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Ma davvero per uscire di prigione
(Patrizia Cavalli n. a Todi, PG nel 1947)
Ma davvero per uscire di prigione
bisogna conoscere il legno della porta,
la lega delle sbarre, stabilire l'esatta
gradazione del colore? A diventare
così grandi esperti, si corre il rischio
che poi ci si affezioni. Se vuoi uscire
davvero di prigione, esci subito,
magari con la voce, diventa una canzone.
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Quante tu
sono in te,
come
chiodi sotto
strati di colore,
cicatrici
notate solo al
tatto, chiavi
rimaste
in fondo
ad un cassetto?
Elisa Biagini
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Fanno delle cose, le donne, alle volte,
che c’è da rimanerci secchi.
Potresti passare una vita a provarci:
ma non saresti capace di avere quella leggerezza
che hanno loro, alle volte.
Sono leggere dentro. Dentro.
Alessandro Baricco
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Se dormi – e tu dormi –
io recito la professione di fede:
sarò cortigiana ridente,
danzerò, come fanciulla,
per ottenere il capo del prigioniero.
Non sfiorare il mio labbro,
non me lo dire che sei un corsaro,
un bendato mercenario.
Non spostare le scrivanie,
i telefoni, l'archivio.
Non traslocare, sarebbe un'ostentata omertà.
Non ti distrarre,
potresti smarrire il tuo finto contegno,
il tuo conto sospeso, ogni ritegno.
Adele Desideri
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Le donne dei poeti
Le donne dei poeti sono sante
chilometri e serate per sentirli
e dire sempre bene, è andata
bene, come al solito.
Sorridono davanti
pensando che col premio il poeta
pagherà l’assicurazione.
Sorseggiano in disparte
sperando che non faccia troppo tardi.
Talvolta, dopo essersi annusate
quanto basta, si siedono vicino
ad altre donne di poeti
parlando di vacanze, vestiti,
che il poeta non fa la lavatrice,
e biasimano gli altri menestrelli,
pesanti e incomprensibili.
I poeti sono molto fortunati
perché le donne stanno insieme a loro
non certo per i soldi,
ma perché poeta è la ciliegina
su qualcosa che all’inizio era perfetto.
Roberto Cescon
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Ti domandi se mi sento sola:
Ok allora, sì, mi sento sola
come un aereo vola solo e orizzontale
sulla sua onda radio, puntando
oltre le Montagne Rocciose
verso le piste recinte di blu
di un aeroporto sull’oceano
Mi vuoi chiedere, mi sento sola?
Bene, certo, sola
come una donna che attraversa il paese guidando
giorno dopo giorno, lasciandosi dietro
miglio dopo miglio
piccole citta’ dove avrebbe potuto fermarsi
a vivere e morire, da sola
Se mi sento sola
dev’essere la solitudine
di svegliarsi per prima, di respirare
il primo respiro freddo dell’alba sulla città
di essere l’unica che è sveglia
in una casa avvolta nel sonno
Se mi sento sola
è come la barca chiusa nel ghiaccio della riva
nell’ultima luce rossa dell’anno
che sa che cos’è, che sa che non è
ghiaccio nè fango nè luce d’inverno
ma legno, con quel dono di poter bruciare.
Adrienne Rich
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Una sola volta
Una sola volta compresi lo scopo della vita.
Accadde a Boston, inaspettatamente.
Camminavo lungo il Charles
e vidi le luci duplicarsi, tutte
con il cuore al neon e vibrante,
spalancando la bocca come cantanti d’opera;
e contai le stelle, le mie piccole veterane,
cicatrici fiorite, e capii che stavo portando
il mio amore sulla sponda verde notturna, e in lacrime
aprii il cuore alle auto dirette a est e a ovest
e feci passare un ponticello alla mia verità
e la condussi a casa in fretta col suo fascino
e fino all’alba accumulai queste costanti
per scoprire poi che se n’erano andate.
Anne Sexton
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Ho smesso di contare le volte in cui,
arrivata alla seconda riga,
ho cancellato e riscritto tutto nuovamente.
Cercavo un inizio ad effetto,
qualcosa di poetico e vero allo stesso tempo,
qualcosa di grandioso, ma agli occhi.
Non ci sono riuscita.
Poi ho capito,
ricordando ciò che non avevo mai saputo:
che per i grandi cuori
che muoiono nel corpo
ma che continuano a battere nel respiro della notte,
non ci sono canoni o bellezze regolari,
armonie esteriori,
ma tuoni e temporali devastanti
che portano ad illuminare un fiore,
nascosto,
di struggente bellezza.
Frida Kahlo
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Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo
ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo,
ci dev’essere qualcuna proprio come me,
che si sente bizzarra e difettosa
nello stesso modo in cui mi sento io.
