DarkCoffee
08-March-2012, 18:25
Ricordate di dare DUE VOTI.
3) Viene aperto il sondaggio dove si votano DUE libri a testa.
Voto multiplo (si clicca su due caselle corrispondenti ai titoli scelti) per abbassare la probabilità di pareggio tra le proposte. Se questo non avviene alla chiusura del sondaggio il voto viene annullato.
Il sondaggio rimane aperto per una settimana.
Chiuso il sondaggio la discussione si chiuderà a sua volta quando la maggior parte dei votanti ha reperito il libro.
In caso di pareggio alla chiusura del sondaggio ne viene aperto un altro, di soli 3 giorni, per decidere quale libro far vincere.
1) Una questione privata - Beppe Fenoglio
Nelle Langhe, durante la guerra partigiana, Milton (quasi una controfigura di Fenoglio stesso), è un giovane studente universitario, ex ufficiale che milita nelle formazioni autonome. Eroe solitario, durante un'azione militare rivede la villa dove aveva abitato Fulvia, una ragazza che egli aveva amato e che ancora ama. Mentre visita i luoghi del suo amore, rievocandone le vicende, viene a sapere che Fulvia si è innamorata di un suo amico, Giorgio: tormentato dalla gelosia, Milton tenta di rintracciare il rivale, scoprendo che è stato catturato dai fascisti...
Italo Calvino dice di questo romanzo:
"Una questione privata è costruito con la geometrica tensione d'un romanzo di follia amorosa e cavallereschi inseguimenti come l'Orlando furioso, e nello stesso tempo c'è la Resistenza proprio com'era, di dentro e di fuori, vera come mai era stata scritta, serbata per tanti anni limpidamente dalla memoria fedele, e con tutti i valori morali, tanto più forti quanto più impliciti, e la commozione, e la furia. Ed è un libro di paesaggi, ed è un libro di figure rapide e tutte vive, ed è un libro di parole precise e vere. Ed è un libro assurdo, misterioso, in cui ciò che si insegue, si insegue per inseguire altro, e quest'altro per inseguire altro ancora e non si arriva al vero perché".
2) I viceré - Federico De Roberto
La nobile famiglia siciliana degli Uzeda è dilaniata da accaniti contrasti d'interesse che oppongono il principe Giacomo, duro e avido, al dissoluto conte Raimondo, il cinico e corrotto don Blasco al nipote Ludovico, monaco libertino, e alla sorella, donna Ferdinanda. Alle beghe di fratelli e parenti, sullo sfondo degli avvenimenti che segnano l'unità d'Italia, si aggiunge la lotta che tutti insieme sostengono per conservare gli antichi privilegi e la posizione di dominatori (nonostante il naufragio di alcuni singoli, come don Eugenio, finito in miseria). Così don Blasco è pronto ad approfittare della soppressione dei conventi per acquistare beni ecclesiastici; il vecchio don Gaspare non esita a fingere simpatie liberali, riuscendo a farsi eleggere deputato; Consalvo, l'ultimo degli Uzeda, si mescola a faccendieri corruttori pur di farsi eleggere a sua volta. Infine Giulente, giovane patriota, che nonostante il matrimonio con una Uzeda non ottiene la sperata promozione sociale, incarna il naufragio degli ideali della borghesia liberale.
Chi ha comprato questo libro ha comprato anche
3) Il mio Carso - Scipio Slataper
Diario lirico, con tratti autobiografici, fu scritto nel 1911 (essendo però pubblicato l'anno seguente, 1912) e si pose subito come un tramite essenziale per la Triestinità. Scritto umoralmente sotto un duplice contrasto, il richiamo del brullo e rupestre paesaggio del Carso da una parte e il richiamo della città, è anche il contrasto tra l'uomo solo, attratto dal vivere naturale, e l'uomo-in-società, ricco di vincoli e ordine.
Diario dalle righe strazianti di un uomo che fu solo , e morirà solo, di "anemia cerebrale", come fu detto dai medici curanti.
