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Visualizza la versione completa : Fedor Dostoevskij



dolores
30-April-2012, 23:59
Recentemente ho trovato in libreria un'edizione de "Il Grande Inquisitore", un racconto che è contenuto ne "I Fratelli Karamazov".
Ivan (il fratello ateo) parla con Aliosha (il fratello credente) e gli descrive questo racconto che lui ha scritto e in cui si immagina che Gesù Cristo ritorni sulla terra ai tempi dell'Inquisizione; il Grande Inquisitore lo riconosce, lo fa arrestare e inizia un colloquio con lui (sarebbe più giusto dire un monologo perché Gesù non dice niente).
Questo racconto rappresenta, a mio avviso, il punto più alto della Letteratura intorno all'uomo e al concetto di libertà. Piccolo capolavoro in un grande capolavoro, che consiglio a tutti (credenti e non credenti) di leggere.

L'anno scorso al Teatro Franco Parenti di Milano ne è stata fatta una lettura con Remo Girone, nonché una Lectio Magistralis di Massimo Cacciari.
Su YouTube ho trovato un video che ne contiene poco più della metà (50 minuti su un totale di 90), quindi non è completa, ma è interessantissima e offre comunque molti spunti di riflessione. Eccola!


http://www.youtube.com/watch?v=0TZ0888cS3U

Indigowitch
04-May-2012, 13:16
L'anno scorso ho avuto modo di leggere "I fratelli Karamazov", e devo dire che è stata una lettura appassionante,
che mi ha colpito parecchio per la varietà di spunti di riflessioni sulla fede, il perdono e non solo.
Il tuo intervento mi ha portato a rileggere quelle pagine dedicate al "Grande Inquisitore", il personaggio immaginario
che Ivan Karamazov concepisce per poter parlare di libero arbitrio e di fede.
Non ho sicuramente gli strumenti filosofici di Cacciari per commentare il pensiero di Dostoevskij, ma il tormento di Ivan mi
ha sempre affascinata. Egli nega Dio, non nel senso che ne nega l'esistenza, ma nega la possibilità che il pensiero cristiano puro
(non quello snaturato nei secoli dalla Chiesa Cattolica) possa realizzarsi pienamente.
E questo perché si percepisce una profonda sfiducia nell'umanità, vista come "gregge" che rifiuta la Libertà offerta da Cristo e ha bisogno
del Mistero, del Miracolo e dell'Autorità per poter vivere serenamente, rifiutando gli interrogativi esistenziali, il libero pensiero che può portare
a una consapevolezza letale.
Forse avrò detto un mucchio di scemenze, ma grazie di aver pubblicato questa interessantissima Lectio di Cacciari, dolores. ;)

dolores
05-May-2012, 01:37
Nemmeno io ho gli strumenti filosofici di Cacciari e credo di avere intuito, più che capito, la sua Lectio su Dostoevskij, però il racconto del Grande Inquisitore ha un fascino e una capacità di suscitare interrogativi enorme. Non credo che tu abbia detto un mucchio di scemenze perché nessuna riflessione personale è una scemenza.
In questi giorni ho letto un altro romanzo di Dostoevskij, "I Demoni", e sono rimasta ancora una volta stupita, meravigliata, dalla capacità di questo autore di sondare l'animo umano, di comprenderlo e di abbracciarlo nella sua grandezza e anche nella sua miseria. Leggere Dostoevskij è una vera e propria esperienza.
Perciò sono io che ringrazio te per quello che hai detto :)

P.S. Hai ragione, il tormento di Ivan Karamazov ha affascinato anche me, ma io - forse per il mio carattere un po' istintivo :roll: - ho amato tanto l'impetuosità, la sanguigna passionalità di Dimitrij Karamazov. ;)

Indigowitch
05-May-2012, 16:33
Dostoevskij è una 'pietra angolare' della letteratura anche per me.
Non capisco come non possa colpire la sua capacità introspettiva, di una modernità sconcertante.
Riporto un passo saliente da "Il Grande Inquisitore":

"(...) La natura umana è forse fatta per rinnegare il miracolo, e - in momenti così cruciali della via, di fronte ai più inquietanti,
tormentosi e fondamentali interrogativi spirituali - affidarsi solo alla libera decisione del cuore?
Oh, Tu sapevi che la Tua opera si sarebbe tramandata nei libri,che avrebbe raggiunto la profondità dei tempi e gli ultimi
confini della terra, e sperasti che, seguendo il Tuo esempio, anche l'uomo si sarebbe accontentato di DIo, senza bisogno di miracoli.
Ma Tu non sapevi che, non appena l'uomo avesse ripudiato il miracolo, avrebbe subito ripudiato anche Dio, perché l'uomo non cerca tanto
Dio quanto i miracoli."