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Un amore al di là dell’amore,
più alto del rito del legame,
al di là del gioco sinistro
della solitudine e della compagnia.
Un amore che non abbia a ritornare,
ma a non andarsene più.
Un amore non sottomesso
alle frenesie d’andare e venire,
d’essere svegliati o addormentati,
di chiamare o di tacere.
Un amore per essere insieme
o per non esserlo,
ma anche per tutti gli stati intermedi.
Un amore che sarebbe
come aprire gli occhi,
e forse anche come chiuderli.
Roberto Juarroz
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Quote:
Originariamente inviato da
daniela
L’alba ci consegna la prima ora
la prima ora di un’altra vita.
La sola nostra verità
è il giorno che comincia.
Ci devono essere delle coincidenze astrali. Ho appena postato un haiku in grande sintonia qon questi bellissimi versi.
Grazie Daniela.
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Quote:
Originariamente inviato da
Rupert
Ci devono essere delle coincidenze astrali. Ho appena postato un haiku in grande sintonia qon questi bellissimi versi.
Grazie Daniela.
devo ammettere che da soli mi oiacciono ancora di più, credevo fosse già di quattro versi!
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Piove
Piove, e se piovesse per sempre
sarebbe questa tua carezza lunga
che si ferma sul petto, le tempie;
eccoci, luccicante sorella,
nel cerchio del tempo buono, nell'ora
indovinata
stiamo noi, due sguardi versati in un corpo,
uno stare senza dimora
che ci fa intangibili, sottili come un sentiero
di matita
da me a te né dopo né dove, amore,
nello scorrere
quando mi dici guardami bene, guarda:
l'albero è capovolto, la radice è nell’aria.
Pierluigi Cappello
tratto da "Mandate a dire all'imperatore"
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INSEGNAMENTO
Mia madre trovava lo studio
la cosa più fine del mondo.
Non lo è.
La cosa più fine del mondo è il sentimento.
Quel giorno di notte, papà che faceva la nottata,
lei mi disse:
"Poveraccio, fino a quest'ora al lavoro pesante."
Sistemò pane e caffè, lasciò la pentola sul fuoco con acqua calda.
Non mi parlò d'amore.
Questa parola di lusso.
Adélia Prado
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La curva dei tuoi occhi intorno al cuore
ruota un moto di danza e di dolcezza,
nimbo del tempo, arca notturna e fida,
e se non so piú tutto quello che vissi
é che non sempre i tuoi occhi m’hanno visto.
Foglie di luce e spuma di rugiada
canne del vento, risa profumate,
ali che il mondo coprono di luce,
navi che il cielo recano ed il mare,
caccia dei suoni e fonti dei colori,
profumi schiusi da cova di aurore
sempre posata su paglia degli astri,
come il giorno vive d’innocenza
il mondo vive dei tuoi occhi puri
e va tutto il mio sangue in quegli sguardi.
Paul Eluard
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Vedi, pensieri e sogni
Vedi, pensieri e sogni in un intrico
di fili ci ravvolgono, in una rete mimetica,
e né Dio né i caccia in ricognizione
potranno mai sapere
ciò che vogliamo realmente
e dove il nostro passo è diretto.
Solo la voce che interrogando guizza
si alza ancora sulle cose e resta in aria sospesa,
anche se le granate l’hanno ormai ridotta
come una lacera bandiera,
come una nuvola squarciata.
Vedi, anche noi compiamo rovesciandolo
il cammino dei fiori:
da un calice iniziare tripudiante di luce,
scender giù con lo stelo sempre più cupo,
arrivare nella chiusa terra e attendere un poco,
e finire, radice, nel grembo, nell’oscuro.
Yehuda Amichai
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Anime Scalze
Le ho viste.
Loro,
i loro volti dai lividi celati.
Loro,
gli ematomi nascosti tra le cosce,
Loro,
i loro sogni rapiti, le loro parole azzittite.
Loro,
i loro sorrisi affaticati.
