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Rosy
25-September-2014, 13:45
Ora che già galleggio alla metà del sentiero della mia vita,
io che sempre mi rattristai della gente anziana,
io, che sono eterna dato che sono morta cento volte, di noia, di agonia,
e che nelle mattine allargo le mie braccia al sole e tubo
nelle notti e mi canto canzoni per spaventare la paura,
che farò con questa ombra che inizia a vestirmi
e a spogliarmi senza rimorsi?
Che farò con l'indistinto e torbido fiume che non incontra il suo mare,
con tanto giorno e tanto anniversario, con tanta gioventù alle spalle,
se ancora non è nato, se ancora oggi mi entra
un mondo intero nel costato sinistro?
Che fare ora che ormai non sono più giovane
se ancora non ti ho conosciuto?


Piedad Bonnett




X Andrea.
A parte l'ultima riga, questa è MIA. ciao
Rosy

daniela
06-October-2014, 21:57
Appoggiami la testa sulla spalla:
che io ti carezzi con un gesto lento,
come se la mia mano accompagnasse
una lunga, invisibile gugliata.
Non sul tuo capo solo:
su ogni fronte che dolga
di tormento e di stanchezza
scendono queste mie carezze cieche,
come foglie ingiallite d’autunno
in un pozza che riflette il cielo.

-Antonia Pozzi-

daniela
06-October-2014, 22:11
“Non parla più di lui.
Però lo pensa spesso e,
anche se con un penoso rancore,
ogni giorno ci sono mille occasioni in cui le manca.
Le si insinua dentro a tradimento,
quel momento di perdita irrevocabile,quel vuoto,
una mano crudele che le stritola il cuore
con dita di ghiaccio”.

Anita Nair

Andrea
23-October-2014, 15:15
Raccontare una favola


È il paese di Andrai e Non Ritornerai
dove gli orologi segnano l’inverno in punto
e solo nella tua memoria sarà primavera
se avrai tempo di ricordare
Ma hai soltanto il tempo di cercare la regina bianca


Qui si congela il cuore e non può rompersi
Qui si congelano le fonti del pianto
Qui si congelano le parole che designano i colori
e solo sopravvive la parola del suo nome
Ma tu non sai come si chiama la regina bianca


Si sa poco della regina bianca:
che abita un silenzio senza finestre
che abita il castello di Escisepuoi
che abita la casa del freddo


Si sa poco della regina:
che è completamente bianca
che neppure pensando tutte le rose insieme
si potrebbe far nascere un rossore sulle sue guance
e che neppure con tutte le ali di tutti gli uccelli
si potrebbe migrare dal suo inverno in punto


Si sa poco di lei
Ma non c’è più bisogno di cercarla
né serve altro per incontrarla
e allontanarti da lei per sempre
se scopri che non lasci impronte sulla neve
se scopri come perdi ogni prova della vita.


Ulalume González De León

Aleciccio
13-November-2014, 09:42
INTIMITÀPosso stare da sola.
So stare da sola.
C’è un tacito accordo
tra le mie matite
e gli alberi là fuori,
tra la pioggia
e i miei capelli diafani.
Bolle il tè,
spazio mio dorato,
mia ambra pura e ardente...
Posso stare da sola.
So stare da sola.
Scrivo a lume di tè.

Nina Cassian

Rosy
23-November-2014, 20:58
Ma davvero per uscire di prigione
(Patrizia Cavalli (http://it.wikipedia.org/wiki/Patrizia_Cavalli) n. a Todi, PG nel 1947)

Ma davvero per uscire di prigione
bisogna conoscere il legno della porta,
la lega delle sbarre, stabilire l'esatta
gradazione del colore? A diventare
così grandi esperti, si corre il rischio
che poi ci si affezioni. Se vuoi uscire
davvero di prigione, esci subito,
magari con la voce, diventa una canzone.

Andrea
24-November-2014, 12:54
Quante tu
sono in te,
come
chiodi sotto
strati di colore,
cicatrici
notate solo al
tatto, chiavi
rimaste
in fondo
ad un cassetto?


Elisa Biagini

daniela
16-December-2014, 15:23
Fanno delle cose, le donne, alle volte,che c’è da rimanerci secchi.Potresti passare una vita a provarci:ma non saresti capace di avere quella leggerezzache hanno loro, alle volte.Sono leggere dentro. Dentro.Alessandro Baricco

Andrea
22-January-2015, 13:47
Se dormi – e tu dormi –
io recito la professione di fede:
sarò cortigiana ridente,
danzerò, come fanciulla,
per ottenere il capo del prigioniero.


Non sfiorare il mio labbro,
non me lo dire che sei un corsaro,
un bendato mercenario.


Non spostare le scrivanie,
i telefoni, l'archivio.
Non traslocare, sarebbe un'ostentata omertà.


Non ti distrarre,
potresti smarrire il tuo finto contegno,
il tuo conto sospeso, ogni ritegno.


Adele Desideri

Andrea
22-January-2015, 13:50
Le donne dei poeti

Le donne dei poeti sono sante
chilometri e serate per sentirli
e dire sempre bene, è andata
bene, come al solito.
Sorridono davanti
pensando che col premio il poeta
pagherà l’assicurazione.
Sorseggiano in disparte
sperando che non faccia troppo tardi.
Talvolta, dopo essersi annusate
quanto basta, si siedono vicino
ad altre donne di poeti
parlando di vacanze, vestiti,
che il poeta non fa la lavatrice,
e biasimano gli altri menestrelli,
pesanti e incomprensibili.
I poeti sono molto fortunati
perché le donne stanno insieme a loro
non certo per i soldi,
ma perché poeta è la ciliegina
su qualcosa che all’inizio era perfetto.


Roberto Cescon

Claire
23-January-2015, 11:46
Ti domandi se mi sento sola:
Ok allora, sì, mi sento sola
come un aereo vola solo e orizzontale
sulla sua onda radio, puntando
oltre le Montagne Rocciose
verso le piste recinte di blu
di un aeroporto sull’oceano
Mi vuoi chiedere, mi sento sola?
Bene, certo, sola
come una donna che attraversa il paese guidando
giorno dopo giorno, lasciandosi dietro
miglio dopo miglio
piccole citta’ dove avrebbe potuto fermarsi
a vivere e morire, da sola
Se mi sento sola
dev’essere la solitudine
di svegliarsi per prima, di respirare
il primo respiro freddo dell’alba sulla città
di essere l’unica che è sveglia
in una casa avvolta nel sonno
Se mi sento sola
è come la barca chiusa nel ghiaccio della riva
nell’ultima luce rossa dell’anno
che sa che cos’è, che sa che non è
ghiaccio nè fango nè luce d’inverno
ma legno, con quel dono di poter bruciare.

Adrienne Rich

Andrea
25-January-2015, 01:02
Una sola volta

Una sola volta compresi lo scopo della vita.
Accadde a Boston, inaspettatamente.
Camminavo lungo il Charles
e vidi le luci duplicarsi, tutte
con il cuore al neon e vibrante,
spalancando la bocca come cantanti d’opera;
e contai le stelle, le mie piccole veterane,
cicatrici fiorite, e capii che stavo portando
il mio amore sulla sponda verde notturna, e in lacrime
aprii il cuore alle auto dirette a est e a ovest
e feci passare un ponticello alla mia verità
e la condussi a casa in fretta col suo fascino
e fino all’alba accumulai queste costanti
per scoprire poi che se n’erano andate.

Anne Sexton

daniela
31-January-2015, 22:12
Ho smesso di contare le volte in cui, arrivata alla seconda riga, ho cancellato e riscritto tutto nuovamente. Cercavo un inizio ad effetto, qualcosa di poetico e vero allo stesso tempo, qualcosa di grandioso, ma agli occhi. Non ci sono riuscita. Poi ho capito, ricordando ciò che non avevo mai saputo: che per i grandi cuori che muoiono nel corpo ma che continuano a battere nel respiro della notte, non ci sono canoni o bellezze regolari, armonie esteriori, ma tuoni e temporali devastanti che portano ad illuminare un fiore, nascosto, di struggente bellezza.Frida Kahlo

daniela
31-January-2015, 22:13
Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo

ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo,

ci dev’essere qualcuna proprio come me,

che si sente bizzarra e difettosa

nello stesso modo in cui mi sento io.

Vorrei immaginarla,

e immaginare che lei debba essere là fuori

e che anche lei stia pensando a me.

Beh, spero che, se tu sei lì fuori

e dovessi leggere ciò,

tu sappia che sì, è vero,

sono qui

e sono strana proprio come te.

Frida Kahlo

Rosy
01-February-2015, 14:50
Ti faccio omaggio, Daniela, in cambio di questi versi, del ritratto di Frida Kahlo dipinto da Diego Ribera( uno dei tanti), che abbiamo fotografato nei murales di Città del Messico, spettacolari! Lì Ribera ha veramente superato sè stesso.

3135

daniela
01-February-2015, 18:25
Ti faccio omaggio, Daniela, in cambio di questi versi, del ritratto di Frida Kahlo dipinto da Diego Ribera( uno dei tanti), che abbiamo fotografato nei murales di Città del Messico, spettacolari! Lì Ribera ha veramente superato sè stesso.



E' molto più bella e molto più sensuale in questo ritratto che non negli autoritratti suoi!

Rosy
18-February-2015, 19:53
Essere donna, l'ho sempre
considerato un fatto positivo,
un vantaggio,
una sfida gioiosa e aggressiva.
Qualcuno dice che le donne
sono inferiori agli uomini,
che non possono fare
questo e quello.
Ah si? Vi faccio vedere io!
Che cosa c'è da invidiare agli uomini?
Tutto quello che fanno, lo posso fare anch'io.
E in più,
so fare anche un figlio.

Joyce Lussu

(da: Padre padrone padreterno, 1976)

daniela
22-February-2015, 22:34
Il piano infinito

Adesso che ho superato già
tanti dolori e posso
leggere il mio destino come
una mappa piena di errori,
quando non sento nessuna compassione
di me stesso e posso
passare in rassegna
la mia esistenza senza sentimentalismi,
perché ho trovato una relativa pace,
lamento solo la
perdita dell'innocenza.
Mi manca l'idealismo della gioventù,
del tempo in cui esisteva ancora per me
una chiara linea divisoria
tra il bene e il male
e credevo che fosse possibile agire
sempre in accordo con
principi amovibili.

