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walt
26-January-2012, 17:30
Provo a proporre qualcosa che è poco più di un gioco.
Ogni giorno il primo che entra in questa discussione propone un libro e quello sarà "Il libro del giorno", scrivendo una breve trama (la quarta di copertina va benissimo), un suo giudizio, il motivo per cui dovremmo leggerlo, qualche cenno sull'autore ecc.ecc.Ognuno che entrerà successivamente sarà libero di scrivere quello che vorrà.Fino all'indomani non si dovranno aggiungere altri titoli.
Un modo di conoscere autori e libri nuovi o appassionarsi a discussioni su libri a noi particolarmente cari o odiosi.

Propongo di postare così:

IL LIBRO DEL GIORNO DEL 26 GENNAIO E' :......




Il LIBRO DEL GIORNO 26 GENNAIO E' :"Thérèse Raquin" di Emile Zola

Pubblicato nel 1867, "Thérèse Raquin" narra la vicenda di Thérèse, giovane bella e avida di vita, sposata con il cugino Camille, malaticcio e debole di carattere. La donna si lascia sedurre da Laurent, amico di famiglia dal temperamento rozzo e sanguigno. Trascinati in un vortice di passione sempre più fosca, i due amanti giungono a uccidere Camille simulando un incidente. Ma non troveranno pace neppure dopo essersi sposati e, tormentati tanto dal fantasma di Camille quanto dagli occhi severi della madre di lui, muta e paralizzata ma dall'intelligenza intatta, finiranno per suicidarsi. Definito da Oscar Wilde "il capolavoro dell'orrido", in realtà questo romanzo è quasi un manifesto del naturalismo francese: costruito dall'autore come lo studio di un caso fisiologico e psicologico, analisi delle passioni di un temperamento nervoso e di uno collerico, "Thérèse Raquin" resta scolpito nella mente del lettore per la sua audacia descrittiva, le sue atmosfere morbose e la precisione assoluta del congegno narrativo.

Un libro molto intenso, la descrizione dell'umido e buio negozio è a dir poco "soffocante" sembra di sentire l'odore di muffa, le visioni del cadavere da parte degli assassini sono angoscianti così come la descrizione del cadavere stesso, un magnifico esempio del naturalismo Francese.

Chomsky
26-January-2012, 22:08
Dei romanzi dell'Ottocento francese "Teresa Raquin" è quello che mi ha colpito maggiormente per la sua atmosfera fosca e opprimente e per la trama che non lascia nessun spiraglio alla speranza ma resta in mente la grande capacità di Zola di rendere al meglio un ambiente umano così tormentato e difficile.

elisabetta
26-January-2012, 22:50
Concordo.
Poi ci sono nel romanzo anche dei personaggi di contorno: impiegatucci meschini e arroganti, che una volta alla settimana vanno a giocare a carte nella casa sopra la merceria. Chiusi nelle loro abitudini, non vogliono rinunciare a questo appuntamento che scandisce la loro esistenza squallida. Continuano a frequentare la casa, a fare i soliti discorsi ma non si accorgono del dramma accanto a loro: l'amore clandestino di Therese e Laurent, l'omicidio, le angosce degli assassini, il dolore muto e l'odio verso gli omicidi della madre che cerca invano di comunicare l'accaduto.

silvia77
26-January-2012, 23:21
Se non sbaglio avevo già detto qualcosa su questo libro in un'altra discussione. E' uno dei pochi romanzi del naturalismo francese che ho letto e devo dire che all'epoca, sono passati diversi anni, mi colpì molto l'efficacia delle descrizioni, specie dei particolari più raccapriccianti, come il cadavere del marito annegato. La sensazione che mi ha dato, e scusate se non sono brava a spiegare le sensazioni che mi dà un certo tipo di scrittura, è quella di un realismo 'freddo', minuzioso, ma non morboso. Con 'freddo' non intendo 'senz'anima' però. Si tratta di un'operazione quasi scientifica che l'autore programma e mette in atto in puro spirito positivista.

walt
27-January-2012, 16:11
IL LIBRO DEL GIORNO 27 GENNAIO E': "Se questo è un uomo" di Primo Levi



E' il terribile racconto autobiografico della prigionia dell'autore nei campi di sterminio nazisti, Sottratto alla sua vita quotidiana, Primo Levi viene condotto in questo luogo di morte, costruito per annientare la dignità umana.

Il lager nazista è pensato appositamente per trasformare gli uomini in vere e proprie bestie, costretti a lottare gli uni contro gli altri per la sopravvivenza. I suoi abitanti sono obbligati ai lavori forzati, denutriti e privati persino del nome, spogliati di qualsiasi bene e divisi dalle proprie famiglie.La vita nel lager è descritta come una realtà incredibilmente alienante, in cui gli uomini e le donne subivano ogni tipo di sopruso. Torturati, costretti a soffrire ogni tipo di dolore, da quello fisico a quello mentale e morale, sempre più massacrante, le persone si trascinano nel campo di concentramento fino a non provare più emozioni.
E’ così che l’autore di “Se questo è un uomo” descrive il proprio tempo trascorso nei lager. Il romanzo è estremamente toccante, perché al di là delle crude descrizioni di ciò che ha visto accadere ai propri compagni di sventura, al sangue versato, ai bisogni primari insoddisfatti, l’autore racconta di una coscienza che cerca di reagire


Nel giorno della memoria mi sembrava giusto citare questo libro. Che dire...da leggere assolutamente,ma da non affrontare come un romanzo

walt
28-January-2012, 18:41
evidentemente la discussione non raccoglie molti consensi, ma io provo ad insistere, magari i libri proposti non sono interessanti, proponete qualcosa di diverso per domani;)

IL LIBRO DEL 28 gennaio è: "La pelle di zigrino" di Balzac



Un giovane ambizioso, fragile e idealista, è spinto al suicidio dalla miseria e da una passione infelice. Dopo aver speso i suoi ultimi denari alla roulette si ritrova in una bottega d'antiquario, dove uno sconosciuto dai tratti demoniaci gli offre in dono un talismano, la pelle di zigrino, che potrà esaudire ogni suo desiderio ma si restringerà ogni volta che ne verrà esaudito uno, mentre la vita del giovane diventerà sempre più breve. Il talismano, come ogni dono diabolico, mostra ben presto il suo terribile potere. È il Balzac più fluviale e visionario che si mostra in queste pagine, in cui le disgressioni filosofiche si succedono a notazioni naturalistiche, in un'ansia enciclopedica che prelude al romanzo di idee novecentesco.

Molto intense le pagine finali dove il protagonista realizza che un solo desiderio sarà sufficiente per esaurire la pelle di zigrino ridotta alle dimensioni di un francobollo, inquietante il personaggio dell'antiquario.

Un Balzac decisamente diverso dal suo solito, e forse proprio per questo consigliabile ance a chi non ama particolarmente il grande autore francese.

Chomsky
28-January-2012, 19:31
Sono arrivato alla lettura di questo romanzo in modo piuttosto tortuoso. Leggendo il saggio di Salvatore Sechi sulla storia del PCI che si intitola proprio "La pelle di zigrino" e che inizia così: "La pelle di zigrino progressivamente si restringe. La vicenda del talismano magico di Raphael de Valentin può essere anche quella del PCI, questa formazione politica originale nella storia del moderno partito di massa."
Incuriosito da questo accenno ho letto anche il romanzo di Balzac che è molto diverso dai successivi "Papà Goriot", "Il giglio nella valle" e Il colonnello Chabert" ma che affascina per la rielaborazione del mito di Faust, prima di lui affrontato da giganti come Marlowe, Goethe e Lessing.

walt
28-January-2012, 20:57
è uno dei libri di Balzac che più mi a incuriosito ed affascinato, l'ho letto dopo averne lette diversi dello stesso autore e confesso ce inizialmente sono rimasto un po' spiazzato, il mito di Faust è rielaborato in maniera superba.

Rosy
28-January-2012, 22:05
[QUOTE=walt;7010]IL LIBRO DEL GIORNO 27 GENNAIO E': "Se questo è un uomo" di Primo Levi
E' stata un'idea felicissima; la migliore che avresti potuto avere!
Per quanto riguarda i pochi consensi, io non ho capito ( scusa la mia demenza) se questo libro al giorno deve seguire qualche...canone; se può essere qualunque, a discrezione di chi lo sceglie; se se se...
Dimmi tu.
Perchè non vorrei scrivere scicchezze o ...andare fuori tema!
ciao
Rosy

:-P:-P

walt
28-January-2012, 23:52
nessun canone, il primo che scrive per ogni giorno decide qual'è il libro di cui parlare per l'intera giornata, pubblica la trama, una piccola recensione e magari, se vuole, qualche nota sull'autore, nulla di più, mettere la data di fianco al titolo serve solo per pubblicare un unico titolo al giorno, poi tutte le eventuali evoluzioni sono ben accette

Rosy
29-January-2012, 10:52
nessun canone, il primo che scrive per ogni giorno decide qual'è il libro di cui parlare per l'intera giornata, pubblica la trama, una piccola recensione e magari, se vuole, qualche nota sull'autore, nulla di più, mettere la data di fianco al titolo serve solo per pubblicare un unico titolo al giorno, poi tutte le eventuali evoluzioni sono ben accette ok grazie appena ho mezz'ora ci provo cioa buona domenica sotto il nevischio!!!!!!!!!!!!!!! Rosy

dolores
29-January-2012, 12:51
IL LIBRO DEL 29 GENNAIO E': "Diario clandestino" di Giovannino Guareschi.

http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQIbC2WREf_EfzW-yF58qjzhN3FI4W6R6ZGDVHccxeMxE7KbgyyQQ

Non è un vero e proprio Diario, piuttosto una serie di pensieri, vignette, riflessioni, aneddoti e racconti di vita quotidiana durante la prigionia di Guareschi nel lager.
Giovannino Guareschi è uno scrittore che parla direttamente al mio cuore e mi svela il tipo di essere umano che vorrei essere: una persona aperta, curiosa, che si fa toccare e provocare dalla realtà circostante, qualunque essa sia, accettandone la sfida.

Questo libro è una bellissima testimonianza di che cosa sia un essere umano con le sue fragilità, i suoi limiti, e nello stesso tempo la sua dignità e irriducibilità.

"Non abbiamo vissuto come i bruti
Non ci siamo rinchiusi nel nostro egoismo. La fame, la sporcizia, il freddo, le malattie, la disperata nostalgia delle nostre mamme e dei nostri figli, il cupo dolore per l'infelicità della nostra terra non ci hanno sconfitti.
Non abbiamo dimenticato mai di essere uomini civili, uomini con un passato e un avvenire."

Grazie Giovannino!

walt
29-January-2012, 13:33
è un libro a me assolutamente sconosciuto,ovviamente Guareschi è molto più famoso per don Camillo, ma quest'opera sembra sicuramente essere altrettanto interessante,seppure di tutt'altro genere, non escludo di inserirlo nei prossimi acquisti grazie per avermi tolto l'incombenza, almeno per oggi di scegliere "Il libro del giorno"

dolores
29-January-2012, 14:43
è un libro a me assolutamente sconosciuto,ovviamente Guareschi è molto più famoso per don Camillo, ma quest'opera sembra sicuramente essere altrettanto interessante,seppure di tutt'altro genere, non escludo di inserirlo nei prossimi acquisti grazie per avermi tolto l'incombenza, almeno per oggi di scegliere "Il libro del giorno"

Prego walt, è stato un vero piacere, sia per te che per Guareschi. Vi amo tutti e due :mrgreen:
E l'unico sul Forum che sembra apprezzare come me Guareschi è Sir Galahad, e naturalmente amo anche lui ;)
A parte questo, "Diario clandestino" è un piccolo-grande libro che fa ridere, fa piangere, fa riflettere... insomma, merita. :D

Elvira Coot
29-January-2012, 18:42
E l'unico sul Forum che sembra apprezzare come me Guareschi è Sir Galahad

No, no, ci sono anch'io! Anche se sono più un'amante dei libri di Don Camillo che degli altri ;)

Sir Galahad
29-January-2012, 19:01
Prego walt, è stato un vero piacere, sia per te che per Guareschi. Vi amo tutti e due :mrgreen:

Guareschi ( e questo è il mio pensiero ) è stato fatto oggetto di follìa revanchista ; persone che non esposero la propria pelle, come fece invece Guareschi, videro in lui un ostacolo alla "nuova" Italia. I suoi libri non si conoscono perchè volutamente sono stati celati dalla intellighenzia nostrana, tutta prona invece a decantare e magnificare la letteratura dei "vincenti" e portata dal "vento dell'Est".
Guareschi parla al cuore degli Italiani che non sputarono mai (in senso metaforico) sulla Patria; parla ai contadini, agli operai ancorati alle tradizioni, alla povera gente, a coloro che amavano il "piccolo mondo", ai bambini che amavano i propri nonni.
Guareschi combattè per la Libertà, e per essa fu inviso a molti e confinato in un campo di prigionia nazista. Soffrì molto e mai chiese, agli uomini di potere, grazia per esser stato condannato.
Ma Guareschi vive nella nostra memoria. Il Potere non l'ha cancellato (o meglio, stritolato, come si stritolano oggetti compressi tra due oggetti tra loro diversissimi ....)
Do ragione a Dolores. Compriamo le opere di Guareschi e meditiamole. E, veramente, scopriremo un grande uomo e un grande scrittore.

walt
29-January-2012, 19:38
Prima di tutto sono felice che questa discussione sembra iniziare a muovere i primi passi, mi aspetto di leggere un altro "Libro del giorno" proposto da qualcuno di voi,come già detto questo non lo conosco, ma ricordo con immenso piacere quando mia madre leggeva una vecchia copia di "Don Camillo" , che tuttora conservo, a me e mio fratello nel lettone in un freddo inverno. Potrebbe essere un'idea visto che mi sono promesso di leggere gli Italiani

Grazie Dolores:oops: :D

walt
30-January-2012, 10:38
IL LIBRO DEL GIORNO 30 GENNAIO E': "L'amore ai tempi del colera" di Gabriel Garcìa Màrquez


Per cinquantun anni, nove mesi e quattro giorni Fiorentino Ariza ha perseverato nel suo amore per Fermina Daza, la più bella ragazza dei Caraibi, senza mai vacillare davanti a nulla, resistendo alle minacce del padre di lei e senza perdere le speranze neppure di fronte al matrimonio d'amore di Fermina con il dottor Urbino. Un eterno incrollabile sentimento che Fiorentino continua a nutrire contro ogni possibilità fino all'inattesa, quasi incredibile, felice conclusione. Una storia d'amore e di speranza con la quale, per una volta, Gabriel García Márquez abbandona la sua abituale inquietudine e il suo continuo impegno di denuncia sociale per raccontare un'epopea di passione e di ottimismo. Un romanzo atipico da cui emergono il gusto intenso per una narrazione corposa e fiabesca, le colorate descrizioni dell'assolato Caribe e della sua gente. Un affresco nel quale, non senza ironia, si dipana mezzo secolo di storia, di vita, di mode e abitudini, aggiungendo una nuova folla di protagonisti a una tra le più straordinarie gallerie di personaggi della letteratura contemporanea.

Chi mi conosce sa che questo romanzo è un po' distante dalle mie abituali letture, ma l'ho trovato veramente piacevole da leggere.

Patrizia
30-January-2012, 12:57
Ohi, ohi, ohi, questa discussione è pericolosa come una bomba inesplosa.
Ieri ho aggiunto alla mia interminabile wishlist Guareschi, oggi sto ripensando con desiderio incontenibile a "La pelle di zigrino" e sono intrigata da Márquez...
che si sommano a "La porta" ispirata dal "diario di lettura" e "Per mano mia" dal Gdl.

Siete una tentazione continua!

walt
30-January-2012, 13:08
sono felice che il risultato sia questo,la mia intenzione era conoscere e portare a conoscere titoli poco noti o comunque non letti,

elisabetta
30-January-2012, 22:34
Torno un passo indietro, a Guareschi. Senza alcuna polemica, anzi tengo in grandissimo conto i suggerimenti di Dolores e leggo con attenzione ciò che scrive Sir Galahad, però non riesco a scordare che Guareschi fu uno dei primi fautori delle leggi razziali e firmatario del Manifesto della razza, convinto monarchico e direttore del Candido.
Certo, si dovrebbe distinguere tra posizioni politiche personali e valore letterario. Ma per me è davvero dura.
Essendoci migliaia di libri e di autori che vorrei leggere, Guareschi lo metto in fondo.

dolores
30-January-2012, 22:37
Torno un passo indietro, a Guareschi. Senza alcuna polemica, anzi tengo in grandissimo conto i suggerimenti di Dolores e leggo con attenzione ciò che scrive Sir Galahad, però non riesco a scordare che Guareschi fu uno dei primi fautori delle leggi razziali e firmatario del Manifesto della razza, convinto monarchico e direttore del Candido.
Certo, si dovrebbe distinguere tra posizioni politiche personali e valore letterario. Ma per me è davvero dura.
Essendoci migliaia di libri e di autori che vorrei leggere, Guareschi lo metto in fondo.

Ti rispetto perché so che sei una persona intelligente e spiritosa... ma - credimi - fai male a metterlo in fondo ;)

Claire
31-January-2012, 14:19
Torno un passo indietro, a Guareschi. Senza alcuna polemica, anzi tengo in grandissimo conto i suggerimenti di Dolores e leggo con attenzione ciò che scrive Sir Galahad, però non riesco a scordare che Guareschi fu uno dei primi fautori delle leggi razziali e firmatario del Manifesto della razza, convinto monarchico e direttore del Candido.
Certo, si dovrebbe distinguere tra posizioni politiche personali e valore letterario. Ma per me è davvero dura.
Essendoci migliaia di libri e di autori che vorrei leggere, Guareschi lo metto in fondo.

ti quoto Elisabetta! Non conosco Guareschi e non ci tengo assolutamente. D'altronde uno che scrive:

"Non abbiamo vissuto come i bruti
Non ci siamo rinchiusi nel nostro egoismo. La fame, la sporcizia, il freddo, le malattie, la disperata nostalgia delle nostre mamme e dei nostri figli, il cupo dolore per l'infelicità della nostra terra non ci hanno sconfitti.
Non abbiamo dimenticato mai di essere uomini civili, uomini con un passato e un avvenire."

