata familiare per merito di Piero Angela e del suo splendido programma di divulgazione scientifica. Il nome di questo mattone fondamentale della materia deriva da una frase di "Finnegans Wake" di James Joyce, romanzo sperimentale ritenuto testo intraducibile per i numerosissimi giochi di parole, calembour e frasi idiomatiche tipicamente inglesi. Quark è ritenuta la crasi di question mark:
Three quarks for Muster Mark!
Sure he has not got much of a bark
And sure any he has it's all beside the mark
Oltre ad avere questa particolare onomastica il quark può avere diverse varianti chiamate Sapori che hanno i nomi italiani di Su, Giù, Incantevole, Strano, Cima, Fondo. E per complicare ancor di più la questione possono avere anche una carica di colore, che non ha niente a che fare con i colori cromatici. Per cui un quark, componente infinitesimale della materia, può avere un sapore incantevole ed un colore verde.
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Grazie, Chomsky. Ricordo di aver letto qualcosa a proposito del Quark e dei suoi attributi fisici su Le Scienze. La materia mi è ostica, tuttavia.:shock::shock::shock:
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La materia giuridica, in sede penale, contempla il reato di abigeato.
Ora che i nostri governi hanno fatto di tutto per distruggere l'agricoltura, fonte prima di benessere e di comunione con la terra che ci ha dato vita e ci ospita gratuitamente, questo reato ha contravventori che sono ridotti al lumicino. Comunque, il lemma significa furto di bestiame.
Deve la sua origine al termine latino ab-agere, spingere avanti, con evidente riferimento al fatto che i ladri spingono avanti (sembra di vederli ) le mandrie, spesso con il favore delle tenebre.
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Quote:
Originariamente inviato da
Sir Galahad
L'origine di snob, allora, sarebbe differente dall'uso che se ne fa attualmente. Indica, la parola, mancanza di nobiltà (per censo, per casta o per attitudine mentale e del cuore) e non già (come si pensa erroneamente) distacco sociale per presunta superiorità.
Nella Recherche Proust descrive molto bene il personaggio snob = sine nobilitate, in effetti lo snob è equivalente al "parvenu" ed alla "parvenue" cioè è una persona che si atteggia a nobile senza esserlo. Il tipico esempio è Madame Verdurin.
Oggigiorno, praticamente spariti i nobili, sono rimasti solo gli snob, loro caricature .
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Arcigno [ar-ci-gno]: corrugato, riferito spessissimo a viso (ma anche a carattere, ad azione repellente, ecc.
I più lo vogliono derivato per metatesi da acrigno
Troviamo in Trancia:
Gli è mansovieto, dabbene, e binigno,
non è alcun bizzoco, e arcigno.
E il Lasca, sonetto 173:
Quel canto, che gli pare aspro e arcigno
Comunque, l'etimo è incerto. Alcuni lo vogliono derivato dal francese antico rechignier (moderno rechigner) ‘torcere la bocca, fare un viso severo’.
Sinonimi: accigliato, burbero, duro, irritato, severo, torvo
Contrari: sereno
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Traguardo [tra-guar-do] ,da trans- (apocope) e guardare. Guardare al di là di qualcosa. Quindi, indica bene il fine, lo scopo di un'azione: che è la mira (il traguardo) di un'azione.
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considerare [con-si-de-ra-re]: valutare con attenzione.
dal latino: [considerare] osservare gli astri, composto dalla particella [con] insieme ( da cum) e [sidus, gen. sideris] stella.
Considerare qualcosa o qualcuno significa esaminare con attenzione come si farebbe con gli astri da cui gli antichi Caldei, Greci, Fenici solevano trarre un auspicio.
Si può considerare, come una lettura delle stelle, un elemento importante per la nostra vita; se si considera una scelta da fare per noi i i nostri cari, è come se leggessimo il destino in una costellazione benedetta; una considerazione sulle nostre scelte di vita è simile alla lettura nel destino; la considerazione della nostra stessa vita a volte ci pare scritta nel Cielo, benedetto o no.
