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Sai bene, Dolores, che io sono uno degli estimatori di De Giovanni. Ho letto due dei quattro volumi con i nomi delle stagioni, per la precisione la primavera e l'autunno, che sono il primo e l'ultimo della serie. Sono passati alcuni mesi dalla lettura e non ho avuto occasione di parlarne, questa sarÃ* la volta buona. L'arrivo del quinto volume, il Natale, mi invoglia a riprendere questo scrittore, di cui mi piace molto il modo di scrivere, di raccontare. Il commissario Ricciardi è un personaggio particolare, atipico, a mio modo di vedere è anche controverso, con alcuni aspetti di napoletanitÃ* su cui ritornerò in seguito.
Ciao :)
:oops:
Hai ragione, "Il senso del dolore" a cui mi riferivo, e che ho letto, è l'inverno e non la primavera e quindi il primo. Che sia stato un lapsus lo dimostra il fatto che nel mio post ho citato il primo e l'ultimo, come ricordavo e come è giustamente puntualizzato da te... ;)
Visto che li hai acquistati tutti a che punto sei con la lettura? :roll:
Ciao :)
Grazie, Dolores, sei una vera amica. :)Quote:
Originariamente inviato da dolores
Se mai dovessi avere bisogno di un alibi, saprò a chi rivolgermi... :mrgreen:
Stavolta tocca a me correggerti, perchè non ricordo di aver fatto recensioni su De Giovanni nè c'era ancora un thread su di lui. Ne abbiamo parlato en passant e comunque con impressioni fugaci in più di un'occasione, ma niente di più. L'autunno di Qforum ha frenato molti entusiasmi... :(Quote:
Originariamente inviato da dolores
Non ho, comunque, conservato nulla o quasi del pregresso, voglio guardare ed andare avanti. :) Se bisognerà rifare delle recensioni saranno fresche di giornata... :idea:
Ciao :mrgreen:
Carissima Dolores, se l'alternativa è la mia memoria o la tua, non c'è partita...scelgo la tua. :roll:Quote:
Originariamente inviato da dolores
Ciao :)
Per chi fosse interessato, lo scrittore sarà alla Fnac di Milano l'11 novembre, per la presentazione del suo ultimo libro :)
“Il senso del dolore” era stato pubblicato nel 2006 con il titolo “Le lacrime del pagliaccio”.
Rivisto ed aggiornato è stato ristampato da Fandango probabilmente alla luce del successo editoriale di questi ultimi anni.
Con un personaggio come Ricciardi non poteva essere altrimenti.
“Voi credete al destino, commissario?”
“No, signora. Non ci credo. Credo agli uomini e alle loro emozioni. All’amore, all’odio. Alla fame. Al dolore soprattutto”.
“Parlava guardando fisso davanti a sé, la testa incassata nelle spalle e nel bavero rialzato del soprabito. Livia ne osservava il profilo affilato, i capelli ribelli sul viso. Ne percepiva la distanza, come se parlasse da un altro mondo o da un altro tempo”.
Ma vive in una Napoli che ama, raccontata con pennellate d’altri tempi, con struggimento, con passione e pietà. E con orrore. Sono le sue visioni segrete, quelle dei morti ammazzati nell’ultimo istante della loro esistenza. Una capacità sensoriale che ha da quando era bambino e che gli ha condizionato la vita.
Chiuso, solo, insicuro, vive la sua condizione nel dolore, perché è dolore quello che percepisce continuamente nelle visioni dei morti ma anche nella condizione dei vivi. Gli occhi di Ricciardi sono lo specchio di una condizione umana che supera la barriera delle origini e del censo (il commissario è un ricco barone che ha scelto di vivere da borghese). La percezione del dolore e l’immedesimazione in esso, elevano la sua figura in una dimensione umana che travalica il confine delle differenze sociali.
La sua capacità di rimettersi in gioco è favorita dal retaggio di una cultura millenaria che si è sviluppata in parte nel razionale ed in parte nel trascendentale. Un personaggio napoletano ideato da uno scrittore napoletano che si presenta ai lettori in modo controverso, sfrontato eppure timido.