Isabel Allende

Claire
06-March-2015, 23:29
Paesaggi di carta

Alle mie sorelle Susy e Margara

Quell’infanzia fu piuttosto triste.
Essere bambini nel quarantadue sembrava impossibile.
La nostra infanzia era un misto di comprensione e noia.
Eravamo seri e annoiati.
Ricordo quelle sere; erano come il mondo era allora:
senza spiragli e tristi.
Vedo i miei pochi anni osservare con impegno,
dietro il cristallo opaco, la strada lunga e grigia;
il sole era lontano ed era l’unica cosa a buon mercato,
l’unica cosa che portava allegria senza chiederci nulla.
Mi vedo bambina, adulta e coerente
con un programma ben tracciato:
crescere, crescere molto presto, darsi fretta
– essere bimbo era un compito troppo pesante
per noialtri e per i grandi –.
Solo in estate il mondo sembrava accessibile,
per tre o quattro mesi saltare, correre, era la vita.
Il grigio tornava sempre troppo presto.
Un giorno ci risvegliammo lente, cresciute,
piene di paura, di presente.
Cercavamo parole nel dizionario
con l’ansia di capire tutto:
ci serviva costruire un linguaggio.
Qualcuno ci guardava con stupore,
dicevano che eravamo intelligenti.
Noi, nelle dolenti domeniche
disegnavamo paesaggi incerti.
Per molto tempo queste furono tutte le mie escursioni.
Andar fuori in un campo che non fosse dipinto
significava consumare le scarpe.
Uscire, uscire, quello era il sogno,
abolire le trecce, inaugurare la linea delle labbra:
il mio regno per un lavoro!
Come rendere omaggio ora a quei giorni?
Come rimpiangerli senza sfiducia?
Si sgualcirono, come i paesaggi di carta,
mentre crescevamo a questo sconforto che oggi ci popola.

Francisca Aguirre

Claire
08-March-2015, 20:43
E DIO MI FECE DONNA

E Dio mi fece donna,
con capelli lunghi,
occhi,
naso e bocca di donna.
Con curve
e pieghe
e dolci avvallamenti
e mi ha scavato dentro,
mi ha reso fabbrica di esseri umani.
Ha intessuto delicatamente i miei nervi
e bilanciato con cura
il numero dei miei ormoni.
Ha composto il mio sangue
e lo ha iniettato in me
perché irrigasse tutto il mio corpo;
nacquero così le idee,
i sogni,
l’istinto
Tutto quel che ha creato soavemente
a colpi di mantice
e di trapano d’amore,
le mille e una cosa che mi fanno donna
ogni giorno
per cui mi alzo orgogliosa
tutte le mattine
e benedico il mio sesso.

Gioconda Belli

Claire
09-March-2015, 12:10
La Bambina

La bambina con treccine e frangetta, col bavaglino e la borsa sulla schiena,
nella quale le foto dei miei mi insegnarono a riconoscermi,
oggi, davanti a me, compare in questo quaderno.
Felice coincidenza: da questa creatura venni
per giungere a lei dopo un lungo cammino.
Ti prego: continua a essere te stessa, o torna a godere i tuoi genitori ancora giovani,
l’agnello e l’acqua nel suo letto di pietra. Non preoccuparti:
sono una di quelle signore che a volte trovi in visita a casa
e il cui nome non riesci più a ricordare.

María Victoria Atencia

daniela
10-March-2015, 23:04
Qualsiasi vento
è vento di mare,
e qualsiasi città,
anche la più continentale,
nelle ore di vento
è marittima.
C'è odor di mare,
no, ma: c'è aria
di mare, l'odore lo
aggiungiamo noi.
Anche il vento del
deserto è di mare,
anche quello della
steppa è di mare.
Giacché al di là di ogni
steppa e di ogni deserto
c'è il mare. Ogni viuzza
in cui tira vento è la
viuzza di un porto.

"Marina Cvetaeva"

Aleciccio
11-March-2015, 16:39
UNA DONNA FENOMENALELe belle donne si domandano dove si celi il mio segreto.
Non sono appariscente, né disegnata per vestire
taglie da modella,
ma quando comincio a raccontarmi
credono stia raccontando storie.
Dico loro
Che è nello spazio del mio abbraccio,
è nell’ampiezza dei miei fianchi
è nell’andatura del mio passo,
è nella linea delle mie labbra.
Sono una donna,
intensamente.
Sono una donna fenomenale
Ecco io chi sono.
Quando entro in una stanza,
disinvolta, come piace a te
E cammino verso un uomo
tutti gli altri si alzano in piedi
O cadono sulle ginocchia,
poi si raccolgono intorno a me
Come le api intorno al miele.
Dico loro
Che è il fuoco del mio sguardo,
è lo splendore del mio sorriso
è l’ondeggiare della mia vita,
ed è la gioia nei miei piedi.
Sono una donna,
intensamente.
Una donna fenomenale
Ecco io chi sono.
Anche gli uomini si domandano
cosa vedano in me,
ci provano davvero,
ma non riescono a toccare
l’essenza del mio mistero.
Quando tento di mostrarlo
essi dicono che ancora non vedono.
Dico loro
Che è nell’arco della mia schiena,
è nella luce del mio sorriso,
è nel sentiero dei miei seni,
è nella grazia del mio stile.
Sono una donna,
intensamente.
Sono una donna fenomenale.
Ecco chi sono io.
Ora puoi comprendere
perché il mio capo non è chino.
Io non urlo o salto in giro
io non parlo con un grido.
E quando mi vedi passare provi un orgoglio glorioso.
Io dico
è nello scatto delle mie ginocchia,
è nell’onda dei miei capelli,
è nel palmo delle mie mani,
è nel bisogno delle mie attenzioni.
Perché io sono una donna,
intensamente.
Una donna fenomenale.
Ecco io chi sono.

MAYA ANGELOU

daniela
17-March-2015, 22:16
"Io non devo scordare
che il cielo
fu in me.
E quando per le strade - avanti
che sia sera -
m'aggiro
ancora voglio
essere una finestra che cammina,
aperta, col suo lembo
di azzurro che la colma.
Ancora voglio
che s'oda a stormo battere il mio cuore
in alto
come un nido di campane.
E che le cose oscure della terra
non abbiano potere
altro - su me,
che quello di martelli lievi
a scandire
sulla nudità cerula dell'anima
solo
il tuo nome.

-Antonia Pozzi-

Rosy
18-March-2015, 20:50
MILIONI DI DONNE

Milioni di donne
dipanano la vita nel chiuso
di pareti stinte.
Il pianto del bambino di notte
le unisce all'uomo di fianco
e divide
per la sacralità del suo sonno.
Poi viene il tempo
di fare la riga ai capelli
e riannodare le trecce sciolte,
viene il tempo
di soffiare nasi
e lavare ginocchia sbucciate.
Milioni di donne - così -
ad aspettare partenze e distacchi:
ed è sempre l'alba - ai risvegli
il volto è sempre bianco di stanchezza.
Ancora
milioni di donne non sanno
i respiri di betulla
- soltanto la fatica dei giorni -
non sanno i desideri e le braccia
ma solo gli affanni
e i ventri svuotati
che crescono silenzi
nei corpi sconfitti.

Adriana Scarpa

daniela
18-March-2015, 21:51
IDILLIO

Una sera d’estate in giardino saremo
io e te - con pasta e vino bianco ceneremo.

Poche parole. La testa reclinata,
guarderò l’ombra sul rosso sentiero,
che tutto sia passato quasi non parrà vero.

Quella begonia gialla. La casa, la facciata.
Senza male alla gamba, Kingsgate Park traverseremo,
per la via lunga a casa torneremo.

Il Paradiso che vorrei, che amo?
Noi due come siam stati - e ancora, a volte, siamo.

WENDY COPE

daniela
22-March-2015, 22:27
Ninfee

Ninfee pallide lievi
coricate sul lago -
guanciale che una fata
risvegliata
lasciò
sull’acqua verdeazzurra -
ninfee -
con le radici lunghe
perdute
nella profondità che trascolora -
anch’io non ho radici
che leghino la mia
vita - alla terra -
anch’io cresco dal fondo
di un lago - colmo
di pianto.

Antonia Pozzi

daniela
29-March-2015, 21:38
Con semplice cortesia
mi si fece incontro e sorrise.
Tra pigro e carezzevole
mi sfiorò la mano con le labbra.
Mi fissò con occhi misteriosi
come quelli delle immagini sacre.
Dieci anni di grida soffocate,
tutte le mie notti insonni
chiuse nella parola sussurrata,
parola detta invano.
Te ne andasti.
E di nuovo l’anima è deserta e chiara.

* Anna Achmatova *

Claire
07-April-2015, 10:42
Desolazione

La bruma spessa, eterna, affinchè dimentichi dove
mi ha gettato il mare nella sua onda di salamoia.
La terra nella quale venni non ha primavera:
ha la sua notte lunga che quale madre mi nasconde.

Il vento fa alla mia casa la sua ronda di singhiozzi
e di urlo, e spezza, come un cristallo, il mio grido.
E nella pianura bianca, di orizzonte infinito,
guardo morire immensi occasi dolorosi.

Chi potrà chiamare colei che sin qui è venuta
se più lontano di lei solo andarono i morti?
Tanto solo loro contemplano un mare tacito e rigido
crescere tra le sue braccia e le braccia amate!

Le navi le cui vele biancheggiano nel porto
vengono da terre in cui non ci sono quelli che sono miei;
i loro uomini dagli occhi chiari non conoscono i miei fiumi
e recano frutti pallidi, senza la luce dei miei orti.

E l´interrogazione che sale alla mia gola
al vederli passare, mi riscende, vinta:
parlano strane lingue e non la commossa
lingua che in terre d´oro la mia povera madre canta.

Guardo scendere la neve come la polvere nella fossa;
guardo crescere la nebbia come l´agonizzante,
e per non impazzire non conto gli istanti,
perchè la notte lunga ora solo comincia.

Guardo il piano estasiato e raccolgo il suo lutto,
perchè venni per vedere i paesaggi mortali.
La neve è il sembiante che svela i miei cristalli;
sempre sarà il suo biancore che scende dal cielo!

Sempre essa, silenziosa, come il grande sguardo
di Dio su di me; sempre la sua zagara sopra la mia casa;
sempre, come il destino che non diminuisce ne passa,
scenderà a coprirmi, terribile e estasiata.

Gabriela Mistral

Claire
08-April-2015, 11:20
La grande paura

La storia della mia persona
è la storia di una grande paura
di essere me stessa,
contrapposta alla paura di perdere me stessa,
contrapposta alla paura della paura.
Non poteva essere diversamente:
nell’apprensione si perde la memoria,
nella sottomissione tutto.
Non poteva
la mia infanzia,
saccheggiata dalla famiglia,
consentirmi una maturità stabile, concreta.
Né la mia vita isolata
consentirmi qualcosa di meno fragile
di questo dibattermi tra ansie e incertezze.
All’infanzia sono sopravvissuta,
all’età adulta sono sopravvissuta.
Quasi niente rispetto alla vita.
Sono sopravvissuta, però.
E adesso, tra le rovine del mio essere,
qualcosa, una ferma utopia, sta per fiorire.