Non so...mi lascia sconcertata tanto da scrivere male pure il suo nome(l'ho corretto):(

walt
31-January-2012, 16:16
IL LIBRO DEL GIORNO 31 GENNAIO E' : Il castello di Kafka

L'agrimensore K., protagonista del romanzo, giunge nel villaggio ai piedi del castello del conte Westwest, dove è accolto con ostilità e sospetto. Tuttavia, non ci si può disfare di lui, poiché il castello l'ha chiamato, né si può lasciargli svolgere le mansioni affidategli. Il romanzo è la storia dei vani tentativi di K. di spezzare il mistero della sua chiamata e legittimare di fronte alla comunità la propria venuta al villaggio. Che cos'è "Il castello", oltre che una vicenda caratterizzata da un realismo perfettamente irreale e animata da personaggi contrastanti? E' in primo luogo l'amara allegoria della vita, di quella particolare condizione di perenne vanità degli sforzi umani che Kafka descrisse con assoluta lucidità in tutta la sua opera. E in secondo luogo uno dei pochi libri memorabili della letteratura del Novecento


Magari meno conosciuta de "Il processo", quest'opera racchiude tutto il "succo" del pensiero di Kafka, l'incredibile posizione dell'agrimensore K. che vedrà vanificati tutti i suoi sforzi per adempiere il proprio dovere.

Consigliatissimo a chi vuole entrare in contatto con il grande scrittore ceco

Baudin
31-January-2012, 23:33
Guareschi ( e questo è il mio pensiero ) è stato fatto oggetto di follìa revanchista ; persone che non esposero la propria pelle, come fece invece Guareschi, videro in lui un ostacolo alla "nuova" Italia. I suoi libri non si conoscono perchè volutamente sono stati celati dalla intellighenzia nostrana, tutta prona invece a decantare e magnificare la letteratura dei "vincenti" e portata dal "vento dell'Est".
Guareschi parla al cuore degli Italiani che non sputarono mai (in senso metaforico) sulla Patria; parla ai contadini, agli operai ancorati alle tradizioni, alla povera gente, a coloro che amavano il "piccolo mondo", ai bambini che amavano i propri nonni.
Guareschi combattè per la Libertà, e per essa fu inviso a molti e confinato in un campo di prigionia nazista. Soffrì molto e mai chiese, agli uomini di potere, grazia per esser stato condannato.
Ma Guareschi vive nella nostra memoria. Il Potere non l'ha cancellato (o meglio, stritolato, come si stritolano oggetti compressi tra due oggetti tra loro diversissimi ....)
Do ragione a Dolores. Compriamo le opere di Guareschi e meditiamole. E, veramente, scopriremo un grande uomo e un grande scrittore.

Le osservazioni di Sir sono importanti perché permettono di fare alcune riflessioni su un argomento interessante.
Guareschi finì in campo di concentramento nazista per coerenza, dopo l’armistizio rimase fedele alla monarchia e lo fu sempre, anche in seguito.
Nei primi anni ’50 finì in galera per diffamazione a mezzo stampa, non importa qui se giustamente o meno, mi interessa sottolineare che a spedircelo furono De Gasperi e Einaudi, non pericolosi e vendicativi bolscevichi.
Nel dopoguerra fu osteggiato da certa intellighenzia, ma non fu l’unico intellettuale a subire questo trattamento, cito a caso il nome di Ignazio Silone, uomo di sinistra, segno che non fu un problema di cultura - quella vera di destra o di sinistra è comunque rispettabile e rispetta l’altro - ma è un problema di pseudocultura al potere, anche oggi.
Sia Guareschi che Silone hanno venduto milioni di copie all’estero per fortuna, e sono conosciuti in moltissimi paesi.
Entrambi si rivolgono alla povera gente da versanti diversi, ma mi permetto di osservare che mi viene difficile immaginare contadini o poveri operai degli anni ‘30, ’40 e ‘50 che comprano libri di qualsivoglia genere, ammesso che sapessero leggere e con i problemi che avevano. Erano libri diretti alla povera gente ma li leggevano altre classi sociali. Oggi è forse molto diverso?
Vorrei aggiungere che capisco anche la posizione di chi non dimentica l’adesione al Manifesto razziale.
Altri firmarono , non solo Guareschi, giusto per fare un nome di attualità cito Giorgio Bocca. Ma mentre Bocca all’epoca era poco più di un ragazzo, Guareschi aveva 30 anni, un’età ben adulta e consapevole.
:roll:

Claire
31-January-2012, 23:46
Vorrei aggiungere che capisco anche la posizione di chi non dimentica l’adesione al Manifesto razziale.
Altri firmarono , non solo Guareschi, giusto per fare un nome di attualità cito Giorgio Bocca. Ma mentre Bocca all’epoca era poco più di un ragazzo, Guareschi aveva 30 anni, un’età ben adulta e consapevole.
:roll:
Vero, anche Giorgio Bocca firmò l'adesione al manifesto razziale ma in seguito si rese conto dell'errore e aderì al movimento partigiano. Giorgio Bocca ha avuto la capacità di fare delle scelte, ammettere i suoi errori e di cambiare. E non è poco.
Ciao

Vorrei dire anche che spiace vedere che se si esprime un giudizio contrario ci si offende e si sbatte la porta. Possibile che Elisabetta e io siamo state offensive nei confronti di Dolores e del Sir solo esprimendo che non avremmo mai letto nulla di tal Guareschi perchè lontano dal nostro sentire? Possibile?

dolores
01-February-2012, 00:06
Vero, anche Giorgio Bocca firmò l'adesione al manifesto razziale ma in seguito si rese conto dell'errore e aderì al movimento partigiano. Giorgio Bocca ha avuto la capacità di fare delle scelte, ammettere i suoi errori e di cambiare. E non è poco.
Ciao

Vorrei dire anche che spiace vedere che se si esprime un giudizio contrario ci si offende e si sbatte la porta. Possibile che Elisabetta e io siamo state offensive nei confronti di Dolores e del Sir solo esprimendo che non avremmo mai letto nulla di tal Guareschi perchè lontano dal nostro sentire? Possibile?

No, Elisabetta non è stata offensiva. Elisabetta ha portato una ragione (anche se non condivisibile, ma l'ha portata) e io l'ho accettata. Come pure Baudin ha.portato delle ragioni, anche se intellettuali, ma le ha portate e io le ho accettate.
Tu invece, cara Claire, hai solo la puzza sotto il naso e basta. Inoltre sei talmente presuntuosa che non ti accorgi nemmeno quando offendi qualcuno.
Mi dispiace, ma siccome non voglio creare disturbo preferisco sbattere la porta, anche se sicuramente non al Forum... ma dovevo sfogarmi, sai io sono una piuttosto rozza.
Dolores

Rosy
01-February-2012, 00:19
SCUSATE, MA DEVO TIRARVI LE ORECCHIE?
direi che ci si può scambiare opinioni , senza essere pesanti. E VALE PER TUTTI. ok?
Se no si distrugge tutto ciò che di buono si è costruito finora. Buona notte!
Rosy:evil::evil::evil:

Claire
01-February-2012, 00:55
No, Elisabetta non è stata offensiva. Elisabetta ha portato una ragione (anche se non condivisibile, ma l'ha portata) e io l'ho accettata. Come pure Baudin ha.portato delle ragioni, anche se intellettuali, ma le ha portate e io le ho accettate.
Tu invece, cara Claire, hai solo la puzza sotto il naso e basta. Inoltre sei talmente presuntuosa che non ti accorgi nemmeno quando offendi qualcuno.
Mi dispiace, ma siccome non voglio creare disturbo preferisco sbattere la porta, anche se sicuramente non al Forum... ma dovevo sfogarmi, sai io sono una piuttosto rozza.
Dolores

Ti ho offeso? E come? Dicendo che non condivido quello scritto di Guareschi? Il lager è stato per tanti nessun avvenire. E' stato un perdere la dignità di essere. Una morte infinita. Ma non serve parlare. Ti invito a guardare il viso di Elisa Springer in questo filmato a tal proposito.


http://www.youtube.com/watch?v=8d8mvzFYPOU

silvia77
01-February-2012, 01:15
Questa discussione è interessante ed è anche inevitabile che susciti toni accesi. Io non ho letto mai un rigo di Guareschi e onestamente non mi attira per niente e non credo che lo leggerò, proprio per gli stessi motivi esposti da Elisabetta e Claire. Allo stesso tempo però percepisco questa mia chiusura come un mio limite intellettuale perché la conoscenza di un autore dovrebbe prescindere da schemi ideologici. Sono certa che Ezra Pound sia un poeta importantissimo, che Cèline sia un grande scrittore...ma intanto non li leggo, perché mi infastidisce la loro connotazione politica. Il che è intellettualmente pericoloso: un'opera d'arte andrebbe conosciuta e giudicata per quello che è, eppure un'opera d'arte non sarà mai ideologicamente 'neutra', il che mi porta tuttora ad evitare certi autori. Mi dispiace per Walt se abbiamo tradito un po' lo spirito del suo thread, ma queste polemiche sono il sale del Forum secondo me, purché nel rispetto delle opinioni altrui, ovviamente.

walt
01-February-2012, 10:44
che l'intenzione del thread fosse un' altra, è ovvio, ma sono contento che comunque susciti discussioni, anche se preferirei che le discussioni fossero rivolte ai titoli del giorno... Senza entrare in polemica con nessuno, prima di affrontare un nuovo autore evito accuratamente di leggere le note biografiche per non farmi influenzare nel giudizio, magari lo faccio in seguito

walt
01-February-2012, 10:51
IL LIBRO DEL GIORNO 1 FEBBRAIO E': Jude l'oscuro di Thomas Hardy

E' la storia di Jude Fawley, un ragazzo di campagna che ama studiare e sogna di entrare all'università di Christminster (Oxford), ma non può permettersi neppure di andare a scuola. Dopo un matrimonio fallito a cui era stato costretto con l'inganno, si trasferisce a Christminster. Lavora come scalpellino restaurando le facciate di quegli stessi collegi universitari ai quali gli è negato l'accesso, e conosce la cugina Sue Bridehead, una giovane colta e emancipata di cui s'innamora subito. Sue sposa un anziano maestro di scuola, pur non amandolo, e quando decide di abbandonarlo e di andare a vivere con Jude, lo fa tra dubbi e sensi di colpa. La loro convivenza sarà osteggiata dalla società, che rifiuterà a Jude un lavoro, e non potrà non finire in tragedia

silvia77
01-February-2012, 16:28
Non ho letto il libro, ma ho visto la sua trasposizione cinematografica, 'Jude' di Michael Winterbottom, film che tra l'altro contiene la scena più agghiacciante che io abbia mai visto in un film...mi è venuta voglia di leggere anche il libro, trovo il tema di fondo estremamente interessante e immagino che il livello di profondità psicologica dei personaggi che già si intravede nel film sia ben maggiore nel libro. Certo la storia è così triste che bisogna essere preparati prima di affrontare questo libro...comunque lo metto idealmente nella mia lista.

walt
01-February-2012, 17:28
in effetti non è il massimo dell'allegria, però è un gran bel libro, vedo che qualche suggerimento comincia ad essere apprezzato.

Chomsky
01-February-2012, 22:51
"Il castello" è un romanzo dalle mille interpretazioni, come del resto tutta l'opera dello scrittore praghese, talmente complessa che consente tante letture, molto diverse l'una dall'altra. In generale è un romanzo sul desiderio di integrazione, sempre presente nei lavori di Kafka che anelava ad un rapporto più aromonico tra le sue diverse anime, tedescofono tra i boemi, ebreo tra i cristiani e soprattutto figlio non adeguatamente riconosciuto. Kafka, inserisce questi temi incessantemente e prefigura lo smarrimento dell'uomo di fronte all'esistenza moderna, che non capisce e subisce sino alle estreme conseguenze, come ne "Il processo".

walt
02-February-2012, 15:39
IL LIBRO DEL GIORNO DEL 2 FEBBRAIO è: "Anna Karenina" di Lev Tolstoj



Centro della vicenda è la tragica passione della bellissima aristocratica Anna per il brillante ma superficiale Vronskij. E’ una donna che ha sfidato le regole, i precetti, le abitudini del suo tempo; è andata oltre il periodo storico in cui la mente di Tolstoj l’ha creata, arrivando fino ai giorni nostri e riuscendo a farci trovare in lei molti aspetti della vita di una donna moderna. Anna Karenina non invecchierà mai.
E’ combattuta tra la fedeltà imposta dal sacro vincolo del matrimonio e la passione struggente per un uomo molto più giovane di lei. In un’epoca ottocentesca in cui regna omologazione e ristrettezza sentimentale, Anna rappresenta un vento a dir poco rivoluzionario. Abbandona il tetto coniugale perché l’amore che prova per il giovane ufficiale Vronskij è qualcosa di più dell’attrazione fisica e accetta, suo malgrado, anche la separazione dall’amato figlio che susciterà il disprezzo della società cui appartiene.
Una storia di sentimenti forti, come l’amore materno, l’attrazione o l’infatuazione, la gelosia e la paura. E soprattutto la consapevolezza e la volontà di sfidare le convenzioni del proprio mondo che Anna finisce per non sentire più suo sono rappresentate dal geniale Tolstoj con straordinaria profondità psicologica. Tolstoj ha la capacità di farti vivere le sensazioni, di sentire gli odori, di vedere con gli occhi di Anna, di gioire e soffrire con lei. Parallelamente si svolge la storia dell’amore pulito e a lieto fine tra Levin e Kitti, due giovani che dopo alcune esitazioni, coronano il loro sogno d’amore e vivono un sentimento scevro da contaminazioni.


Oggi propongo un classico della letteratura russa, una delle più belle figure femminili mai create, il lettore può esitare davanti alla mole del romanzo, ma le pagine scorrono via in maniera molto leggera, e ben presto sarà catturato dalla sfortunata protagonista.

Rosy
02-February-2012, 15:56
Il libro del 2 febbraio è UNA SCRITTURA FEMMINILE AZZURRO PALLIDO, di Franz Werfel. ( 1890-1945)

Un romanzo breve ed intenso, non solo rivolto, come potrebbe apparire ad una superficiale lettura, ad un pubblico femminile.
E' la storia di Leonida, uomo cinquantenne che riceve, un giorno, una lettera vergata "da una scrittura femminile azzurro pallido".
E' una grafìa che conosce benissimo; appartiene ad una donna di origini semite, con cui molti anni prima aveva avuto una intensa e sofferta storia extraconiugale.
Il passato gli arriva di colpo addosso , come un uragano, e gli fa temere di perdere tutto ciò che ha faticosamente conquistato: una moglie ricca, il benessere, una posizione sociale.... Ma il contenuto della lettera lo sconvolge: la signora gli raccomanda un giovane . Sarà suo figlio?
Potrebbe esserlo.
Dall'uomo parte tutta una serie di elucubrazioni mentali , sulle varie eventualità, sulle decisioni da prendere...Fino ad arrivare ad un finale a sorpresa. Ed amarissimo.

Storia di un uomo da poco, che emerge lentamente, nel dipanarsi della vicenda.
Storia di meschinità, di grettezza, di malcelato razzismo.
E' un libro scritto nel 1941, e risente molto dell'atmosfera politica e storica di quel momento.

Poche righe che mi hanno colpita.
"Leonida sente che la sua faccia diventa sempre più asciutta.
La sua faccia è una grande radura inaridita. A poco a poco crescono alla rinfusa i sentieri, le carrarecce e le vie d'accesso a questa solitaria radura.
Che sia già la malattia della morte,quella malattia che altro non è se non misteriosa, logica conformità con la colpa della vita?"

Rosy

Rosy
02-February-2012, 15:59
Mi accorgo in questo istante che abbiamo nello stesso momento postato il libro del giorno.
X Walt: te lo avevo detto che non arrivo mai a tempo! Rosy:(:(

walt
02-February-2012, 16:07
ma figurati meglio 2 libri che nessuno......

Patrizia
02-February-2012, 16:52
Anna Karenina è nella mia lista dei desideri da una vita.

Una scrittura femminile azzurro pallido l'ho letto.
Un bel libricino, poche pagine ma dense di significato.
Impeccabile la descrizione della Vienna plasmata dall'influenza nazista.
La scrittura di Werfel è molto elegante e introspettiva. Tagliente l'affondo psicologico sul protagonista, fa riflettere sulla capacità di ciascuno di accusarsi, assolversi o condannarsi.

walt
02-February-2012, 17:42
Non ti fare spaventare dalla mole del romanzo, affrontalo tranquilla che scorre benissimo.DA LEGGERE ;)

Patrizia
02-February-2012, 18:42
Hai intuito: un po' la dimensione mi spaventa! Il tuo incoraggiamento però mi ha convinta, la prossima volta che passo in libreria lo acquisto! ;)

walt
02-February-2012, 19:20
confesso che anch'io ho avuto un po' di timore per la mole, ma ne vale davvero la pena, mi darai ragione. ;)

elisabetta
02-February-2012, 20:48
Anna Karenina non l'ho letto. È una grave lacuna, come tante altre purtroppo.
Rimedierò.
Di Werfel ho letto I quaranta giorni del Mussa Dagh. Bello.

maureen
02-February-2012, 21:05
Anche io vi suggerisco di non farvi spaventare dal numero delle pagine di "Anna Karenina".
Dovete leggerlo, la storia vi catturerà. Libro meraviglioso, da leggere!

walt
02-February-2012, 21:10
dai aiutatemi, oggi ha proposto qualcosa Rosy, domani mi aspetto qualcun'altro, invece di suggerire, vorrei mi venisse suggerito..... ;)

Grazie comunque per l'attenzione che prestate alla discussione.

Wentworth
02-February-2012, 22:33
Io i russi li ho letti quando ero ragazzo e conservo dei ricordi meravigliosi e Anna Karenina è uno dei migliori. E' una grande storia d'amore e a parte qualche lunga digressione sulla condizione della società agraria che caratterizza il personaggio di Levin, se non ricordo male, il resto è una passeggiata che non deve spaventare!

maureen
03-February-2012, 12:55
IL LIBRO DEL GIORNO DEL 3 FEBBRAIO è: "Il deserto dei tartari" di Dino Buzzati.

Pubblicato nel 1940, “Il deserto dei tartari”, terzo romanzo di Buzzati, è un magistrale esempio della rappresentazione della vita come attesa, come sconfitta e rinuncia, tema caro al Nostro, che, senza perdere di vista l’elemento reale, sviluppa le sue storie nel clima rarefatto dell’allegoria e della favola didascalica. Forze oscure guidano l’esistenza, coincidenze assurde ne determinano il corso, e l’uomo, preda dell’angoscia, condannato dall’ineluttabilità del tempo alla solitudine, può essere liberato solo dalla morte che, con dignità, lo consegni ad una dimensione eterna ed eroica. Giovanni Drogo è un giovane tenente ventunenne destinato ad un avamposto isolato, il Forte Bastiani, un’immensa fortezza gialla ai confini del deserto, un tempo regno dei mitici nemici, i Tartari. In un’atmosfera di mistero, sospesa nel tempo, in un clima eroico di gloria e speranza pietrificato, i soldati aspettano l’arrivo dei nemici da Nord. E’ un’attesa perenne e illogica che contagia anche Drogo: arrivato con l’idea di andarsene subito, sente l’obbligo di restare, anche lui motivato da quella vana, grandiosa aspettativa d’uno scontro, e si rende conto del tempo che è passato solo dopo quindici anni, quando improvvisamente - “la prima sera che fece le scale a un gradino per volta” - realizza che la giovinezza se ne è andata, e resta “il battito del tempo” a “scandire avidamente la vita” fino alla fine, fino all’estrema rinuncia. E proprio quando i Tartari sbucano dal deserto e prendono d’assalto la Fortezza, Drogo, vecchio soldato ormai incapace di combattere, troverà nella morte una solitaria vittoria. In uno stile onirico, di misteri e visioni, Buzzati conduce il lettore in uno spazio fantastico, con una narrazione che si adegua all’atmosfera surreale, dalla lentezza iniziale della vita monotona e ripetitiva che occupa i primi venti capitoli, al ritmo accelerato che la vicenda assume dal momento in cui il protagonista si rende conto che l’esistenza è fuggita via. Un’avventura che si fa riflessione profonda e lucida.