Vorrei immaginarla,
e immaginare che lei debba essere là fuori
e che anche lei stia pensando a me.
Beh, spero che, se tu sei lì fuori
e dovessi leggere ciò,
tu sappia che sì, è vero,
sono qui
e sono strana proprio come te.
Frida Kahlo
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1 allegato(i)
Ti faccio omaggio, Daniela, in cambio di questi versi, del ritratto di Frida Kahlo dipinto da Diego Ribera( uno dei tanti), che abbiamo fotografato nei murales di Città del Messico, spettacolari! Lì Ribera ha veramente superato sè stesso.
Allegato 3135
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Quote:
Originariamente inviato da
Rosy
Ti faccio omaggio, Daniela, in cambio di questi versi, del ritratto di Frida Kahlo dipinto da Diego Ribera( uno dei tanti), che abbiamo fotografato nei murales di Città del Messico, spettacolari! Lì Ribera ha veramente superato sè stesso.
E' molto più bella e molto più sensuale in questo ritratto che non negli autoritratti suoi!
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Essere donna
Essere donna, l'ho sempre
considerato un fatto positivo,
un vantaggio,
una sfida gioiosa e aggressiva.
Qualcuno dice che le donne
sono inferiori agli uomini,
che non possono fare
questo e quello.
Ah si? Vi faccio vedere io!
Che cosa c'è da invidiare agli uomini?
Tutto quello che fanno, lo posso fare anch'io.
E in più,
so fare anche un figlio.
Joyce Lussu
(da: Padre padrone padreterno, 1976)
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Il piano infinito
Adesso che ho superato già
tanti dolori e posso
leggere il mio destino come
una mappa piena di errori,
quando non sento nessuna compassione
di me stesso e posso
passare in rassegna
la mia esistenza senza sentimentalismi,
perché ho trovato una relativa pace,
lamento solo la
perdita dell'innocenza.
Mi manca l'idealismo della gioventù,
del tempo in cui esisteva ancora per me
una chiara linea divisoria
tra il bene e il male
e credevo che fosse possibile agire
sempre in accordo con
principi amovibili.
Isabel Allende
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Paesaggi di carta
Alle mie sorelle Susy e Margara
Quell’infanzia fu piuttosto triste.
Essere bambini nel quarantadue sembrava impossibile.
La nostra infanzia era un misto di comprensione e noia.
Eravamo seri e annoiati.
Ricordo quelle sere; erano come il mondo era allora:
senza spiragli e tristi.
Vedo i miei pochi anni osservare con impegno,
dietro il cristallo opaco, la strada lunga e grigia;
il sole era lontano ed era l’unica cosa a buon mercato,
l’unica cosa che portava allegria senza chiederci nulla.
Mi vedo bambina, adulta e coerente
con un programma ben tracciato:
crescere, crescere molto presto, darsi fretta
– essere bimbo era un compito troppo pesante
per noialtri e per i grandi –.
Solo in estate il mondo sembrava accessibile,
per tre o quattro mesi saltare, correre, era la vita.
Il grigio tornava sempre troppo presto.
Un giorno ci risvegliammo lente, cresciute,
piene di paura, di presente.
Cercavamo parole nel dizionario
con l’ansia di capire tutto:
ci serviva costruire un linguaggio.
Qualcuno ci guardava con stupore,
dicevano che eravamo intelligenti.
Noi, nelle dolenti domeniche
disegnavamo paesaggi incerti.
Per molto tempo queste furono tutte le mie escursioni.
Andar fuori in un campo che non fosse dipinto
significava consumare le scarpe.
Uscire, uscire, quello era il sogno,
abolire le trecce, inaugurare la linea delle labbra:
il mio regno per un lavoro!
Come rendere omaggio ora a quei giorni?
Come rimpiangerli senza sfiducia?
Si sgualcirono, come i paesaggi di carta,
mentre crescevamo a questo sconforto che oggi ci popola.
Francisca Aguirre
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E DIO MI FECE DONNA
E Dio mi fece donna,
con capelli lunghi,
occhi,
naso e bocca di donna.
Con curve
e pieghe
e dolci avvallamenti
e mi ha scavato dentro,
mi ha reso fabbrica di esseri umani.
Ha intessuto delicatamente i miei nervi
e bilanciato con cura
il numero dei miei ormoni.
Ha composto il mio sangue
e lo ha iniettato in me
perché irrigasse tutto il mio corpo;
nacquero così le idee,
i sogni,
l’istinto
Tutto quel che ha creato soavemente
a colpi di mantice
e di trapano d’amore,
le mille e una cosa che mi fanno donna
ogni giorno
per cui mi alzo orgogliosa
tutte le mattine
e benedico il mio sesso.
Gioconda Belli