Piera Oppezzo

daniela
01-May-2015, 14:47
Tu non sei i tuoi anni,
nè la taglia che indossi,
non sei il tuo peso
o il colore dei tuoi capelli.
Non sei il tuo nome,
o le fossette sulle tue guance,
sei tutti i libri che hai letto,
e tutte le parole che dici
sei la tua voce assonnata al mattino
e i sorrisi che provi a nascondere,
sei la dolcezza della tua risata
e ogni lacrima versata,
sei le canzoni urlate così forte,
quando sapevi di esser tutta sola,
sei anche i posti in cui sei stata
e il solo che davvero chiami casa,
sei tutto ciò in cui credi,
e le persone a cui vuoi bene,
sei le fotografie nella tua camera
e il futuro che dipingi.
Sei fatta di così tanta bellezza
ma forse tutto ciò ti sfugge
da quando hai deciso di esser
tutto quello che non sei.

Ernest Hemingway

Indigowitch
01-May-2015, 23:14
Questa va aggiunta alle poesie da non dimenticare. :)

DarkCoffee
02-May-2015, 01:03
Stupenda. Veramente!

Claire
15-May-2015, 11:38
La terra che una volta era silenzio e sonno,
ecco ora parla,
apre gli occhi,
si infila sotto le mie vesti,
il mio petto pulsa col suo.
Mi alzo, mi pettino i capelli,
giro il volto verso il mio amore.
Le radici che affondano in questa terra,
sono le mie radici.
L’acqua di Zamzam scorre nelle mie vene
come un altro sangue.
Ora l’universo mi si è chiuso in faccia:
il mio bambino è un crepuscolo totale
in cui mi frammento,
osservo un astro, sento come se dormissi
fra le sue braccia.
Testimonio ora che la natura
è la prima e l’ultima cosa a cui appartengo.

(silenzio)

Che cosa dico ora ai miei avi?
E’ meglio che restino come sono, fratelli degli astri.
Che le loro viscere intonino il canto della natura.
Che offrano a Iside il Nilo, la terra e le parole.
No, non sto delirando, ma
non sarò io la preda: ascolto e cancello
il volto di Iside e degli astri. E dimentico,
su di me girano coppe senza ebbrezza.
E senza giudizio “Qui siamo giunti,
e il Signore dei soldati guida i nostri passi.
Abbiamo bruciato il loro raccolto, distrutto
tutto ciò che hanno costruito,
annientato la loro progenie”.

Che cosa dirò, ora, ai miei avi?
Se c’è un Dio
veramente unico, perché
non dice ai suoi figli:
siete tutti uguali?

E perché gli dice: uccidete questi?
Perché
preferisce questo a quello? Dà a questo
la casa di quello? E consente a questo
di dominare e ordina a quello
di essere servo e schiavo?
Dovrei forse, come sussurra la luce, toccare i miei seni,
la vagina, l’interno delle cosce,
per distinguere il senso della creazione?
I miei occhi sono sabbia,
il mio volto è sole
per un Sud che è Nord,
per un Oriente che va a Occidente.
O mistero, sei forse sabbia?
Il seno è forse il primo canto della polvere?
Che cosa è questa creazione?
Che cosa è questa lingua astuta?
Prendimi la mano, o amore, prendimi
per potermi liberare dalle catene delle sue orbite.

Claire
20-May-2015, 10:37
Cielo presente
fino a terra
cielo con le mani
coprimi di nebbia
di atletiche nubi
cancella per un po’
la troppo esposta
faccia, appendi
l’ombra al candelabro
e conservala nel buio
delle sere, nello scrigno
delle stelle stelle tutte polari.
Cielo tigre divorami
e custodiscimi nella tua gola nera
come tuo cucciolo
imprevisto venuto male
cancellami di ore bianche
mantello girovago
cielo sonnambulo
vestimi di erbe tenere
e resina odorosa
foderami di ombre di grandi
bestie e belve solitarie
fammi vorace di luce
paziente tessitrice di buio
in me rinserrati
come tua ghianda
vieni a fare pelle

daniela
20-May-2015, 23:08
Improvvisamente
quando mi sveglio la mattina
mi ricordo di me,
cautamente apro gli occhi
e inizio a vestimi.
Prima sistemo il mio gesto
di persona per bene.
Poi metto le buone
maniere, l'amore
filiale, il decoro, la morale,
la fedeltà coniugale:
ed alla fine lascio i ricordi.
Lavo accuratamente
il mio viso di buona cittadina
vista la mia deteriorata speranza,
mi metto in bocca le parole
spazzolo la bontà
e la indosso come un sombrero
e negli occhi
quello sguardo così affabile.

M. Mercedes Carranza

kaipirissima
21-May-2015, 08:09
Interessante questa poesia, mi ha fatto venir voglia di tornare a letto. Faticoso vivere vestendo di virtù e convenzioni, purtroppo, o per fortuna, lo facciamo tutti.

Andrea
23-June-2015, 17:38
Fiabe

Biancaneve rifiutò di fare la serva ai nani,
e non le permisero di entrare in casa.
Cenerentola denunciò per maltrattamenti la sua matrigna.
Senza fucile non entro nel bosco – disse Cappuccetto,
dopo che il lupo la seguì per la prima volta.
(La nonna non ha mai aperto la porta
senza prima guardare).
Pelle d'Asino osò denunciare l'incesto di suo padre.
La Sirenetta non morì d'amore. Neppure si illuse
che un principe l'avrebbe sposata.
Quando la Bella incontrò la Bestia, la amò com'era,
senza aspettare qualche tipo di miracolo.
Riccioli d'Oro non provò
neppure ad assaggiare la minestra:
gli orsi l'avrebbero divorata all'istante.
La Principessa sul Pisello non accettò di dormire
sopra tanti materassi, e gridò che se dubitavano
del suo lignaggio, andassero tutti all'inferno.
Alice non viaggiò mai nel Paese delle Meraviglie
e la Bella Addormentata si coricò, annoiata,
perché non le permettevano mai di fare quello che voleva.
Queste sono le fiabe, figlia mia.
La vita si incaricherà di raccontartele.

Daisy Zamora

Andrea
23-June-2015, 17:39
Messaggio urgente a mia madre

Siamo state educate per la perfezione
perché nulla fallisse
e si compisse la nostra fortuna
di principesse di fiabe per bimbi.
Come lottammo, desiderose di dimostrare
che le speranze da tanto tempo serbate erano certe!
Ma i vestiti da sposa invecchiarono
i nostri cuori esausti,
gli ultimi sopravvissuti del conflitto.
Abbiamo gettato in fondo ai fatiscenti armadi
e veli giallastri e i fiori appassiti,
mai più saremo sottomesse e neppure perfette.
Perdona, madre, per l'impertinenza
di galline vecchie elegantemente trapuntate
che schiamazzano la bellezza
di docili figlie ottuse.
Perdona, per non essere rimaste
dove ci obbligavano le tradizioni
e il buon gusto.
Per osare essere noi stesse
al prezzo di distruggere
tutti i tuoi sogni.


Daisy Zamora

daniela
01-July-2015, 21:54
Mia moglie

Mia moglie è scomparsa insieme ai suoi vestiti.
Si è lasciata dietro due paia di calze di nylon e
una spazzola per capelli dimenticata dietro il letto.
Vorrei richiamare la vostra attenzione
su queste calze formose e sul robusto
capello scuro impigliato tra le setole della spazzola.
Lascio cadere le calze nel sacco della spazzatura; la spazzola
me la tengo e la userò io. È solo il letto
a sembrare strano e impossibile da spiegare.

Raymond Carver

daniela
07-July-2015, 22:18
Lei sapeva del silenzio che sarebbe venuto poi
per questo gli chiedeva “abbassa la voce”
pensava che se le parole si fossero fatte
simili al silenzio la loro assenza sarebbe stata
più lieve come un bisbigliare oltre una porta chiusa
o come qualcuno che senti muoversi nella stanza accanto.
“Cambia tono” diceva a lei lui che non capiva,
e confuso rallentava il passo, cercava un riparo
da quell’estate improvvisa, dall’assalto dell’inatteso.
Ma fu in quella luce stinta che cominciò a sentire
che le cose a volte implodono, senza implorare altro,
e tornano in se stesse e stanno affini al silenzio.
Così cedette e abbassò la voce tanto che tacque.



Lucianna Argentino

Andrea
09-July-2015, 10:42
Il potere di Circe


Non ho mai trasformato nessun uomo in un maiale.
Alcune persone sono maiali: io faccio in modo
che somiglino ai maiali.
Sono stanca del tuo mondo
che lascia che l'esteriore mascheri l'interiore.
I tuoi uomini non erano malvagi:
la vita indisciplinata
ha fatto loro questo. Come maiali
sotto le cure mie e delle mie donne, loro
si sono addolciti subito.
Allora ho rovesciato l'incantesimo, mostrando
la mia bontà
così come il mio potere. Ho visto
che avremmo potuto essere felici qui,
come lo sono gli uomini e le donne
quando i loro bisogni sono semplici. Nello stesso respiro,
ho previsto la tua partenza;
i tuoi uomini, con il mio aiuto, sfidare
il mare urlante e scrosciante. Tu pensi
che poche lacrime mi sconvolgano? Amico mio,
ogni maga è – nel profondo – una persona pragmatica:
nessuno che non sappia affrontare il limite
vede l'essenza. Se volessi soltanto tenerti,
potrei tenerti prigioniero.


Louise Gluck

daniela
11-July-2015, 22:43
Avere la prova che non sono stata
solo per te, come chiedevi,
pura idea, puro spirito,
ma che mi hai anche sentita,
qualche volta almeno,
come spina acuta,
nel cuore, e nella carne.
Saper che hai tremato
al dubbio di perdermi,
di non ritrovarmi.



Sibilla Aleramo

daniela
11-July-2015, 22:43
Questo tempo sabbatico
prima di una partenza, questo tempo
rubato al tempo, questo tempo non mio
né di altri, il tempo della valigia
e del ritardo, questo lusso sospeso,
questo margine ricco,
quanto audace e irresponsabile posso
quello che neanche gli anni mi concedono,
dove accorrono i pensieri più negletti
e sono accolti, e tra un pigiama
e una camicia s’insedia maestoso
ma arrendevole il possibile, dove potrei
persino telefonarti e dichiararmi
folle d’amore, questo unico tempo vero
involontario che ci è dato
per grazia di partenze, questo
non è nient’altro che preghiera.