Le ho viste
tutte
passare nella strada
anime scalze,
che si guardano dietro,
temendo di essere seguite
dai piedi della tempesta,
ladre di luna
attraversano,
camuffate da donne normali.
Nessuno le può riconoscere
tranne quelle
che sono come loro.
Maram al Masri
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IL CANDIDATO PER LA STRADA
Distribuisce volantini
con la sua foto,
sorride,
promette,
stringe mani.
Nessuno crede
una parola,
ma fa lo stesso,
il cameraman continua
a filmare.
Una bambina si avvicina:
Guarda, mamma – dice –,
recitano.
KARMELO C. IRIBARREN
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Tutto muta - notte, giorno,
nubi, sole, estate, inverno,
fiori sbocciano e avvizziscono
anni ed epoche svaniscono.
Batte il cuore a una trepida magia,
poco dopo sobbalza in agonia;
dove brillava un tenero sorriso,
lacrime amare solcheranno il viso.
E' questa l'aspra legge di natura:
nessuno può sfuggire alla ventura;
distilla il dolce, e poi cupi pensieri.
Siamo liberi tutti - e prigionieri.
Charlotte Brontë (Poesia)
Questa poesia è musica, ha la musica dentro!
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1 allegato(i)
Afterglow
Sempre è commovente il tramonto
per indigente o sgargiante che sia,
ma più commovente ancora
è quel brillìo disperato e finale
che arrugginisce la pianura
quando il sole ultimo si è sprofondato.
Ci duole sostenere quella luce tesa e diversa,
quella allucinazione che impone allo spazio
l'unanime paura dell'ombra
e che cessa di colpo
quando notiamo la sua falsità,
come cessano i sogni
quando sappiamo di sognare.
Jorge Luis Borges
Allegato 4786
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Mai davvero felice e mai del tutto
infelice – oh, l’ho capito; e mi regolo.
Ma pensare la gioia, almeno quello:
pensarla! e qualche volta , senza farsi
troppe idee, senza montarsi la testa,
annusarla, sfiorarla con le dita
come se fosse (non lo è?) l’avanzo
della vita d’un santo, una reliquia…
***
O forse la felicità
è solo degli altri, d’un altro tempo,
d’un’altra vita e a noi non è possibile
che recitarla come viene viene,
a soggetto, ostinandoci a inseguire
la parte di noi stessi
in un vecchio, bizzarro canovaccio
senza capo né coda…
Giovanni Raboni
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MAMMA DOMA
Quante volte mentre facevo brutti sogni
nel mio letto di ragazza
(ed era già mattina inoltrata)
mi salvava la tua voce che chiamava – caffé è pronto
con lo stesso entusiasmo con cui il marinaio
dopo una lunga navigazione esclama
terra in vista.
Jozefina Daubegović
(Zagabria, 4 settembre 1996)
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Fine d'anno
Né la minuzia simbolica
di sostituire un tre con un due
né quella metafora inutile
che convoca un attimo che muore e un altro che sorge
né il compimento di un processo astronomico
sconcertano e scavano
l’altopiano di questa notte
e ci obbligano ad attendere
i dodici e irreparabili rintocchi.
La causa vera
è il sospetto generale e confuso
dell’enigma del Tempo;
è lo stupore davanti al miracolo
che malgrado gli infiniti azzardi,
che malgrado siamo
le gocce del fiume di Eraclito,
perduri qualcosa in noi:
immobile.