E qui,il pensiero va - naturalmente -al Divino Poeta:
« "O frati," dissi, "che per cento milia
perigli siete giunti a l'occidente,
a questa tanto picciola vigilia
d'i nostri sensi ch'è del rimanente
non vogliate negar l'esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza". » |
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(Inferno, vv. 112-120) |
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Sacro [sa-cro]
deriva dal latino dotto, sac-ru(m), a sua volta derivante viene dalla radice sac- o sak-, della lingua indoeuropea e che ha il significato di separazione, recinto. Riferito anche, in linguaggio dotto, all'hortus conclusus, luogo di delizie impenetrabile ai più. Nelle etimologie baroniane i termini sacerdum o sacrum hanno una base etimologica in sacer, ovvero bosco sacro, indicante un luogo impenetrabile, oscuro. Il sacro è un concetto fondante, puro, non contaminato, luogo dell’assoluto e del divino, separato dal resto, schierato come “unico” al di qua del recinto. L’essere del sacro è l’essenza pura
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Plesso [ples - so]
dal latino: [plexus] intrecciato, parallelo al greco [pleko] intreccio.
Parola usata in Anatomia, in Architettura, nella Scuola
Da esso originano:
complesso, amplesso, perplesso.
La parola perplesso non ha un verbo corrispondente. In realtà, ci sarebbe, ma è bene evitarlo, tanto è brutto e insignificante. Corrisponde ad un neologismo inventato negli anni novanta da Guzzanti, nella trasmissione "Avanzi", alla TV. Tale personaggio, se ben ricordo, avrebbe detto "la cosa mi perplime", inventando di sana pianta un nuovo verbo, perplimere. Brutto, senz'altro. E da evitare. Ve llo immaginate il passato remoto? Suonerebbe così: Io perplimetti, tu perplimesti, egli perplimette, noi perplimettemmo, voi perplimetteste, essi perplimisero.
No, no, no.:evil: Roba da voto zero
Meglio adoperare il lemma [perplesso] e dire: io resto perplesso; oppure: io sono perplesso.
Allegato 528( una lavoratrice perplessa: riuscirò ora ad andare in pensione?)
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Casa
L'etimo di casa va ricercato in castello, a sua volta derivato dal latino castellum, diminutivo di castrum (probabilmente si ebbe lo sviluppo: castrellum> castellum, con apocope). La casa è quindi una personale, familiare visione del castello . Da esso deriva anche cassero, la parte più alta e più forte di un castello, a forma di torrione, e il castello di poppa della nave.
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1 allegato(i)
Calligrafia
[cal-li-gra-fì-a]
Arte dello scrivere in caratteri belli e, talora, ornati.
dal greco: [kalos] bello, e da [graphein] scrivere.
Quindi, è sbagliato dire: avere una brutta calligrafia, sarebbe una contraddizione in termini. In questi casi va adoperato, piuttosto: avere una brutta grafìa.
Allegato 526
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frugale [fru-ga-le]
Sobrio, parco
dal latino: [frux] frutto.
Va letto così:è persona frugale colei che si ciba dei semplici frutti della terra,evitando i prodotti dell'industria e i frutti esotici. Questo concetto sottolinea, quindi, il senso di umiltà insito in una vita parca e rivolta ai frutti più semplici.
Mi ricordo di quando ero piccolo, e la merenda era limitata ad una buona fetta di pane con olio e sale. Oppure, di quando cenavamo tutti insieme, in allegrìa, mangiando cibi semplici ma genuini (frugali), pomodori appena colti e insalata (senza coloranti, diserbanti, conservanti) con olio di frantoio. Alla frugalità del mangiare faceva sempre eco la genuinità dei rapporti umani.... Ma questa è un'altra storia...
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Lenticchie (len-tic-chie)
Buone, con lo zampone! Le mangiamo in questi giorni, e dicono che questo gesto porti fortuna.
Le lenticchie traggono il loro nome dal diminuitivo, in latino, di lente, lens: ossìa, lenticula. Gli antichi Romani avevano gran stima di questo prodotto della terra e alla sua coltivazione dedicavano appezzamenti appositi, che chiamavano lenticalis. Tale coltivazione è proseguita nei secoli e ha dato nome ad alcuni toponimi: ad esempio, Lentate sul Seveso (Milano), già nel XIII^ secolo aveva tantissime particelle di terreno adibite a questa coltura, tanto che il paese vicino fu chiamato, apposta, Lentate (paese delle lenticchie) [da Nomi d'Italia, Istituto geografico De Agostini, Novara]
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Bresaola e pesce salato
bresaola significa "(carne di) cervo salata".
(bre-sao-la)
Il termine bresaola (da bre, cervo, e salata, dal latino sal, greco als [ provenzale saus, francese sels, e localmente, poi, saola] si riconnette alla tecnologia, molto probabilmente da confinare alla Preistoria, della salagione di pesce e di sevaggina.
Probabilmente la tecnica fu intuita fortunosamente , essendo il pesce di mare salato di per sè stesso , Probabilmente si è poi passato a salare le carni e non è certamente un caso che originariamente si diceva, in arte culinaria, salame il "pesce salato" e solo successivamente è passato ad indicare carne, soprattutto di maiale, salata.