Patrizia Cavalli

Andrea
14-July-2015, 11:01
Mi sono fatta da asso nella manica
mi sono estratta dal cappello
mi sono piantata in mezzo al pubblico
provo come un'idiota a decifrare i trucchi –
certo non saprò mai non ingannarmi.
Il Mago e l'Assistente del Mago –
per lungo tempo sono stata entrambi.
Comparendo a inchinarmi per l'applauso
in guanti bianchi, con un sorriso e un guizzo
e facendomi quindi scomparire.
Bene, ora vi dico che ho finito
di schivare coltelli lanciati alla mia testa,
finito di star chiusa in casse anguste,
segata in mille pezzi più e più volte. Finito,
insomma, di essere l'Assistente del Mago.
D'ora in avanti, non ho bisogno di assistenti,
di attrezzi, di pubblico, di scena.
D'ora in avanti, tutto ciò che resta
è Il Mago.
Così, almeno, pensavo.
Allora ancora non sapevo
che anche con il lancio dei coltelli era per me finita
e con sorrisi, inchini, annegamenti
incatenata a testa in giù, finita
col trattenere il fiato.
Così non resta nulla, adesso, da inscenare.
Spiacente di deludervi.
A mani nude
lo capisco bene
la sola cosa che resta, da ora, è la magia.

Robin Morgan

daniela
14-July-2015, 21:29
Il dono

Il dono eccelso che di giorno in giorno
e d'anno in anno da te attesi, o vita
(e per esso, lo sai, mi fu dolcezza
anche il pianto), non venne: ancor non venne.
Ad ogni alba che spunta io dico: "È oggi":
ad ogni giorno che tramonta io dico:
"Sarà domani". Scorre intanto il fiume
del mio sangue vermiglio alla sua foce:
e forse il dono che puoi darmi, il solo
che valga, o vita, è questo sangue: questo
fluir segreto nelle vene, e battere
dei polsi, e luce aver dagli occhi; e amarti
unicamente perché sei la vita.

Ada Negri

daniela
16-July-2015, 23:10
“Gli altri mi entrano
ed escono dal cappuccio
senza
riuscire a prendermi
senza trovarmi, mentre
sto correndo
forte, fino
a toccare acqua
per lasciar nuotare un biglietto
libero
che dice
io ti voglio
fra le cose possibili”

Martina Germani Riccardi

Andrea
06-August-2015, 11:06
Non voglio far dissolvere nessuno
dei miei fantasmi personali.
Voglio cominciare a conoscerli bene,
intimamente.
Adoro sentirmi in mondi per niente familiari,
disorientata,
spaesata.
Non sono come la maggior parte delle persone,
frammentate in migliaia di pezzetti.
Sono un insieme,
un oceano di sensazioni, scintillii,
seta, pelle,
occhi, bocche,
desiderio.


Anaïs Nin

daniela
20-August-2015, 15:52
Io volo

Alla mia povera fragilità
guardi senza sprecar parole. Tu sei di pietra, ma io canto.
Tu sei un monumento, ma io volo.
Io so che il più tenero maggio
all’occhio dell’Eternità è nulla.
Ma io sono un uccello e non incolparmi
se una facile legge m’è imposta.

Marina Cvetaeva

daniela
26-August-2015, 22:38
La donna che guarda dalla finestra
vorrebbe avere delle lunghe braccia
per prendere il mondo
il suo Nord e il suo Sud
il suo Est e il suo Ovest
nel suo grembo
come una tenera madre
vorrebbe avere grandi mani
per carezzare i suoi capelli
scrivere delle poesie
per alleviare la sua pena.



Maram al Masri

daniela
03-October-2015, 15:01
UN GIORNO QUALCUNO MI DISSE

Un giorno qualcuno mi disse
Il tuo silenzio
fa il rumore di chi piange,
allora io ho iniziato
a parlare parlare
parlare per tacere
quella me così triste.

ELENA MEARINI

http://elenamearini.blogspot.it/search?updated-min=2015-01-01T00:00:00-08:00&updated-max=2016-01-01T00:00:00-08:00&max-results=50

daniela
03-October-2015, 15:03
CORREZIONI

Segnami con il rosso
liberami dall’errore
mettimi il punto, leva la virgola
sospendimi e riprendimi
elevami a maiuscola
poi continuami minuscola
cambiami la riga
mantienimi al margine
separami se devi,
ma lasciami il senso
e concludimi.
Ora rileggimi e dimmi
se mi consideri ancora uno sbaglio.

ELENA MEARINI

http://elenamearini.blogspot.it/search?updated-min=2015-01-01T00:00:00-08:00&updated-max=2016-01-01T00:00:00-08:00&max-results=50

daniela
03-October-2015, 15:04
MIRACOLI

Dimostrami che l'amore fa miracoli.
Studia i miei silenzi,
e poi ripetili a voce alta.

ELENA MEARINI

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daniela
03-October-2015, 15:05
OCCHI ALLA BOCCA

Scomponimi il viso,
assemblami diversa.
Con gli occhi al posto della bocca,
che il mio sguardo possa dire
ciò che le labbra non fanno uscire.

ELENA MEARINI

http://elenamearini.blogspot.it/search?updated-min=2015-01-01T00:00:00-08:00&updated-max=2016-01-01T00:00:00-08:00&max-results=50

daniela
03-October-2015, 15:07
SEGNI PARTICOLARI

Abbiamo maniere diverse,
di registrare l’identità della vita.
Tu resti fermo a dati e generalità,
io proseguo
fino ai segni particolari.

ELENA MEARINI

http://elenamearini.blogspot.it/search?updated-min=2015-01-01T00:00:00-08:00&updated-max=2016-01-01T00:00:00-08:00&max-results=50


P.S. Si nota che questa poetessa mi ha colpito al cuore? :)

daniela
01-December-2015, 16:01
Da qualche parte nella ragazza che una volta eri
si nasconde la bambina ferita.
Trovala. Devi trovarla.
È sola. Terrorizzata. Avvinghiata
a una presa fetale in un luogo angusto,
singhiozza fuori il cuore. Il mondo
è un uomo con grandi mani
e denti affilati. Il mondo
è una tonnellata di mattoni, sabbia
nella sua bocca, un enorme peso
sul petto. Non ha fiato
per parlare di lui. Il suo destino
è una pagina bianca, silenziosa, muta.
Te la ricordi? Ricorda
il suo frantumarsi. Dille la verità.


Paula Meehan

daniela
15-December-2015, 15:00
Che bello sapere di non essere più giovane,
mi succede di dirmi
nei pochi momenti in cui
mi ricordo
di non essere più giovane.
Si tratta di quei momenti in cui
scivolo come su una buccia di banana
sul marciapiede ricoperto dalla melma del futuro
e presa dalla disperazione vorrei fermarmi,
perché tutto è incomprensibile se non accetto l’ idea che la strada
è sempre più pericolosamente in pendìo.



Ana Blandiana

Enribello
26-December-2015, 09:25
Siamo state educate per la perfezione
perchè nulla fallisse
e si compisse la nostra fortuna
di principesse di favole per bimbi
Come lottammo, desiderose di dimostrare
che le speranze da tanto tempo serbate erano certe!
Ma i vestiti da sposa invecchiarono
i nostri cuori esausti,
gli ultimi sopravvissuti del conflitto.
Abbiamo gettato in fondo ai fatiscenti armadi
i veli giallastri, e i fiori appassiti,
mai più saremo sottomesse e neppure perfette.
Perdona, madre, per l’impertinenza
di galline vecchie elegantemente trapuntate
che schiamazzano la bellezza
di docili figlie ottuse.
Perdona, per non essere rimaste
dove ci obbligavano le tradizioni
e il buon gusto.
Per osare essere noi stesse
al prezzo di distruggere
tutti i tuoi sogni.

Daisy Zamora

3819

DarkCoffee
08-January-2016, 08:41
Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive.
Non innamorarti di una donna colta, maga, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere, e che inoltre sa volare...
di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ama la poesia
(sono loro le più pericolose),
o di una donna capace di restare mezz'ora davanti a un quadro
o che non sa vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa,
ludica, lucida, ribelle, irriverente.
Che non capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perché quando ti innamori di una donna del genere,
che rimanga con te oppure no,
che ti ami o no, da una donna così,
non si torna indietro.
Mai.

- Martha Rivera Garrido -

daniela
02-February-2016, 14:57
Non si spegne l'amore, mi spengo io.
Tu sai bene che il sole non si spegne
anche se più non scalda i morti.
In quest' ombra che m'inghiottisce, non riesco
ormai a toccarti, né corpo né anima
e neppure a cercarti. La tua voce
troppo lontana (come il vento sulle tombe
per chi giace là sotto) non può orientarmi.
Sono più forti l'altrove, il silenzio.



Margherita Guidacci

Andrea
04-February-2016, 11:24
Per punire
gli uomini dei loro peccati infiniti
Dio mi ha dato
questa pelle chiara
questi lunghi capelli neri.

Akiko Yosano

daniela
06-February-2016, 21:16
I segni del mio passaggio


Ho provato a tornare sui miei passi.
Così, come tornano gli uccelli migratori
cercando il comignolo o l’angolo del tetto
dove li attende la loro casa.
Incastonati nel terreno,
c’erano i segni del mio passaggio
ma nessuna orma ospitava il mio piede.
Si allarga con l’esperienza lo sguardo
così che le vedute diventano spazi immensi
e sempre più appesantiti dal vissuto,
persino le cicatrici che abbiamo lasciato sul terreno
cambiano forma e senso.



Nadezhda Slavova

daniela
15-February-2016, 15:19
Da Mezzo vuoto e mezzo pieno

Io ti osservo e penso sempre a tante cose
che vorrei avere più tempo
e più attenzione da te
che invece per i figli sei presente e ti consumi
come io non sarei mai capace
ma anche quando resto ai margini di te
comunque c’è bellezza nel vederti
in fondo
neanche i fiori fioriscono per noi

Francesco Tomada

daniela
15-February-2016, 15:40
Le donne della Seleco

Le ho viste uscire alla fine del turno
camminando ma senza toccare il suolo
guardando i lampioni ma senza vedere
la luce e mentre svanivano le ho
immaginate aprire la porta
baciare i figli scaldare in forno
la cena e poi ripulirsi e a volte
giacere sotto un marito qualsiasi
con l’aria di chi da anni ha imparato
che manca sempre mezz’ora di troppo
alla fine del giorno

Francesco Tomada

daniela
15-February-2016, 15:41
A conti fatti

Lo puoi vedere ancora nei miei occhi:
sono stato un bambino con poca gioia

invece il tuo sorriso esplode spesso senza alcun motivo
allora ho pensato che ne potesse avanzare per me
e anche per altri

per questo è nel tuo ventre
che ho cercato i miei figli

Francesco Tomada

kaipirissima
08-March-2016, 18:47
Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l'ignoranza in cui l'avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi signori, davanti a una donna!


