rilancio. sì, avevo comprato una pianta che a febbraio ha fatto in tempo a morire d'inedia.
la persona dopo di me non sa resistere al gelato gusto pistacchio
Visualizzazione stampabile
rilancio. sì, avevo comprato una pianta che a febbraio ha fatto in tempo a morire d'inedia.
la persona dopo di me non sa resistere al gelato gusto pistacchio
... In realtà è mia moglie quella che non riesce a resistere al gelato al pistacchio... ma è una purista mica le va quello industriale che sa di chimica e di mandorle sintetiche. Solo vero pistacchio e preferiblmente non stracolorato in verde pisello. Inutile dire che un gelato al pistacchio di tale caratura è difficile da trovare e lo si strapaga. Ma secondo lei vale assolutamente la pena!
La persona dopo di me sogna bellissime località di vacanza guardando dalla finestra dell'ufficio. Nella speranza di poter preso realizzare il sogno.
La finestra di casa :D Anche se sto tornando in ufficio due volte a settimane. Le vacanze le sogno sempre. Il viaggio è uno dei miei motivi di vita.
La persona dopo di me si è stancata di accomodare gli altri.
Effettivamente, complice la doppia vaccinazione, la bella stagione e il fatto che sia obbligatoria solo negli spazi chiusi o in mancanza di distanza, qualche volta la dimentico, ma ne tengo sempre qualcuna in borsa, quindi, no problem.
La persona dopo di me spegne il cellulare quando va a dormire.
Io, si, spengo il cellulare.
Mi fa dormire meglio sapere che non nulla accanto alla mia testa che emana una qualsiasi forma di onda. Ance se poi, dal mio letto prendono 12 connessioni wi-fi (tutto il palazzo praticamente), più tutti i dispositivi bluetooth, più tutti quelli wireless.
Comunque, almeno il mio lo spengo.
La persona dopo di me ha trovato un nuovo scrittore preferito.
Sì. Contagiato da mia moglie, la mia lettura preferita del momento è "Stupeur et tremblements" di Amélie Nothomb. Scrittrice belga assolutamente fuori di cranio. La sua lingue è allo stesso tempo limpida e improbabile, direttamente derivante da quell'idioma ibrido che lei stessa asserisce di parlere, ovver il "frapponese". È infatti perfettamente bilingue francese e giapponese.
Trattandosi qui del nostro forum, che di libri si nutre e vive, lascio il solito link alla voce Amélie_Nothomb in wikipedia.
Ecco l'incipit del libro. Siderale.
“Monsieur Haneda était le supérieur de monsieur Omochi, qui était le supérieur de monsieur Saito, qui était le supérieur de mademoiselle Mori qui était ma supérieure. Et moi, je n'étais la supérieure de personne.
On pourrait dire les choses autrement. J'étais aux ordres de mademoiselle Mori, qui était aux ordres de monsieur Saito, et ainsi de suite, avec cette précision que les ordres pouvaient, en aval, sauter les échelons hiérarchiques. Donc, dans la compagnie Yumimoto, j'étais aux ordres de tout le monde.”
La persona dopo di me ha un debole per gli aperitivi serali con gli amici.
Io, io, io! Chiamatemi pure la donna aperitivo! Lo adoro!
È bello anche vedersi a cena con gli amici, ma quello è un vedersi per mangiare, (a meno che non sia servito "il delitto") invece l'aperitivo è vedersi e festeggiare il fatto che ci si vede, insomma è come se si celebrasse l 'amicizia e non solo, tutto! Tutto quanto ci gira intorno! Un po' come dicevano i Mattia Bazar
C'è tutto un mondo intorno che gira ogni giorno
E che fermare non potrai
E viva e viva il mondo, tu non girargli intorno
Ma entra dentro al mondo, dai
La persona dopo di me dorme senza cuscino.
Invece dormo con un cuscino fresco ( è estate ), bello alto...
La persona dopo di me è andata in vacanza in Umbria... ;)
No, purtroppo no, ma se lo trovi dillo anche a me :mrgreen:
La persona dopo di me non ha ancora fissato gli obiettivi personali per il 2022 :D
No, non ne sono terrorrizzata, ma solo contrariata e mi sembra impossibile che non si possa fare nulla per porvi rimedio, mi fa ribrezzo appartenere al genere umano che uccide senza ragione (vale anche per omicidi, femminicidi, uxoricidi....)
La persona dopo di me usa i libri come anti-stress
sì lo sopporto anche perchè lo uso poco e non sono iscritta a gruppi tipo "le mamme della scuola" (dei quali tutti si lamentano:lol:)...ho solo il gruppo dei miei familiari, quello del reparto dove lavoro che usiamo solo per comunicazioni importanti e turni....
La persona dopo di me ha già prenotato le vacanze
Partiamo, forse, fra una settimana e ancora nulla di prenotato :boogie:
La persona dopo di me ha deciso di leggere solo una volta al giorno le notizie.
Magari...