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Casto (ca-sto)
Il termine casto deriva dal latino castus (originante da una vecchissima parola indoeuropea, kas, ossìa regola). Ora, in latino, il contrario di castus è incastus, tradotto in italiano con incestuoso. In altre parole, stando all’etimologia, è casta una persona che non è incestuosa.
Ricordiamo le "cinture di castità" :mrgreen::
Allegato 527
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Tornando al significato di "abigeato" spiegato magistralmente da Sir Galahad anche il termine pecunia deriva dagli animali. Infatti "Pecunia" era la dea dell'abbondanza e della ricchezza e derivava il suo nome da "Pecus" ossia "pecora" perché chi aveva bestiame, principalmente ovino, nell'antichità era considerato benestante anche perché quando non era ancora concepibile il denaro, cartaceo o metallico, il baratto era il modo più semplice e comodo per scambiarsi valori tangibili e il bestiame era il metodo di baratto più consueto, come del resto anche il sale che in un epoca dove la conservazione dei cibi era direttamente proporzionale alla quantità di sale disponibile, diventava un bene dall'utilità enorme. Dal sale deriva infatti il vocabolo "salario" perché le truppe delle legioni Romane venivano retribuite in sale e questo ci fa capire quanto era importante in quel periodo il comune cloruro di sodio. Dal sale deriva il suo nome anche la via Salaria, una delle più importanti arterie viaria Romane, che univa l'Urbe al Mare Adriatico principale fonte del preziosissimo minerale.
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Precipitare (pre-ci-pi-ta-re) , rifl. pre-ci-pi-tar-si
Verbo figurato: Cadere con la testa in avanti, come si pensa che faccia chi si muove con troppa foga.
Confronta: "Chi troppo in alto sal, cade sovente / precipitevolissimevolmente" (Francesco Moneti: La Cortona convertita (1790).)
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E se uno cade, invece che con la testa, con...diciamo gli organi ad essa opposti?
Forse postcipitare, oppure anteculcidere :lol:.
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Farfalla (far-fal-la) Nome di etimo incertissimo, forse di origine fono-simbolica.
Per l’iconografia medievale la farfalla è il simbolo dell'anima che, abbandonato il corpo, si affranca dalla materia. Nel greco antico il termine psyché si riferiva sia al lepidottero sia all’anima , entità immateriale. Psiche, amata da Cupido, è talora raffigurata con ali di farfalla.
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Ganzo (gan-zo)
Persona particolarmente scaltra, astuta, e, in funzione di affettivo, bravo, in gamba, o anche simpatico, bello, piacevole (Corriere della Sera).
Termine usatissimo in Toscana.
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Ciana (cia-na) –L'Accademia della Crusca la definisce: Donna chiacchierona e pettegola; donna volgare sia nel parlare che nel comportamento.
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Maccheroni (mac-che-ro-ni)
“Maccherone” potrebbe derivare dal greco basso “makaria”, un piatto costituito da un impasto di farina d’orzo e brodo. Se non da “mageiros”, l’autore per il prodotto: il mageiros era infatti il cuoco impastatore. Il filologo quattrocentesco Agnolo Morosini , oltre radice makaria (greco basso) fa riferimento a “makar” (greco classico, ), che vuol dire “beato, felice”, come si era scritto poco sopra . Gli amanti della pasta, e quindi dei maccheroni sicuramente opteranno per quest’ultima etimologia.
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Pizza (piz-za)
Il sostantivo deriverebbe, secondo alcuni, da pinsa, participio passato del verbo latino pinsere, cioè pestare,schiacciare; oppure, dalla pita mediterranea , di origine greca . Studi più recenti accreditano,però, anche altre ipotesi, e cioè che la parola possa derivare dal germanico (longobardo o gotico) dell'alto tedesco d'Italia bĭzzo > pĭzzo (nel tedesco moderno: Bissen: ossìa boccone o porzione di pane).
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Adultero (a) (a-dul-te-ro) Dal latino ad- ulterum, che sta al di là.
Si dice di cosa o persona che esprima un cambiamento oppure che stia al di là di alcune barriere formali (di lingua, di concetto, di forma, di contenuto). Nel parlar comnune, questo lemma ha accolto il significato più deteriore: adultero, nel nostro parlato, assume uno ed un solo significato: la corruzione di una cosa originale (e bella o buona): così,si è adulteri nelmatrimonio, i cibi e le bevande possono essere adulterate, ecc.