Anonimo


Versione completa


https://m.youtube.com/watch?v=JMnZEL0LWow

daniela
07-April-2016, 22:14
PURO DI CUORE
Col tuo passo sicuro e tranquillo
penetri per i neri corridoi
fino alla cella dove sono rinchiusa,
ed esclami gioioso: «Dov'è l'oscurità
di cui tanto piangevi? Sei tutta illuminata».
Tu non sai che la luce che vedi
è quella che tu irraggi, essendo puro di cuore
e quando la tua visita è finita
essa ti segue, io resto
di nuovo spenta!
Margherita Guidacci

daniela
02-May-2016, 15:06
Poi ecco che partivo
Verso un altro luogo
Verso altri tu
E scenari che inventavo tenacemente.
E ancora fingevo la norma micidiale degli umani
E ancora uno scricchiolio mi avvisava
D’uno splendido crollo imminente
Che in me precipitava verso una luce
Perfetta come un infinito.
E lì ripetevo la scena dell’arrivo del treno
E lì ancora digitavo numeri.
Lo scricchiolio era dolcissimo.
Il vacillare era dolcissimo.
Tutto era come un lungo addio

Mariangela Gualtieri

daniela
12-May-2016, 21:49
Ritratto di donna

Deve essere a scelta.
Cambiare, purché niente cambi.
È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi,
neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime.
Dorme con lui come la prima venuta, l’unica al mondo.

Gli darà quattro figli, nessuno, uno.
Ingenua, ma è un’ottima consigliera.

Debole, ma sosterrà.
Non ha la testa sulle spalle, però l’avrà.
Legge Jaspers e le riviste femminili.
Non sa a che serva questa vite, e costruirà un ponte.
Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane.

Tiene nelle mani un passero con l’ala spezzata,
soldi suoi per un viaggio lungo e lontano,
una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.

Dove è che corre, non sarà stanca?
Ma no, solo un poco, molto, non importa.
O lo ama, o si è intestardita.
Nel bene, nel male, e per l’amor di Dio.


da Ogni caso (1972)
Wisława Szymborska

daniela
29-May-2016, 11:05
"Vuoto più assoluto"

Sentii che mi stavo immergendo in quell’acqua fresca
e seppi che il viaggio attraverso il dolore
finiva in un vuoto assoluto.
Sciogliendomi ebbi la rivelazione che quel vuoto
è pieno di tutto ciò che contiene l’universo.
E’ nulla..è tutto nello stesso tempo..
..sono vuoto, sono tutto ciò che esiste,
sono in ogni foglia del bosco,
in ogni goccia di rugiada,
in ogni particella di cenere
che l’acqua trascina via..
sono nulla
e sono tutto il resto
in questa vita
e in altre,
immortale..

Isabel Allende

Enribello
17-June-2016, 08:52
Mi trasporto in punta di piedi
mi trasporto nel galoppo della mia vista.
Mi avvolgo nelle fasce della mia pelle.
Mi abbraccio desiderandomi.
Benedico il mio flusso, lo zampillare che da me proviene.
Mi cullo sul mio seno.
Alle mani germoglianti infilo i guanti della poesia.
Reclamo la rivelazione,
le mie incisioni sono su pietra.
La mia immagine reca acqua alla sete
ed esche alla rete dei pescatori.
Trascorro i rintocchi delle campane della sera
scolpendo.
Dormo nella mia stessa ombra.
Indosso la mia natura beduina
quando sono stanca.
Entro in un giardino
che non mi istiga contro me stessa.
Amo la mia anima impossibile,
quella i cui piedi
sono ignoti alla terra.

Joumana Haddad (https://it.wikipedia.org/wiki/Joumana_Haddad)


https://scontent.cdninstagram.com/hphotos-xfa1/t51.2885-15/s320x320/e35/12357788_626989937438907_798142458_n.jpg

daniela
22-August-2016, 22:05
Adesso che non so più niente
che il vuoto è bella dimora
che ho passi senza arsura
che siedo e imparo
a esitare, adesso
che non sei più al centro
e quello che conta non è più
al centro
ma spostato
tra le mani
dove le dita si disarmano
e fanno un gesto limato,
adesso questa categorica bellezza
di rami e cieli
pugnala solo
perché entri luce.

Chandra Livia Candiani

Enribello
23-October-2016, 09:55
Kleopatràs : Cleopatra

PROLOGO

Figlia del Nilo, regina della storia
che trai dalla tua bellezza la tua gloria,
dolce compagna di un Cesare romano
la tua grandezza ti porto' lontano.
Sovrana colta e donna d'azione
sognasti un trono per Cesarione.
Riconquistasti abilmente il regno che governasti,
poi,con grande ingegno.
Signora di Roma e maesta' d'Egitto
questo per te gli dei aveano scritto.
Ma Bruto il tuo sogno cancello'
versando sangue sul marmo di Pompeo,
fin dalle fondamenta l'Urbe tremo'
ogni romano maledisse il reo.
Povera terra tua quando tornasti,
alleviasti i miseri e i commerci avviasti.
Poi con Marco Antonio tu ci credesti ancora:
Un sogno di grandezza per una nuova aurora
di gloria e di fierezza.
Salisti ancora in alto ,l'Egitto era potente
avevi fatto il salto Augusto era dolente

EPILOGO

Fu guerra ancora, in Africa,
ad Azio fosti battuta,
Antonio si uccise
ogni speme ando' perduta.
Affascinare Augusto un lucido condottiero?
Non era Caio cesare ma un gelido gueriero.
Un tentativo futile fu uno solamente
che disse "E' tutto inutile la tua luna e' spenta"
Chiedesti aiuto all'aspide sottile e velenosa
la morte ti sovvenne veloce e silenziosa.
Fini cosi l'Egitto per mano d' Ottaviano
una nuova provincia l'impero avea romana.
Tu brilli ancora splendida o gemma dell'oriente!
Sulla tua nave agile con porpora ed argento.
Compari all'orizzonte, quando s'arrossa il cielo,
nell'ora del tramonto,sul corpo solo un velo.
Accanto a te c'è Antonio che guarda piu' lontano,
verso la vecchia Roma, tenendoti per mano.

da

LA DONNA NELLA STORIA
Articoli monografie e divagazioni poetiche di

FRANCO PASTORE

http://lafrusta.homestead.com/files/cleopatra_antonio1.gif

Enribello
28-October-2016, 17:17
Mille porte fa
quando ero una ragazzina solitaria
in un’enorme casa con quattro
garage e se ben ricordo
era estate,
di notte mi sdraiavo in giardino,
il trifoglio raggrinzito sotto di me,
le sagge stelle distese sopra di me,
la finestra di mia madre un imbuto
da cui usciva un calore giallo,
la finestra di mio padre, socchiusa,
un occhio dove passa chi dorme,
e le assi della casa
erano lisce e bianche come cera
e probabilmente milioni di foglie
navigavano come vele sui loro strani gambi
mentre i grilli ticchettavano all’unisono
e io, nel mio corpo nuovo di zecca,
non ancora di donna,
facevo domande alle stelle
e credevo che Dio potesse veramente vedere
il calore e la luce colorata,
i gomiti, le ginocchia, i sogni, la buonanotte.

Anne Sexton – traduzione di Cristina Gamberi

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Enribello
12-November-2016, 16:01
Lei si sente a volte
come una cosa dimenticata
nell’angolo più buio della
casa
come un frutto divorato
dagli uccelli rapaci,
come un’ombra senza volto
e senza peso.
La sua presenza è a stento
una leggera vibrazione
nell’aria immobile.
Sente che la attraversano
gli sguardi
e che diventa nebbia
tra le braccia goffe
che provano a circondarla.

Vorrebbe essere piuttosto
un’arancia succosa
nella mano di un bimbo
-non vuota scorza-
un’immagine che brilla
nello specchio
-non un’ombra che sfuma-
e una voce distinta
- non un gravoso silenzio -
mai ascoltata.

ALAÍDE FOPPA

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daniela
12-November-2016, 20:44
"La parte più debole di me"


La parte più debole di me
è la più forte.
Sotto i colpi del destino,
come una sagoma di nebbia, si trasforma
si dissolve e si ricompone,
e, sotto il peso del dolore,
cambia volto
sciogliendosi come la neve.
La parte più debole di me
è la più forte.
Si allunga come una goccia di pioggia sui rami
e proietta immagini cristalline,
prima di cadere sulle foglie autunnali
dove all’istante sposa la terra.
La parte più debole di me
è la più forte.
Ho paura soltanto
di quella fortezza
costruita con l’esperienza
che protegge l’anima mia,
conscia che basti un alito d’indifferenza
perché crolli tutto,
lasciandomi
nuda.

Nadezhda Slavova

Enribello
21-November-2016, 17:22
Quelle degli anni 70



Vi ho sentite raccontare, tanto uguali e diverse
Le vostre vite, i vostri amori, le partenze da sole
E gli uomini e le donne amati amate.
Dicevate di amare dicendo chi amo chi non amo più
Però, lasciando tra parentesi o in sospeso il futuro,
Quel tirar fuori la vita nuda come gli spazi
E nessuna legge.
Dio ci aveva già abbandonato
E le vecchie Dee con i loro corpi
Ci spaventavano
Sembravano madri.
Era ancora presto.
Bisognava soffrire con forza e ridere e credere
Non in un quinto o sesto ma in un decimo senso.
Bisognava trovare i gusci, la cenere, i resti del dolore,
Le parole che nessuno trovava, le parole lente
Le linee da cui il tempo ci calciava via.
Troppo difficile a pensarci
Ma allora non pareva.
Ero una bambina
Voi eravate invincibili.

Nadia Agustoni

http://img0103.psstatic.com/160656399_vintage-60s-mod-knee-high-black-leather-brit-rock-boots.jpg

Enribello
13-December-2016, 19:32
Che direbbe la gente, vuota d’ogni follia
se in un giorno fortuito, per ultrafantasia,
mi tingessi i capelli d’argento e viola
mettessi un peplo greco sciogliessi i miei capelli,
con un cinto di fiori: myosotis o gelsomini,
cantassi per le strade al ritmo dei violini,
o dicessi i miei versi in giro per le piazze
liberando il mio gusto da mortali bavagli?

Verrebbero a guardarmi affollando le strade?
Mi brucerebbero come bruciarono le streghe?
Pregherebbero in coro, ascoltando la messa?

In verità pensandoci mi viene un po’ a ridere.

