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Visualizza la versione completa : Romanzi ucronici



dolores
12-January-2012, 11:13
ddddddddddddddd

elisabetta
12-January-2012, 23:27
Dolores, mi fai paura.
Come fai a sapere tutte queste cose?
Grazie di esistere! ;)

Chomsky
12-January-2012, 23:28
In effetti i romanzi ucronici hanno molto in comune con quelli distopici che prefigurano un mondo come potrebbe evolversi oppure un mondo parallelo calato nelle tenebre della dittatura e della sopraffazione, come ben rappresentato nel romanzo di fantascienza "I reietti dell'alltro pianeta" di Ursula K. Le Guin, in cui due pianeti gemelli differenziano per ideologia e per gestione politica ed economica, trasparente metafora di una contrapposizione molto sentita nel 1974 quando fu scritto il libro, quello della guerra fredda tra Nato e Patto di Varsavia.
I romanzi distopici raffigurano un mondo in catene, vittima del regime che controlla ogni mossa delle persone per poterle meglio controllare. Tra i migliori romanzi distopici ricordiamo "Noi" di Zamjatin, "Il tallone di ferro" di Jack London, "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley, "Fahrenheit 451" di Roy Bradbury, "La svastica sul sole" di Philip K .Dick (che è anche un romanzo pienamente ucronico), "Neuromante" di William Gibson e "I figli degli uomini", unico romanzo non giallo di P.D. James.
In Italia un autore molto portato al romanzo ucronico è Mario Farneti che ha ultimato una trilogia composta da "Occidente", "Attacco all'Occidente" e "Nuovo Impero d'Occidente". www.farneti.it
Questa è la trama di "Attacco all'Occidente" come riportata nella quarta di copertina:
"1992: vent'anni dopo la morte di Mussolini, il nuovo Duce non è stato ancora proclamato. Un triumvirato regge l'Impero, che si estende dalla Russia alla Somalia, nell'attesa di un accordo che sciolga il nodo della successione. In Medio Oriente, però la situazione precipita, Yasser Arafat, presidente della Federazione Araba, cade vittima di un attentato di un partito estremista, la Mezzaluna Nera, che assume il potere nella Federazione. E' la scintilla che fa divampare la guerra. Il comando supremo delle Forze Armate dell'Impero è affidato al Triumviro Romano Tebaldi, mentre tutti i Paesi occidentali si coalizzano contro l'invasione degli eserciti della Mezzaluna Nera. Ma la guerra non è l'iunico frontr sul quale si decide il futuro dell'Occidente. Molti sono i segreti, le ombre, le inafferrabili presenze con le quali Tebaldi dovrà confrontarsi, prima fra tutte quella di Ettore Majorana, lo scienziato misteriosamente scomparso nel 1938, le cui tracce sono riemerse in un monastero, su un'isola dimenticata..."

L'ucronia non è solo lo spunto per un romanzo ma anche una base per studi storici che cercano di capire come mai la Storia abbia avuto il corso che conosciamo e non uno diverso, perfettamente logico e possibile. Come sarebbe ora il mondo se il maresciallo Grouchy fosse stato più sollecito a soccorrere Napoleone a Waterloo?
Si occupa di questi interrogativi il saggio "Se la storia fosse andata diversamente" curato da J. Collings Squire.

"All'inizio degli anni Trenta un saggista inglese, John Collings Squire, chiese ad alcuni fra i migliori intellettuali del suo tempo di immaginare che cosa sarebbe accaduto se gli eventi, in una particolare vicenda storica, avessero preso una piega diversa. Ne nacque una antologia in cui alcuni storici, uomini politici, romanzieri e scrittori di successo - fra gli altri Chesterson, Maurois, Belloc, Churchill - posero a se stessi domande provocatorie.
Che cosa sarebbe successo se i mori avessero conservato il controllo della Spagna? Se Don Giovanni d'Austria avesse sposato Maria Stuarda? Se Luigi XVI avesse dato prova di maggiore fermezza? Se la "fuga di Varennes" avesse prodotto il risultato desiderato dalla famiglia reale? Se Napoleone, dopo Waterloo, si fosse rifugiato negli Stati Uniti? Se Federico, imperatore del Reich, non fosse morto di cancro poco tempo dopo l'assunzione al trono?
Continuamente in bilico fra storia e finzione, fra saggistica e narrativa, fra serietà e ironia, il libro apparve quasi contemporaneamente in Gran Bretagna e in America, ebbe gran successo e fu ristampato più tardi con nuovi saggi. Nacque così un piccolo capolavoro di letteratura "ucronica" o, come diremmo oggi, di "storia virtuale". Grazie al talento letterario e alla fantasia dei suoi autori il libro conserva tutta la sua originalità e freschezza. Non basta sapere ciò che è accaduto. Gli storici partono dalla premesse che il passato è necessariamente "razionale". Per alcuni nuovi storici, invece, non tutto ciò che è accaduto DOVEVA accadere."

Chomsky
22-January-2012, 23:03
Un particolare romanzo ucronico è "Storia dell'assedio di Lisbona" di José Saramago, libro per me importante perché mi ha fatto conoscere il genio dello scrittore portoghese.