Jorge Luis Borges
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Bevo a chi è di turno, in treno, in ospedale,
cucina, albergo, radio, fonderia,
in mare, su un aereo, in autostrada,
a chi scavalca questa notte senza un saluto,
bevo alla luna prossima, alla ragazza incinta,
a chi fa una promessa, a chi l’ha mantenuta,
a chi ha pagato il conto, a chi lo sta pagando,
a chi non è invitato in nessun posto,
allo straniero che impara l’italiano,
a chi studia la musica, a chi sa ballare il tango,
a chi si è alzato per cedere il posto,
a chi non si può alzare, a chi arrossisce,
a chi legge Dickens, a chi piange al cinema,
a chi protegge i boschi, a chi spegne un incendio,
a chi ha perduto tutto e ricomincia,
all’astemio che fa uno sforzo di condivisione,
a chi è nessuno per la persona amata,
a chi subisce scherzi e per reazione un giorno sarà eroe,
a chi scorda l’offesa, a chi sorride in fotografia,
a chi va a piedi, a chi sa andare scalzo,
a chi restituisce da quello che ha avuto,
a chi capisce le barzellette,
all’ultimo insulto che sia l’ultimo,
ai pareggi, alle ics della schedina,
a chi fa un passo avanti e così disfa la riga,
a chi vuol farlo e poi non ce la fa,
infine bevo a chi ha diritto a un brindisi stasera
e tra questi non ha trovato il suo.
Erri De Luca
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Giuro per i miei denti di latte
giuro per il correre e per il sudare
giuro per l’acqua e per la sete
giuro per tutti i baci d’amore
giuro per quando si parla piano la notte
giuro per quando si ride forte
e giuro per la parola non
giuro per la parola mai
e per l’ebrezza giuro, per la contentezza.
Giuro che questa terra non sta per finire
giuro che io sento a volte una gioia così grande
giuro che la gioia esiste e io la sento
e giuro che non mi lascerò intristire
da nessun piagnucoloso profeta
da nessun artista che mercanteggia
col dolore, da nessun dotto avaro
da nessuno che scorazza nel sangue e me lo spiega
da nessun imbonitore con sue parole soffocanti.
Giuro che io salverò la delicatezza mia
la delicatezza del poco e del niente
del poco poco, salverò il poco e il niente
il colore sfumato, l’ombra piccola
l’impercettibile che viene alla luce
il seme dentro il seme, il niente dentro
quel seme. Perché da quel niente
nasce ogni frutto. Da quel niente
tutto viene.
Mariangela Gualtieri, Giuro per i miei denti da latte, da Senza polvere, senza peso (2006)
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3 gennaio 2018
ANNO
Il vento ha aperto le porte del balcone
e in un istante ha fatto volare per il soggiorno
un fiume di detriti, tutto ciò che è libero
tutto ciò che è appoggiato sulle superfici:
figurine di Cars, trucioli di matita,
bollette, palline di carta crespa,
disegni con e senza dedica,
un adesivo, una graffetta srotolata.
Ruggiva, quel vento, portava una pioggia rabbiosa:
siamo usciti a urlare sul balcone
i miei due figli e io, perché è stato un anno difficile
e pensavo che ce lo meritassimo.
(da L’altezza, 2016)
Laura Wittner
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foto presa dal web
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18 gennaio 2018
Brutta bestia l'amore Mariano Roldàn
Poniamo per esempio che oggi è giovedì.
Che un sole di piombo
cade dietro i vetri
e ricordo
la tua mano in un giorno di pioggia.
Diciamo che sono sola
e ti desidero.
Che non trovo lo scenario
per abbinare la tua immagine
con il mio respiro.
Beviamo e brindiamo
per la triste ironia
di essere vivi
e non potere amarci.
MARÍA ROSAL
https://lh3.googleusercontent.com/-w...1739283625.jpg
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Vieni, su ali di gioia voleremo
verso l’appesa alta mia culla;
vieni e fatti un tranquillo asilo
tra verdi foglie, tra odorosi fiori”
William Blake
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Il senso
– Quando morirò, vedrò la fodera del mondo.
L’altra parte, dietro l’uccello, il monte e il tramonto del sole.
Letture che richiamano il vero significato.
Ciò che non corrispondeva, corrisponderà.
Ciò che era incomprensibile, sarà compreso.
Ma se non c’è la fodera del mondo?