Un libro, che ogni volta, mi ricorda che non bisogna sprecare neanche un attimo della propria vita.

Mauro
03-February-2012, 13:58
E' il trionfo del mito inseguito fino alla fine, al quale si è sacrificata un'intera esistenza rinunciando via via a tutte le offerte che spesso la vita fa una volta sola, come quella di un grande amore.

Lettura quasi obbligata per chi riesce, in tempi frenetici come i nostri, ad annoiarsi.
Persone per cui è perfetta la chiosa di maureen.



Un libro, che ogni volta, mi ricorda che non bisogna sprecare neanche un attimo della propria vita.

walt
03-February-2012, 15:36
la mia ignoranza riguardo la letteratura italiana è sconfinata, del libro di Buzzati ne ho sempre sentito parlare ma non lo conosco affatto.

Rosy
03-February-2012, 17:45
la mia ignoranza riguardo la letteratura italiana è sconfinata, del libro di Buzzati ne ho sempre sentito parlare ma non lo conosco affatto. Questo è un classico, imperdibile. Io sono ignorante di molto altro ( TROPPO!)
Forse vado OT ma di Buzzati sono altrettanto validi i RACCONTI, che gli hanno portato un premio Strega.
Il mio volume è consumato!
Racconti di un fascino unico.
Alcuni sono notissimi; ma tutti valgono la pena di essere letti.( te lo presto?)
ciao
Rosy

P.S. NON mi piacciono i racconti in genere: perciò questi devono essere veramente speciali!

dolores
04-February-2012, 01:56
IL LIBRO DEL GIORNO DEL 4 FEBBRAIO E': "L'ombra del padre" di Jan Dobraczynski.

http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQhgjABte9xu-ChU8QbT6hwLvCJLYtbt1ojqAQ69VrvwaebnAgU

Dio che decide di nascere uomo, in una famiglia umana, di certo non fa le sue scelte a caso. Sappiamo tutti che si è scelto (anzi si è creato) la più perfetta delle madri, la più bella, la più santa.
Ma una famiglia non è soltanto una mamma. A cullare tra le braccia il Dio bambino, a proteggerlo, a difenderlo, a portarlo in salvo, a cercarlo con angoscia nel Tempio, a vederlo crescere, accanto a Maria c’era un uomo, il suo sposo, Giuseppe. Un uomo silenzioso, misterioso: sogna. medita, obbedisce e tace. Il vangelo non ci riferisce nemmeno una sua parola. Ci dice solo che era “un giusto”.
Su san Giuseppe sono fiorite tante leggende. Le più note ci vengono dai “vangeli apocrifi”, quelli che la Chiesa non riconosce come autentici.
Che cosa pensa, che cosa sente nel cuore un “uomo giusto” che si trova a vivere quell’incredibile avventura di essere lo sposo terreno della Madre di Dio, il padre terreno del Figlio di Dio? A questa domanda tenta di rispondere L’ombra del padre del polacco Jan Dobraczynski.
E’ un romanzo tutto di fantasia. Quando non si sa, si è costretti ad inventare. Ma c’e modo e modo di inventare. L’ombra del padre è un libro serio, meditato, verosimile.
Dobraczynski non sfrutta le leggende poetiche e improbabili degli apocrifi (bastoni fioriti di gigli, alberi che si piegano a offrire frutti sulla via dell’Egitto. passerotti di fango che si mettono a volare), ma ci dà il ritratto di un uomo, un uomo in apparenza comune, tranquillo e devoto, ma in realtà “speciale”, come doveva ben esserlo il “giusto” scelto da Dio per quel compito inaudito. Un uomo più sensibile, più attento degli altri alla verità delle cose, alla voce del divino; un uomo vero, che sogna una famiglia, una donna, ma che non si accontenta finché non trova quella donna che gli è destinata da Dio, quella ragazza straordinariamente “speciale”.
E come non innamorarsi di Maria? Giuseppe lo sente subito: sono fatti l’uno per l’altra, ma in una modalità che lui non immagina e che richiederà tutta la sua fede e tutto il suo amore.
Il romanzo è la descrizione di questo amore che non somiglia a nessun altro. Una storia delicata, umanissima, commovente.

Fonte - Elena Cristina Bolla

walt
04-February-2012, 08:24
Sono strafelice del tuo ritorno ( anche se parziale, perchè non riesco a "conversare con te?), e che hai proposto tu il libro di oggi, mi sentivo un po' in colpa per tutto ciò, in fondo il thread era stato proposto da me.....
un libro davvero particolare........

Sir Galahad
04-February-2012, 13:21
Bella recensione di un libro che non conoscevo per niente.
Grazie, Dolores, e bentornata! :D

Rosy
05-February-2012, 10:29
IL LIBRO AL GIORNO DI DOMENICA 5 FEBBRAIO E' LA LUNA E I FALO', di Cesare Pavese.

trama:
Pubblicato nell'aprile del 1950 e considerato dalla critica il libro più bello di Pavese, "La luna e i falò" è il suo ultimo romanzo. Il protagonista, Anguilla, all'indomani della Liberazione torna al suo paese delle Langhe dopo molti anni trascorsi in America e, in compagnia dell'amico Nuto, ripercorre i luoghi dell'infanzia e dell'adolescenza in un viaggio nel tempo alla ricerca di antiche e sofferte radici. Storia semplice e lirica insieme, "La luna e i falò" recupera i temi civili della guerra partigiana, la cospirazione antifascista, la lotta di liberazione, e li lega a problematiche private, l'amicizia, la sensualità, la morte, in un intreccio drammatico che conferma la totale inappartenenza dell'individuo rispetto al mondo.

Romanzo intenso, e ricco di figure simboliche.
I falò, innanzitutto, del titolo .
Dopo il ritorno di Anguilla al paese, nelle Langhe, i falò non sono più quelli della sua infanzia, accesi nei campi o nelle feste paesane, ma quelli della guerra, e quindi segno di dolore, disperazione.....
Nuto, l'amico ritrovato, che ha rappresentato la saggezza, il suo modello per tanti anni; addirittura il luogo dove tornare.
Cinto, il ragazzo povero e zoppo che ricorda ad Anguilla la sua infanzia..

Un contorno di molte altre figure indimenticabili: Valino, che dà fuoco alla casa uccidendo la sua famiglia; Silvia, morta di aborto; Santa, uccisa dai partigiani per tradimento.
La morte aleggia in tutta la storia; la più tragica è proprio questa ultima, unità al falò : infatti la ragazza, dopo essere stata uccisa, viene bruciata.
Il romanzo per me più significativo di tutta l'opera di Pavese.

OT.Posso andare Ot e dire che ho avuto l'onore di conoscere NUTO?
Ero ragazzina e mi fu presentato da una vecchia zia che abitava nella strada tra Santo Stefano Belbo e Canelli. Lì, nella casa vicino, abitava il più caro amico di Pavese, NUTO, al secolo Pinolo Scaglione, falegname specializzato in botti e tini da vino.
Pavese lo aveva voluto immortalare con questo personaggio nel suo romanzo.
(Lo stesso romanzo è stato argomento della mia tesina di italiano all'esame di maturità!).
Rosy:-P:-P

walt
05-February-2012, 11:06
ti giuro che ieri sera avevo pensato proprio al capolavoro di Pavese come libro di oggi, e sono contento che lo abbia postato tu, lo hai fatto molto meglio di quanto avrei fatto io.
Non saprei cosa aggiungere se non un parere personale, diversi anni fa lessi quasi tutta l'opera di Pavese, decisamente "La luna e i falò" è in assoluto quello che più mi è piaciuto ma non dimenticherei pure "Il diavolo sulle colline".

Rosy
05-February-2012, 11:21
ti giuro che ieri sera avevo pensato proprio al capolavoro di Pavese come libro di oggi, e sono contento che lo abbia postato tu, lo hai fatto molto meglio di quanto avrei fatto io.
Non saprei cosa aggiungere se non un parere personale, diversi anni fa lessi quasi tutta l'opera di Pavese, decisamente "La luna e i falò" è in assoluto quello che più mi è piaciuto ma non dimenticherei pure "Il diavolo sulle colline". Ci credi Walt? LO AVREI CITATO COME SECONDO!!!!!!!!!!!!! telepatia.
Buona domenica, ciao

walt
05-February-2012, 11:24
evidentemente è l'aria di Genova.....;)

Buona (fredda) domenica

Claire
05-February-2012, 12:13
IL LIBRO AL GIORNO DI DOMENICA 5 FEBBRAIO E' LA LUNA E I FALO', di Cesare Pavese.



OT.Posso andare Ot e dire che ho avuto l'onore di conoscere NUTO?
Ero ragazzina e mi fu presentato da una vecchia zia che abitava nella strada tra Santo Stefano Belbo e Canelli. Lì, nella casa vicino, abitava il più caro amico di Pavese, NUTO, al secolo Pinolo Scaglione, falegname specializzato in botti e tini da vino.
Pavese lo aveva voluto immortalare con questo personaggio nel suo romanzo.
(Lo stesso romanzo è stato argomento della mia tesina di italiano all'esame di maturità!).
Rosy:-P:-P

Cara Rosy,
non potevi scegliere di meglio. Il libro di un grande,probabilmente il più grande di tutti. Almeno per me
Mi sono avvicinata a Pavese con la silloge di poesie"Lavorare Stanca" che mi fu regalata da un amico di penna tanto tempo fa. Fu una rivelazione, un incendio, uno spasmo.Poi arrivò la luna e i falò e tutto il resto.
Anch'io ho fatto tesina su Pavese all'esame di maturità...anche se parlare di lui mi mette sempre una grande soggezione. Hai conosciuto Nuto? Beata.
Le langhe descritte da Pavese sono uno dei miei sogni a occhi aperti.
Ciao
Claire

walt
05-February-2012, 12:19
Le Langhe descritte da Pavese, sono anche per me un sogno ad occhi aperti, ma mi fanno uno strano effetto, mi riflettono una serenità incredibile, e mettono addosso nello stesso tempo l'angoscia degli spazi sterminati e vuoti.

Rosy
05-February-2012, 13:07
Le Langhe descritte da Pavese, sono anche per me un sogno ad occhi aperti, ma mi fanno uno strano effetto, mi riflettono una serenità incredibile, e mettono addosso nello stesso tempo l'angoscia degli spazi sterminati e vuoti. strano. Non lo avevo mai sentito. Dal mio terrazzo c'è una vista di Langhe bellissima!ed a me, piemontese-ligure di adozione danno un senso di serenità infinita.

Mi è capitato, in passato, di vivere vari momenti di dolore, angoscia...e mi bastava andare là per ritrovare un pò il mio ottimismo. E nonostante ciò, non tornerei a viverci; ormai la mia patria è la Liguria. Se riesco ti posto una foto di me, Cecilia e Murialdo, proprio sul terrazzo di casa mia così vedi le "mie" Langhe.SE RIESCO.
ciao Walt!
Rosy

daniela
05-February-2012, 16:21
Non ho mai letto nulla di Pavese, mi avete fatto venire una grande voglia di leggere La luna e i falò.
Ora vado su Amazon...

silvia77
05-February-2012, 20:04
Pavese è per me un punto di riferimento fondamentale, forse lo scrittore che ho amato di più, a 360 gradi...romanzi, racconti, poesie, diario, tutto. Ricordo di averne parlato con Rosy ai tempi di Qforum. Per me la Luna e i falò è in assoluto il più bel romanzo a tema 'odissiaco' che abbia mai letto, lo amo infinitamente. Anzi, lo devo assolutamente rileggere da 'adulta'!

walt
05-February-2012, 20:23
Non ho mai letto nulla di Pavese, mi avete fatto venire una grande voglia di leggere La luna e i falò.
Ora vado su Amazon...


lo scopo principale che mi ero posto iniziando questo thread era proprio quello di invogliare qualcuno a leggere le proposte, o farmi convincere a leggere qualcosa ;)

dolores
07-February-2012, 10:28
Il libro di martedì 7 febbraio è "La donna della domenica" di Fruttero & Lucentini

In questo periodo di grande preoccupazione e insicurezza voglio proporre un romanzo (giallo?) leggero, ma non superficiale, ironico, augurandomi che abbia su tutti l'effetto che ebbe su Natalia Ginzburg quando lo lesse. Si tratta dell'esordio fulminante di una coppia di autori diventati subito famosi in tutto il mondo.

http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRyvmevEtuYRUAfG3qo0dg9bU1IeePCS W396lVRL2QYCP4nQekB

Recita il risvolto di copertina:
Un giorno del 1972 la città di Torino si svegliò e fu subito costretta a riconoscere qualcosa che poteva turbare la sua rispettabilità. Dovette in breve prendere atto di essere diventata, al pari di Los Angeles, uno scenario affascinante di delitti e indagini poliziesche. In una parola: era appena uscito La donna della domenica.
Tra i romanzi di Fruttero & Lucentini questo è il primo e fino ad oggi certamente il più popolare, nonché per molti il più avvincente e divertente. Ma c’è di più: La donna della domenica può essere visto come il capostipite di un genere letterario tuttora in vasta parte virtuale: esempio di narrazione nobilmente leggibile, sempre leggera, che nasconde accuratamente la sua complessità e non riesce però a celare, per nostra fortuna, il gioco ininterrotto dell’ironia, l’eleganza del taglio e la sapienza psicologica. I lettori, più che la critica, capirono subito le rare qualità di questo romanzo, decretandone il fulmineo successo. Oggi, dopo che in più di quarant’anni il libro ha fatto il giro del mondo, possiamo riscoprirlo nella sua intatta freschezza, come un audace primo passo in una direzione che la lingua e la letteratura italiana stentano a seguire, ma che è altamente apprezzata da ogni lettore intelligente.


Dice Natalia Ginzburg:
La donna della domenica mi ha stupito per la sua comicità. Nei tre giorni che lo leggevo, ero molto allegra. Quando smettevo di leggerlo e ci pensavo, ridevo da sola. Cosa mi facesse tanto ridere, in questa intricata storia di assassini e di assassinati, sul principio non lo capivo e lo trovavo misterioso. Adesso, chiuso il libro, ne conservo una memoria allegra. Mentre lo leggevo, mi stupiva l’idea di avere in mano un romanzo dal quale mi riusciva difficile separarmi. Nel momento di uscire di casa, dovevo lottare contro la tentazione di portarmelo dietro e leggerlo camminando nella città. Siamo oggi così disabituati a una simile sensazione, che il provarla ci fa ridere di stupore.


Da questo romanzo è stata realizzata una buona versione cinematografica da Luigi Comencini nel 1975 (protagonisti: Jacqueline Bisset, Jean-Louis Trintignant e Marcello Mastroianni nel ruolo del commissario Santamaria). ;)
Da dimenticare, invece, la fiction prodotta da RAI1 :shock:

walt
07-February-2012, 12:41
per un po' di giorni sarò senza pc, tenete viva la discussione !!!!! ;)
a presto

Wentworth
07-February-2012, 21:51
Dice Natalia Ginzburg:
La donna della domenica mi ha stupito per la sua comicità. Nei tre giorni che lo leggevo, ero molto allegra. Quando smettevo di leggerlo e ci pensavo, ridevo da sola. Cosa mi facesse tanto ridere, in questa intricata storia di assassini e di assassinati, sul principio non lo capivo e lo trovavo misterioso. Adesso, chiuso il libro, ne conservo una memoria allegra. Mentre lo leggevo, mi stupiva l’idea di avere in mano un romanzo dal quale mi riusciva difficile separarmi. Nel momento di uscire di casa, dovevo lottare contro la tentazione di portarmelo dietro e leggerlo camminando nella città. Siamo oggi così disabituati a una simile sensazione, che il provarla ci fa ridere di stupore.


Non ho niente da aggiungere a quanto detto dalla Ginzburg. Bello bello bello.

Chomsky
07-February-2012, 22:38
Un libro necessario anche per tributare un giusto omaggio a Carlo Fruttero, spentosi da poco e autore molto acuto e interessato testimone delle vicende italiane che ha narrato in molti libri assieme al sodale Lucentini. "La donna della domenica", come tutti i gialli che si rispettino, offre una visuale particolare per comprendere la nostra società. E' fantastico il ritratto di una certa Torino offerto nel romanzo, "Baston" al posto di "Boston" pronunciato da Anna Maria, l'indolente ma sagace commissario Santamaria, il mercato del "Balon", truffe immobiliari e tanto altro rendono questo libro un piccolo grande capolavoro.

dolores
08-February-2012, 11:24
Quello della vendetta e del perdono è sempre stato un tema scottante in ogni epoca, perché da sempre lo sport preferito degli uomini è quello di farsi del male a vicenda.
La vendetta per un’ingiustizia subita mi affascina, ma nello stesso tempo ne ho sempre percepito l’inutilità. Il perdono è umanamente più grande, anche se più arduo da esercitare.
Oggi voglio proporre l’opera minore di un’autrice norvegese Premio Nobel per la Letteratura nel 1929, non il suo capolavoro (Kristin figlia di Lavrans), ma un romanzo davvero coinvolgente, che fa riflettere.


Sigrid Undset – La saga di Vigdis – Iperborea

Trama:
Dal primo sguardo che le rivolge, Viga-Ljot si innamora violentemente della bella Vigdis, appena quindicenne. Anche Vigdis si sente attratta da questo sfrontato marinaio islandese, incapace di agire se non per eccessi, poeta e guerriero, ed è pronta a sposarlo. Ma Viga-Ljot la prende con la forza, un affronto che Vigdis non potrà mai perdonare. Fiera e solitaria alleverà Ulvar, il figlio del disonore, per poterlo vedere un giorno vendicarla. Proiettato all’epoca dei Vichinghi, il ritratto di una donna capace di grandi passioni che non accetta la violenza né alcuna imposizione alle sue scelte di vita.

http://www.itacalibri.it/System/12804/ISBN887091027_1.jpg

Una storia a tinte fosche, che parla di una donna oltraggiata e della sua sete di vendetta.
Ambientato in epoca vichinga, racconta la storia di una donna (Vigdis), prima sedotta e poi violentata dall’uomo di cui è innamorata (Viga-Ljot, marinaio islandese), contro il quale coverà per tutta la vita il desiderio di un’atroce vendetta: farlo uccidere dal suo stesso figlio.
Nonostante i tentativi di Viga-Ljot di cercare il suo perdono, Vigdis persiste nel suo intento. Ma quando avrà ottenuto il suo scopo e la vendetta sarà finalmente compiuta Vigdis si accorgerà che non è servita a niente e comprenderà di aver sprecato la sua vita ad odiare l’unico uomo che avrebbe potuto amare.