Un redattore di una casa editrice decide - contravvenendo a ogni norma professionale - di aggiungere un "non" in un libro che racconta la storia dell'assedio di Lisbona, negando così l'aiuto dato dai crociati alle truppe lusitane. Quelle tre sole lettere cambiano la storia e cambieranno anche la sua vita ("perché chi ha detto "no" una volta, non tornerà mai più al "si" di un menzognero compromesso"). Trasformatosi da correttore a corruttore, infatti, egli vedrà trascorrere "tredici lunghi e penosi giorni" prima che la casa editrice si accorga del delitto.

Anche Philip Roth si è cimentato nell'ucronia con "Il complotto contro l'America" in cui immagina che l'aviatore Lindbergh diventi presidente degli USA stringendo più stretti rapporti con la Germania nazista.



La vicenda si svolge negli Stati Uniti, dove vive Philip Roth, un ragazzino ebreo che abita in un quartiere semita. L’autore immagina che alle elezioni presidenziali venga eletto Charles Lindbergh, un famoso aviatore di stampo antisemita (http://it.wikipedia.org/wiki/Antisemita), che proclama la pace dell’America e la sua neutralità nella seconda guerra mondiale (http://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_mondiale). Per questi motivi stringe un patto di non aggressione con Hitler (http://it.wikipedia.org/wiki/Hitler) e con l'Imperatore Hirohito (http://it.wikipedia.org/wiki/Showa_del_Giappone) del Giappone (http://it.wikipedia.org/wiki/Giappone).

In seguito all’elezione di Lindbergh, gli ebrei (http://it.wikipedia.org/wiki/Ebrei) di tutta l’America temono ritorsioni antisemite e non credono più nella loro patria, intesa come ideale di libertà (http://it.wikipedia.org/wiki/Libertà) euguaglianza (http://it.wikipedia.org/wiki/Uguaglianza). È così che Alvin, il cugino di Philip, decide di andare ad arruolarsi nelle forze militari canadesi che cercano di combattere lo strapotere della Germania in Europa. Tuttavia Alvin perde una gamba in combattimento e torna a casa in congedo per malattia portando con se una protesi, che userà per camminare.
Intanto nella famiglia di Philip si stanno creando divergenze tra il padre e il fratello del protagonista, Sandy, che prende parte assieme a sua zia Evelyn a congressi di Just Folks, progetto sponsorizzato dal presidente che cerca apparentemente di integrare gli ebrei nella società, ma in realtà li vuole individuare e separare tra di loro, distruggendo quei piccoli “ghetti (http://it.wikipedia.org/wiki/Ghetto)” come quello di Newark, cittadina in cui abita la famiglia Roth.
Nel frattempo, proprio a causa di uno dei progetti approvati da Lindbergh, molte famiglie ebree vengono trasferite in stati storicamente antisemiti, come il Kentucky (http://it.wikipedia.org/wiki/Kentucky), dove viene “invitata” a trasferirsi la famiglia di Seldon, uno dei migliori amici di Philip.
La situazione si aggrava ulteriormente quando viene ucciso Walter Winchell, uno dei principali giornalisti che si opponevano a Lindbergh, accusandolo di non rispettare la costituzione degli Stati Uniti (http://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione_degli_Stati_Uniti) e di essere uno “sporco nazista” per essersi alleato con Hitler. In seguito alla morte del giornalista si scatena infatti l’ira degli antisemiti e nasce quasi una “caccia all’ebreo”, che sfocia in 122 morti.
È in questo momento che Lindbergh scompare con il suo aereo e la presidenza degli Stati Uniti viene presa da Wheeler, che non cerca di fermare il pogrom (http://it.wikipedia.org/wiki/Pogrom), bensì lo alimenta. In seguito a settimane di eterna paura la moglie di Lindbergh chiede alla nazione di mantenere la calma e prega i membri del parlamento di togliere dalla carica di presidente Wheeler, che sta palesemente violando la carta costituzionale.
È così che i suoi desideri vengono esauditi e, in seguito alle elezioni torna a governare Franklin Delano Roosvelt (http://it.wikipedia.org/wiki/Franklin_Delano_Roosvelt) che rimette pace in America, ma partecipa alla guerra europea, vincendo e facendo terminare il conflitto nel modo conosciuto.
Solo a questo punto si capisce veramente in che cosa consisteva il complotto: Lindbergh e sua moglie non erano altro che dei burattini nelle mani di Hitler, che aveva rapito loro il figlio e li minacciava di ucciderlo; il dittatore preparava i loro discorsi e apriva loro la strada verso la Casa Bianca (http://it.wikipedia.org/wiki/Casa_Bianca), in modo da avere sotto controllo l’America ed assicurarsi che essa non attaccasse la Germania né nessun altro stato appartenente all’Asse. Si suppone che Lindbergh sia stato rapito e poi fatto sparire proprio dai tedeschi perché, anche se in apparenza strava mettendo in atto misure antisemite, in realtà non stava facendo granché, limitato dal suo sentimento di libertà e di uguaglianza americano.



Anche un grande scrittore italiano, a cui presto dedicherò un intervento particolare, Luciano Bianciardi scrisse un romanzo di sapore ucronico, dedicato all'argomento amato da una vita, il Risorgimento. In "Aprire il fuoco" lo scrittore grossetano immagina i moti risorgimentali ambientati ai nostri giorni in un continuo e spiazzante alternarsi di realtà e finzione.