C’è un aspetto di questa contraddizione che non posso condividere. Le qualità umane sono una cosa, le capacità sensoriali un’altra. Non sapremo mai se il personaggio Ricciardi avrebbe avuto le stesse qualità senza quelle capacità. Inoltre in un racconto noir la sensitività può essere accettata se serve a dare colore, se aiuta l’originalità, ma non deve diventare essenziale allo svolgimento ed alla conclusione delle indagini. Il mistero svelato deve essere un fatto razionale, altrimenti deraglia dai canoni del genere poliziesco e diventa altro. Comunque molto bello e piacevolmente raccontato, ma altro.
Alla luce di ciò, secondo me, acquistano un significato diverso molte situazioni del romanzo che vanno valutate in un senso narrativo di più ampio respiro. Alcuni dialoghi come quello con il sacerdote sull’amore e sulla fame acquistano luce viva. L’amore platonico per Enrica, la ragazza vicina di casa, descritto con toni tardoromantici, danno dignità letteraria al romanzo. Le atmosfere teatrali e le maschere degli attori (il titolo originario era “Le lacrime del pagliaccio”) sono chiaramente citazioni della grande tradizione teatrale napoletana. E via di seguito (ci tornerò ancora).
Il turbinio di sensazioni è così variegato che la riflessione finale è quella di aver letto un romanzo a tutto tondo e non di genere.
Ho molta stima della scrittura di De Giovanni e il commissario Ricciardi, pur con le sue contraddizioni o forse anche per questo, è un personaggio originale, fuori dalle mode, da centellinare. Ne condivido molte idee e riflessioni, comportamenti e decisioni, ma non mi immedesimo in lui. Semplicemente lo capisco e lo ammiro.
Ciao :)
Dolores cominci dall'ultimo e forse il più bello. La maturità della scrittura di De Giovanni si fa apprezzare per una ambientazione cupa, tetra, eppure splendente per la sua prosa di fine narratore. Soprattutto nella seconda metà raggiunge livelli di difficile riscontro.Quote:
Originariamente inviato da dolores
Ne "Il giorno dei morti" il senso del dolore di Ricciardi diventa anche del lettore.
Ne riparleremo... 8-)
Ciao
https://fbcdn-sphotos-a.akamaihd.net...29207335_n.jpg
Ecco la foto che ho scattato questa sera alla presentazione del nuovo libro di Maurizio De Giovanni, scrittore simpaticissimo e un affabulatore incredibile. Sarò "costretta" a leggere i suoi libri, a questo punto!
Cecilia
Ormai "traviata" dai vostri bei complimenti ai libri di Maurizio De Giovanni, a me ancora sconosciuti, oltre ad averlo conosciuto personalmente alla presentazione del suo ultimo libro..............gli ho chiesto la possibilità di intervistarlo e mi ha confermato di SIIIIIIIII:mrgreen::mrgreen:
Appena leggerò il suo libro "Per mano mia", preparerò le domande da fargli.
Ciao!
Cecilia
Ho finito il libro di Maurizio De Giovanni e troverete la recensione sul blog:
Per la prima volta, ho riportato la trama tale e quale a come viene riportata dalla casa editrice Einaudi, perché l'ho trovata molto intensa e significativa:
http://contornidinoir.blogspot.com/2011/12/maurizio-de-giovanni-per-mano-mia.html
Ciao!
Cecilia
VABBè RAGAZZI: Dolores, Baudin, Cecilia ( in ordine di entrata)
MI AVETE MESSO IN CORPO LA CURIOSITA' DI LEGGERE DE GIOVANNI.
Come se non avessi già abbastanza carne al fuoco.Ma arriverà anche il suo turno.
Buona notte!:-P:-P
Rosy
Vigliacchi mi avete contagiato, ordinati ieri tutti i libri con protagonista il Comm. Ricciardi.
NOn mi collegherò più per un po' con questo forum, finisco al verde sicùùùùr!!!!