Sigrid Undset (1882 - 1949) è una delle maggiori scrittrici norvegesi di fama internazionale.
Nel 1928 le viene conferito il premio Nobel per la Letteratura grazie ai romanzi Kristin Lavransdatter (Kristin figlia di Lavrans, pubblicato in Italia da Rizzoli) e Olav Audunnsøn, entrambi ambientati nel medioevo nordico.
Tutta l’opera della Undset ha come tema la crisi dei valori dell’uomo e la ricerca di verità eterna.
La Saga di Vigdis (1909) è il suo primo romanzo medioevale, preludio dei due grandi romanzi posteriori.

walt
09-February-2012, 14:04
IL LIBRO DEL GIORNO 9 FEBBRAIO è :"Il sosia" di Fedor Dostoevskij

"Nella gigantesca macchina burocratica Pietroburghese fatta di ben14 livelli nascono gli gli stati d'animo generati dal proprio fallimento nelle aspirazioni d'ascesa di Goljadkin, piccolo burocrate protagonista del romanzo.I suoi meccanismi mentali ,che lo inducono a scindere la propria personalità in due entità diverse, un"io" e un "tu" gli rendono possibile un paradossale dialogo con il suo doppio sempre più prevaricatore e infido nei suoi confronti.
(Dalla quarta di copertina edizioni mondadori)

Un romanzo breve meno noto del grande scrittore russo, da lui scritto quando aveva solo 24 anni, molto divertente e nello stesso tempo amaro nel vedere i fallimenti del protagonista, da leggere tutto d'un fiato

daniela
10-February-2012, 16:51
1984 di George Orwell



711


L'ho letto solo un paio di anni fa, ed è per me sconvolgente e molto attuale, anche se è stato scritto nel 1948.

Basti pensare al Grande fratello, alla Neolingua, che sopprime le parole per sopprimere il concetto, perchè diminuire le parole significa diminuire la possibilità di pensiero.
Ad esempio, la parola buono: non si ha bisogno della parola cattivo, perchè basta aggiungere una s (sbuono) per esprimere cattivo. Il Dizionario della Neolingua diventa sempre più sottile con il passare del tempo, più limitata è la scelta di parole, minore è il pericolo di lasciar spaziare il pensiero.

E' la denuncia-rappresentazione-critica di ogni totalitarismo, e degli strumenti che vengono utilizzati per controllare e disattivare la mente delle persone.



P.S. Walt, sto leggendo La luna e i falò, di Pavese. Scrive straordinariamente bene.

Mauro
10-February-2012, 22:29
Io lo lessi proprio nel 1984 (avevo 17 anni) e ricordo come mi fece un'impressione quasi più angosciosa di "Se questo è un uomo" di Primo Levi, forse perché prefigurava un possibile scenario che metteva i brividi solo a leggerlo, uno scenario più difficile da combattere anche di un mostro come il Nazismo che perlomeno era un regime sanguinario ma esplicito nel suo esprimersi, mentre il Socing orwelliano si presentava come un subdolo nemico che non potevi mai sapere dove si annidasse, cosa che lo rendeva intrinsecamente invincibile.

P.S. Pure io ho scoperto Pavese di recente ... e mannaggia a non averlo fatto prima.

walt
11-February-2012, 16:52
IL LIBRO DEL GIORNO 11 FEBBRAIO E' :"Padri e figli" di Ivan Turgenev


Quando nella casa di campagna di Nikolaj Kirsanov arriva il figlio Arkadij con l'amico Evgenij Bazarov, si delinea subito il conflitto tra vecchie e nuove generazioni. Evgenij è un giovane medico, fiducioso solo nelle scienze sperimentali, un nichilista, lo definisce l'autore, con un termine che avrebbe poi avuto grande fortuna. Le sue idee turbano Kirsanov e irritano suo fratello, lo scettico Pavel. In una città vicina i due incontrano la bella vedova Anna Odincova di cui Bazarov si innamora, ma da cui è rifiutato. Dopo un duello con Pavel, Evgenij contrae, durante un'autopsia, un'infezione che non vuole curare e muore assistito da Anna, con pietà, ma senza amore.

(Recensione di IBS all'edizione Garzanti)

Il più bel romanzo di Turgenev, contrastanti i sentimenti che ispira Bazarov un "nichilista" che tutto sommato non ho potuto non amare.

walt
12-February-2012, 13:55
IL LIBRO DEL GIORNO 12 FEBBRAIO E' :"Il profumo" di Patrick Suskind

Jean-Baptiste Grenouille, nato il 17 luglio 1783 nel luogo più puzzolente di Francia, il Cimetière des Innocents di Parigi, rifiutato dalla madre fin dal momento della nascita, rifiutato dalle balie perché non ha l'odore che dovrebbero avere i neonati, anzi perché "non ha nessun odore", rifiutato dagli istituti religiosi, riesce a sopravvivere a dispetto di tutto e di tutti. E, crescendo, scopre di possedere un dono inestimabile: una prodigiosa capacità di percepire e distinguere gli odori. Forte di questa facoltà, di quest'unica qualità, Grenouille decide di diventare il più grande profumiere del mondo, e il lettore lo segue nel suo peregrinare tra botteghe odorose, apprendista stregone che supera in breve ogni maestro passando dalla popolosa e fetida Parigi a Grasse, città dei profumieri nell'ariosa Provenza. L'ambizione di Grenouille non è quella di arricchirsi, né ha sete di gloria; persegue, invece, un suo folle sogno: dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l'amore in chiunque lo fiuti, e pur di ottenerlo non si fermerà davanti a nulla.

(Recensione di IBS all'edizione Longanesi)

Oggi vi stupisco con un libro contemporaneo, da un "ottocentista" come me è una rarità, ma è veramente un libro da leggere tutto d'un fiato, non vi sto a spiegare come cercherà le essenze per i suoi profumi.

Il film non l'ho visto, ma per sentito dire non è all'altezza del libro

Patrizia
12-February-2012, 14:06
Sì, "Il profumo" è un libro ben scritto, originale, inquietante, che fa riflettere e coinvolge in emozioni forti.
Notevolissimo l'epilogo.

walt
12-February-2012, 14:10
vedi non propongo solo "vecchi mattoni".....;)

daniela
12-February-2012, 15:25
IL FILM DEL GIORNO 12 FEBBRAIO E' :"Il profumo" di Patrick Suskind

Oggi vi stupisco con un libro contemporaneo, da un "ottocentista" come me è una rarità, ma è veramente un libro da leggere tutto d'un fiato, non vi sto a spiegare come cercherà le essenze per i suoi profumi.

Il film non l'ho visto, ma per sentito dire non è all'altezza del libro

Un libro incredibile, assurdo, travolgente, bellissimo nella sua originalità.
A me è piaciuto anche il film, anche se credo che come spesso accade i film risultino più limitati rispetto ai libri. poichè rispecchiano l'interpretazione del regista e devono tener conto delle esigenze cinematografiche.

Rosy
13-February-2012, 14:10
Il libro al giorno del 13 Febbraio è IL PICCOLO PRINCIPE, di Antoine de Saint Exupéry.

Trama.
Un pilota di aereo, precipitato nel deserto del Sahara (http://www.scompaginando.it/wiki/Sahara), incontra un bambino semplice, che gli chiede "Mi disegni una pecora?". Stupito, per la situazione in cui si trova, il pilota non capisce il perché di questa ed altre richieste strane del bambino. Questi, poco per volta, dice di essere il principe di un lontano asteroide, sul quale abita solo lui e una piccola rosa, molto vanitosa, che lui cura e ama.
Il piccolo principe racconta che, nel vagare per lo spazio, ha conosciuto diversi personaggi strani, che gli hanno insegnato qualche cosa. La cura per la sua rosa lo ha fatto soffrire molto, perché spesso questa si è mostrata scorbutica. Ora però che è lontano, il piccolo Principe scopre piano piano che le ha voluto bene, e che anche lei gliene voleva. Purtroppo però non si capivano. Il piccolo Principe, proveniente dall'asteroide B612, aveva bisogno della pecora per farle divorare gli arbusti di baobab prima che crescessero e soffocassero il suo pianeta.


Storia per bambini ed adulti: ciascuno può accostarsi ad essa con le proprie chiavi di lettura.
E' un racconto autobiografico; il Piccolo Principe è un'altra parte di sè stesso,che torna dal pianeta della sua infanzia e gli fa vivere questa storia meravigliosa...

Ogni volta che l'ho letta, per me o per i ragazzi a scuola, ne ho scoperte nuove sfumature.

Chissà se da qualche parte esiste ancora quella rosa, magari in "QUEL" pianeta magico; era lui, il Piccolo Principe, che la innaffiava, che la difendeva dal vento e dagli animali....
E l'ubriacone, che beveva per dimenticare la sua vergogna?
E l'uomo d'affari, che contava i milioni di stelle, pensando che così gli sarebbero appartenute ed avrebbero aumentato la sua ricchezza?
E la volpe, il mio personaggio preferito?
Quella che gli insegnò l'amicizia, ma anche il dolore di perderla, e che pronunciò la frase divenuta un classico: Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.?

Grande opera; ormai un best-seller mondiale di tutti i tempi.
Rosy:-P:-P

730

walt
13-February-2012, 16:26
mi ricordo di averne posseduta una copia da bambino, ma non ricordo dove sia finita

Una bella storia....

Ciao

walt
14-February-2012, 16:37
IL LIBRO DEL GIORNO 14 FEBBRAIO E': La ragazza di Bube di Carlo Cassola
Mara è una giovane di Monteguidi, piccolo paese della Val d'Elsa, che all'indomani della Liberazione conosce il partigiano Bube, eroe della Resistenza, e se ne innamora. Questi, tornato alla vita civile imbottito di precetti di violenza e vendetta, ha commesso un delitto e, dopo un periodo alla macchia, viene catturato e condannato a quattordici anni di carcere. Mara, maturata proprio grazie alla forza del sentimento per Bube e divenuta ormai donna, decide di aspettare l'amato con animo fedele e ostinato. Con questo romanzo - pubblicato nel 1960 e seguito nel 1963 da una celebre versione cinematografica interpretata da Claudia Cardinale - Cassola si aggiudica il premio Strega e raggiunge il successo anche internazionale. "La ragazza di Bube" segna una profonda cesura nella narrativa italiana del dopoguerra: benché ispirato a una vicenda realmente accaduta, il romanzo si arricchisce di elementi psicologici e lirici superando le istanze neorealiste, tanto per il linguaggio quanto per il rifiuto dei dogmatismi ideologici. "Il romanzo" sostiene infatti Cassola "viene prima di ogni interpretazione della realtà, è la ricerca continua della verità degli uomini.

(IBS recensione all'edizione Mondadori)

Cassola è stato il primo autore della mia adolescenza, iniziai a leggere proprio questo libro, al quale fecero seguito molti altri, la poesia di Cassola sta tutta nelle sua semoplicità narrativa, senza mai essere banale, la sua splendida amata Volterra è descritta sempre in maniera sublime, lo scorso anno per la prima volta ho visitato Volterra e mi sembrava di essere catapultato dentro un suo romanzo.

dolores
15-February-2012, 14:46
IL LIBRO DEL GIORNO 15 FEBBRAIO E': Il padrone del mondo - Robert Benson

Dalla quarta di copertina:
Con decenni di anticipo, Benson individua con "Il padrone del mondo" (1907) alcuni caratteri verso cui si incammina la nostra società. Ci porta in un mondo nel quale l'uomo ha raggiunto gli estremi confini del progresso materiale e intellettuale, dove tutto è meccanizzato e programmato per un unico grande progetto: il trionfo dell'Umanitarismo. L'eliminazione della guerra, l'abolizione dei rumori, la legalizzazione dell'eutanasia, l'adozione di cibi artificiali, l'uso dell'esperanto sono solo alcune tra le caratteristiche che fanno da naturale corollario al nuovo tipo di convivenza civile.
In questo avveniristico paesaggio si muovono, con estrema ponderatezza, i personaggi di Benson, ricchi di umanità e descritti in modo sapiente: Oliviero Brand, il politico, teorico del nuovo sistema che vede l'uomo unico dio e signore delle cose; Mabel, la deliziosa compagna di Oliviero, che sceglie la "dolce morte" offerta dalle case dell'eutanasia e che, nel momento estremo, quando l'ultimo soffio di vita fugge dal suo corpo provato dal lungo conflitto esistenziale, vede, capisce e prova, netta, la sensazione del misterioso Altro; Giuliano Felsemburgh, l'uomo che costituisce la sintesi più sconcertante dei sentimenti e delle aspirazioni che l'Umanitarismo suscita, l'uomo che contende a Dio il dominio del mondo; Percy Franklin, un prete, combattuto internamente dall'intensa lotta in cui la fede vacilla per poi riconfermarsi più viva e vera.


http://www.itacalibri.it/System/13543/Benson_1.jpg

Comunicazioni istantanee in tutto il mondo, con autostrade a quattro corsie e trasporti aerei e sotterranei. Un unico Parlamento europeo. Minacce di attentati politici e di una guerra mondiale tra Occidente e Oriente con ordigni che da soli possono distruggere in un colpo solo un’intera città. Eutanasia legalizzata e assistita. E poi la crisi delle religioni sotto l’avanzare di una nuova filantropia universale somigliante alla New Age. La graduale affermazione di una sorta di “Grande Fratello” intenzionato a governare su scala mondiale. Tutto questo – e altro ancora – costituisce l’ambiente in cui si sviluppa la storia raccontata in questo romanzo da Robert Benson.
Si potrebbe controbattere: che c’è di strano? Si tratta di cose poi così nuove?
Ovviamente no. Molto di ciò che vi viene descritto fa parte del mondo in cui viviamo.
Il fatto davvero sorprendente è che questo romanzo sia stato scritto nel 1907, quando cioè era quasi impossibile prevedere la comparsa di simili fenomeni.
Ma, si sa, a volte le riflessioni di alcuni intellettuali geniali acquistano un valore quasi profetico.
Leggere oggi Il padrone del mondo può quindi risultare davvero molto interessante!
Capolavoro!

Tregenda
15-February-2012, 20:54
Molto molto interessante. Ne ho letti diversi sul genere: 1984 di Orwell, Il mondo nuovo di Huxley, Noi di Zamjatin, Piano meccanico di Vonnegut, Fahrenheit 451 di Bradbury, Blocchi di Bordewijk, e forse qualcuno adesso mi sfugge anche. Credevo di aver esaurito i libri sul tema, invece scopro che ne esiste un altro che proprio non conoscevo. Che rivelazione! Grazie mille Dolores, lo cercherò subito! :)

dolores
15-February-2012, 22:19
Molto molto interessante. Ne ho letti diversi sul genere: 1984 di Orwell, Il mondo nuovo di Huxley, Noi di Zamjatin, Piano meccanico di Vonnegut, Fahrenheit 451 di Bradbury, Blocchi di Bordewijk, e forse qualcuno adesso mi sfugge anche. Credevo di aver esaurito i libri sul tema, invece scopro che ne esiste un altro che proprio non conoscevo. Che rivelazione! Grazie mille Dolores, lo cercherò subito! :)

Prego, Alice, è un piacere. ;)
Se per caso non dovessi trovarlo (non so se sia facilmente reperibile), fammi un fischio che te lo presto io molto volentieri. :D

walt
15-February-2012, 22:30
dev'essere davvero interessante, un genere a me decisamente sconosciuto.

Mauro
15-February-2012, 22:56
Davvero interessante, da ricercare subito.

Rosy
16-February-2012, 15:14
IL LIBRO DEL 16 FEBBRAIO E' "BONJOUR TRISTESSE" di Francoise Sagan.

Trama:
Come ogni anno Cècile passa le vacanze estive in Costa Azzurra. I primi giorni, vissuti all'insegna della spensieratezza in compagnia del padre giovanile e della sua attuale amante Elsa, bella ma ingenua, vengono interrotti dall'arrivo di Anne, un'amica della madre di Cècile, morta anni prima. Il padre ne è attratto a tal punto che in pochi giorni decide di sposarla, a costo di abbandonare uno stile di vita lussurioso e libero. La simpatia che Cècile prova per Anne non le impedisce di vederla come una rivale, come una minaccia per la propria libertà e così mette in scena un gioco sottile per dividere i due nuovi amanti. Un piano perfetto, ma con esiti inaspettati e ben più tragici del previsto.

Il libro della mia adolescenza: lo ricordo come fonte di turbamenti e di fantasticherie...
Non un capolavoro, anzi, un romanzo definito "leggero", ma che resta comunque il simbolo di un'epoca. Uno stile scarno ed essenziale, ma con un suo fascino.
Il passaggio della protagonista Cécile da un'adolescenza spensierata ed un pò frivola , ad una maturità più riflessiva e consapevole -grazie al dolore della perdita- è bene raccontato in questo romanzo.

Una frase della scrittrice Valeria Parrella , su questo romanzo, che condivido: " Leggere Bonjour tristesse prima da adolescenti e poi da adulti è come attraversare due volte lo stesso fiume.
Alla prima lettura la fascinazione è tutta verso Cécile. Rileggendolo da grandi ci si sente molto più vicini a Anne. Quello che racconta così bene è l’adolescenza irruenta che si scontra con una nuova consapevolezza; che le proprie azioni hanno conseguenze sugli altri."
Rosy:-P:-P

Rosy
17-February-2012, 18:08
Il libro del giorno del 17 febbraio è IL DOLORE PERFETTO, di Ugo Riccarelli, Premio Strega 2004.
Trama:
Due storie di famiglie parallele, ma destinate a incontrarsi. Quella del Maestro, giovane anarchico che arriva da Sapri, alla fine dell'Ottocento, per insegnare in un paesino della Toscana, dove si stabilirà avendo dalla vedova Bartoli numerosi figli dai nomi emblematici: Ideale, Libertà e Cafiero. E quella di Rosa e Ulisse Bertorelli, commerciante di maiali, da cui nasceranno Annina e Achille. L'amore tra Annina e Cafiero è solo un momento dell'intreccio di vicende pubbliche e private, realistiche e fantastiche, che l'autore costruisce in questo romanzo, epopea di drammi e di ideali, di personaggi all'altezza dei grandi sommovimenti della storia.