Si avvicina il primo conflitto mindiale, un'epopea sta per essere travolta dalle armi di distruzione di massa; a Firenze, dove anche lo Slataper soggiornerà (in una casa vicino al Duomo), sorge - in quegli anni - il gruppo fiorentino della Voce (di cui fecero parte anche Prezzolini, Papini, Soffici, Salvemini) e che attirerà culturalmente il giovane Slataper.
4) Cronache di poveri amanti - Vasco Pratolini
Via del Corno è troppe cose per essere solo una strada: in quei cinquanta metri privi di marciapiedi e di interesse, esclusi dal traffico e dalla curiosità, ci si può imbattere nel meglio e nel peggio del mondo, in cuori e cervelli malati di ossessioni e desideri, ma soprattutto nell'autenticità di un gruppo di persone che usa dire "noi". Via del Corno "è tutta udito", e anche quando le finestre sono chiuse, le vicende, le rivalità, gli amori di uomini e donne si intersecano, si mischiano, trapassano da muro a muro. Finché, inevitabilmente, si confondono con il secolo e i suoi eventi: il Duce, il regime, la violenza politica, la repressione. Pratolini diceva che via del Corno - e lui la conosceva bene, per averci abitato da ragazzo - era la sua Aci Trezza, la sua epica popolare. Il romanzo che le dedicò nacque mentre l'autore lavorava con Rossellini alla sceneggiatura di Paisà: aveva il cinema neorealista "addosso" e lo trasferì su pagina, facendo della Firenze degli anni Venti l'icona indimenticabile di un mondo dolente ma vivo, dove la speranza era ancora accesa.
5) Va' dove ti porta il cuore - Susanna Tamaro
"Và dove ti porta il cuore", racconta una storia forte e umanissima in forma di lunga lettera - scandita come un diario - di una donna anziana alla giovane nipote lontana. È una lettera di amore e allo stesso tempo una pacata ma appassionata confessione a cuore aperto di un'intera vita che nel gesto della scrittura ritrova finalmente il senso della propria esperienza e della propria identità.
3) Viene aperto il sondaggio dove si votano DUE libri a testa.
Voto multiplo (si clicca su due caselle corrispondenti ai titoli scelti) per abbassare la probabilità di pareggio tra le proposte. Se questo non avviene alla chiusura del sondaggio il voto viene annullato.
Il sondaggio rimane aperto per una settimana.
Chiuso il sondaggio la discussione si chiuderà a sua volta quando la maggior parte dei votanti ha reperito il libro.
In caso di pareggio alla chiusura del sondaggio ne viene aperto un altro, di soli 3 giorni, per decidere quale libro far vincere.
1) Una questione privata - Beppe Fenoglio
Nelle Langhe, durante la guerra partigiana, Milton (quasi una controfigura di Fenoglio stesso), è un giovane studente universitario, ex ufficiale che milita nelle formazioni autonome. Eroe solitario, durante un'azione militare rivede la villa dove aveva abitato Fulvia, una ragazza che egli aveva amato e che ancora ama. Mentre visita i luoghi del suo amore, rievocandone le vicende, viene a sapere che Fulvia si è innamorata di un suo amico, Giorgio: tormentato dalla gelosia, Milton tenta di rintracciare il rivale, scoprendo che è stato catturato dai fascisti...
Italo Calvino dice di questo romanzo:
"Una questione privata è costruito con la geometrica tensione d'un romanzo di follia amorosa e cavallereschi inseguimenti come l'Orlando furioso, e nello stesso tempo c'è la Resistenza proprio com'era, di dentro e di fuori, vera come mai era stata scritta, serbata per tanti anni limpidamente dalla memoria fedele, e con tutti i valori morali, tanto più forti quanto più impliciti, e la commozione, e la furia. Ed è un libro di paesaggi, ed è un libro di figure rapide e tutte vive, ed è un libro di parole precise e vere. Ed è un libro assurdo, misterioso, in cui ciò che si insegue, si insegue per inseguire altro, e quest'altro per inseguire altro ancora e non si arriva al vero perché".