Anch'io ho una wish list vertiginosa, ma De Giovanni ha la priorità! Tra l'altro, proprio oggi gli ho mandato le domande per l'intervista..attendo fiduciosa8-)
Al contrario degli scrittori nordici (Nesbo, Lackberg, Indridason), per i quali sono (ancora!!) in attesa delle risposte, gli autori italiani (ma anche quelli americani, va') sono più presenti e disponibili.
Scusate l'O.T...
Ciao!
Cecilia
Amici, ho preso una decisione.
Non importa se il consorte chiede il divorzio.***
Faccio un ordine anche se ho appena fatto la wish list a Babbo Natale e mi ordino....TA TA TA TAAAAAAA!
i libri del commissario Ricciardi!
Ho letto qualche stralcio e mi ha incantata. Io vado a ..naso, e qui mi pare di fiutare bene.
Procedo quanto prima e mi auto-regalo questi libri.
WOW!
Rosy
***troverò uno straccio di altro uomo...o semmai resto single...ma piena di libri nuovi!:-P:-P
Rosy se ti molli col tuo amore mi faccio avanti io...ihihihi ma solo per poterr accedere alla tua lib reria e "amarti tanto tanto tanto".
Smwack.
Syd
Ragazzi........parliamo di Maurizio De Giovanni, che dite? Leggete, leggete, che vi aspetto qui ;)
E' con grande piacere, che vi annuncio di avere postato l'intervista sul mio blog di Maurizio De Giovanni! Non perdetevela, Maurizio è davvero unico:
http://contornidinoir.blogspot.com/2...-giovanni.html
Ciao!
Cecilia
Letto! letto e commentato!
bacioni
Rosy
Concordo, intervista molto bella.
Oggi per curiosità ho cercato De Giovanni tra gli scaffali della Feltrinelli, volevo leggere qualche riga per farmi un'idea...niente, nessun libro presente :(
Grazie a voi dei complimenti! :D
@dolores: pensa che il personaggio di Ricciardi lo sento così "vivo", che quando ho fatto gli auguri di Natale a Maurizio, li ho estesi anche a lui:mrgreen:
@Wentworth: pensa che è successo anche a me andando alla Fnac di Milano..fino alla settimana scorsa, i libri c'erano e avevo intenzione di comprarli..sono tornata ieri per acquistarli e..puff! Spariti!
Ma su IBS e altri ci sono.
Se vuoi leggere il primo capitolo, su Fandango Libri li trovi..ti posto il link de "Il senso del dolore":
http://www.fandangostore.it/load_allegato.aspx?idAll=45
Puoi fare la stessa cosa anche per gli altri tre.
Ciao!
Cecilia
Grazie Cecilia.
Ottima intervista Cecilia. Se è vero che il "giallo" è il miglior periscopio per capire la società in cui si vive questo romanzo con le sue ambientazioni, Napoli e il ventennio fascista, mi paiono l'esca migliore per un ottimo autoregalo della Befana. Lo metto in prima posizione nella lista dei desideri e appena letto inserisco la recensione. Grazie per il suggerimento.
Il senso del dolore. RECENSIONE
"Sentiva l'emozione, più di tutto: coglieva di volta in volta il dolore, la sorpresa, la rabbia, la malinconia, Perfino l'amore."
Questa è la quarta di copertina ed il riferimento è al protagonista assoluto dell'opera, il Commissario Ricciardi, la cui sensibilità è pari solo alla sua professionalità e bravura come investigatore. L'opera è ambientata in una Napoli, fascista, del Regno d'Italia dei primi del '900...non ci crederete ed il paragone potrebbe essere definito anche troppo ardito ma questo autore, Maurizio De Giovanni, da come scrive mi ha ricordato un De Filippo del giallo, troppo intrigante, commovente, ilare, verace come la Napoli d'ambientazione con il suo Teatro Regio San Carlo.