Se il tordo sul ramo non è affatto un indizio
Soltanto un tordo sul ramo, se il giorno e la notte
Si susseguono non curandosi del senso
E non c’è niente sulla terra, tranne questa terra?
Se così fosse, resterebbe tuttavia
La parola una volta destata da effimere labbra,
Che corre e corre, messo instancabile,
Verso campi interstellari, nel mulinello delle galassie
E protesta, chiama, grida.
Czesław Miłosz
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26 gennaio 2018
Venerdì andrò in stazione. È romantico
l’incontro, lì dove la luce del giorno sovrasta i neon.
Guarderò il tabellone degli arrivi
e scoprirò con impazienza il solito ritardo.
Ma sorriderò leggendo, mi piace
riceverlo al primo binario, si vede meglio il treno
che arriva da lontano. Attenderò che si aprano le porte
con le mani nervose e la bocca che passa
dal sorriso alla tensione
nella prova generale dell’incontro.
Quando tutti saranno scesi e sarò sul marciapiede
sola,
piangerò
proprio come faccio ora.
Claudia Zironi
https://danielaedintorni.files.wordp...4/partenze.jpg
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Vivere è questo
Siamo così vicini
l'uno all'altra
che mi vedo riflesso nei suoi occhi.
Ma dura poco.
Già è seduta sull'autobus.
Già si allontana.
La vita fa in modo che queste cose
siano opportunamente
poche.
Affinché noi ci alziamo
ogni mattina
a cercarne altre.
K. Iribarren
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Le mattine di domenica,
d’inverno,
alle prime ore:
le strade lavate da poco,
l’aria fresca,
limpida,
l’odore delle brioches dai caffè,
la follia
degli uccelli…
Come se la vita
ti dicesse:
guarda, sono qui,
riprova.
Karmelo C. Iribarren
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Dite: è faticoso.
Dite:
è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
perchè bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inchinarsi, curvarsi,farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
per non ferirli.
JANUSZ KORCZAK
Janusz Korczak (Varsavia, 22 luglio 1878 – Campo di sterminio di Treblinka, 6 agosto 1942) è stato un pedagogo, scrittore e medico polacco di origine ebraica, vittima dell'Olocausto.(Wikipedia)
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Non ci sono uomini poco interessanti.
Sono i loro destini storie di pianeti.
Tutto, nel singolo destino, è singolare
E non c’è un altro pianeta che gli somigli.
Ma se qualcuno è vissuto inosservato
- e di questo si è fatto un amico -
tra gli uomini è stato interessante
anche col suo passare inosservato.
Ognuno
Ha un mondo misterioso
Tutto suo.
E in esso c’è l’attimo più bello
E l’ora più angosciosa,
solo che noi non ne sappiamo niente.
Se muore un uomo,
con lui muore
la sua prima neve, il primo bacio,
la sua prima battaglia…
E tutto egli porta via con sé.
Restano, è vero, libri e ponti
Macchine e quadri. E’ destino
Che molto rimanga, eppure
Qualcosa se ne va lo stesso.
E’ la legge di un gioco spietato:
non muoiono uomini,
ma interi mondi.
Ricordiamo gli uomini, terrestri e peccatori.
Ma, in sostanza, che ne sapevamo di loro?
Che ne sappiamo di fratelli e amici?
Che ne sappiamo del nostro unico amore?
E anche di nostro padre, sapendo tutto,
noi non sappiamo niente.
Gli uomini passano…
Ed è impossibile richiamarli in vita.
Impossibile risuscitare i loro mondi misteriosi.
Ma ogni volta desidero ancora
Gridare
per questa irrevocabilità.
Evgenij Aleksandrovič Evtušenko
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1 allegato(i)
Accadde in quell'età....la poesia
venne a cercarmi.Non so da dove
sia uscita,da Inverno o fiume.
Non so dove né quando,
no,non erano voci,
non erano parole né silenzio,
ma da una strada mi chiamava,
dai rami della notte,
bruscamente tra gli altri,
fra violente fiamme
o ritornando solo
era lì,
senza volto
e mi toccava.