L'archeologia letteraria (!), però, ci rivela altre cose, ben più pregnanti e significanti: adultero è qualsiasi cosa che si pone al di là di una certa barriera. Non necessariamente deve esprimere un concetto negativo.
Ad esempio, nel Medioevo (brutto, questo termine! Ma quando lo cambieranno?) le arti erano sette, ed erano chiamate arti liberali :
Arti del Trivio (artes sermocinales):
grammatica, retorica, dialettica.
Arti del Quadrivio (artes reales):
aritmetica, geometria, astronomia, musica.
Accanto (o, meglio, sotto) queste, c'erano le arti adulterine, ossìa le arti che si ponevano al di là delle arti liberali, e che erano considerate inferiori. Erano sette, e rammentiamo fra esse: la medicina, l'agricoltura, la perspectiva (poi prospettiva e, infine, ottica), e che, poco tempo dopo, entreranno a pieno titolo nelle arti della conoscenza.
Qui si prospettava, allora, una sistemazione del conoscere: l'inferiorità va ricercata nel fatto che le arti adulterine si pensava che la ratiocinatio, il sapere teorico, avesse una reputazione superiore alla fabrica, cioè alla conoscenza manuale; ma non certo per criteri di valore quanto perchè le arti liberali più direttamente ponevano l'uomo dinanzi al mondo creato da Dio.
L'arte adulterina è tale, allora, perchè si pone in contesto diverso rispetto alla conoscenza teologica: ossìa, è pratica della fabrica manuale, mentre l'arte liberale mette la sua opera alla diretta conoscenza di Dio.
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Asini e ciucci
Mentre è noto che asino deriva dal latino asinu(m),per la parola di origine napoletana ciuccio (lo stesso che asino)sono state ricercate le sue fonti etimologiche e, al solito, si vive nel buio più assoluto :chi lo vuol far discendere dal latino cicur, animale domestico, ammaestrato; chi, invece, dal latino cillus, a sua volta ricollegabile al greco kíllos, asino;altri, invece, pensano che derivi dallo spagnolo chico, ossìa piccolo, visto che l’asino , se confrontato col parente stretto cavallo, è piú piccolo di esso.
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In Sardegna invece questo testardo animale è chiamato ainu nel sassarese derivando il suo nome dal latino asinu(m) mentre nel sud viene chiamato burricu dallo spagnolo burro (asino) oppure molenti perché adibito ad azionare la mola, antico attrezzo usato per macinare il grano e le granaglie.
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Apologetico: (a-po-lo-ge-ti-co) dal greco Apologetikòs. Celebrativo, laudativo di una persona, di un pensiero, di un atto.
Sinonimo: encomiastico
L'Apologo è un discorso od uno scritto, di carattere morale, che pone in cattiva luce particolari azioni o uomini, allo scopo educativo, ossìa di far conoscere al lettore o allo spettatore ciò che è cattivo (secondo una legge o secondo una serie di norme, scritte od orali) allo scopo di ammaestrarlo su ciò che è ad esso contrario il bene)
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Babbeo e affini :lol:
Babbèo
Dalla radice onomatopeica bab-, che indica il balbettio, con annesso il suffisso dispregiativo.
Sciocco, sempliciotto, tonto, che si esprime senza sapere ciò che dice o vorrebbe dire. Si sa che i babbei non hanno memoria (Sciascia).
Bàbbio
Dal latino babulu(m) 'sciocco, stolto', voce onomatopeica per indicare il balbettio.
Stolto, sciocco.
Babbióne
Accrescitivo di babbio.
In Toscana: stupido, scioccone.
Babbalèo
Da babbeo.
In Toscana: babbeo.
Gli antichi Greci, per indicare gli stranieri, adoperavano - anch'essi - una matrice onomatopeica: da: ba-ba (come farebbe colui che parla male, che balbetta) derivò il termine barbaro, oì barbaros.
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1 allegato(i)
Diplomazia
[di-plo-ma-zì-a]
Complesso delle attività e delle istituzioni che intercorrono rapporti tra due o più Stati; in senso figurato significa equilibrio, avvedutezza traendo il nome dal titolo di un ufficiale imperiale proposto alle relazioni tra Stati, il Diplomarius
dal greco: [diploma] da [diploos] doppio, ossia un documento piegato in due.
Allegato 560
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mangiare [man-gia-re] ,dal latino, nutrirsi, portandosi (ducere) il cibo alla bocca con le mani, con evidente riferimento all'atto di prendere il cibo solido con le mani per portarselo in bocca.