Per descrivere l'essenza della trama citerò un passaggio del libro: "La verità non è quella che sembra, a volte. Anzi non lo è quasi mai. E' un po' come la strana luce di questi lampioni, illumina una volta qua ed una volta là. Mai tutto insieme. Allora lo si deve immaginare quello che non si vede. Lo si deve intuire da una parola detta o non detta, un'orma, un'impronta. Una nota, a volte."
Grande De Giovanni, davvero un ottimo scritto, comprerò anche gli altri e valuterò le evoluzioni del protagonista e se lo stile, estremamente raffinato, rimarrà costante, così è vincente.
Buona lettura.
Syd
Che dire?
Dopo avere letto le vostre recensioni, mi sembra mi resti ben poco da aggiungere.
Ma ci provo lo stesso, perchè questo De Giovanni mi ha letteralmente STRE-GA-TA!
Dunque:mio commento.
Quando mi imbatto in un giallo italiano, che è anche romanzo psicologico, allora sono arrivata in porto. In un porto speciale.
Perchè il romanzo "Il senso del dolore" è tutto questo ed ancora di più.
Da tempo avevo acquistato questo libro , e mi ripromettevo di leggerlo, prima di procurarmi i successivi di Maurizio de Giovanni.
Non vedo l'ora di leggere gli altri.
Ritrovo in questo autore delle caratteristiche comuni ad altri italiani a me cari: Carofiglio, Varesi...
Ma vorrei tentare di dire quali emozioni mi abbia suscitato il romanzo...
Innanzitutto, il protagonista, Ricciardi, commissario della squadra Mobile a Napoli, nel 1931.
Solo, sempre serio, tormentato. Già bastano le caratteristiche a rendermelo caro.
E poi, questo dono, che lui chiama "il Fatto", tremendo, inquietante: vedere i morti.
Cito:"Non tutti e non a lungo; solo quelli morti violentemente, e per un periodo di tempo che rifletteva l'estrema emozione, l'energia improvvisa dell'ultimo pensiero..."
Una particolarità del genere rende quest'uomo diverso dagli altri.
Ricciardi si porta dentro, sotto la pelle,la malinconia, la rabbia, il dolore. Questo gli impedisce di vivere serenamente, di intrattenere rapporti normali col suo prossimo, tranne rare eccezioni, come il suo collaboratore, Brigadiere Maione.
Questa impalpabile amicizia fra i due nasce da un doloroso precedente, che a che fare con il "Fatto".
Ma non vorrei rivelare troppo.
Perchè questo delicato ed intenso romanzo è da scoprire una pagina alla volta.
E , se gradite il genere, vi accadrà, come a me, di rallentarne la lettura per farlo durare più a lungo.
Come ho già affermato per altri romanzi, la trama gialla non è quella che faccia il valore della storia.
Ci sono, per tutta la narrazione, momenti di introspezione psicologica, nel toccare i vari personaggi, nel descrivere i loro stati d'animo, le loro scelte, che mi ha colpito profondamente.
Sono come pennellate delicate, ma sono quelle che danno spessore al romanzo.
Ne cito uno a caso.
Parlando del figlio del brigadiere Maione, morto tragicamente,così racconta:
-....il dolore era ancora fresco, anche se erano passati tre anni; la moglie non ne aveva più parlato , come se quel figlio bello e forte, che rideva sempre e la prendeva in braccio e la faceva volare e la chiamava "la fidanzata mia" non fosse esistito.
E invece c'era, seduto in mezzo alla sua anima, a togliere il posto ai fratelli e alle sorelle, ad accompagnarla per tutta la giornata."
E l'incipit:
"Il bambino morto stava all'impiedi, fermo sull'incrocio tra santa Teresa e il Museo.
Guardava i due ragazzi che, seduti a terra, facevano il giro d'Italia con le biglie.
Li guardava e ripeteva:- Scendo? Posso scendere?
L'uomo senza cappello sapeva della presenza del bambino morto ancora prima di vederlo".
E dopo queste prime righe non si smette più di leggere.
Consigliatissimo.