Non sapevo che dire,la mia bocca
non sapeva nominare,
i miei occhi erano ciechi,
e qualcosa batteva nel mio cuore,
febbre o ali perdute
e mi feci da solo,
decifrando quella bruciatura,
e scrissi
la prima riga incerta,
vaga,
senza corpo,
pura sciocchezza,
pura saggezza
di chi non sa nulla,
e vidi all'improvviso
il cielo
sgranato
e aperto,
pianeti,
piantagioni palpitanti,
ombra ferita
crivellata da frecce,
fuoco e fiori,
la notte travolgente,
l'Universo.
Ed io,minimo essere
ebbro del grande vuoto
costellato
a somiglianza,
a immagine del mistero,
mi sentii
parte pura dell'abisso,
ruotai con le stelle,
il mio cuore
si sparpagliò nel vento.
Pablo Neruda
Allegato 4938 Mi piace molto queto fiore,è chiamato :Il garofano dei poeti
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13 febbraio 2018
Carnevale, ogni scherzo vale. / Mi metterò una maschera da / Pulcinella / e dirò che ho inventato la / mozzarella. / Mi metterò una maschera da / Pantalone, / dirò che ogni mio sternuto vale / un milione. / Mi metterò una maschera da / pagliaccio, / per far credere a tutti che il sole è / di ghiaccio. / Mi metterò una maschera da / imperatore, / avrò un impero per un paio d'ore: / per voler mio dovranno levarsi la / maschera, / quelli che la portano ogni giorno / dell'anno... / E sarà il carnevale più divertente, / veder la faccia vera di tanta gente.
GIANNI RODARI - Scherzi di Carnevale- Il libro delle filastrocche
http://www.temponews.it/2010/(111214164008)cortile.jpg
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1 allegato(i)
Poiché non mi veniva nessuna parola
ti ho dato il mio silenzio
ed ho ascoltato il tuo,
e non è stato un vuoto, ma condivisa pienezza
e ancora gioia,
mentre accettavamo, come la terra,
un nostro tempo di neve,
bianco grembo d'attesa delle future estati.
"Margherita Guidacci"
Allegato 4953
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1 allegato(i)
" Ti sei innamorato dei miei fiori,
non delle mie radici.
Così quando è venuto l'inverno,
non hai saputo cosa fare."
Ysabeau Dennis
Allegato 4955
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1 allegato(i)
La pace delle cose selvagge
Quando la disperazione per il mondo
cresce dentro di me
e mi sveglio di notte al minimo rumore
col timore di ciò che sarà della mia vita
e di quella dei miei figli,
vado a stendermi là dove l’anatra di bosco
riposa sull’acqua in tutto il suo splendore
e si nutre il grande airone.
Entro nella pace delle cose selvagge
che non si complicano la vita per il dolore che verrà.
Giungo al cospetto delle acque calme.
E sento su di me le stelle cieche di giorno
che attendono di mostrare il loro lume. Per un po’
riposo tra le grazie del mondo e sono libero.
Wendell Berry
Allegato 4965
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I legami sottili dell' anima
Sussurrato ed esile
da altrove arriva sin qui
un brivido leggero
e un suono d'aria
una richiesta attraverso il passato
le ere,i ricorsi
un sussulto d'altra vita
nella mia.
Posso sentirti fratello,
anche nella terra d'altrove,
fosse altro perché
le anime sorvolano leggere
la terra degli uomini.
Anonimo
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“Bisogna amarsi meno,
bisogna lasciare al tempo
l’ingorda gioia d’insegnare
che l’amore non è ricevere,
né dare,
ma lasciarsi prendere,
affondare.”
Giovanni Testori (Poesia Crocetti Ed.)
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1 allegato(i)
«Nel bel mezzo dell’odio,
ho trovato che c’era, dentro di me, un invincibile amore.
Nel bel mezzo delle lacrime,
ho trovato che c’era, dentro di me, un invincibile sorriso.
