nottibianche
25-January-2021, 08:01
Lo sto consigliando ovunque.Uno dei filmpiù belli visti ultimamente.
Del regista Florian Henckel von Donnersmarck
Dresda,1937,Kurt è un bambino che va con la giovane e affascinante zia Ellie a vedere una mostra d’arte moderna. Ma la guida condanna quella forma d’arte, non piegata al servizio della nazione… Siamo in pieno Terzo Reich, e le conseguenze sulle persone saranno ancora più dure e violente come scoprirà presto il piccolo Kurt. Poi dopo la guerra il Paese viene diviso in due: arriverà il comunismo nella Germania Est, ma la concezione del Potere sull’arte e sulla libertà non sarà così diversa. Nel frattempo quel bambino, con il precoce talento per il disegno e la passione per l’arte, è diventato un ragazzo che cerca la sua strada. L’incontro con un’altra Elisabeth/Ellie gli fa scoprire un’altra dimensione del vero: l’amore. Ma significa anche conoscere suo padre, l’ambiguo e duro professor Seeband – ex medico nazista, riuscito a riciclarsi con il nuovo regime – che nasconde più di un segreto e che fa di tutto per allontanare la figlia da lui. Infine, ci sarà una terza stagione nella vita di Kurt nella Germania occidentale, dove la libertà non sarà sinonimo di facilità nella ricerca del suo posto nel mondo. Come artista, che deve cercare la sua personale forma espressiva (ben oltre mode e conformismi). Ovvero come uomo, perché l’arte è la sua via alla bellezza e alla verità.
Al cuore di questa opera c'è anche il rapporto tra arte e verità (sia nazisti che comunisti condannavano appunto l’arte moderna e “libera” e ne reclamavano una “utile” al Potere), con una “repressione” delle idee e dei talenti che esaspera il desiderio di espressione e di libertà. Ma che troverà la sua definitiva e sorprendente strada grazie all’insegnamento di un improbabile maestro: uno scorbutico professore universitario che spinge Kurt (interpretato dall’intenso Tom Schilling a non ripercorrere sentieri già battuti ma a trovare la propria strada mettendo sé stesso nelle proprie opere. Nonché a vivere la bellezza di ogni imprevedibile istante, anche nei momenti più dolorosi. Tanti i picchi emotivi fortissimi – grazie anche alla bellissima colonna sonora firmata da Max Richter di un melodramma contemporaneo che, pur non esente da difetti (alcuni brevissimi episodi spezzano un po’ l’azione), si rivela capace di appassionare fino alla fine. E perfino di commuovere nel bellissimo, memorabile finale.]5687
Del regista Florian Henckel von Donnersmarck
Dresda,1937,Kurt è un bambino che va con la giovane e affascinante zia Ellie a vedere una mostra d’arte moderna. Ma la guida condanna quella forma d’arte, non piegata al servizio della nazione… Siamo in pieno Terzo Reich, e le conseguenze sulle persone saranno ancora più dure e violente come scoprirà presto il piccolo Kurt. Poi dopo la guerra il Paese viene diviso in due: arriverà il comunismo nella Germania Est, ma la concezione del Potere sull’arte e sulla libertà non sarà così diversa. Nel frattempo quel bambino, con il precoce talento per il disegno e la passione per l’arte, è diventato un ragazzo che cerca la sua strada. L’incontro con un’altra Elisabeth/Ellie gli fa scoprire un’altra dimensione del vero: l’amore. Ma significa anche conoscere suo padre, l’ambiguo e duro professor Seeband – ex medico nazista, riuscito a riciclarsi con il nuovo regime – che nasconde più di un segreto e che fa di tutto per allontanare la figlia da lui. Infine, ci sarà una terza stagione nella vita di Kurt nella Germania occidentale, dove la libertà non sarà sinonimo di facilità nella ricerca del suo posto nel mondo. Come artista, che deve cercare la sua personale forma espressiva (ben oltre mode e conformismi). Ovvero come uomo, perché l’arte è la sua via alla bellezza e alla verità.
Al cuore di questa opera c'è anche il rapporto tra arte e verità (sia nazisti che comunisti condannavano appunto l’arte moderna e “libera” e ne reclamavano una “utile” al Potere), con una “repressione” delle idee e dei talenti che esaspera il desiderio di espressione e di libertà. Ma che troverà la sua definitiva e sorprendente strada grazie all’insegnamento di un improbabile maestro: uno scorbutico professore universitario che spinge Kurt (interpretato dall’intenso Tom Schilling a non ripercorrere sentieri già battuti ma a trovare la propria strada mettendo sé stesso nelle proprie opere. Nonché a vivere la bellezza di ogni imprevedibile istante, anche nei momenti più dolorosi. Tanti i picchi emotivi fortissimi – grazie anche alla bellissima colonna sonora firmata da Max Richter di un melodramma contemporaneo che, pur non esente da difetti (alcuni brevissimi episodi spezzano un po’ l’azione), si rivela capace di appassionare fino alla fine. E perfino di commuovere nel bellissimo, memorabile finale.]5687