Rosy:-P:-P
Ho ricevuto in dono "Per mano mia" e volevo cominciare la lettura, ma molti mi hanno suggerito di cominciare dal primo della serie. Voi che mi consigliate?
Brava Cecilia magnifica intervista! Devo dire che quando De Giovanni dice che i personaggi agiscono per conto proprio, mi ci sono ritrovata e ancor più quando dice che Napoli non rimane mai sul fondo ma si afferma sempre come "personaggio".
Anna, io ho tutti e cinque i romanzi di De Giovanni con protagonista Ricciardi, ma in occasione di Gruppi di Lettura (uno qui sul Forum e uno su aNobii) ho letto il quarto e il quinto (Il giorno dei morti e Per mano mia), quindi mi mancano i primi tre da leggere.
Ogni romanzo è autoconclusivo (si può dire così? :?), nel senso che la storia raccontata non lascia questioni aperte a riguardo della trama, quindi si possono leggere benissimo non in ordine. Quello che però evolve anche cronologicamente sono i personaggi fissi, le loro problematiche e i rapporti tra di loro.
Se sei un tipo ordinato, inizia dal primo. Se sei una casinista (come me) inizia da dove vuoi ;) :lol:
Ciao, buona lettura!
Ieri ho acquistato e iniziato a leggere il nuovo romanzo di Maurizio De Giovanni. Appena l'avrò finito posterò il mio commento qui, ma nel frattempo inizio a segnalarlo. Devo dire che, pur essendo in libreria da pochissimi giorni, su aNobii sta già collezionando recensioni a cinque stelle, per cui sono davvero molto curiosa.
Maurizio De Giovanni – “Il metodo del Coccodrillo” – Mondadori
http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:A...0uA9WFd8efR4Z8
Dal risvolto di copertina:
Napoli così non l’avevamo vista mai. Una città borghese, inospitale e caotica, cupa e distratta, dove ognuno sembra preso dai propri affari e pronto a defilarsi. E’ esattamente questo che permette a un killer freddo e metodico di agire indisturbato, di mischiarsi alla folla come fosse invisibile. “Il Coccodrillo” lo chiamano i giornali: perché, come il coccodrillo quando divora i propri figli, piange. E del resto, come il coccodrillo, è una perfetta macchina di morte: si apposta, osserva, aspetta. E quando la preda è a tiro, colpisce. Tre giovani di età e provenienza sociale diverse, vengono trovati morti in tre differenti quartieri, freddati dal colpo di un’unica pistola.
L’ispettore Giuseppe Lojacono è l’unico che non si ferma alle apparenze, sorretto dal suo fiuto e dalla sua stessa storia triste. E’ appena stato trasferito a Napoli dalla Sicilia. Un collaboratore di giustizia lo ha accusato di passare informazioni alla mafia e lui, stimato segugio della squadra mobile di Agrigento, ha perso tutto, a cominciare dall’affetto della moglie e della figlia. Un paria, ecco cos’è diventato, un uomo inutile e inutilizzato, seduto a una scrivania vuota e impegnato in sanguinose sfide a scopa con il computer.
E’ il giovane sostituto procuratore incaricato delle indagini, la bella e scontrosa Laura Piras, a decidere di dargli un’occasione, colpita dal suo spirito di osservazione. E così Lojacono, a dispetto di gerarchie e punizioni, l’aiuterà a trovare il collegamento, apparentemente inesistente, tra i delitti. A scorgere il filo rosso che conduce a un dolore bruciante, a una colpa non redimibile, a un amore assoluto e struggente: perché con il suo volto luminoso o con la sua maschera più terribile, è l’amore a racchiudere il senso dei nostri giorni.
In una Napoli sempre più nera e indecifrabile, si fronteggiano due figure solitarie, mosse da una determinazione incrollabile. Come in uno specchio, l’investigatore e il killer. Un nuovo capitolo dell’eterna lotta tra il bene e il male.