Nel bel mezzo del caos,
ho trovato che c’era, dentro di me, un’invincibile calma.
Nel bel mezzo dell’inverno,
ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate.
E che ciò mi rende felice.
Perché afferma che non importa quanto duramente il mondo vada contro di me,
in me c’è qualcosa di più forte,
qualcosa di migliore che mi spinge subito indietro».
Albert Camus
Allegato 5041
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Donna
Nel tuo esserci l'incanto dell'essere,
La vita, tua storia,
segnata dal desiderio d'essere
semplicemente donna!
Nel tuo corpo ti porti,
come nessun altro,
il segreto della vita!
Nella tua storia
la macchia dell'indifferenza,
della discriminazione, dell'oppressione…
in te l'amore più bello,
la bellezza più trasparente,
l'affetto più puro
che mi fa uomo!
ELIOMAR RIBEIRO DE SOUZA
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Rebecca
Ogni giorno di più mi scopro difettivo:
manca il totale.
Gli addendi sono a posto, ineccepibili,
ma la somma?
Rebecca abbeverava i suoi cammelli
e anche se stessa.
Io attendo alla penna e alla gamella
per me e per altri.
Rebecca era assetata, io famelico,
ma non saremo assolti.
Non c’era molt’acqua nell’uadi, forse qualche pozzanghera,
e nella mia cucina poca legna da ardere.
Eppure abbiamo tentato per noi, per tutti, nel fumo,
nel fango con qualche vivente bipede o anche quadrupede.
O mansueta Rebecca che non ho mai incontrata!
Appena una manciata di secoli ci dividono,
un batter d’occhio per chi comprende la tua lezione.
Solo il divino è totale nel sorso e nella briciola,
Solo la morte lo vince se chiede l’intera porzione.
Eugenio Montale
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Non sai bene se la vita è viaggio,
se è sogno, se è attesa,
se è un piano che si svolge giorno dopo giorno
e non te ne accorgi se non guardando all’indietro.
Non sai se ha senso.
In certi momenti, il senso non conta.
Contano i legami.
Jorge Luis Borges
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Un uomo potrebbe,
se possedesse la vera saggezza,
gioire dell’intero spettacolo del mondo
da una sedia,
senza saper leggere,
senza parlare con nessuno,
solo con l’uso dei sensi
e con un’anima
incapace di essere triste.
Fernando Pessoa
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1 giugno 2018
Il nero di miniera del temporale
e poi nella schiarita in extremis
a un tratto sulla pianura monocroma
una fiammata, i papaveri - sotto
il cielo di giugno, ma quale,
di un viaggio forse mai fatto
o fatto da un altro che fui io
o in futuro potrei essere - o, chi sa, in astrale.
Fino a lei che dietro le lenti
nella luce celeste del suo camice
m’aspettava forse, o lascia che io lo pensi.
Mario Luzi
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FOTOGRAFIA © COY/PIXDAUS
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Tu eri l’uragano e io l’alta torre che sfida il suo potere:
dovevi schiantarti o abbattermi…
Non è potuto essere!
Tu eri l’Oceano e io la eretta roccia
che salda attende il suo ondeggiare:
dovevi rifrangerti o sradicarmi!
Non è potuto essere!
Bella tu, io altero;
abituati l’una a travolgere, l’altro a non cedere;
il sentiero stretto, inevitabile lo scontro…
Non è potuto essere!
Gustavo Adolfo Becquer
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Il destino della luce è il perdono,
Lì la luce sta di casa.
Ed io che già mi irritavo,
per non trovare una destinazione più viva alla luce,
come quando non trovavo una destinazione ai tramonti.
Sarò un corpo invecchiato
una gioventù ancor più giovane.
Sarò un giovane ancor più giovane,
ed un vecchio ancor più vecchio.
C’è gente qui che palleggia per sé,
un cimitero quando l’ora non è ancora pronta.
L’uno è un calice di luce nella notte.
Bruno Lugano