Avevo scelto di leggere questo libro perchè mi affascinava prima di tutto il titolo!
Le vicende di due grandi famiglie , una di anarchici e l'altra di ricchi commercianti, a Colle Alto, un paesino toscano.
Vicende spesso tragiche, che vanno dalla fine dell'ottocento al termine della seconda guerra mondiale;
a tratti quasi fiabesche, che mi hanno ricordato vagamente quelle di Garcia Marquez in Cent'anni di solitudine...

Un libro "italiano", molto realistico , con piccole storie di tutti che si accavallano con la Storia, mentre il "dolore perfetto" che dà il nome al romanzo accompagna come un leit motiv ogni pagina, rendendolo profondamente umano e commovente.
Rosy :-P:-P

Chomsky
19-February-2012, 16:36
Il libro del giorno 19 febbraio è IL RESTO DI NIENTE di Enzo Striano
Dalla seconda di copertina:
"La grande utopia repubblicana del 1799 nella capitale delle Due Sicilie e un'affascinante protagonista Lenor, con i problemi della sua esistenza (la politica, la famiglia, l'amore, il sesso, la fede, il lavoro) e la sua fine terribile, animano le pagine di questo romanzo, che ha un precedente illustre ne "Il Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa. La marchesa Eleonora Pimentel de fonseca, poetessa, scrittrice e una delle prime giornaliste europee, visse a Napoli tra gli splendori e lemiserie della corte, l'amicizia degli intellettuali di punta e le sofferenze del popolo minuto. Striano disegna la sua parabola di donna e di rivoluzionaria, dandole un ritratto di straordinaria forza evocativa, che resterà a lungo nella memoria."

Queste sono alcune recensioni eccellenti:
"Un grande affresco della Napoli di fine '700 del quale emerge in primo piano, tra tanti personaggi, la figura di Eleonora Pimentel Fonseca" Raffaele La Capria

"Il romanzo è bello, a tratti più che bello. Lo stile è composito, popolaresco in certi dialoghi, di tono realistico, talora lieve come un minuetto, e poi tornito e tendente al barocco come in tanta narrativa meridionale. Insomma è senz'altro da leggere: quanta narrativa contemporanea ne esce stracciata al confronto..."
Enzo La Stella

"Grandissimo romanzo, denso e movimentato e di grande lettura che richiama i nomi di De Roberto e dello stesso Tomasi di Lampedusa". Corrado Augias

E questa e la mia molto modesta recensione:
"Striano ci racconta con maestria la vita di Eleonora e di riflesso ci porta a conoscere un mondo ed un'epoca storica che non fatichiamo a raffrontare agli anni che viviamo. Oltre che la vita della sfortunata Lenòr, "Il Resto di niente" è la cronaca amara di una disillusione e di un fallimento. L'incapacità dell'intellettuale di rapportarsi con il popolo, coi "lazzaroni" in questo caso.
Striano riesce a farci appassionare alle vicende della Repubblica Napoletana, narrando con grande perizia linguistica le sfortunate vicende dei valorosi patrioti partenopei. Ogni frase, ogni parola è cesellata in modo da renderci protagonisti e testimoni degli atti narrati.
La prima volta che visitai Roma dopo aver letto il libro, andai alla ricerca dei luoghi natali di Eleonora e seppur dopo tanti anni riuscii a percepire qualche indizio della città di quel periodo e con grande emozione trovai, in Via di Ripetta, dove nacque, una targa che la ricorda e da allora ogni volta che mi trovo a Roma non manco mai di passare per recarle un saluto."

walt
20-February-2012, 17:42
IL LIBRO DEL GIORNO 20 FEBBRAIO E': Fiabe nordiche. Troll, principi e giganti
(Recensione di IBS)

Una raccolta di fiabe popolari non è solo enorme diletto per bambini e adulti, ma anche preziosa occasione di confronto con culture lontane e ignote. Attraverso queste letture sarà facile perdersi nei freddi paesaggi del Nord, ma non di rado capiterà di ritrovare caratteri noti, recuperabili nel nostro patrimonio culturale. E se ci troveremo a fare i conti con una realtà contadina piuttosto che di corte, non rinunceremo certo alla magia vera e propria, agli incantesimi e alle trasformazioni, ai troll e ai giganti. Il volume fa parte di una collana dedicata a storie e leggende di ogni parte del mondo per riconsegnare alla "fiaba" il suo significato più ampio: non solo letteratura infantile ma momento importante della cultura popolare.



Non è il volume in mio possesso, ma invito comunque alla lettura delle splendide fiabe nordiche, un modo per tornare bambini, ma tornare ad essere bambini con la consapevolezza dell'adulto.

Rosy
21-February-2012, 19:10
IL LIBRO DEL GIORNO 21 FEBBRAIO è IL TRONO DI LEGNO, di Carlo Sgorlon.
Romanzo vincitore del premio Campiello 1973.
E' la storia affascinante, ed a tratti quasi magica, di Giuliano, un orfano che vive in Friuli Venezia Giulia, e della sua crescita, fino alla maturità.

Un pò di trama:

Un ragazzo scopre che la donna che lo alleva non è sua madre. Dalla gente del paese viene a sapere che suo nonno era un misterioso "Danese" e suo padre un vagabondo sceso anche lui dal Nord, venticinque anni dopo, e presto ripartito con sua madre. La sua vita diventa così una ricerca delle origini e i suoi sogni di ragazzo cresciuto in solitudine, fatti di viaggi per mare su baleniere, alimentano la sua ansia di evasione: dopo la scomparsa di Flora, che gli ha dato un amore breve e intenso, decide di lasciare il paese per avventurarsi al Nord; ma una serie enigmatica di eventi lo trattiene primadel confine, in un paese di montagna, accolto dalla silenziosa sorella di Flora, che diviene la sua amante, e dalla sua famiglia, in cui, sul trono di legno, Pietro, il patriarca, rievoca affascinanti avventure di mari e continenti. Il ritmo di quella esistenza fuori del tempo è però turbato dal ritorno improvviso di Flora, la ragazza irrequieta e vagabonda cui il giovane non sa resistere. Fuggiti insieme, passano anni dissipati e assurdi, finchè il giovane capisce che staccarsi da lei e tornare al paese significa ritrovare la propria dimensione, che è quella del passato, di un esistenza arcaica e contadina: e solo allora scopre la vocazione del narrare, che è un viaggio a ritroso nel tempo per cogliere non quello che passa, ma quello che ritorna sempre identico sotto diversi cieli e in altre epoche.

L'inizio è bellissimo:
" Da ragazzo vissi sempre con la testa piena di vento."
E' il racconto di una vita comune, e per questo diversa dalle altre.
Secondo me, il miglior romanzo di Sgorlon.
Non ho più ritrovato in nessuna delle sue opere la stessa magia. Consigliatissimo.
Rosy:-P:-P

walt
22-February-2012, 14:48
IL LIBRO DEL GIORNO DEL 22 FEBBRAIO E' : "Siddharta" di Hermann Hesse


Chi è Siddharta? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti. E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il "costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l'aveva visto centinaia di volte con venerazione". Siddharta è senz'altro l'opera di Hesse più universalmente nota. Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna. Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.
(recensione ibs ed. Adelphi)

Da leggere tutto d'un fiato......

walt
24-February-2012, 15:06
IL LIBRO DEL GIORNO 24 FEBBRAIO E' : "DECAMERON" di Giovanni Boccaccio


Il libro narra di un gruppo di giovani, sette donne e tre uomini, che trattenendosi fuori città per quattordici giorni (il titolo indica i dieci giorni in cui si raccontano le novelle e non i quattro in cui ci si riposa), per sfuggire alla peste nera, che imperversava in quel periodo a Firenze, raccontano a turno delle novelle di taglio spesso umoristico e con frequenti richiami all'erotismo bucolico del tempo. Per quest'ultimo aspetto, il libro fu tacciato di immoralità o di scandalo, e fu in molte epoche censurato o comunque non adeguatamente considerato nella storia della letteratura.

(Wikipedia)

penso che non si possa dire nulla che già non conosciamo di questo splendido libro, visto che sicuramente a scuola abbiamo avuto modo di conoscerlo, ma se riusciamo a superare la difficoltà di leggere un italiano molto antico e decisamente poco scorrevole, avremo il piacere di trovarci davanti un'opera divertentissima. cosa che non si riesce ad apprezzare quando è imposta dagli insegnanti.

Mauro
24-February-2012, 15:30
IL LIBRO DEL GIORNO 24 FEBBRAIO E' : "DECAMERON" di Giovanni Boccaccio

penso che non si possa dire nulla che già non conosciamo di questo splendido libro, visto che sicuramente a scuola abbiamo avuto modo di conoscerlo, ma se riusciamo a superare la difficoltà di leggere un italiano molto antico e decisamente poco scorrevole, avremo il piacere di trovarci davanti un'opera divertentissima. cosa che non si riesce ad apprezzare quando è imposta dagli insegnanti.

A scuola non lo lessi e, da quello che dici, non so se considerarla una fortuna o una sfortuna, ma ne ho in casa una copia che non ho mai aperto e forse è la volta buona che almeno un tentativo lo faccio, anche se l'italiano del tempo mi è davvero ostico.

walt
24-February-2012, 16:29
Un tentativo vale la pena di farlo, essendo composto da novelle più o meno lunghe puoi fare un tentativo con una di poche pagine, la letture non è scorrevole ovviamente ma ti assicuro che ne vale la pena.

Io ho avuto la fortuna di avere un'insegnante molto brava che è riuscita a farmelo amare, ma ero uno dei pochissimi della mia classe, ne feci uno dei miei migliori saggi con gran bel voto.

daniela
26-February-2012, 19:23
Cane bianco di Romain Gary

806

Los Angeles 1968, un imponente pastore tedesco capitato casualmente sulla soglia viene accolto nella casa di Gary e Jean. Il colosso viene battezzato Batka, piccolo padre in russo, e subito accolto nello zoo domestico e coccolato per la sua dolcezza.
Un pomeriggio di qualche settimana dopo, però, Batka riserva la prima sorpresa: latrati irregolari, rapidi e rabbiosi, bava alla bocca, uno spaventoso sguardo carico d'odio soltanto perché un operaio di colore, addetto alla pulizia dei filtri della piscina, è apparso al suo cospetto.
Il disagio di Gary si trasforma in autentico sgomento quando, qualche giorno dopo, Batka non sgozza per un pelo, saltandogli alla gola, il fattorino di un supermercato... Un fattorino nero.
Batka è, infatti, un white dog, un cane bianco, una di quelle bestie addestrate nell'America razzista della fine degli anni Sessanta a dare la caccia ai neri...

L'autore Romain Gary (1914- 1980), russo-ebreo- francese, Console Generale di Francia in Usa negli anni 50, ha ottenuto due volte il Premio Goncourt.
"Cane bianco" mi è piaciuto molto, è l'America anni 60 vista con lo sguardo di un europeo.
Sto ora leggendo "Educazione europea", eccellente! Fu pubblicato nel 1945 e fu subito un grande successo. Sartre lo giudicò il miglior libro mai scritto sulla resistenza.
Ho intenzione di leggere anche gli altri suoi libri.

Per chi vuole saperne di più:
http://www.neripozza.it/autori.php?lett=G&id_aut=91

walt
28-February-2012, 11:59
IL LIBRO DEL GIORNO 28 FEBBRAIO E': "Oblomov" di Ivan Goncarov

È una delle opere più significative dell'epoca, sia per il valore artistico, sia per il significato della figura del protagonista, al cui nome è legato anche quello del fenomeno che esso rappresentò, cioè l'oblomovismo. La trama è semplice: Oblomov, giovane proprietario di campagna che vive a Pietroburgo delle rendite della sua tenuta, è colto, intelligente e sensibile, ma apatico e incapace di esercitare una qualsiasi attività, pur inseguendo il sogno di dare uno scopo alla propria esistenza, contro le cui piccole contrarietà quotidiane non riesce a lottare, vittima di una sorta di stanchezza psichica e fisica. Neppure l'amicizia dell'energico e volitivo Stolz e l'amore per Olga riescono a scuoterlo dalla sua inerzia. Olga sposa Stolz e Oblomov si lega passivamente ad Agafia Matveevna, semplice e brava massaia, e sprofonda sempre più nella propria accidia, fino a lasciarsi morire immerso in quell'atmosfera di pigra immobilità. L'analisi del male che opprime Oblomov è condotta con minuziosa attenzione; la descrizione sia dell'ambiente cittadino, sia di quello della campagna, delinea efficacemente il rapporto tra l'uomo e la natura in una determinata atmosfera, quale fu quella russa della servitù della gleba alla vigilia dell'emancipazione.

Patrizia
28-February-2012, 12:06
Anche questo un titolo che ho da tempo in lista d'attesa. Alla fine riuscirò a leggerlo...

walt
28-February-2012, 12:09
mi sembra che la tua lista sia piuttosto lunga.....:lol:

Oblomov è molto di più di quello che ho scritto, alla fine, nonostante il primo impulso sarebbe quello d'odiare un personaggio simile per la sua inattività, non si può non volergli bene.

Patrizia
28-February-2012, 14:43
Ehm... la lista è lunghissima perché le mie lacune sono delle voragini... :(

Inoltre, per mia natura, desidero sempre più di quanto sia - anche solo vagamente - possibile realizzare.

walt
01-March-2012, 12:16
IL LIBRO DEL GIORNO 1 MARZO E' : "I Malavoglia" di Giovanni Verga

Al centro della narrazione sta la "Provvidenza", la barca più illustre della letteratura italiana, la più vecchia delle barche da pesca del villaggio. La vicenda ruota intorno alla sventura dei Malavoglia, innescata proprio dal naufragio della "Provvidenza" carica di lupini presi a credito. Si snoda così tutta una trama straordinariamente complessa che non abbandona mai lo svolgersi doloroso del dramma. Il quale è una serie di rovesci, colpo su colpo contro i Malavoglia, ogni volta che a forza di rassegnazione e coraggio riescono a rialzarsi dal colpo precedente.

(Da IBS recensione all'edizione Garzanti)

Una pietra miliare della letterature Italiana,

dolores
02-March-2012, 10:20
IL LIBRO DEL GIORNO 2 MARZO E': La svastica sul sole di Philip K. Dick

Dal risvolto di copertina:
Le forze dell'Asse hanno vinto la seconda guerra mondiale e l'America è divisa in due parti, l'una asservita al Reich, l'altra ai Giapponesi. Sul resto del mondo incombe una realtà da incubo: il credo della superiorità razziale ariana è dilagato a tal punto da togliere ogni volontà o possibilità di riscatto. L'Africa è ridotta a un deserto, vittima di una soluzione radicale di sterminio, mentre in Europa l'Italia ha preso le briciole e i Nazisti dalle loro rampe di lancio si preparano a inviare razzi su Marte e bombe atomiche sul Giappone. Mentre sulla costa occidentale degli Stati Uniti, i Giapponesi sono ossessionati dagli oggetti del folklore e della cultura americana, gli sconfitti sono protagonisti di piccoli e grandi eventi: l'antiquario collaborazionista con i suoi altolocati clienti, l'artigiano ebreo che gli fornisce falsi oggetti antichi, la maestra di judo che va in cerca di un'impossibile verità, spie e cospiratori... tutti legati fra loro dagli eventi che minacciano di far scoppiare il conflitto finale tra Germania e Giappone. E l'intera situazione è orchestrata da due libri: il millenario I Ching, l'oracolo della saggezza cinese, e il best-seller del momento, vietato in tutti i paesi del Reich, uno strano libro secondo il quale l'Asse sarebbe stato sconfitto dagli Alleati... ma chi è il suo autore e quale storia vivono realmente i protagonisti?

http://elasticamente.files.wordpress.com/2012/02/la-svastica-sul-sole.jpg?w=190&h=300

Philip K. Dick
Nato a Chicago nel 1928 e morto prematuramente d'infarto nel 1982, Philip Kindred Dick, oltre ad essere l'autore più importante e apprezzato della fantascienza moderna, è sicuramente lo scrittore che più di ogni altro ha saputo portare avanti nelle sue opere un discorso tematico con coerenza e lucidità.
Visionario e allucinato, avvolto in un alone di tragico pessimismo che si portò dietro per tutta la vita, Dick è riuscito a rinnovare i temi e i canoni della fantascienza classica, concentrando l'interesse sui problemi psicologici dell'uomo e sulla sua alienazione dalla propria natura.


Di lui dice Stefano Benni:
Uno scrittore che entrò nel futuro americano dal buco temporale degli anni '60 e ne descrisse tutta la violenza, dando alcune ingenue e geniali istruzioni di fuga. E' bene dunque che si legga più Dick, ma è bene rispettare la sua unicità. Che non è quella di un giocoliere tossico dei linguaggi della fantascienza...

dolores
04-March-2012, 13:46
IL LIBRO DEL GIORNO 4 MARZO E': L'imperatore di Portugallia di Selma Lagerlof

Un romanzo sull'amore senza neanche un filo del sentimentalismo da quattro soldi di cui sono infarciti di solito i libri che trattano questo tema. Bellissimo!

http://www.itacalibri.it/System/12802/ISBN887091018_1.jpg

Dalla quarta di copertina:

L'imperatore di Portugallia è un romanzo sull'amore, la sua nostalgia, le sue proiezioni, la sua vera o apparente follia.
Dal momento in cui la piccola Klara Gulla viene al mondo, il cuore del padre Jan comincia a battere e il miracolo di quel battito, di quella tardiva scoperta di un'emozione mai provata, della felicità e della sofferenza che ne sono le immancabili compagne, trasformerà tutta la sua vita, dandole valore e significato. L'amore diventa la lente attraverso la quale vede la realtà e, quando questa è troppo squallida e amara, la trasfigura. Se la sua Klara Gulla, partita a cercar fortuna, non scrive e non torna, non è, come dicono voci maligne, perché è andata a finir male: il mistero che la circonda non può che nascondere un destino troppo straordinario per essere rivelato. Lontano, in una mitica Portugallia dove non esistono il male e la miseria, la figlia è diventata imperatrice. E Jan, il contadino di Skrolycka, nelle sperdute valli delle Askedalar, comincerà a vivere da imperatore, con la follia di chi, cieco all'apparenza delle cose, si fa veggente e, misurando con il metro dell'assoluto, varca i confini dell'umano per entrare nel meraviglioso.


Selma Lagerlof (1858-1940), premio Nobel nel 1909, prima donna eletta fra gli accademici di Svezia, è forse la scrittrice svedese più nota nel mondo. Legata alla tradizione orale della sua terra e a quella delle saghe, fonde realismo e leggenda, quotidiano e fantastico nell'arte del raccontare.

walt
04-March-2012, 20:37
Ciao Dolores, questo dev'essere proprio un bel libro....

daniela
05-March-2012, 16:30
Sirene - Laura Pugno . Einaudi

819


In un futuro imprecisato ma spaventosamente vicino, gli uomini hanno costruito rifugi sotto l'oceano per ripararsi dalla forza assassina della luce del sole. E negli abissi hanno scoperto una specie nuova, così favolosa e leggendaria da volerla subito imprigionare.