Maurizio De Giovanni, noto al grande pubblico per le indagini del commissario Ricciardi, dà vita a un nuovo personaggio, tenebroso e umanissimo, destinato a far breccia nel cuore dei lettori, e a una storia che si inoltra con passo spedito nei meandri di una città splendida e dannata. Una storia che sembrava attendere la sua scrittura tesa, il suo sguardo coraggioso, la sua abilità di narratore per essere raccontata.
Maurizio De Giovanni, nato nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora, è autore della fortunata serie di romanzi con protagonista il commissario Ricciardi: Il senso del dolore (2007), La condanna del sangue (2008), Il posto di ognuno (2009), Il giorno dei morti (2010), usciti per Fandango Libri e ora in corso di ripubblicazione nei Tascabili Einaudi, e Per mano mia (Einaudi 2011). E’ anche autore di Storie azzurre (Cento Autori 2010), una raccolta di quattro racconti lunghi dedicati al Napoli, la sua squadra del cuore.
Ed ecco il link ad un articolo di Severino Colombo su "Il Corriere della Sera" - Cultura:
http://www.corriere.it/cultura/12_ma...72257a20.shtml
Molto interessante la notizia, Dolores, anche se io sono ancora...distante. Perchè voglio leggerli in ordine, come faccio sempre.
A tal proposito , ho terminato ieri sera il secondo "La condanna del sangue", ed ho ancora il cuore..."intorcigliato"( Non esiste? pazienza, l'ho coniato io) dalla commozione.
Grande, grande De Giovanni. Appena ho un attimo di riflessione, ne scrivo il commento.
Ciao!
Rosy
:-P:-P
LA CONDANNA DEL SANGUE, ovvero LA PRIMAVERA....
Ho iniziato la lettura di questo romanzo piena di attese che non sono andate deluse.
Perchè la storia mi è piaciuta ancor più della prima.
La primavera è uno dei protagonisti principali: si respira in ogni pagina, con delicate descrizioni, che accompagnano quasi le vicende e gli stati d'animo.
La storia si snoda in modo particolare.
All'inizio sono ..raccontati vari personaggi,di seguito, e quasi ci si chiede il perchè di questo procedere.
In realtà è solo un modo per presentarli, per "mandarli in scena" , visto che poi, quando avverrà l'omicidio della vecchia strozzina e cartomante, si scoprirà che TUTTI loro avrebbero avuto un valido motivo per farla fuori.
E qui il commissario Ricciardi, che ormai conosciamo bene , nelle sue luci ed ombre, partendo dal "Fatto", comincia ad indagare.
Per chi lo leggesse la prima volta, ricordo che il Fatto è la sua capacità di vedere i morti nell'ultimo istante di vita.
Così , mentre l'indagine procede, si intrecciano varie storie, come quella della bellissima Filomena, desiderata dagli uomini ed odiata dalle donne; della ricca Emma Serra di Arpaja, infelice e trasgressiva; del pizzaiolo Iodice fallito e suicida, e molti altri.
Questo romanzo, rispetto al primo,è più ...giallo. Nel senso che fino alle ultime pagine non si sa chi sia l'assassino. Ma non è qui il suo valore, secondo me.
Io l'ho apprezzato perchè è un romanzo COMPLETO, al di là della risoluzione del giallo.
Gli stati d'animo personali, di Ricciardi, del suo vice Maione, di tutti, sono tratteggiati con bravura , quasi in punta di penna, senza essere pesanti o eccessivi. Ci sono brani che mi hanno incantata!
Un esempio( tra i molti).
Pag.116.
"Avrebbe avuto sei, otto mesi di vita. L'assassino ha sprecato energie inutili, ha preceduto la natura solo di poco.
Sei, otto mesi, pensò.( Ricciardi)
E ti pare poco?
Una primavera, un'estate, un autunno.
Fiori, il profumo dell'erba nuova e del mare sugli scogli;il primo vento fresco del nord, le castagne arrostite per strada.
Qualche fiocco di neve, o bambini che si tuffano, o col naso in su per guardare a che cosa somiglia quella nuvola.
La pioggia sulla strada, gli zoccoli dei cavalli.Le urla degli ambulanti.