2) I viceré - Federico De Roberto
La nobile famiglia siciliana degli Uzeda è dilaniata da accaniti contrasti d'interesse che oppongono il principe Giacomo, duro e avido, al dissoluto conte Raimondo, il cinico e corrotto don Blasco al nipote Ludovico, monaco libertino, e alla sorella, donna Ferdinanda. Alle beghe di fratelli e parenti, sullo sfondo degli avvenimenti che segnano l'unità d'Italia, si aggiunge la lotta che tutti insieme sostengono per conservare gli antichi privilegi e la posizione di dominatori (nonostante il naufragio di alcuni singoli, come don Eugenio, finito in miseria). Così don Blasco è pronto ad approfittare della soppressione dei conventi per acquistare beni ecclesiastici; il vecchio don Gaspare non esita a fingere simpatie liberali, riuscendo a farsi eleggere deputato; Consalvo, l'ultimo degli Uzeda, si mescola a faccendieri corruttori pur di farsi eleggere a sua volta. Infine Giulente, giovane patriota, che nonostante il matrimonio con una Uzeda non ottiene la sperata promozione sociale, incarna il naufragio degli ideali della borghesia liberale.
Chi ha comprato questo libro ha comprato anche
3) Il mio Carso - Scipio Slataper
Diario lirico, con tratti autobiografici, fu scritto nel 1911 (essendo però pubblicato l'anno seguente, 1912) e si pose subito come un tramite essenziale per la Triestinità. Scritto umoralmente sotto un duplice contrasto, il richiamo del brullo e rupestre paesaggio del Carso da una parte e il richiamo della città, è anche il contrasto tra l'uomo solo, attratto dal vivere naturale, e l'uomo-in-società, ricco di vincoli e ordine.
Diario dalle righe strazianti di un uomo che fu solo , e morirà solo, di "anemia cerebrale", come fu detto dai medici curanti.
Si avvicina il primo conflitto mindiale, un'epopea sta per essere travolta dalle armi di distruzione di massa; a Firenze, dove anche lo Slataper soggiornerà (in una casa vicino al Duomo), sorge - in quegli anni - il gruppo fiorentino della Voce (di cui fecero parte anche Prezzolini, Papini, Soffici, Salvemini) e che attirerà culturalmente il giovane Slataper.
4) Cronache di poveri amanti - Vasco Pratolini
Via del Corno è troppe cose per essere solo una strada: in quei cinquanta metri privi di marciapiedi e di interesse, esclusi dal traffico e dalla curiosità, ci si può imbattere nel meglio e nel peggio del mondo, in cuori e cervelli malati di ossessioni e desideri, ma soprattutto nell'autenticità di un gruppo di persone che usa dire "noi". Via del Corno "è tutta udito", e anche quando le finestre sono chiuse, le vicende, le rivalità, gli amori di uomini e donne si intersecano, si mischiano, trapassano da muro a muro. Finché, inevitabilmente, si confondono con il secolo e i suoi eventi: il Duce, il regime, la violenza politica, la repressione. Pratolini diceva che via del Corno - e lui la conosceva bene, per averci abitato da ragazzo - era la sua Aci Trezza, la sua epica popolare. Il romanzo che le dedicò nacque mentre l'autore lavorava con Rossellini alla sceneggiatura di Paisà: aveva il cinema neorealista "addosso" e lo trasferì su pagina, facendo della Firenze degli anni Venti l'icona indimenticabile di un mondo dolente ma vivo, dove la speranza era ancora accesa.
5) Va' dove ti porta il cuore - Susanna Tamaro
"Và dove ti porta il cuore", racconta una storia forte e umanissima in forma di lunga lettera - scandita come un diario - di una donna anziana alla giovane nipote lontana. È una lettera di amore e allo stesso tempo una pacata ma appassionata confessione a cuore aperto di un'intera vita che nel gesto della scrittura ritrova finalmente il senso della propria esperienza e della propria identità.