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Gli integralismi, purtroppo, producono solo danni proprio perché tendono a rifiutare tutto ciò che fuoriesce dalle strettissime maglie dei dogmi su cui si reggono.
Però anche all'integralismo ci deve (ci dovrebbe) essere un limite, quello per cui quando un essere umano, per quanto "nemico", è a terra ferito e disarmato non infierisci su di lui in alcun modo. Quando gli spari un colpo con la stessa indifferenza con cui schiacceresti una zanzara, allora si è valicato un limite molto pericoloso oltre il quale termina la ragione umana e trionfa la bestialità.
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Volevo dire...
questo è un bell'articolo da leggere http://www.huffingtonpost.it/2015/01....html?ref=fbpr
"Io non sono Charlie. Io sono Ahmed, il poliziotto morto. Charlie Hebdo metteva in ridicolo la mia fede e la mia cultura e io sono morto per difendere il suo diritto di farlo".
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1 allegato(i)
Volevo dire...
aggiungo un'immagine a ciò che ho scritto sopra.
Traduzione: In caso sei confuso.
A destra è un terrorista, a sinistra un mussulmano
Allegato 3115
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...Il 7 marzo del 1965 ebbe luogo la prima delle tre marce di protesta per i diritti civili degli afro-americani: la marcia da Selma a Montgomery(Alabama).E' nota anche come il "Bloody Sunday" americano perchè i 600 attivisti che vi parteciparono furono picchiati dalla polizia e da gruppi di bianchi razzisti. Cinquant'anni fa!
Ma oggi cosa resta a Selma di quell'imponente slancio di lotta? Cosa è cambiato? Poco. Molto poco.:( Qui
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...a Memphis il 4 aprile del 1968 veniva ammazzato Marthin Luther King.
https://www.youtube.com/watch?v=WrNvwP81H-I
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il 25 Aprile del 1945 alle otto di mattina il comitato di Liberazione Nazionale via radio annunciò alle forze partigiane di imporre la resa.
http://www.educational.rai.it/materi...coli/29990.jpg
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Quote:
Originariamente inviato da
Claire
il 25 Aprile del 1945 alle otto di mattina il comitato di Liberazione Nazionale via radio annunciò alle forze partigiane di imporre la resa.
...E in virtù d'una Parola
Ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per chiamarti Libertà.
Paul Eluard
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Fa un certo effetto ritornare a sentire parlare di Resistenza dopo tanti anni di un quasi imperante revisionismo...
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...mi procura un disagio molto forte la facilità con la quale la gente, in Rete, scatena tutta la sua intolleranza e incapacità di confronto costruttivo con gli altri, specialmente quando si tratta di questioni politiche.
Troppo noioso citare fonti, molto più facile inveire contro lo sconosciuto che ci irrita con le sue parole.
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Certe volte è proprio un parlare ai mulini a vento.
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Quote:
Originariamente inviato da
Claire
Fa un certo effetto ritornare a sentire parlare di Resistenza dopo tanti anni di un quasi imperante revisionismo...
Secondo me viene dato spazio alla resistenza giusto perché è un anniversario importante (il 70°) e perché l'attuale governo deve darsi una parvenza di sinistra che in realtà non è.
Comunque non mancano personaggi squallidi come questo qui
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@Mauro
Non credo. La grande quantità di manifestazioni di quest'anno per celebrare il ricordo della Resistenza è dovuta non solo, ma pure al traguardo del 70°anno. Non dimentichiamoci che negli anni scorsi da qualche parte si è cercato di dare dignità e giustificazione del loro operato ai repubblichini. Come se la storia si potesse davvero cancellare e riscrivere a proprio piacimento secondo la propria tendenza politica. L'attuale governo potrà pure cercare ipocritamente di ammantarsene ma fino a un certo punto. Ben venga che se ne torni a parlare. Che si facciano differenze.
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Certo Claire, ma io in realtà sono del tutto d'accordo con te quando sostieni che tutte le manifestazioni che ci sono state sono dovute non solo, ma pure al traguardo del 70°anno (quando ho scritto il post ieri sera ero già abbastanza assonnato e, mettendolo giù breve, forse mi son spiegato male)
Ed è altrettanto vero che rispetto ad altri anni dove si assisteva a scene tipo sindaci che, dopo le celebrazioni ufficiali, si toglievano la fascia per andare a onorare i repubblichini, quest'anno si è respirato un clima diverso, ma il link che ho postato sta proprio a sottolineare che quel tipo di revisionismo nemmeno troppo latente esiste e non fa nulla per nascondersi ed è sempre bene ricordarsi che finché ci sono in giro personaggi siffatti la questione della guerra civile non è per nulla chiusa e che sottolineare le differenze è fondamentale come in quest'altro caso.
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Non essendo italiano vedo la cosa dall'esterno. La strumentalizzazione politica e le distorsioni spesso retoriche e banalizzanti, dovute all'uso pubblico della storia sono inevitabili. È evidente che in Italia, a distanza di 70 anni dagli avvenimenti non è ancora stato possibile fare veramente i conti con la storia e nessuno ha veramente assunto le responsabilità politiche del disastro umano, politico e culturale del ventennio e della seconda guerra mondiale.
Intendiamoci. L'uso pubblico della storia, se fatto in modo onesto e documentato non solo è legittimo, è anche proficuo e spesso necessario. È di fatto il motivo per cui si studia la storia nei paesi democratici. Ma in questa circostanza l'onestà e la scrupolosa ricerca documentaria non sono sempre adamantine... purtroppo.
In Germania la devastazione e la responsabilità oggettiva della collettività tedesca nel dopoguerra era tale e tanta da essere per chiunque semplicemente schiacciante e ineludibile. I tedeschi hanno dovuto per forza fare i conti con la loro responsabilità storica. In Italia, per qualche motivo, è stato possibile che ciò non avvenisse veramente. Tutti erano fascisti e nessuno era fascista. Sopravvive un qualunquismo revisionista di principio incarnato nell'espressione: i-fascisti-erano-cattivi-ma-hanno-anche-fatto-cose-buone, intercambiabile con il suo identico opposto i-fascisti-erano-buoni-ma-hanno-commesso-errori-e hanno-fatto-cose-cattive.
Credo che un serio lavoro di ricerca spassionata e di divulgazione onesta sia ancora da fare e sia urgente.
Segnalo due musei molto interessanti che mi è capitato di vedere e che ho trovato molto belli (nel senso che assestano un bel pugno nello stomaco del visitatore), molto onesti e molto interessanti sotto il profilo della precisa documentazione storica.
Il mese scorso ho visto il Centro di storia della resistenza e della deportazione, a Lione. La realtà descritta è evidentemente quella francese, con le sue particolarità, ma la visita è piena di spunti interessanti per qualunque visitatore di ogni provenienza:
http://www.chrd.lyon.fr/chrd/sections/fr
A Rastatt, nella valle del Reno, pochi chilometri a sud di Karlsruhe, in una sede dell'Archivio federale tedesco, c'è un piccolo museo che è un gioiellino e presenta (tra altre cose) la storia e la coraggiosissima resistenza al regime nazista da parte di piccoli gruppi di oppositori tedeschi, in particolare quelli aderenti alla Weisse Rose:
https://www.bundesarchiv.de/erinnerungsstaette/
Ritengo che a volte allargare l'orizzonte e cambiare prospettiva possa aiutare molto anche a capire i fatti e la storia di casa propria.
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Grazie Rupert. :well:
A volte andiamo in giro senza sapere di avere sottomano realtà interessanti come queste che, invece meriterebbero molto del nostro tempo e della nostra attenzione.