Forse avrebbe avuto un altro Natale, e gli zampognari per le piazze e nelle case.
Sei, otto mesi.
Non avrebbe avuto diritto, la povera infame usuraia, la cartomante bugiarda, per le piccole illusioni che ragalava, anche a sei, otto minuti, se la vita glieli avesse concessi?"
Anche la storia privata di Ricciardi procede di pari passo, ed è così dolce, così...d'altri tempi, da struggere il cuore; da domandarsi se possa essere reale.
Ma questo personaggio è speciale, e secondo me bisogna accettarlo com'è. Anche un pò anacronistico.
Così mi sono goduta questa vicenda dalla prima all'ultima pagina, e come poche volte mi accade , mi sono sentita un pò orfana. Anche il finale è da romanzo ottocentesco, ma dolcissimo.
"Dietro la finestra, dall'altra parte della strada, una ragazza con gli occhi bagnati di lacrime e il telaio in mano guardava dalla sua parte.
In alto, in bilico sul tetto, la primavera volteggiò e rise."
Bravissimo, bravissimo De Giovanni!
Stasera ho prenotato dal mio libraio il terzo ed il quarto. COSì MI MANCHERA' UN Pò MENO.
Rosy
:-P:-P
Vorrei citare un altro brano che mi ha colpita molto. E' una riflessione di Ricciardi.
Pag.341.
"Vai a casa accompagnato dal lavoro, dal pensiero dell'indagine, costellato di facce, sensazioni, toni di voce.
Cammini, calpesti le pietre, annusi l'aria leggera del bosco lontano. E pensi alle parole che hai sentito, che devi mettere in ordine.
Cammini tra pochi vivi che tornano a casa lungo i muri, e qualche morto che ti guarda e caccia dolore dalle ferite.
Cammini e non guardi, passi da estraneo attraverso un mondo.
Sali le scale, apri la porta, senti il respiro stanco della vecchia tata che dorme serena. Ti spogli, tu e la notte siete una cosa sola, pensi che stasera no, non ci andrai.
Ti stenderai e troverai il sonno, anzi lui troverà te trascinandoti per qualche ora in un territorio di pace illusoria, per qualche ora."
Rosy
:-P:-P
Bella la tua recensione, Rosy, e bella anche la citazione nel post successivo. Sì, De Giovanni è proprio bravo e nei suoi libri emerge una grande sensibilità di uomo, oltre alla bravura di scrittore.
Per quanto riguarda i romanzi con protagonista Ricciardi fai bene ad andare in fila, perché lui e gli altri personaggi fissi evolvono nella serialità delle diverse storie.
L'ultimo libro uscito da Mondadori, però, "Il metodo del Coccodrillo", non ha come protagonista Ricciardi ed è ambientato nella Napoli odierna, per cui la lettura di questo romanzo non comprometterebbe la lettura degli altri... Azz... stasera sono un po' contorta... :?
Grazie. Ho scritto a...caldo.
Stasera, quando in libreria prenotavo gli altri due, ho dato un'occhiata a questo nuovo, ma l'ho messo da parte fino al suo turno! ciao
Rosy
De Giovanni è a mio parere una delle penne più autorevoli nel contesto romanziero italiano, Ricciardi e Maione sono e rimarranno due icone indissolvibili del romanzo Thriller Storico!!!
Poi vi posterò le mie opinioni, in questi gg sto leggendo "Per mano mia".
Vado ad acquistare questo nuovo di cui avete scritto precedentemente e di cui l'autore a Suzzara aveva già anticipato l'uscita, in autunno uscirà il nuovo con Ricciardi!!!
Syd
Sabato 12 maggio, alle ore 14, Maurizio presenterà il nuovo romanzo al Salone del Libro di Torino. Speriamo di riuscire a seguire il suo discorso! Dovrebbe comunque venire anche a Milano prossimamente..
Concordo sulla sua bravura, ma non solo. E' davvero seguito con interesse da tanti, perché ama essere direttamente in contatto con le persone.