Le sirene sono feroci e bellissime donne del mare: hanno capelli azzurro vivo, capezzoli verdecupo, il muscolo della coda capace di spezzare in un istante la schiena del maschio.

Underwater. Una città costruita sotto l'oceano per sfuggire alla luce del sole, "dio maligno" che minaccia l'umanità con i suoi raggi.
Le sirene sono la nuova religione per alcuni, un segno della fine del mondo per altri, un cibo prelibato ed esotico - la richiestissima "carne di mare" - per la yakuza, che gestisce le riserve marine. Indomite e sinuose allo stato brado, in cattività le sirene si trasformano in placide, sonnolente bestie da monta.
Samuel è il sorvegliante delle vasche dove vengono allevate e nutrite, conosce il loro richiamo inudibile, ha imparato a memoria ogni dettaglio del loro corpo anfibio.
Un giorno si immerge nell'acqua, sceglie un esemplare e ....

tratto da http://www.laurapugno.it/sirene.asp

un piccolo libro, a mio parere eccellente.

walt
06-March-2012, 12:20
IL LIBRO DEL GIORNO 6 MARZO E' :" La coscienza di Zeno" di Italo svevo

Scritto all'indomani della prima guerra mondiale e pubblicato nel 1923, "La coscienza di Zeno" dev'essere considerata una pietra miliare della nostra cultura letteraria. Vi si narra la storia della vita di un uomo, Zeno Cosini, che "si crede un malato eccezionale di una malattia a percorso lungo", come dice lo stesso Svevo, cioè la storia della snervante lotta ingaggiata da Zeno con la sua coscienza. È l'ingresso prepotente della psicoanalisi nella letteratura

(da ibs recensione all'edizione Garzanti)
Sicuramente un libro non facilissimo da leggere, ma uno dei più grandi romanzi della nostra storia.
Ricordo di averne visto la trasposizione teatrale con un grandissimo e compianto Giulio Bosetti.

Sir Galahad
06-March-2012, 21:18
Anche un'etichetta può diventare un'opera d'arte.... Leggete un po' qua sotto:
http://www.al-cantara.it/news/un%E2%80%99etichetta-speciale-per-un-vino-speciale-%E2%80%9Co%E2%80%99-scuru-o%E2%80%99-scuru%E2%80%9D/

Proprio il caso di dire, invece di un libro al giorno, UN LITRO AL GIORNO!:lol:

dolores
13-March-2012, 18:10
IL LIBRO DEL GIORNO DEL 13 MARZO E': "Un piano semplice" di Scott Smith

http://i.ebayimg.com/11/!B1Fz(6!!mk~$(KGrHqR,!jgE)pby,5IuBMdCzIk19!~~_35.J PG

Un piccolo aereo privato si è schiantato, nessun passeggero è sopravvissuto e nessuno si è accorto dell'incidente. Lo scoprono, semisepolto dalla neve, Hank Mitchell, suo fratello Jacob e l'amico Lou. A bordo, oltre quattro milioni di dollari.
Per i tre uomini la prospettiva di una vita nuova è accecante. E allora elaborano il più semplice dei piani: tacere, nascondere la somma, per poi dividersela. Ma qualcosa non va, e la realtà diventa un incubo senza fine in cui si svelano i percorsi oscuri attraverso cui un uomo normale può trasformarsi nel più spietato degli assassini. Quando si supera il confine della morale, fin dove siamo disposti ad arrivare?

La citazione iniziale del libro, di Mary Wollstonecraft (confesso la mia ignoranza, non so chi sia), dice una sacrosanta verità: "Non vi è uomo che cerchi il male in quanto tale: lo confonde semplicemente con la felicità, con il bene cui egli anela". E la storia narrata nel libro è la rappresentazione di questa verità.

Un thriller che a me è piaciuto moltissimo: cupo, violento, al contempo lucido e pessimista.

dolores
15-March-2012, 14:03
IL LIBRO DEL GIORNO DEL 15 MARZO E': "L'uomo in fuga" di Stephen King

Dal risvolto di copertina:
Ben Richards è l'eroe disperato e carico di rabbia di questo thriller mozzafiato, un terrificante spaccato su un'America futuribile, tetra e senz'anima, tiranneggiata da una Rete tv cinica e corrotta che, come pezzo forte della propria programmazione, manda in scena seguitissimi giochi al massacro, concentrato di sadismo e atrocità, in cui i concorrenti lottano letteralmente per la vita tra il plauso degli spettatori. E' quindi nello spirito più cupo che Richards, vero outsider in una società spogliata di ogni barlume di umanità, si decide a partecipare alle selezioni unicamente per procurarsi il denaro necessario a curare la figlioletta malata.
Per intelligenza, forza fisica e "potenziale sovversivo", viene giudicato idoneo per lo show di massimo gradimento, l'Uomo in fuga. Si tratta di uno spietato tour de force in cui il protagonista, sguinzagliato per le strade, è braccato dai "Cacciatori" della Rete e da chiunque lo riconosca dopo aver assorbito dalla televisione le notizie, opportunamente falsificate, circa la sua pericolosità sociale. Il malcapitato intasca cento dollari per ogni ora di sopravvivenza che si guadagna, e se allo scadere dei trenta giorni di tempo concessigli è ancora vivo - nessuno c'è mai riuscito! - vince il primo premio, un miliardo di nuovi dollari.
Un incubo da cui il lettore si libererà soltanto con il catartico colpo di scena finale.

http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRwT7_ijO_Zc6nbCpPYTPsZQzxw6TnSS 1HoCTDnfmrWQEY1p3RAcw

Questo romanzo è stato portato sullo schermo con il titolo L'implacabile (protagonista Arnold Schwarzenegger), ma vi assicuro che il film non c'entra nulla con il romanzo (che è bellissimo), salvo che per l'idea della gara di sopravvivenza.
Secondo me uno dei romanzi più belli di King.

dolores
16-March-2012, 15:45
IL LIBRO DEL GIORNO DEL 16 MARZO E': "La vera storia del pirata Long John Silver" di Bjorn Larsson


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Dalla quarta di copertina:
Ci sono libri che danno pura gioia, facendo vibrare dentro di noi tutte le corde del nostro amore per la lettura: il racconto trascinante unito a temi che ci toccano nel profondo, la suspense e l'avventura e un sottile gioco letterario che stimola la nostra complicità, una documentata ricostruzione storica e il fascino di personaggi più grandi del reale, nati già immortali. E' quel che capita con il romanzo di Bjorn Larsson: ci ritroviamo adulti a leggere una storia di pirati con lo stesso gusto dell'infanzia, riscoprendo quella capacità di sognare che ci davano i porti affollati di vascelli, le taverne fumose, i tesori, gli arrembaggi, le tempeste improvvise e le insidie delle bonacce, come anche il semplice incanto del mare e la sfida libertaria di ribelli contro il cinismo dei potenti. In più con la sorpresa di vederci restituito, in tutta la sua ambigua attrazione e vitalità, uno dei personaggi che davano a quell'infanzia l'emozione della paura: chi racconta in prima persona è Long John Silver, il temibile pirata con una gamba sola dell'Isola del Tesoro, fatto sparire da Stevenson nel nulla per riapparirci ora vivo e ricco nel 1742 in Madagascar, intento a scrivere le sue memorie. E non è solo a quell'"epoi?" che ci veniva sempre da chiedere alla fine delle storie che risponde Larsson, è al prima, al durante, al dietro: com'era il mondo all'epoca della pirateria, i legami con il commercio ufficiale, la tratta degli schiavi, il contrabbando, le atroci condizioni dei marinai, i soprusi dei capitani, il codice egualitario dei pirati, le loro efferatezze e quelle contro cui si ribellavano, le motivazioni e le ingenuità dei grandi "gentiluomini di ventura". Ma è a un personaggio letterario che è affidato il compito di rivelare la "verità", un personaggio cosciente di esistere solo nelle parole, che dialoga in un pub di Londra con Defoe fornendogli notizie per la sua storia della pirateria, che risponde a Jim Hawkins dopo aver letto L'Isola del Tesoro, e che, in quel continuo gioco di rimandi, indaga sul rapporto tra realtà e invenzione, sete di vivere e bisogno di immortalità, solitudine e libertà, con la consapevolezza che non esiste altra vera vita di quella che raccontiamo a noi stessi.

Explicit:

Da consegnare personalmente a Jim Hawkins


Jim,
ti affido queste pagine. Sono, per così dire, il mio diario di bordo. Nei miei ultimi giorni mi sono divertito a ricordare, come fanno i vecchi, e a scrivere cos'è stato essere John Silver. Se ho un ultimo desiderio prima di morire, Jim, è che tu legga queste pagine. So di non essere stato un chierichetto ai tuoi occhi, ma dopo tutto sono stato una specie di essere umano e un buon compagno di bordo. Ti ho salvato la vita, lo ricorderai bene. Non ti chiedo, in cambio, di salvare la mia com'è raccontata in queste pagine. Ma ti chiedo di non porre fine alla sola esistenza che John Silver abbia mai avuto. Mettilo al sicuro. Un giorno, forse, qualcuno avrà bisogno di sapere che è davvero esistito e che, dopo tutto, era una specie di essere umano. In tal caso, non sarà vissuto invano, come tanti altri, che non sono serviti a nulla. Questo è il mio ultimo desiderio.


John Silver

dolores
21-March-2012, 12:39
IL LIBRO DEL GIORNO DEL 21 MARZO E': "A sangue freddo" di Truman Capote.

http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRo-g3-wC-Sv4JwGkSzHF1FI70XrAGd3MyoNZBdM5JW6XreiqbM

16 novembre 1959: lo scrittore Truman Capote apre il New York Times e legge un piccolo articolo: Ucciso contadino e la sua famiglia (Halcomb, Kansas). Oggi un facoltoso coltivatore di grano, sua moglie e due dei loro figli sono stati trovati morti nella loro casa. Dopo essere stati legati e imbavagliati, i poveretti sono stati uccisi a colpi di carabina. E’ l’inizio di una delle avventure più eccitanti e dolorose della letteratura americana che, dopo anni, culminerà nella pubblicazione di “In Cold Blood” (A sangue freddo).

Descrizione IBS:
Pubblicato nel 1966, "A sangue freddo" suscitò una serie di polemiche di carattere letterario ed etico-sociale. L'autore venne accusato, tra l'altro, di voyerismo cinico, per aver voluto registrare "oggettivamente" un fatto di cronaca nera, anzi di violenza gratuita, avvenuta nel cuore del Middle West agricolo: lo sterminio brutale di una famiglia da parte di due psicopatici. Nel libro, la visione puntuale delle dinamiche della vicenda, ottenuta grazie all'assidua frequentazione dei due colpevoli, giustiziati dopo un processo durato sei anni, è filtrata e riscattata attraverso una sapiente rielaborazione stilistica.

Un capolavoro imperdibile.

walt
23-March-2012, 11:53
IL LIBRO DEL GIORNO 23 MARZO E': "Narciso e Boccadoro" Di Hermann Hesse

Nel Medioevo leggendario del cattolicesimo monastico si snoda la storia dell'amicizia fra il dotto e ascetico Narciso, destinato a una brillante carriera religiosa al riparo dalle insidie del mondo e della storia, e Boccadoro, l'artista geniale e vagabondo, tentato dall'infinita ricchezza della vita e segretamente innamorato anche della sua caducità. Ripercorrendo una delle epoche storiche che più gli sono congeniali, Hermann Hesse riflette sul tema, centrale nella sua poetica, del contrasto fra natura e spirito, fra eros e logos, fra arte e ascesi, alla ricerca di una loro possibile integrazione. "Narciso e Boccadoro" pone così al lettore - in un'accattivante, limpida fusione di favola simbolica e romanzo picaresco - i grandi, inquietanti interrogativi sulla condizione dell'uomo contemporaneo.

(Ibs ed. Mondadori)

Chi ha letto ed amato "Siddharta" non può non leggere anche quest'altra opera di Hesse, forse risulteranno un po' pesanti le prime pagine, ma si viene ampiamente ripagati dalla seconda parte

dolores
26-March-2012, 13:35
IL LIBRO DEL GIORNO 26 MARZO E' "Giustizia" di Friedrich Durrenmatt:

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Dal risvolto di copertina:
Tutta giocata di sponda è la partita di biliardo (umano) che innerva questo geniale romanzo giallo, o meglio "antipoliziesco", giacché sin dall'inizio ci esibisce l'assassino. La prima palla a finire in buca, per un colpo à la bande, è la testa calva del professor Winter: questo esimio germanista, centrato dai proiettili dello squisito consigliere cantonale Kohler, cade con la faccia nel piatto di tournedos Rossini che stava assaporando nel ristorante Du théatre. E a una a una rotoleranno in buca le altre palle - uno stolido playboy, una squillo d'alto bordo, due protettori dai pericolosi ombrelli, una perfida nana e le sue guardie del corpo -, delineando così un autentico rompicapo: "Il comandante era disperato ... Un omicidio senza motivo per lui non era un delitto contro la morale, bensì contro la logica".
D'altro canto Kohler in galera è l'uomo più felice del mondo: trova giusta la pena, meravigliosi i carcerieri, e intreccia serafico ceste di vimini. Ha un unico desiderio: che l'avvocato Spat, squattrinato difensore di prostitute, si dedichi finalmente a un'impresa seria (ma a lui sembrerà pazzesca) e riesamini il caso muovendo dall'ipotesi che a premere il grilletto non sia stato lui: "Deve montare una finzione, null'altro ... spesso la notte ... mi chiedo su come apparirebbe la realtà se l'omicida non fossi io ma un altro. Chi sarebbe quest'altro?".
Accettata la sfida, Spat precipiterà in un vortice, in una paradossale commedia umana e filosofica che tiene tutti - lettori inclusi - con il fiato sospeso: perché mai dietro le sbarre Kohler è tanto ilare? E perché ha fatto fuori Winter? Comunque stiano le cose, questo "giallo" - tra i più spiazzanti che sia dato leggere - è una festa della suspense, del grottesco più rutilante e della più sapida teatralità, e insieme un romanzo sull'impossibilità della giustizia.


Una lettura piacevole, ma anche un ottimo spunto di riflessione su un tema attuale e spinoso.

daniela
30-March-2012, 22:43
Revolutionary Road di Richard Yates

"È il 1955; i Wheeler sono una coppia middle class dei sobborghi benestanti di New York, che coltiva il proprio anticonformismo con velleità ingenua, quasi ignara della sua stessa ipocrisia: la loro esistenza scorre fra il treno dei pendolari, le cenette alcoliche con i vicini, le recite della filodrammatica locale, ma Frank e April si sentono destinati a una vita creativa e di successo, possibilmente in Europa. Nella storia della giovane famiglia in apparenza felice la tensione è nascosta ma crescente, il lieto fine impossibile, e l'inevitabile esplosione arriva con una potenza da dramma shakespeariano." tratto da Ibs


900



Ho finito di leggerlo poco fa, e lo consiglio.
E' attuale, trasmette molto bene il disagio di vivere in una famiglia apparentemente felice. Mi stupisce che sia stato scritto più di 50 anni fa.

Rosy
13-April-2012, 15:59
IL LIBRO DEL GIORNO 13 APRILE è SESSANTA RACCONTI, di Dino Buzzati.

Pubblicato nel 1958 e vincitore del premio Strega, contiene, secondo il mio gusto, i più bei racconti che io abbia mai letto.
( e pensare che non amo i racconti!)
Sono quasi tutte storie brevi, scritte con stlie asciutto, senza sbavature.
Di contenuto surreale, spesso quasi onirico, sono inquietanti- specie alcuni - ma incalzano il lettore, non lo lasciano smettere di leggere!
Alcuni di questi racconti sono diventati particolamente famosi; cito solamente SETTE PIANI, l'angosciosa storia dell'uomo che entra in ospedale per nulla, e non ne esce che morto, salendo un piano dopo l'altro, inesorabilmente( ad ogni piano corrispondeva maggiore gravità).

Ne potrei citare moltissimi altri: si va dalla fantascienza, all'horror, alle stranezze, alla paura; è tutto da scoprire...
Un Buzzati superbo ed imperdibile.

Rosy
:-P
:-P

walt
15-April-2012, 11:53
IL LIBRO DEL GIORNO 15 APRILE E' "LA CADUTA DEI GIGANTI" DI KEN FOLLETT


destini di cinque famiglie si intrecciano inesorabilmente attraverso due continenti sullo sfondo dei drammatici eventi scatenati dallo scoppio della Prima guerra mondiale e dalla Rivoluzione russa. Tutto ha inizio nel 1911, il giorno dell'incoronazione di Giorgio V nell'abbazia di Westminster a Londra. Quello stesso 22 giugno ad Aberowen, in Galles, Billy Williams compie tredici anni e inizia a lavorare in miniera. La sua vita sembrerebbe segnata. Amore e inimicizia legano la sua famiglia agli aristocratici Fitzherbert, proprietari della miniera e tra le famiglie più ricche d'Inghilterra. Lady Maud Fitzherbert, appassionata e battagliera sostenitrice del diritto di voto alle donne, si innamora dell'affascinante Walter von Ulrich, spia tedesca all'ambasciata di Londra. Le loro strade incrociano quella di Gus Dewar, giovane assistente del presidente americano Wilson. Ed è proprio in America che due orfani russi, i fratelli Grigorij e Lev Peskov, progettano di emigrare, ostacolati però dallo scoppio della guerra e della rivoluzione. Dalle miniere di carbone ai candelabri scintillanti di palazzi sontuosi, dai corridoi della politica alle alcove dei potenti, da Washington a San Pietroburgo, da Londra a Parigi il racconto si muove incessantemente fra drammi nascosti e intrighi internazionali. Ne sono protagonisti ricchi aristocratici, poveri ambiziosi, donne coraggiose e volitive e sopra tutto e tutti le conseguenze della guerra per chi la fa e per chi resta a casa.

(www.ibs.it)

lontano dalle mie solite letture mi era stato regalato a natale 2010, un po' impaurito dalla mole, un po' dal genere, è rimasto sullo scaffale fino a 15 giorni fa, poi mi sono fatto coraggio e ne ho iniziato la lettura, l'ho trovato inizialmente un po' noioso quando descrive la vita dei vari protagonisti prima dello scoppio della prima guerra mondiale, ma in seguito molto molto scorrevole.

walt
22-April-2012, 12:06
IL LIBRO DEL GIORNO 22 APRILE E' "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino" di Christiane F .


