Cecilia (Teresa)
15-June-2012, 20:41
Ho sentito parlare per la prima volta di questo autore alla Fiera del Libro di Torino, e ho avuto modo di contattarlo e intervistarlo.
Gianluca Arrighi è un avvocato penalista di Roma, ha scritto vari racconti noir ed è approdato alla stesura del primo romanzo nel 2009, "Crimina romana" con Gaffi Editore. Da febbraio 2012, è nelle librerie il nuovo romanzo intitolato "Vincolo di sangue", con Baldini&Castoldi.
http://2.bp.blogspot.com/-PCUooPN8L9w/T9McU4c9h1I/AAAAAAAAARc/uMD8Wyb9iZY/s320/vincolodisangue_cop.jpg
Questa la trama della casa editrice:
Nel 1993 l’Italia fu scossa da un caso di omicidio familiare senza precedenti: Rosalia Quartararo uccise brutalmente la figlia appena diciottenne e ne occultò il cadavere in un corso d’acqua della bassa lodigiana. Per gli inquirenti si trattò di movente passionale: la donna si sarebbe infatti innamorata del fidanzato della giovane figlia e, in preda a un furioso attacco di gelosia, avrebbe eliminato la “rivale” in amore con una ferocia inaudita. Rosalia fu condannata all’ergastolo e inserita nei trattati di criminologia tra le più spietate assassine della storia. Ma al di là delle etichette dei media come immancabile «mostro» e delle complesse verità processuali, Gianluca Arrighi cerca di rispondere a una domanda più cruciale: cosa scatta nella mente di una madre che uccide la figlia? Con la sua prosa secca e incisiva, ma senza indulgenza, Arrighi accompagna il lettore attraverso la difficile esistenza di Rosalia, tra Palermo e Milano, costellata di tragedie e violenze. Ma prosegue oltre la condanna, dandoci uno spaccato della vita carceraria femminile, con la violenza e con l’indelebile marchio d’infamia che segna le detenute figlicide. Questo viaggio allucinante, però, ha anche un altro risvolto. Una madre che uccide la figlia, ristretta ininterrottamente in carcere da quasi vent’anni, vive nel rimorso e nel dolore, morendo anche lei giorno dopo giorno. La verità che ci consegna Arrighi in questo suo secondo romanzo “real crime” è il tentativo per Rosalia di cercare un barlume di speranza e di redenzione in un luogo dove vige una legge primordiale inviolabile: quella del vincolo di sangue.
Non ho ancora potuto procurarmelo, ma in compenso ho intervistato lo scrittore e presto sarà sul blog!
Sono convinta che questo romanzo possa piacere a molti (a me sicuramente:)). Qui non è una storia inventata...è tutto vero.
Gianluca Arrighi è un avvocato penalista di Roma, ha scritto vari racconti noir ed è approdato alla stesura del primo romanzo nel 2009, "Crimina romana" con Gaffi Editore. Da febbraio 2012, è nelle librerie il nuovo romanzo intitolato "Vincolo di sangue", con Baldini&Castoldi.
http://2.bp.blogspot.com/-PCUooPN8L9w/T9McU4c9h1I/AAAAAAAAARc/uMD8Wyb9iZY/s320/vincolodisangue_cop.jpg
Questa la trama della casa editrice:
Nel 1993 l’Italia fu scossa da un caso di omicidio familiare senza precedenti: Rosalia Quartararo uccise brutalmente la figlia appena diciottenne e ne occultò il cadavere in un corso d’acqua della bassa lodigiana. Per gli inquirenti si trattò di movente passionale: la donna si sarebbe infatti innamorata del fidanzato della giovane figlia e, in preda a un furioso attacco di gelosia, avrebbe eliminato la “rivale” in amore con una ferocia inaudita. Rosalia fu condannata all’ergastolo e inserita nei trattati di criminologia tra le più spietate assassine della storia. Ma al di là delle etichette dei media come immancabile «mostro» e delle complesse verità processuali, Gianluca Arrighi cerca di rispondere a una domanda più cruciale: cosa scatta nella mente di una madre che uccide la figlia? Con la sua prosa secca e incisiva, ma senza indulgenza, Arrighi accompagna il lettore attraverso la difficile esistenza di Rosalia, tra Palermo e Milano, costellata di tragedie e violenze. Ma prosegue oltre la condanna, dandoci uno spaccato della vita carceraria femminile, con la violenza e con l’indelebile marchio d’infamia che segna le detenute figlicide. Questo viaggio allucinante, però, ha anche un altro risvolto. Una madre che uccide la figlia, ristretta ininterrottamente in carcere da quasi vent’anni, vive nel rimorso e nel dolore, morendo anche lei giorno dopo giorno. La verità che ci consegna Arrighi in questo suo secondo romanzo “real crime” è il tentativo per Rosalia di cercare un barlume di speranza e di redenzione in un luogo dove vige una legge primordiale inviolabile: quella del vincolo di sangue.
Non ho ancora potuto procurarmelo, ma in compenso ho intervistato lo scrittore e presto sarà sul blog!
Sono convinta che questo romanzo possa piacere a molti (a me sicuramente:)). Qui non è una storia inventata...è tutto vero.