Alfonsina Storni


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Enribello
09-January-2017, 19:33
Voglio un vestito rosso.
Lo voglio leggero e a buon mercato,
voglio che sia troppo stretto, lo voglio portare
finché qualcuno non me lo strappi di dosso.
Lo voglio sbracciato e scollato,
quel vestito, così nessuno dovrà immaginarsi
cosa c’è sotto. Voglio andarci per strada
passare davanti al discount e alla ferramenta
con tutte quelle chiavi che brillano in vetrina,
davanti al caffè dei signori Wang coi bomboloni
del giorno prima, davanti ai fratelli Guerra
che buttano i maiali dal camion sul muletto,
issandosi in spalla quei lucidi grugni.
Voglio andare in giro come fossi l’unica
donna al mondo a caccia di una preda.
Lo voglio davvero quel vestito.
Lo voglio per confermare
i tuoi peggiori sospetti su di me,
per farti vedere quanto poco ci tengo a te
o par farti vedere tutto, tranne quello
che voglio. Appena lo trovo, lo tiro giù
dalla gruccia perché cerco un corpo
che mi porti nel mondo, in mezzo
alle urla del parto e a quelle dell’amore,
e lo indosserò come ossa, come pelle,
sarà lo stramaledetto
vestito dentro cui mi seppelliranno.

Kim Addonizio

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Estella
10-January-2017, 19:00
Ti meriti un amore che ti voglia
spettinata,
con tutto e le ragioni che ti fanno
alzare in fretta,
con tutto e i demoni che non ti
lasciano dormire.
Ti meriti un amore che ti faccia
sentire sicura,
in grado di mangiarsi il mondo
quando cammina accanto a te,
che senta che i tuoi abbracci sono
perfetti per la sua pelle.
Ti meriti un amore che voglia ballare
con te,
che trovi il paradiso ogni volta che
guarda nei tuoi occhi,
che non si annoi mai di leggere le
tue espressioni.
Ti meriti un amore che ti ascolti
quando canti,
che ti appoggi quando fai il ridicolo,
che rispetti il tuo essere libero,
che ti accompagni nel tuo volo,
che non abbia paura di cadere.
Ti meriti un amore che ti spazi via le
bugie
che ti porti l’illusione,
il caffè
e la poesia.

Frida Kahlo

Enribello
21-January-2017, 09:23
Fruga dentro la borsa la giovane impiegata appena messo piede sulla metro.
Mi aspetto che tiri fuori il cielo azzurro alle Maldive e una gita in barca
che tiri fuori lo zio carabiniere salito dalla Puglia
che tiri fuori il sogno di un cane addormentato in una piazza al sole
che tiri fuori le note di un tango aristocratico vibrante di solitudine
che tiri fuori la vertigine della vita e un barlume di disperazione
che tiri fuori il punto G e un orgasmo che sappia di vernice fresca
che tiri fuori un brandello di conversazione una teoria amorosa una ricetta
del cous cous alla libanese con lo zafferano
che tiri fuori l’amico massaggiatore che la palpa per verificare i meridiani
che tiri fuori la mamma con gli occhi sempre sul ciglio della commozione
che tiri fuori una lingua trafitta da una lunga spilla
che tiri fuori una dinoccolata salamandra dono di A.
che tiri fuori uno stranito sentimento della vita misto di attesa e raccapriccio
che tiri fuori un tanga di merletto color pistacchio
che tiri fuori i seguenti nomi: Max Fabio Mirko, e poi Gino Pino forse Savino
che tiri fuori un lamento un clavicembalo un gatto che fa le fusa
che tiri fuori Anna Karenina e ci si tuffi a pagina duecentoventitre.


Paolo Polvani

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Estella
28-January-2017, 13:12
Lettera d'amore

Non è facile dire il cambiamento che operasti.
Se adesso sono viva, allora ero morta
anche se, come una pietra, non me ne curavo
e me ne stavo dov'ero per abitudine.
Tu non ti limitasti a spingermi un po' col piede, no-
e lasciare che rivolgessi il mio piccolo occhio nudo
di nuovo verso il cielo, senza speranza, è ovvio,
di comprendere l'azzurro, o le stelle.
Non fu questo. Diciamo che ho dormito: un serpente
mascherato da sasso nero tra i sassi neri
nel bianco iato dell'inverno-
come i miei vicini, senza trarre alcun piacere
dai milioni di guance perfettamente cesellate
che si posavano a ogni istante per sciogliere
la mia guancia di basalto. Si mutavano in lacrime,
angeli piangenti su nature spente,
Ma non mi convincevano. Quelle lacrime gelavano.
Ogni testa morta aveva una visiera di ghiaccio.
E io continuavo a dormire come un dito ripiegato.
La prima cosa che vidi fu l'aria, aria trasparente,
e le gocce prigioniere che si levavano in rugiada
limpide come spiriti. Tutt'intorno giacevano molte
pietre stolide e inespressive,
Io guardavo e non capivo.
Con un brillio di scaglie di mica, mi svolsi
per riversarmi fuori come un liquido
tra le zampe d'uccello e gli steli delle piante
Non m'ingannai. Ti riconobbi all'istante.
Albero e pietra scintillavano, senz’ombra.
La mia breve lunghezza diventò lucente come vetro.
Cominciai a germogliare come un rametto di marzo:
un braccio e una gamba, un braccio, una gamba.
Da pietra a nuvola, e così salii in lato.
Ora assomiglio a una specie di dio
e fluttuo per l’aria nella mia veste d'anima
pura come una lastra di ghiaccio. E' un dono.

Sylvia Plath

daniela
20-March-2017, 22:00
Amo l’inizio di ogni cosa,
lo sguardo prima della carezza,
le parole prima di un abbraccio.
Il sussulto prima di un bacio,
la tenerezza prima della passione.
Amo il gesto omesso che poi esplode,
l’entusiasmo prima dell’abitudine,
l’idea prima del progetto,
il sogno prima della realtà.

Amo la notte prima dell’alba,
la fatica prima del riposo,
il sole prima del vento
e la goccia prima del diluvio.

Amo la prima parola di una lettera,
il primo ti amo,
le prime note di una melodia.
Amo i primi giorni d’estate
e gli ultimi d’inverno.


Michela Salzillo

daniela
01-April-2017, 22:02
Alla mia povera fragilità
guardi senza sprecar parole.
Tu sei di pietra, ma io canto.
Tu sei un monumento, ma io volo.
Io so che il più tenero maggio
all’occhio dell’Eternità è nulla.
Ma io sono un uccello e non incolparmi
se una facile legge m’è imposta.


Marina Cvetaeva

daniela
01-April-2017, 22:04
Sei donna di valore
Sei donna di valore, ma te lo dico in privato
in pubblico mi presentano uomini
poeti, essi hanno il polso della
situazione poetica, si confrontano con altre
cerchie poetiche. Noi, ci troviamo in privato
parliamo piccolo. L’affetto che sentiamo
l’una per l’altra è cosa di poco conto
per chi guarda da fuori. Noi non vediamo
noi stesse, se ci affacciamo allo specchio
poetico: decenni di lavoro costante
annullati da migliaia di sguardi
che dicono no, non esisti, non esisti
non tentare di esistere, senza di me.



Loredana Magazzeni

Estella
04-April-2017, 22:07
Bellezza

Ti do me stessa,
le mie notti insonni,
i lunghi sorsi
di cielo e stelle – bevuti
sulle montagne,
la brezza dei mari percorsi
verso albe remote.
Ti do me stessa,
il sole vergine dei miei mattini
su favolose rive
tra superstiti colonne
e ulivi e spighe.
Ti do me stessa,
i meriggi
sul ciglio delle cascate,
i tramonti
ai piedi delle statue, sulle colline,
fra tronchi di cipressi animati
di nidi –
E tu accogli la mia meraviglia
di creatura,
il mio tremito di stelo
vivo nel cerchio
degli orizzonti,
piegato al vento
limpido – della bellezza:
e tu lascia ch’io guardi questi occhi
che Dio ti ha dati,
così densi di cielo –
profondi come secoli di luce
inabissati al di là
delle vette –

Antonia Pozzi - 4 dicembre 1934

daniela
15-April-2017, 14:35
È subito detto un anno
ma un anno è fatto di mesi
e i mesi son fatti di giorni
e i giorni son lunghi da vivere
son faticosi da vivere
uno per uno
senza nemmeno un tuo segno
felicità, che pure esisti.

Piera Badoni

daniela
06-June-2017, 15:25
Lei era una donna davvero unica,
delicata ma appesantita dalla monotonia della vita.
Teneva tutto dentro di sé,
ed aveva l’eleganza nell’anima.
Non inseguiva più nessun uomo
E da sempre rifiutava gli amori complicati, desiderava solo leggerezza,
volare lontano.
C’era qualcosa di brillante in lei, di effimero,
anche se non di etereo,
ricordava un drink secco appena sorseggiato.
Pochi capivano che per lei non c’era nessuna differenza tra sorridere
o piangere.
Lei aveva scelto il sorriso
e una ricercata, inaspettata armonia di gesti.
Sorrideva spesso, perché si sentiva più protetta.
Più sicura di sé.
Ecco perché sorrideva.
Ecco perché la credevano felice.

Agostino Degas

Enribello
12-June-2017, 16:57
GEOMETRia DELLA DONNA

Non entri nel suo tempio chi non ama la geometria
- Platone

Sono donna
Rotonda come l’universo
Piramide che ignora i suoi segreti
Triangolare in alcune parti
con ipotenuse perfette e calcolabili
in ognuno dei miei lati.
Sono donna
Quadrata e tenace quando si tratta di te
Pentagonale quando sfodero
la più segreta delle mie armi.
Sono donna
Lineare
la distanza più breve
tra il tuo tutto e il tuo nulla
Sono donna
punto forse dei tuoi riferimenti.