Berlino, anni Settanta, quartiere dormitorio di Gropiusstadt. Christiane F. ha dodici anni, un padre violento e una madre spesso fuori casa. Inizia a fumare hashish e a prendere Lsd, efedrina e mandrax. A quattordici anni per la prima volta si fa di eroina e comincia a prostituirsi. È l'inizio di una discesa nel gorgo della droga da cui risalirà faticosamente dopo due anni. La sua storia, raccontata ai due giornalisti del settimanale "Stern" Kai Hermann e Horst Rieck, è diventata un caso esemplare, una denuncia dell'indifferenza della nostra società verso un dramma sempre attuale. Una testimonianza cruda, la fotografia di un'epoca
(ibs ed. Bur )

Per chi come come me è maggiorenne da qualche anno un must dell'epoca, forse uno dei primissimi libri che mi feci regalare,tragicamente reale e vicino alla mia generazione, credo che possa essere considerato, purtroppo, attuale sempre, sono cambiate le tossicodipendenze, sono meno evidenti, ma non per questo meno pericolose.

Patrizia
22-April-2012, 16:02
Anche per me un libro che ha contribuito alla mia iniziazione alla lettura. Molto realistico, crudo e angosciante, lascia il segno.

Consigliato.

Tregenda
22-April-2012, 20:05
Aggiungo "esaltante". Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino io l'ho letto un bel po' di anni fa, ma ancora conservo vivissimo il ricordo dell'esaltazione bruciante con cui l'ho divorato. E' una folle corsa verso il baratro, ma quanto fuoco divampa da quelle pagine. Una storia di morte piena di vita, uno dei miei libri del cuore.
E nessun volto meglio di quello favoloso di Natja Brunckhorst avrebbe potuto incarnare Christiane Vera Felscherinow nella versione cinematografica.

http://www.movieondemand.it/images/film/locandine/scheda_317.jpg

Cecilia (Teresa)
22-April-2012, 20:10
Nonostante siano passati tanti anni da quando lo lessi, ho ancora un vivido ricordo di questo libro, che mi aveva atterrita per i racconti molto forti di vite giovani e già sull'orlo del baratro. Senza futuro e senza obiettivi..
Non so se riuscirei a vedere il film..:?

walt
22-April-2012, 20:37
Guarda assolutamente il film, uno dei rarissimi casi dove la trasposizione cinematografica è di pari valore del libro, in più è impreunziosita dalla splendida colonna sonora di David Bowie ( ne conservo una copia in vinile. Splendida!!!!!! )

Cecilia (Teresa)
22-April-2012, 20:52
Grazie del suggerimento, walt. Se dovessi cambiare idea, ti avviso sicuramente!

walt
22-April-2012, 21:08
sicuramente il film ha il potere di aumentare l'intensità del racconto, ma pure l'angoscia si moltiplica, eppoi per uno come me che si irrigidisce alla vista di una siringa.........

daniela
22-April-2012, 22:43
Anche per me è uno dei pochi casi in cui il film mantiene la stessa drammatica intensità del libro.
Sconvolgente il libro, sconvolgente il film, anche a distanza di tanti anni l'impatto per me è sempre molto forte.

walt
22-April-2012, 23:12
la corsa nella metropolitana con il sottofondo di "Heroes"......

Tregenda
23-April-2012, 00:08
We can be heroes just for one day...


http://www.youtube.com/watch?v=2WNC6ltZe0I

Mauro
23-April-2012, 12:52
Per me è stato sicuramente un libro di formazione, non direi educativo perché per assistere a certe scene nella Milano degli anni '70/'80 non c'era granchè bisogno di andare al cinema (e purtroppo non solo nelle zone più periferiche e degradate).
L'ho riletto almeno un paio di volte ma credo che non avrei difficoltà a rileggerlo ancora e credo che manterrebbe intatto tutto il suo potenziale narrativo anche a distanza di tanti anni.

Tregenda
23-April-2012, 21:30
Volevo precisare che quello che ho trovato esaltante non sono - ovviamente - le "spade", unico aspetto messo in risalto dal film. Nel fim si perdono necessariamente tutte le riflessioni di Christiane sulla vita, sulla società. Lei che leggeva L'arte di amare di Fromm... Lei e tutta la sua consapevolezza, i suoi sogni... E la sua insofferenza.
La sentenza la definì una ragazza "con un'intelligenza superiore alla media". Grande Christiane.
So che bisognerebbe dire "Non riesco proprio a capire...", ma io, pur non avendo mai fumato neppure uno spinello in vita mia, capisco, eccome.

dolores
07-May-2012, 18:22
Il LIBRO DEL GIORNO del 7 maggio 2012 è "Pinocchio.2112" di Silvio Donà (Leone Editore)

Oggi vi presento il libro di uno sconosciuto scrittore italiano, che ho conosciuto su aNobii (sia il libro che lo scrittore :lol:), che mi è piaciuto davvero molto.

https://encrypted-tbn3.google.com/images?q=tbn:ANd9GcSbW3JzNUXPc84JMX08RCyCMCEk77CGt tRKrMw6csrO44TLdJYh


"Quando ho quei libri tra le mani io sono fuori. Sono libero. Sono vivo".

Un cataclisma, non si sa di che natura, ha costretto l'umanità a cercare rifugio sotto terra, mille metri sotto terra: "Né buio né luminoso: incerto. La luce artificiale, in molti quartieri insufficiente, viene convogliata dalla superficie e immagazzinata in pannelli che la rilasciano con intensità costante nelle ventiquattr'ore, per illuminare la rete sconfinata di cunicoli e sale che compongono questa città sotterranea da topi di taglia forte. (...) Qui non c'è differenza tra notte e giorno. Forse c'è ancora all'esterno, sulla crosta terrestre, ma nessuno può sopravvivere abbastanza a lungo là fuori per tornare a raccontarlo".La storia è raccontata in prima persona dal protagonista - Angelo - che cerca di sopravvivere, ma con il passare degli anni la speranza e il desiderio di vita si fanno sempre più flebili in lui. Violenza, droga, alcol sono i suoi compagni abituali in questo inferno in cui vige la legge del più forte.
"Io procuro gli oggetti più assurdi che si possano desiderare in un mondo in cui il vizio è regola e l'eccesso non è punito, in cui chi ha la forza può tutto e chi è debole non ha che se stesso da vendere. E se non vale molto agli occhi di nessuno, allora può solo fuggire e subire. O scegliere di smettere di soffrire. E morire. (...) Io, infatti, procuro il passato".Angelo è un cercatore di libri, merce rara, unica memoria del mondo come era, e proprio la sua fama di cercatore infallibile lo porterà a scoprire la verità sul mondo che lo circonda.
L'incontro con un bambino e l'amore per una donna gli ridaranno la voglia di vivere e la capacità di fare scelte coraggiose.

Questo libro mi è piaciuto molto: il protagonista è affascinante (bellissima la descrizione del suo desiderio di paternità) e la storia è appassionante dall'inizio alla fine (anche se a un certo punto si intuisce quale sarà l'epilogo).

dolores
08-June-2012, 00:09
Il libro di oggi, venerdì 8 giugno è: Libero chi legge di Fernanda Pivano.


Segnalo in questa rubrica un libro che non ho ancora letto, ma che mi ha incuriosito e penso possa interessare a molti. L'ho trovato nella libreria di una mia amica su aNobii. Io l'ho ordinato su IBS e mi arriverà a giorni. :D

https://encrypted-tbn1.google.com/images?q=tbn:ANd9GcT4OlpRz31StC53igAOiEtQR8oWL8RIg tF_uwTISyeV5xbtzi3r

Ecco la descrizione del libro:

Herman Melville, Edgar Lee Masters, Jack Kerouac, Ernest Hemingway, Charles Bukowski, J.D. Salinger. Ma anche Raymond Carver, John Fante, Kurt Vonnegut. Fino a Philip Roth, Chuck Palahniuk, Don DeLillo, Bret Easton Ellis, David Foster Wallace, Jonathan Safran Foer... Questo è un libro sulla libertà, la libertà che si conquista attraverso la lettura. E questi sono i suoi alfieri disarmati, i suoi profanissimi santi protettori. Questo è un libro sui libri, un'ultima lezione di Fernanda Pivano a tutte le nuove generazioni, un testamento di speranza proiettato verso il futuro. È la biblioteca ideale della Nanda, i cento titoli che i ragazzi di tutte le età dovrebbero leggere per scoprire, godere, crescere, ognuno descritto da una scheda introduttiva. In alcuni casi sono riprodotti gli originali (e inediti) giudizi di lettura.
Era il 1957 quando Fernanda Pivano, giovane come è sempre stata, in un giudizio di lettura caldeggiò con forza e passione la pubblicazione di "On the Road", scritto da un allora sconosciuto Jack Kerouac. Da allora la mitica Nanda non ha mai smesso di combattere per promuovere tutto quello che sapeva di nuovo, di libero, di rivoluzionario, per contagiare tutti con la sua passione. Con un progetto sempre chiaro in testa, che questo libro riassume e realizza: "Tutti i miei testi sono soltanto lettere d'amore; se scuotono dall'indifferenza qualcuno e lo inducono a interessarsi ad almeno uno dei libri descritti e al loro autore hanno raggiunto il loro scopo".

Indigowitch
08-June-2012, 10:21
Interessante! La metà degli autori citati dalla Pivano sono tra quelli che apprezzo di più.
Mi è venuta voglia di leggerlo.:)

dolores
08-June-2012, 14:31
Interessante! La metà degli autori citati dalla Pivano sono tra quelli che apprezzo di più.
Mi è venuta voglia di leggerlo.:)

Esattamente la stessa mia curiosità :)

daniela
11-June-2012, 23:18
Libertà di Jonathan Franzen

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“Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”, recita l’indimenticabile incipit di Anna Karenina di Tolstoj, autore che Franzen ha particolarmente a cuore. Come ne Le correzioni, anche Libertà è la storia di una famiglia della borghesia urbana americana negli anni 2000, lungo il cammino dallo splendore dell’ascesa fino all’inevitabile e inarrestabile declino.
Walter e Patty Berglund sono una giovane coppia apparentemente felice e arrivano a Ramsey Hill come i giovani pionieri di una nuova borghesia urbana. Sono colti, educati, progressisti, benestanti e adeguatamente simpatici. Entrambi provengono da famiglie nevrotiche e complicate, e fuggono da adolescenze difficili e tormentate. Ramsey Hill rappresenta per loro una frontiera da colonizzare e la possibilità di rinnovare il mito dell'America come terra di libertà, “dove un figlio poteva ancora sentirsi speciale”.

Una riflessione sulla libertà e sulle cose cui siamo disposti a rinunciare per essa, sull'ambiguità di un diritto che a volte si fonda sulla sopraffazione dell'altro, sulle catene che ci imprigionano e su quelle che in realtà ci rendono più liberi. Ma questo è anche un romanzo sul matrimonio, su ciò che ci lega a un'altra persona, e sulla politica, che è ciò che ci lega a tutti gli uomini. Sul desiderio e il risentimento, sull'invidia che fonda le amicizie, sul conformismo della società di massa e sulle aspettative deluse: tutte cose che, a ben vedere, sono modi diversi di pensare la libertà.

(commenti tratti dal web)

setaab
14-September-2012, 20:20
Il libro della Pivano deve esser davvero interessante, ho incontrato alcuni degli autori citati durante le ricerche per la mia tesi di laurea... sono curiosa, lo prenderò!!!!

walt
08-December-2012, 14:00
Il LIBRO DEL 8 DICEMBRE "NOTRE DAME DE PARIS" DI VICTOR HUGO

Riconosco essere un post molto lungo, ma chi non conosce l'opera vale la pena la legga, è molto precisa, magari invoglierà qualcuno allla lettura di questo bellissimo romanzo


Una tribù di zingari (della quale fa parte Esmeralda) si è stabilita nella periferia di Parigi occupando un territorio preciso chiamato La Corte dei Miracoli. I gitani incantano la popolazione del luogo con trucchi e magie cercando contemporaneamente di guadagnarsi da vivere, spesso derubando o raggirando la gente.
Quasimodo, un giovane uomo deforme e di mostruosa bruttezza suona le campane della cattedrale di Notre Dame. Nonostante tutti provino disgusto e paura nei suoi confronti, Quasimodo (più comunemente detto Il gobbo di Notre Dame) è di animo buono ma non lo manifesta. È triste per il fatto di essere diventato sordo a causa della continua esposizione al suono delle campane. La sua sordità e l'assenza di persone con cui parlare lo rendono anche muto. Solamente il suo "padrone", l' arcidiacono Claude Frollo, comunica con lui tramite un linguaggio a gesti. Frollo lo aveva salvato da bambino, quando, abbandonato dai genitori per il suo aspetto deforme, era stato portato in chiesa per essere venduto, o nel peggiore dei casi, ucciso.
Frollo si invaghisce della zingara Esmeralda, che è solita danzare tra le vie di Parigi, in particolare davanti alla grande cattedrale. A causa della sua posizione religiosa e dei suoi princìpi morali che lo portano a detestare profondamente tutti i gitani, Frollo non può manifestare i suoi sentimenti e, per questo motivo, decide di rapire la fanciulla con l'aiuto di Quasimodo. I suoi piani tuttavia vanno a monte perché il capitano delle guardie di Parigi, Phoebus de Châteaupers, li coglie sul misfatto, salvando così la ragazza. Quest'ultima si innamora perdutamente del suo cavaliere.
Quasimodo viene invece fustigato ed Esmeralda è l'unica che provi pietà per lui e che lo disseti durante l'esecuzione. Quasimodo se ne innamora perdutamente.
In seguito al "salvataggio" della piccola zingara, il capitano Phoebus la nota fra canti e balli gitani nelle piazze di Parigi e riesce a strapparle un incontro serale. Phoebus, che appariva dapprima eroico e galante, si rivela semplicemente un uomo in cerca di dolce compagnia e privo di sentimenti. Dà infatti appuntamento alla ragazza in una squallida camera affittata ad ore e la seduce. Esmeralda, dapprima insicura ed impaurita, credendolo innamorato di lei, sta per cedere al volere dell'uomo per paura di perderlo.
In quel momento però entra in scena Frollo che si era prima inoltrato nella stanza con Phoebus stesso, dopo averlo pregato di poter assistere al suo incontro con la ragazza. L'Arcidiacono, nascosto dentro l'armadio, non riesce a trattenere la sua immensa gelosia dovuta alla passione per la zingara, esce all'improvviso dal suo nascondiglio pugnalando alle spalle il capitano e si getta dalla finestra lasciando la giovane da sola con il corpo privo di sensi di Phoebus.
In una situazione del genere la colpa va certo alla ragazza che viene definita un'assassina. A questa accusa si aggiunge quella di stregoneria dovuta alla testimonianza della padrona dell'alberghetto in cui si era svolta la vicenda, che afferma di aver visto entrare tre persone in quella stanza e non due. Lo scomparso (Frollo), dato anche il suo aspetto molto sinistro, viene creduto il demonio e lei la sua aiutante.
La zingara viene imprigionata ed interrogata, ma lei, convinta che il suo Phoebus sia morto, non dice niente se non qualche vaneggiamento sul suo profondo amore per il cavaliere. Si arriva dunque al punto della tortura e qui Esmeralda in preda alla disperazione confessa di aver assassinato l'uomo e di aver aiutato il demonio.
Nelle segrete della prigione Frollo la va a trovare offrendole un accordo: se Esmeralda gli si concederà egli le salverà la vita. Esmeralda, apprendendo che è Frollo ad aver tentato di uccidere Phoebus rifiuta sdegnata. Viene condannata all'impiccagione. Tuttavia quando la processione che dovrebbe portarla alla forca passa davanti alla cattedrale di Notre Dame, Quasimodo la rapisce e la porta in chiesa dove gode del diritto d'asilo.
Davanti alla chiesa si raduna una grande folla di zingari che chiede la grazia per la zingara. Tuttavia sia Quasimodo che il re (Luigi XI), fraintendono le richieste della folla, credono che essa chieda l'esecuzione. Il primo lancia pietre e sassi e il secondo invia i gendarmi per sedare la rivolta e giustiziare la "strega". Avutane notizia, Frollo, senza svelare la sua identità, la fa uscire da una porta sul retro e la fa navigare lungo la Senna. Li si svela e le rinnova le sue profferte. Esmeralda rifiuta ancora e Frollo furioso la consegna ai gendarmi. Nella fuga Esmeralda, mantenuta la sua purezza, ritrova la madre perduta nella reclusa della Tour Rouland che tanto l'odiava quando la vedeva danzare: ella odiava gli zingari in quanto gli avevano portato via anni addietro la sua bambina, non sapendo che la bella danzatrice era proprio la sua figlia perduta. Da questa inaspettata scoperta tenta di proteggerla, invano, dal suo tragico destino. Esmeralda viene impiccata, la madre tenta di impedire l'accaduto e perde la vita anche lei. Frollo assiste all'esecuzione da una delle torri della cattedrale provando un piacere sadico. Quasimodo in preda alla rabbia scaraventa Frollo dalla torre, uccidendolo. Phoebus, totalmente disinteressato alla vicenda e senza alcun senso di colpa, si sposa con Fleur-de-Lys, una ricca ragazza di città.
Esmeralda, in seguito all'impiccagione, viene portata in una sorta di cimitero e Quasimodo, innamorato, si lascia morire accanto al suo corpo senza vita. La scena (denominata significativamente "Il matrimonio di Quasimodo") è forte e ci viene presentata con queste parole dall'autore:
« Trovarono tra tutte quelle orribili carcasse due scheletri, uno dei quali abbracciava singolarmente l'altro. Uno di quegli scheletri, che era quello di una donna, era ancora coperto di qualche lembo di una veste di una stoffa che era stata bianca, ed era visibile attorno al suo collo una collana di adrézarach con un sacchettino di seta, ornato da perline verdi, che era aperto e vuoto. Quegli oggetti erano di così poco valore che di certo il boia non li aveva voluti. L'altro, abbracciava stretto questo, era lo scheletro di un uomo. Notarono che aveva la colonna vertebrale deviata, la testa incassata tra le scapole e una gamba più corta dell'altra. D'altronde non aveva alcuna vertebra cervicale rotta ed era evidente che non fosse stato impiccato. L'uomo al quale era appartenuto era quindi giunto lì, e lì era morto. Quando fecero per staccarlo dallo scheletro che abbracciava, cadde in polvere. »

(wikipedia)

walt
09-December-2012, 16:58
IL LIBRO DEL 9 DICEMBRE 2012 E': "Il medaglione di Tristan da cunha" di Marco Fezzardi

Oggi voglio proporvi il libro di un amico, a chi non conoscesse la storia e l'esistenza dell'isola di Tristan da Cunha, immagino quasi tutti, li invito a cercarla su internet, una storia sicuramente affascinante, ed una realtà incredibile ai giorni nostri.