Non essendo italiano, non andrò a votare per le elezioni politiche del vostro Paese. E onestamente mi chiedo (vedendo la cosa da fuori, con la comprensione che può avere uno straniero, ancorché ben introdotto nelle questioni italiane, della politica partitica della Repubblica italiana) chi diamine può avere le idee chiare?
In compenso, essendo svizzero, mi trovo a dover votare sui più disparati oggetti sottoposti a decisione popolare nel nostro sistema di democrazia diretta. Che contrariamente a quanto lascino crede i miti, non è sempre rose e fiori. ma non mi lamento
Per la cronaca il prossimo fine settimana il popolo elvetico dovrà esprimersi su:
- un'iniziativa per limitare o vietare l'allevamento intensivo del bestiame;
- un finanziamento supplementare del sistema pensionistico;
- l'innalzamento (connesso con l'oggetto precedente) dell'età di pensionamento delle donne a 65 anni;
- una questione molto tecnica che se non sei fiscalista non provi neppure a capire sull'imposta preventiva;
la persona dopo di me (e come me) ha appena finito di lagnarsi del caldo e della siccità e adesso tende a lagnarsi della pioggia che adesso arriva portando gli arretrati.
No no, io non mi lamento proprio. Non vedo l'ora che arrivi la pioggia. Quella bella, costante, non disastrosa.
Sono stanca del caldo e mi piace ascoltare il suono delle gocce quando sono sotto le coperte.
La persona dopo di me è stanca di accontentare tutti.
Alla grande !! e sarebbe la sesta :lol:
solo che è difficile vendere adesso, inoltre non vivo dentro il paese, ma in una frazione
poi anche noi stiamo aspettando il cantiere ecobonus+antisisma
La persona dopo di me va per sagre autunnali...:tea::hungry::cincin2:
Adoro le sagre autunnali. Specialmente quelle che si tengono davanti all'uscio di casa mia con tanto di tazzin, büsecca e polenta.
La persona dopo di me ama l'autunno e le sue tonalità, ma detesta con tutto il suo cuore la pseudo-festa importata e le americanate di Halloween.
Rupert scusa se ti rispondo qui e spero che non te la prenderai
anche io avevo questo pensiero fino a poco tempo fa (essendo parecchio antiamericana),poi ho letto questo....
ti inoltro un articolo trovato su Internet, ma poi, se vuoi troverai altro......
Baldini poi l'ho conosciuto personalmente alla presentazione del suo saggio sui terremoti e mi è apparso molto serio nelle sue ricerche e piacevole nelle esposizioni orali e scritte... poi mi dirai...
"Halloween non è assolutamente una festa americana; a introdurre nel Nuovo Mondo il folklore della vigilia di Ognissanti furono gli irlandesi. Nell’estate del 1845 in Irlanda si diffuse un fungo che distrusse tutte le colture di patate, il principale alimento della popolazione povera (oltre due milioni di individui). Fu l’inizio della cosiddetta Grande Carestia che ebbe il suo culmine nel 1849. Un milione e mezzo di irlandesi cercò la salvezza oltre oceano, sbarcando in America, dove portarono con loro anche usanze e credenze. Continuarono a festeggiare All Hallows Eve, la Vigilia di Ognissanti, appunto Halloween.
Nelle isole britanniche, nel periodo di Ognissanti, oltre ad onorare i morti, si accendevano anche falò, i giovani facevano scherzi e i poveri andavano di porta in porta chiedendo pane e dolci in cambio di preghiere per le anime del purgatorio. I questuanti tenevano in mano lanterne ricavate da rape svuotate, con una luce interna che stava a simboleggiare un’anima del purgatorio. Queste lanterne venivano chiamate Jack O’Lantern, dal nome del protagonista di una leggenda irlandese.
Jack, che, alla sua morte, non aveva trovato posto né all’Inferno né in Paradiso, e che è condannato a errare in eterno sulla terra, illuminandosi la strada con un tizzone inserito in una rapa incavata.Al tempo dell’immigrazione irlandese, festeggiare Halloween per i giovani consisteva nel mascherarsi e andare in gruppi di casa in casa ballando, cantando e chiedendo doni, e nel fare scherzi ai vicini come ostruire i comignoli, sradicare gli ortaggi, scardinare le porte, liberare i cavalli dalle stalle. All’interno delle case invece ci si intratteneva con pratiche divinatorie, riguardanti soprattutto previsioni di futuri matrimoni delle ragazze. Purtroppo, in terra straniera era difficile celebrare in maniera autentica le tradizioni, per questo la festa divenne più urbana e ci si dovette adattare. Ad esempio, le rape svuotate per creare lanterne, furono sostituite con un ortaggio più comune in America: la zucca.