MARIANELA CORRIOLS



(da Geometria della donna, Antologia poetica 1985-2005, 2006)

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Estella
24-June-2017, 11:21
POESIA ILLEGITTIMA
di Vivian Lamarque

Quella sera che ho fatto l'amore
mentale con te
non sono stata prudente
dopo un po' mi si è gonfiata la mente
sappi che due notti fa
con dolorose doglie
mi è nata una poesia illegittimamente
porterà solo il mio nome
ma ha la tua aria straniera ti somiglia
mentre non sospetti niente di niente
sappi che ti è nata una figlia.

daniela
07-September-2017, 22:22
4609
Rupi Kaur, Milk and Honey

daniela
09-September-2017, 14:07
non so cosa si provi ad avere una vita equilibrata
quando sono triste
più che piangere scroscio
quando sono allegra
più che sorride riluco
quando sono arrabbiata
più che urlare avvampo

il bello degli estremi emotivi è che
quando amo metto loro le ali
ma forse non è
poi un bene visto che
tendono sempre a mollarmi
e dovresti vedermi
quando ho il cuore infranto
più che affliggermi vado
in mille pezzi

RUPI KAUR

daniela
09-September-2017, 14:14
la terapeuta piazza la bambola davanti a te
ha la taglia delle bambine
che ai tuoi zii piace toccare

indica dov'erano le sue mani

tu indichi il punto
fra le gambe quello che
lui ti ha estorto col dito
come una confessione

come ti senti

ti estrai il groppo
dalla gola
con i denti
e dici bene
intorpidita anzi

- sedute di metà settimana

RUPI KAUR

kaipirissima
10-September-2017, 13:45
la terapeuta piazza la bambola davanti a te
ha la taglia delle bambine
che ai tuoi zii piace toccare

indica dov'erano le sue mani

tu indichi il punto
fra le gambe quello che
lui ti ha estorto col dito
come una confessione

come ti senti

ti estrai il groppo
dalla gola
con i denti
e dici bene
intorpidita anzi

- sedute di metà settimana

RUPI KAUR

Questa fa male.

daniela
10-September-2017, 14:29
Questa fa male.


questo è il viaggio della
sopravvivenza tramite la poesia
questo è il sangue sudore lacrime
di ventun anni
questo è il mio cuore
nelle tue mani
questo è
il ferire
l’amare
lo spezzare
il guarire

Rupi Kaur

daniela
10-September-2017, 14:31
4619
Rupi Kaur

kaipirissima
10-September-2017, 21:02
Grazie Daniela, sono bellissime!

daniela
10-September-2017, 21:14
Grazie Daniela, sono bellissime!

Anch'io sono rimasta molto colpita!
Molti ovviamente non le considerano poesie nel vero senso del termine.

Estella
21-November-2017, 22:55
Lo spirito ha bisogno del finito
per incarnare slanci d'infinito.
Parlo con l'angelo, e le tue braccia d'uomo
soltanto lo traducono ai miei sensi.
Dove comincia l'ala? Dove nascono
musiche di tamburi di tempesta?
Amarti è sprofondare, è una foresta
sfumante in cieli altissimi.

Maria Luisa Spaziani

daniela
23-November-2017, 21:45
Messaggio

Prima che sia troppo tardi, alza la cornetta –
telefonami – fa’ presto – il tempo si muove…
L’amore può diventare odio molto in fretta.
Sì, presto comincerò a cercare altrove.
Uomini come te non li trovi in ogni dove –
buoni, vecchio stile… non il tipo che si affretta
per conoscermi. Quest’attesa è un tormentone.
Prima che sia troppo tardi, alza la cornetta –
Ho un’idea. Quest’amicizia ti alletta
consumarla insieme prima dell’invecchiagione?
Hai quarantotto anni e l’età non aspetta.
Telefonami – fa’ presto – il tempo si muove…
Un’altra storia d’amore-kamikaze che piove
su di me? No! Ad aspettare mi sono costretta,
stavolta… ma non un giorno in più: è atroce!
L’amore può diventare odio molto in fretta.
Dicono che esagero. Dovrei dar retta
agli amici, non drammatizzare. Ma come?
Pensate sia piacevole sentirmi negletta?
Sì, presto comincerò a cercare altrove.
So che ti piaccio, ma per richiamarti non troverei
il coraggio. Però… sì, un’idea perfetta:
concentrandomi telepaticamente proverò
a raggiungerti, pensandoti più in fretta –
Prima che sia troppo tardi…

Wendy Cope

daniela
10-December-2017, 14:13
CREPUSCOLO TRA LE ROVINE

Davanti alla casa senza tetto il lillà nel pieno

della sua fioritura

cerca

con la sua cascata di fiori di ricoprire le rovine

Il profumo viola si spande raggiunge i muri rimasti

e passa tra i mattoni spezzati

Gli spettri che di notte si aggirano tra quelle case

profumano di lillà

e passando scuotono il polline viola dai mantelli

Per questo la notte tra le rovine è spettrale

e viola.


Jozefina Daubegović
(Plehan, 15 aprile 1999)

daniela
10-December-2017, 21:08
Noi siamo sardi

Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi,
romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.

Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono
sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.

Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo,
lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.

Siamo il regno ininterrotto del lentisco,
delle onde che ruscellano i graniti antichi,
della rosa canina,
del vento, dell'immensità del mare.

Siamo una terra antica di lunghi silenzi,
di orizzonti ampi e puri, di piante fosche,
di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.

Noi siamo sardi.

Grazia Deledda

Il 10 dicembre 1927 (https://it.wikipedia.org/wiki/1927) le venne conferito il premio Nobel per la letteratura (https://it.wikipedia.org/wiki/Premio_Nobel_per_la_letteratura), «per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano».

daniela
20-January-2018, 21:51
La cascata

Quello che persuade nella cascata è il coraggio
con cui affronta il vuoto.
Così è generata la bellezza:
nell’assoluta indifferenza dell’economia di sé.
Come tutto ciò che è pronto a perdersi, incute timore.
Al di là dei suoi velari
intravvediamo non più la misura del Tempo
ma la sua sostanza.

Donatella Bisutti

daniela
20-January-2018, 21:54
4881

I GHIACCIOLI

Ogni mattina mi congratulo
coi ghiaccioli per il loro rigore.
Penso che abbiano coraggio, carattere,
i loro cuori duri non cederanno mai.

Poi verso le dieci, dieci e mezza,
sentendo le gocce d'acqua cadere regolari
guardo la grondaia. Vedo
attuarsi la solita vecchia storia invernale
— i ghiaccioli che piangono le loro lacrime innate,
e, se solo lo sapessero, la loro identità.

Janet Frame

daniela
20-January-2018, 21:57
Canto

Provati estate primavera autunno inverno,
datemi il grande freddo per sempre,
ghiaccioli su tetti muri finestre il sogno
marmoreo perpetuo integrale di un mondo e di persone ghiacciati
nella più nera delle notti, così nera da non riuscire a distinguere
il sogno perpetuo integrale marmoreo.
Gli occhi ciechi sono ora padroni di sé.

Janet Frame

daniela
20-January-2018, 21:58
Di ora in ora più selvatica.
Lo so.
Da tanti anni divorata,
tagliata, ritagliata,
I rami costretti a destra e a manca,
MI slanciai, fiorendo minuti fiori bianchi,
sopra gli steccati fisso in viso le persone.
Mi guardano le api,
mi ha preso il manto il vento.
Forte e aspro è il mio gusto,
rigogliose le mie fronde.
Si acciglia la gente, se vede che metto ancora una radice.

Janet Frame

Estella
24-February-2018, 11:41
Ti ha portata novembre. Quanti mesi
durerà la dolceamara
vicenda di due sguardi, di due voci?
Se io avessi una leggenda tutta scritta
direi che questo tempo che ci sfiora
ci appartiene da sempre. Ma non sono
che un uomo fra mille e centomila
ma non sei
che una donna portata da novembre
e un mese dona e un altro ci saccheggia.
Sei una donna
che adesso tiene un naufrago impaziente
dimmi tu
sei scoglio
o continente?

Luciano Erba

Andrea
16-April-2018, 19:12
Senza titolo
A quei tempi
non valevo niente
e mi consumavo gli occhi
Mettevo il cuore
nel fango
e ci giocavo a palla
Imparai a scrivere, a leggere
e a tacere
In questi tempi invece
non valgo niente (talvolta)
ma ora so dove
ho messo il cuore
e mi si riempie di canzoni.
María Saucedo

Estella
27-April-2018, 18:00
La donna mancina

Lei saliva con altri da una stazione del metro
mangiava con altri a una tavola calda
aspettava con altri in una lavanderia
ma una volta l'ho vista da sola
davanti a un giornale murale

Usciva con altri da un grattacielo d'uffici
si pigiava con altri ad una bancarella
era seduta con altri presso un campo-giochi di sabbia
ma una volta l'ho vista dalla finestra
giocare a scacchi da sola

Era sdraiata con altri su un prato del parco
rideva con altri in un labirinto di specchi
gridava con altri sull'ottovolante
e poi sola la vidi soltanto
camminare nei miei desideri

Ma oggi nella mia casa aperta:
la cornetta era girata dall'altra parte
la matita era a sinistra dell'agenda
a sinistra la tazza del tè
e il manico pure a sinistra
e vicino la mela sbucciata in senso inverso
(e non finita di sbucciare)
le tende raccolte a sinistra
e la chiave della porta di casa
nella tasca sinistra della mia giacca
Ti sei tradita, o mancina!
O era per lasciarmi un messaggio?

Vederti in un continente straniero io vorrei
perche' finalmente in mezzo agli altri ti vedrei sola
e tu fra mille altri vedresti me
e finalmente ci verremmo incontro.

Peter Handke

Andrea
02-May-2018, 15:48
So che stai leggendo questa poesia
tardi, prima di lasciare il tuo ufficio
che ha una sola intensa luce gialla e una finestra che rabbuia
nella spossatezza dell’edificio dissolto nella quiete
quando l’ora di punta è da molto passata. So che stai leggendo
questa poesia in piedi, in una libreria lontana dall’oceano,
in un giorno grigio all’inizio della primavera,
languidi fiocchi di polline mulinano
attraverso gli immensi spazi delle pianure intorno a te.
So che stai leggendo questa poesia
in una stanza in cui è accaduto troppo per poterlo sopportare,
spirali di lenzuola ristagnano sul letto
e la valigia aperta parla di fuga
ma non puoi andartene ancora. So che stai leggendo questa poesia
mentre il metrò rallenta la corsa, prima di lanciarti su per le scale,
verso un amore diverso
che la vita non ti ha mai concesso.
So che stai leggendo questa poesia alla luce
della televisione, dove scorrono sussulti d’immagini mute,
mentre aspetti le ultime notizie sull’intifada.
So che stai leggendo questa poesia in una sala d’aspetto
di occhi incontrati e mai incontrati, di identità con estranei.
So che stai leggendo questa poesia sotto al neon
nella noia stanca dei giovani che sono esclusi,
che si escludono, troppo presto. So
che stai leggendo questa poesia con la tua vista incerta:
le tue lenti spesse dilatano le lettere oltre ogni significato
e tuttavia continui a leggere
perché anche l’alfabeto è prezioso.
So che stai leggendo questa poesia in cucina,
mentre riscaldi il latte, con un bambino che ti piange sulla spalla
e un libro in mano,
perché la vita è breve e anche tu hai sete.
So che stai leggendo questa poesia che non è nella tua lingua:
di alcune parole non conosci il significato, mentre altre ti fanno continuare a leggere
e io voglio sapere quali sono.
So che stai leggendo questa poesia in attesa di udire qualcosa, divisa tra amarezza e speranza,
per poi tornare ai doveri che non puoi rifiutare.
So che stai leggendo questa poesia perché non c’è altro da leggere,
qui dove sei approdata, nuda come sei.