Nell'ottobre 1892, sulle ostili coste di Tristan da Cunha, un'isola sperduta nel mezzo dell'Oceano Atlantico, più o meno a metà strada tra la Terra del Fuoco e Città del Capo, naufraga il brigantino a palo Italia. Quando, dopo oltre un anno, si presenta l'occasione del rimpatrio, due dei sedici uomini componenti l'equipaggio, entrambi camoglini, decidono di restare e di unirsi definitivamente alla piccola ed ostinata comunità di balenieri e naufraghi che popola l'isola. Ma Tristan da Cunha è l'isola dell'anomalia, il luogo dove il senso delle cose non coincide esattamente con quello del mondo. Un geometra e un professore di storia, già protagonisti dell'intrico raccontato ne "La Pietra dei Fieschi", si trovano, loro malgrado, coinvolti in un'originale ricerca di un medaglione le cui origini sono strettamente legate ai misteri dell'isola e al naufragio del brigantino Italia. Tra Genova, Camogli e Tristan da Cunha, l'improvvisata coppia di investigatori tenterà di rintracciare il prezioso monile.

(da ibs)

walt
22-December-2012, 10:50
IL LIBRO DEL GIORNO 22 DICEMBRE E' "CENT'ANNI DI SOLITUDINE" DI García Márquez Gabriel




E' la storia centenaria della famiglia Buendia e della città di Macondo. In un intreccio di vicende favolose, secondo il disegno premonitorio tracciato nelle pergamene di un indovino, Melquiades, si compie il destino della città dal momento della sua fondazione alla sua momentanea e disordinata fortuna, quando i nordamericani vi impiantarono una piantagione di banane, fino alla sua rovina e definitiva decadenza. La parabola della famiglia segue la parabola di solitudine e di sconfitta che sta scritta nel destino di Macondo, facendo perno sulle 23 guerre civili promosse e tutte perdute dal colonnello Aureliano, padre di 17 figli illeggittimi e descrivendo in una successione paradossale le vicende e le morti dei vari Buendia.

Da ibs

kaipirissima
22-December-2012, 14:13
Questo è uno di quei libri in cui alla fine ho pianto.

walt
22-December-2012, 15:11
l'ho letto tantissimi anni fa e ho avuto sentimenti contrastanti,

kaipirissima
22-December-2012, 15:37
A me l'inizio piace tantissimo. Poi mi sono un po' annoiata nella parte della guerra civile, per poi riprendermi. Anch'io l'ho letto, credo, vent'anni fa. Forse dovrei riprenderlo in mano. Ma ci sono così tanti libri che non ho letto...

walt
23-December-2012, 11:19
IL LIBRO DEL GIORNO 23 dicembre 2012 E' " RACCONTI DI NATALE " di Charles Dickens

I racconti pubblicati in questa raccolta uscirono in un unico volume nel 1852. L'intento di Dickens era di scrivere delle fiabe per grandi e piccini in grado di suscitare sentimenti d'amore e tolleranza verso il prossimo e di risvegliare la coscienza sociale di una società sonnecchiante e sazia come quella vittoriana. Solo tre di questi "Racconti di Natale" sono ambientati nel giorno più gioioso dell'anno, ma tutti hanno come comune denominatore l'immagine della famiglia raccolta intorno al focolare domestico, emblema stesso della Londra del tempo e desiderio di tutti i personaggi dickensiani. Come spiega Stefan Zweig nel saggio introduttivo, in Dickens non dobbiamo ricercare il sublime o il meraviglioso, ma la semplicità delle cose umili e del vivere quotidiano: una modesta rendita, una buona moglie, una dozzina di figlioli, una casa accogliente e un po' di felicità. Come bambini di fronte a una vetrina scintillante di luci e piena di dolciumi non riusciamo a distogliere lo sguardo dalla pagina di Dickens, che ci cattura e ci commuove con il suo linguaggio semplice ma carico di magia.

da ibs

Non l'ho letto personalmente ma mi sembrava adeguato al periodo

Elvira Coot
23-December-2012, 16:13
IL LIBRO DEL GIORNO 23 dicembre 2012 E' " RACCONTI DI NATALE " di Charles Dickens

Lo devo leggere. Inderogabilmente.

walt
24-December-2012, 01:37
ovviamente nella notte di Natale :D

walt
24-December-2012, 13:08
IL LIBRO DEL GIORNO 24 dicembre 2012 E' "Le feste di Natale-di Dostoevskij Fëdor"



In questo libro la grande arte di Dostoevskij di raccontare la psicologia umana propone il racconto, quasi un diario, delle festività natalizie vissute in un carcere russo: "E finalmente chissà quanti ricordi dovevano muoversi nell'animo di quei detenuti all'avvicinarsi di un tal giorno!", perché "i giorni delle grandi feste raramente si cancellano dalla memoria della gente del popolo". Attese e disillusioni, sentimenti e tensioni si fondono in queste pagine in cui si specchiano luci e ombre di ogni uomo.

Da ibs

walt
29-December-2012, 14:54
IL LIBRO DEL GIORNO 29 dicembre 2012 è "IL DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE" di Francesco Guccini

Una volta, c'era la banana: non il frutto amato dai bambini, bensì l'acconciatura arrotolata che proprio i bimbi subivano e detestavano ma che veniva considerata imprescindibile dai loro genitori. I quali, per bere un buon espresso, dovevano entrare al bar e chiedere un "caffè caffè", altrimenti si sarebbero trovati a sorbire un caffè d'orzo. Una volta, per scrivere, non c'erano sms o e-mail, ma si doveva dichiarare guerra ai pennini e uscire da scuola imbrattati d'inchiostro da capo a piedi. Una volta, si poteva andare dal tabacchino, comprare una sigaretta - una sola - e fumarsela dove meglio pareva: non c'erano divieti, e i non fumatori erano una gran brutta razza. Una volta, i bambini non cambiavano guardaroba a ogni stagione, andavano in giro con le braghe corte anche d'inverno e - per assurdo contrappasso - col costume di lana d'estate. Una volta, la Playstation non c'era, si giocava tutto il giorno per strada e forse ci si divertiva anche di più. Una volta, al cinema pioveva... Con un poco di nostalgia, ma soprattutto con la poesia e l'ironia della sua prosa, Francesco Guccini posa il suo sguardo sornione su oggetti, situazioni, emozioni di un passato che è di ciascuno di noi, ma che rischia di andare perduto, sepolto nella soffitta del tempo insieme al telefono di bachelite e alla pompetta del Flit. Un viaggio nella vita di ieri che si legge come un romanzo: per scoprire che l'archeologia "vicina" di noi stessi ci commuove, ci diverte, parla di come siamo diventati.

Da http://www.ibs.it
a
Un libro per chi ha già passato gli anta, con la solita malinconica ironia del professore di Pavana

Elvira Coot
29-December-2012, 15:10
IL LIBRO DEL GIORNO 29 dicembre 2012 è "IL DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE" di Francesco Guccini

Grande Guccini!

walt
29-December-2012, 22:41
me lo consegnerà Babbo Natale in ritardo :D che bello l'ultimo cd......peccato che sia davvero l'ultimo

Rosy
30-December-2012, 00:18
me lo consegnerà Babbo Natale in ritardo :D che bello l'ultimo cd......peccato che sia davvero l'ultimo Bello bello bello!lo avete sentito a Che tempo che fa?
ciao

walt
30-December-2012, 01:05
no non l'ho sentito non ho un bel rapporto conla tv

walt
02-January-2013, 12:57
IL LIBRO DEL GIORNO 2 Gennaio 2013 è "FAI BEI SOGNI" di Massimo Gramellini

"Fai bei sogni" è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. "Fai bei sogni" è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. "Fai bei sogni" è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.

http://www.ibs.it/code/9788830429154/gramellini-massimo/fai-bei-sogni.html

un libro diverso dalle mie solite letture, ma, visto che gira per casa prima o dopo sicuramente lo leggerò

Rosy
02-January-2013, 15:05
l'ho letto tantissimi anni fa e ho avuto sentimenti contrastanti,
A me era piaciuto moltissimo, pur essendo in fondo una favola...

Rosy
02-January-2013, 15:07
IL LIBRO DEL GIORNO 2 Gennaio 2013 è "FAI BEI SOGNI" di Massimo Gramellini

"Fai bei sogni" è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. "Fai bei sogni" è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. "Fai bei sogni" è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.

http://www.ibs.it/code/9788830429154/gramellini-massimo/fai-bei-sogni.html

un libro diverso dalle mie solite letture, ma, visto che gira per casa prima o dopo sicuramente lo leggerò A me interessa molto, essendo da sempre una fan di Gramellini ( mio marito dice invece che è bravo ma così saccente che non lo regge...).
Sto aspettando che la mia amica me lo presti, così almeno questo non lo compro. Me ne hanno parlato bene.
Ciao
Rosy

daniela
02-January-2013, 20:31
A me interessa molto, essendo da sempre una fan di Gramellini ( mio marito dice invece che è bravo ma così saccente che non lo regge...).
Sto aspettando che la mia amica me lo presti, così almeno questo non lo compro. Me ne hanno parlato bene.
Ciao
Rosy

Fai bei sogni - a me è piaciuto, lì c'è tutto Gramellini, in questo libro trasmette se stesso con un'intensità sconvolgente.
Questo libro è lui stesso, nudo e crudo.
Consigliato a chi ama Gramellini...

annaV
02-January-2013, 21:11
Anche a me è piaciuto molto e ne ho scritto da qualche parte:oops:. Comunque spesso l'antipatia per la persona ci fa perdere delle buone letture o influenza il giudizio sull'autore(l'ho sperimentato come lettrice e come autrice:mrgreen: )

Elvira Coot
03-January-2013, 22:59
Il libro del giorno 3 gennaio 2013 è "DIOSSINA: LA VERITA' NASCOSTA" di Paolo Rabitti

“Caro sindaco, prima di morire devo dirlo a qualcuno: nell’inceneritore abbiamo smaltito la roba di Seveso.” Siamo a Mantova nel 2002 e chi parla è un anziano ex operaio della Montedison. È da poco deflagrata la notizia che una ricerca epidemiologica ha riscontrato tra gli abitanti della zona contigua al petrolchimico di Mantova una frequenza anomala di sarcoma dei tessuti molli, un tumore correlabile direttamente con la presenza di diossina. Ma è possibile che i resti tossici del più famoso disastro ecologico italiano siano finiti nell’inceneritore di Mantova, quando invece si è sempre sostenuto che fossero stati mandati fuori dall’Italia? Quando scoppia il caso, già da molti anni Paolo Rabitti, ingegnere mantovano, si sta specializzando nello studio e nella lotta contro le violazioni della normativa ambientale. È stato consulente di Felice Casson nel processo al petrolchimico di Porto Marghera e fa molte domande scomode sull’inquinamento a Mantova. Rabitti non si accontenta di rassicurazioni vaghe: nella sua città ci sono molti più pericoli per la salute di quello che si crede e lui vuole sapere perché. Con tenacia, competenza e passione, Rabitti si mette alla ricerca delle tracce di quella che sarebbe una terribile connessione tra Mantova e Seveso. Dalle prime indagini sull’inquinamento dell’aria di Mantova, fino alle ricerche sulla presenza di diossina nel sangue dei mantovani, passando per una completa revisione di tutto quello che si sa del disastro di Seveso, Rabitti racconta in questo libro più di un decennio di ricerche: un giallo appassionante, un’inchiesta su un mistero italiano e il romanzo di formazione di un cittadino che per difendere i beni comuni lotta con le armi della scienza, dell’indignazione e della coscienza civile.

http://www.ibs.it/code/9788807172274/rabitti-paolo/diossina-verita-nascosta.html

Vorrei leggerlo, ma sono indecisa: mi fa paura!

walt
04-January-2013, 19:04
decisamente inquietante

Mauro
06-January-2013, 10:26
Ho visto che hai citato Casson e il petrolchimico di Porto Marghera.
Io lessi, anni fa, un libro che si intitola "Petrolkimiko" e ti assicuro che le testimonianze degli operai o dei parenti di quelli già deceduti mi fecero davvero piangere.
Sono libri duri da affrontare ma ne vale sempre la pena.

Elvira Coot
08-January-2013, 23:45
Il libro del giorno 8 gennaio 2013 è "I MISTERI DI VIA DELL'AMORINO" di Gian Antonio Stella

Trama: "Come in un feuilleton d'altri tempi, sullo sfondo di Firenze negli anni in cui era capitale, tra le quinte di un mondo politico affaristico e corrotto, si muovono faccendieri e maitresse, nobildonne prussiane e monaci rinnegati, spadaccini e ricattatori, magistrati integerrimi e giudici servili, patrioti idealisti e viscidi voltagabbana, povere peripatetiche divorate dalla sifilide e giornalisti dalla penna avvelenata. Intrighi, violenze, omicidi. Gian Antonio Stella riapre il giallo della Regìa Tabacchi, "la madre di tutte le tangenti". Un romanzo che, attingendo ai documenti originali, racconta una storia così avvincente che pare inventata e invece è drammaticamente vera. Al centro di tutto, la storia di un uomo perbene innamorato pazzo dell'Italia e tradito nelle sue speranze e nei suoi sogni. Un uomo al quale finalmente viene restituito l'onore."

L'ho visto stamattina in edicola e mi ispira parecchio! ;)



Ho visto che hai citato Casson e il petrolchimico di Porto Marghera.
Io lessi, anni fa, un libro che si intitola "Petrolkimiko" e ti assicuro che le testimonianze degli operai o dei parenti di quelli già deceduti mi fecero davvero piangere.
Sono libri duri da affrontare ma ne vale sempre la pena.

Eh, lo so! Ma per me sono indigesti! Come quando guardo "Report" in tv, ci sto proprio male. :(

walt
27-January-2013, 11:57
IL LIBRO DEL GIORNO 27 gennaio 2013 è : " Le avventure di Pinocchio"

Pinocchio, il burattino ricavato da un pezzo di legno, altro non è che l'incarnazione dell'infanzia di ogni tempo e di ogni latitudine: è portato a disubbidire ma anche a correggersi, può farsi influenzare dalle brutte compagnie ma poi distingue fra il bene e il male, dice le bugie salvo pentirsene in seguito, e alla fine il senso della bontà e della giustizia prevalgono in lui e nel racconto. In fondo, come scrisse Benedetto Croce, "il legno in cui è intagliato Pinocchio è l'umanità

www.ibs.it

Elvira Coot
19-February-2013, 17:22
IL LIBRO DEL GIORNO 19 FEBBRAIO 2013 è : "Le tribolazioni di una cassiera" di Anna Sam

Che visione si può avere del mondo e delle persone da dietro la cassa di un supermercato? Che idea si fa la cassiera di quel che comprano i clienti, di quel che dicono, delle domande che fanno? Il passaggio alla cassa è un momento molto particolare, ma in qualità di clienti noi pensiamo - a torto - che sia privo di alcun significato e per questo ci mostriamo come siamo, senza veli: crediamo che la cassiera non ci veda, crediamo addirittura che sia quasi una macchina. Ma quando la cassiera si chiama Anna Sam, ha una laurea in lettere e gli occhi bene aperti, allora tutti i nostri comportamenti, più o meno corretti, più o meno garbati, più o meno stravaganti finiscono sotto la sua lente di ingrandimento per poi venire registrati in maniera indelebile in un libro divertentissimo e senza eguali.

Leggerlo mi fa uno strano effetto, come di vedere me stessa con gli occhi di un'altra persona.

daniela
27-June-2013, 22:55
L'infinito viaggiare
di Claudio Magris

1825

Illuminante ne è la prefazione anche se, come Magris stesso sostiene: "Le prefazioni sono sempre sospette; inutili se il libro che esse introducono non le richiede o indizi della sua insuffi­cienza se esso ne ha bisogno, rischiano pure di guastare la lettura, come la spiegazione di una barzelletta o l'anticipa­zione del suo finale."
Eppure, continua: "forse il prologo si addice a una raccolta di pagine di viaggio, perché il viaggio - nel mondo e sulla carta - è di per sé un continuo preambolo, un preludio a qualcosa che deve sempre ancora venire e sta sempre ancora dietro l'angolo; partire, fermarsi, tornare indietro, fare e disfare le valigie, annotare sul taccuino il paesaggio che, mentre lo si attraversa, fugge, si sfalda e si ricompone come una sequenza cinematografica, con le sue dissolvenze e riassestamenti, o come un volto che muta nel tempo.
La prefazione è una specie di valigia, un nécessaire, e quest'ultimo fa parte del viaggio; alla partenza, quando ci si mette dentro le poche cose prevedibilmente indispensabili, dimenticando sempre qualcosa d'essenziale; durante il cammino, quando si raccoglie ciò che si vuole portare a casa; al ritorno, quando si apre il bagaglio e non si trovano le cose che erano sembrate più importanti, mentre saltano fuori oggetti che non ci si ricorda di aver messo dentro. Così accade con la scrittura; qualcosa che, mentre si viaggiava e si viveva, pareva fondamentale è svanito, sulla carta non c'è più, mentre prende imperiosamente forma e si impone come essenziale qualcosa che nella vita - nel viaggio della vita - avevamo appena notato."

"Il viaggio è anche una benevola noia, una protettrice insignificanza. L’avventura più rischiosa, difficile e seducente si svolge a casa; è là che si gioca la vita, la capacità o incapacità di amare e di costruire, di avere e dare felicità, di crescere con coraggio o rattrappirsi nella paura; è là che ci si mette a rischio. La casa non è un idillio; è lo spazio dell'esistenza concreta e dunque esposta al conflitto, al malinteso, all'errore, alla sopraffazione e all'aridità, al naufragio. Per questo essa è il luogo centrale della vita, col suo bene e il suo male; il luogo della passione più forte, talora deva­stante - per la compagna e il compagno dei propri giorni, per i figli - e la passione coinvolge senza riguardi."
Ecco perché sostiene che il viaggiare è anche: "... una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano un’altra."

"Ci sono luoghi che affascinano perché sembrano radicalmente diversi e altri che incantano perché, già la prima volta, risultano familiari, quasi un luogo natio. Conoscere è spesso, platonicamente, riconoscere, l'emergere di qualcosa magari ignorato sino a quell'attimo ma accolto come proprio. Per vedere un luogo occorre rivederlo. Il noto e il familiare, continuamente riscoperti e arricchiti, sono la premessa dell'incontro, della seduzione e dell'avventura; la ventesima o centesima volta in cui si parla con un amico o si fa all'amore con una persona amata sono infinitamente più intense della prima. Ciò vale pure per i luoghi; il viaggio più affascinante è un ritorno, come l'odissea, e i luoghi del percorso consueto, i microcosmi quotidiani attraversati da tanti anni, sono una sfida ulissiaca. "Perché cavalcate per queste terre?" chiede nella famosa ballata di Rilke l'alfiere al marchese che procede al suo fianco. "Per ritornare" risponde l'altro."