Se inizialmente le celebrazioni erano limitate alla comunità irlandese, queste pian piano si estesero, coinvolgendo anche altre comunità e gruppi etnici, fino a invadere il consumismo americano. A cavallo tra ‘800 e ‘900 i simboli e i prodotti di Halloween iniziarono a standardizzarsi: pipistrelli e gatti neri, streghe e fantasmi. Si arriva così ai primi del ‘900 quando la festa di Halloween venne direttamente inserita nel calendario mondano dell’élite di Washington. Attualmente è una delle ricorrenze più importanti nell’America del Nord, seconda solo al Natale.
L’Italia avrebbe potuto scoprire Halloween il 10 dicembre 1952 grazie al periodico Topolino e alla storia “Paperino e le forze occulte” ambientata nella notte di Halloween, se il traduttore italiano dell’epoca non avesse deciso di trasformare Halloween in Carnevale. Stessa cosa accadde con la trasposizione cinematografica di “Il buio oltre la siepe” in cui si sostituì la parola “Halloween”, pronunciata da Scout, con “festa mascherata in onore dei prodotti agricoli della contea”. Nel giugno 1963 uscì in edicola il primo volume di “Arriva Charlie Brown!” e la traduzione restò fedele all’originale; gli italiani lessero finalmente nel testo Halloween.
Da quel momento fu tutto in discesa, grazie ad Agatha Christie e al suo romanzo “Hallowe’en Party” tradotto in Italia come “La strage degli innocenti”, ai libri di Ray Bradbury (“L’albero di Halloween” e “Il popolo dell’autunno”), al film “Halloween” di John Carter e a tutte le altre pubblicazioni e produzioni cinematografiche.
L’America non ha fatto altro che riportare in Europa un qualcosa che era già nostro. Gli usi come quello delle zucche intagliate e tutta la ritualità legata ai morti erano vivi fino a pochi decenni fa nelle campagne italiane. In tutta l’area padana si era soliti intagliare le zucche a forma di teschio per esporle a guardia di finestre e porte, e ovunque in tutta Italia, la notte di Ognissanti, si attendeva l’arrivo dei defunti. I bambini italiani erano soliti andare a fare la questua, così come facevano i poveri; durante quelle notti era diffusissima la credenza che schiere di morti potessero circolare nella dimensione terrena.
Tutti gli elementi della celebrazione dell’attuale Halloween sono da tempo immemorabile presenti nel nostro folklore relativo ai giorni che vanno dalla vigilia di Ognissanti al giorno di San Martino; potremmo addirittura arrivare alla notte dei tempi quando gli antichi celti insubri del Nord Italia festeggiavano la notte del 31 ottobre, il Samhain, detto anche Capodanno celtico. Questo periodo è, infatti, un vero e proprio Capodanno, uno spartiacque stagionale, quello in cui sono terminati tutti i raccolti, si ultimano le semine, avviene la vinificazione e, laddove si hanno bestie al pascolo, queste vengono ricondotte ai loro ricoveri.
Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi, dopo averci condotto dall’Irlanda in America, e averci fatto bene intendere quanto questa festa sia radicata da tempi considerevoli nel nostro Paese, ci portano a conoscere, direi a rimembrare scavando nella memoria dei nostri predecessori, gli usi e le credenze di ogni regione italiana, dalla Valla d’Aosta alla Sicilia, auspicando un ritorno alle origini.
L’intenzione del libro è, infatti, anche questa, far prendere coscienza al lettore delle tradizioni antiche del nostro paese, degli usi e delle credenze dei nostri nonni e dei nostri antenati, con la speranza di riuscire a far vivere la festa di Halloween, oramai ridotta a serate in discoteca e costose cene nei locali alla moda, in maniera diversa, riesumando l’atmosfera di una volta, le antiche ricette, preparando il cibo e imbandendo la tavola per l’arrivo dei nostri defunti, ponendo rape o zucche intagliate fuori alle finestre e raccontando intorno a un camino o a un semplice termosifone le leggende nostrane che nulla hanno da invidiare alle più terrificanti storie americane."
La moglie di Bollani? E chi sarebbe costei?
Temo di non avere una frequentazione (immagino televisiva) sufficientemente frequente perché susciti in me qualunque tipo di sentimento. Per contro Bollani stesso, come musicista generalmente mi piace e lo apprezzo. Credo che l'importante per lui sia che possa apprezzare a dovere la sua signore, e vale lo stesso nella direzione opposta per la signora. Io credo di poter continuare a sopravvivere anche senza conoscerla :mrgreen:.
La persona dopo di me a volte legge ad alta voce i cartelli pubblicitari, come quando era in prima elementare ;).
La questione è interessante e merita una discussione tutta sua, quindi ho spostato il topic in questa nuova collocazione tutta sua.
No, li leggo a mente..., però alcuni (molto pochi) sono divertenti...
mi piacevano quelli con i personaggi famosi interpretati dalla frutta (tipo: John Lemon - Pompelmo Tell - Vincent Van Coc - Arancillotto - Piero della Frampesca - I re Manghi - Ufficiale e Gentiluovo - Mapoleone..................)
La persona dopo di me ha una nuova paura: le alluvioni :?