Adrienne Rich

Enribello
15-July-2018, 09:33
CORPO DELLA DONNA


Tantalo, in fuggitiva fonte d’oro
Quevedo



Corpo della donna, torrente d’oro
dove, affondate le braccia, cogliamo
un bagliore azzurro, qualche raspo
di luce strappato a una fronda d'oro.
Corpo della donna, ampio mare d'oro,
dove, amando le mani, non sappiamo
se i seni sono onde, se sono remi
le braccia, se sono solo ali d'oro...
Corpo della donna, fonte di pianto
dove, dopo tanta luce, da tanto
tatto lieve, di Tantalo è la pena.
E nella solitudine di Dio
sentiamo due solitudini, catena
muta che àncora anime e fango in Dio.

Blas De Otero


(da Angelo fieramente umano, 1950)

https://butterflyblot.files.wordpress.com/2014/05/danae.jpg

GUSTAV KLIMT "DANAE”

Estella
07-September-2018, 18:07
L'acrobata

Ogni notte quest’agile giovane donna
Riposa fra lenzuoli
A brandelli sottili come fiocchi di neve
Finché un sogno non ne solleva il corpo
Dal letto ad ardue sfide
D’acrobazie sul filo.
Tutta la notte in equilibrio
Con destrezza da gatta sulla perigliosa fune
In una sala gigantesca
Balla delicate danze
Allo schiocco di frusta ed al ruggito
Degli ordini del suo maestro.
Dorata, avanza precisa
Attraverso quell’aria greve.
Un passo e si ferma, sospesa
Al fulcro del suo gesto
Mentre grossi pesi le cadono attorno
Ed incominciano a volteggiare.
Addestrata a tal punto, la ragazza
Para l’affondo e la minaccia
Di qualunque oscillazione;
Con un improvviso slancio e una piroetta
Chiama l’applauso, la corda luccicante
Le affonda affilata in ogni coraggioso arto.
Poi, finito il difficile esercizio, fa un inchino
E serenamente si lancia giù
attraverso il pavimento di vetro
in salvo verso casa; ma, roteando occhi allenati
un domatore di tigri ed un pagliaccio sogghignante
si accovacciano, lanciandole palle nere.
Alti carri rotolano dentro
Con tuono di leoni; tutto s’adopera
Ed avanza sgraziato
Per intrappolare questa oltraggiosa leggera regina
E sbriciolare in atomi
Le sue nove vite cosi inafferrabili.
Ma lei s’accorge dello stratagemma
Di pesi neri, palle nere e carri neri
E con un’ultima abile finta salta
Attraverso il cerchio del suo rischioso sogno
Per balzar sù seduta del tutto desta
All’arrestarsi dello squillo della sveglia.
Ora come punizione per il suo talento
Di giorno è costretta a camminare temendo
I guanti d’acciaio del traffico, terrorizzata
Dalla paura che, per dispetto, tutta
L’elaborata impalcatura del cielo sopra la sua testa
Cada alla fine fragorosamente sulla sua fortuna.

Sylvia Plath

Enribello
07-January-2019, 15:32
Fammi una fotografia seducente
che sveli il balenio della mia tristezza.
Una fotografia
che fermi il sorriso
all’angolo della rivelazione.
Fammi una fotografia
dallo specchio,mentre mi lavo
e una
quando mi avviluppo in me stessa
per diventare il mio scialle
e ancora una
quando bacio le mie mani
per perdonarmi.
Fammi una fotografia
mentre strappo le altre.

Amel Moussa


https://i.pinimg.com/236x/66/6a/91/666a916f01ae4c5b006c20c0357c18b9.jpg
foto presa dal web

Andrea
22-April-2019, 22:17
se avessi saputo
com’è fatta una cosa sicura
avrei passato
meno tempo a cadere tra
braccia che non lo erano
Rupi Kaur

Andrea
09-May-2019, 18:10
Un giorno, all’improvvisomentre ti starai pettinando, in silenzioo mentre ti infilerai una calzati verrà in mente un mio gestoe ti ritroverai a sorridere pensandomi.

Un giorno, all’improvvisopedalando veloce sotto le prime goccedi una calda pioggia di settembresentirai un odore arrivarti al nasoe risvegliare un ricordo di mestoli e tegamie mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo.




Un giorno, all’improvvisofarai qualcosa che facevo anch’ioproprio allo stesso modo in cui la facevo ioe te ne meraviglierai moltissimoperché non avresti mai pensatodi potermi somigliare così tanto.




Un giorno, all’improvvisoti guarderai il dorso delle manie con il pollice e l’indiceti pizzicherai la pelle , sollevandolae conterai il tempo che impiega a stendersipensando a quando lo facevi alle mie mani




Un giorno, all’improvvisoti ritroverai stanca, ad abbracciare un figliomi chiederai scusa per le volte che ho piantosapendo già che ti son state tutte perdonate.




E ti mancherò da fare maleMa sarò con te in ogni gestoo nel muoversi delle foglienel frusciare di un gatto nel giardinoo nelle orme di un pettirosso sulla nevecome solo l’eterna presenza di una madre lo può.

Caterina Turroni

Enribello
14-January-2020, 19:14
OMAGGIO AI MIEI FIANCHI


Questi fianchi sono fianchi larghi
hanno bisogno di spazio
in cui girarsi.
non ci stanno in piccoli
spazi meschini. questi fianchi
sono fianchi liberi.
non vogliono essere trattenuti.
questi fianchi non sono mai stati schiavi,
vanno dove vogliono andare
fanno ciò che vogliono fare.
questi fianchi sono fianchi possenti.
questi fianchi sono fianchi magici.
ho saputo che sono capaci
di fare un incantesimo a un uomo
e farlo girare come una trottola!

LUCILLE CLIFTON




https://1.bp.blogspot.com/-V8H6DGaOGIs/XhBRFD3z1nI/AAAAAAAA7pU/7e5M9l4N2twa__7UxixGl9r0LwFh62KAgCKgBGAsYHg/s320/Clifton.jpg
Fece molto scalpore negli Stati Uniti questa poesia di Lucille Clifton , pubblicata nella raccolta Donna con due teste del 1980:
una rivendicazione di femminilità e di fuga dagli stereotipi sul corpo delle donne – in particolare quelle afroamericane.

foto e testo preso dal web

Andrea
09-October-2020, 17:13
Voglio le Louboutin con il tacco a spillo



Voglio le Louboutin con il tacco a spillo e le caratteristiche suole
rosse. Le voglio sexy, le voglio alte. Le voglio con il cinturino
e le dita che spuntano così da far sfolgorare lo smalto viola
dei miei piedi. Le voglio indossare appena uscita dal negozio,
non provate a fermarmi.


A Washington voglio lasciare tutti a bocca aperta, mentre oltrepasso
la trattoria C&O. E da Nick, lo spaccio di alcolici, quelle bottiglie
di Vodka Stoli impilate nella vetrina mi chiamano,
superati i turisti vestiti da estate in dicembre, tremanti, a piedi nudi,
come se a Los Angeles non ci fosse inverno.


In quelle scarpe sono figa, figa da fermare un camion,
figa come la ragazza più bella della scuola, e ora lo so. Lo sfoggio.
Cazzo, lo ammetto. Con quelle scarpe posso fare la difficile,
non accontentarmi di un perdente qualunque. Non bere per dimenticare,
buttare giù Stoli da Chez Jay,
far sfolgorare le suole scarlatte quando m’inginocchio.


Le indosserò come la mia stessa carne, come zoccoli, come il peccato.
Manterrò i loro segreti, non spiffererò dove sono state.
Meglio quelle scarpe con le suole scandalose
che tu con le tue.


Alexis Rhone Fancher

Enribello
08-March-2021, 10:44
DONNA


Quanto hai dato donna:
secoli di luce
che non hanno riflesso le coscienze
ingoiate da abissi di silenzio.
E quanto ancora:
radici per contenere la terra
velluto d’amore
una spiga per toccare il cielo
fertili semi di coraggio
per un mondo abitato dalla guerra.
E quanto ancora.
Dai tuoi occhi
albe e nebbie,
revisione del giudizio
nella speranza dei fiori.
Piccola di piccole cose
recuperate dall’infanzia
nella scrittura dei sogni.
E quanto ancora.
Foglie che coprono il pudore dell’universo
laghi generosi di acque vergini
spessore del segreto
delle profonde radici del tuo tempo.
Quanto autunno
inondando la terra
e un colore crepuscolare
nella corteccia.


CARMEN YÁÑEZ


(da Paesaggio di luna fredda, Guanda, 1998 – Traduzione di Roberta Bovaia)

https://mir-s3-cdn-cf.behance.net/projects/202/6695743.546df0697a3ad.jpg

DISEGNO DI RAHAF ALBAB preso dal web

Enribello
03-April-2021, 10:31
Sei donna di marine,
donna che apre riviere.
L’aria delle mattine
bianche è la tua aria
di sale — e sono vele
al vento, sono bandiere
spiegate a bordo l’ampie
vesti tue così chiare.

Giorgio Caproni

https://www.dhresource.com/300x300/f2/albu/g4/M00/CB/20/rBVaEFf-PDSAV5pgAAX-oazeIL0020.jpg
foto presa dal web

Enribello
22-February-2023, 22:11
Dormi in silenzio

Non fare rumore quando non ci sei

Coltivati
ma non covare pietre
i mattoni servono per costruire ponti
i giorni per tessere
il mattino per ricominciare
la carne è pesante per ancorare all’amore

Piangi, lasciati piovere, lasciati stare
Riposa, lasciati vegliare
Brinda, ci sono notti da ubriacare

Se le tue mani ti sembrano opache
dipingi le unghie di rosso

Ricorda che per sopravvivere bisogna disobbedire
Porta con te un ombrello a colori
Se non puoi vincerla, sfoggia la malinconia.

Alessandra Racca

DarkCoffee
25-February-2023, 13:41
Ricorda che per sopravvivere bisogna disobbedire
Porta con te un ombrello a colori
Se non puoi vincerla, sfoggia la malinconia.


Bella frase!

Enribello
21-August-2023, 11:04
CONSIGLIO


Sii come qualsiasi cosa
serena, libera, fedele.

Fiore che appassisce,
senza domande.
Onda che si gonfia,
per esercizio disinteressato.
Luna che avvolge ugualmente
gli amanti abbracciati
e i soldati già freddi.
Anche quest'aria notturna:
sussurro di silenzi,
piena di nascite e petali.
O la pietra immobile
che conserva il suo lento destino.
E la nuvola, leggera e bella
che vive senza essere mai.
La cicala che brucia nella sua musica,
il cammello che mastica la sua lunga solitudine,
l'uccello che cerca la fine del mondo,
il bue che va innocente verso il macello.
Sii come qualsiasi cosa
serena, libera, fedele.
Non come il resto degli uomini.


CECILIA MEIRELES


(da Mare assoluto, 1945)