Enribello
21-December-2020, 18:55
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In una New York frenetica e nevrotica come nei migliori film di Woody Allen, Barry Cohen, manager di un fondo speculativo, conduce una perfetta vita da multimilionario, completamente distaccato dalla realtà.
Ma la diagnosi di autismo del figlio fa scricchiolare il suo matrimonio, e un'indagine sulle sue operazioni finanziarie peggiora la situazione.
Dopo una cena fallimentare a casa di amici, Barry, ubriaco, abbandona New York a bordo di un autobus Greyhound, con l'idea di ricongiungersi alla sua fidanzata del college.
Davanti al finestrino scorre l'America che sta per eleggere Donald Trump, un Paese dove è sempre più profondo il divario tra la gente comune e quell'1% di ultraricchi cui appartiene lo stesso Barry.
Dal web
L’idea di girare gli Stati Uniti con i Greyhound era venuta anche a me quando ero “on the road” nell’animo…forse e’ questo che mi ha attratto di questo romanzo .
Le similitudini finiscono qui anche perche’ il protagonista e’ un miliardario con la passione per gli orologi di lusso. ;)
Romanzo a due voci ( da una parte Barry dall’altra sua moglie Seema) ,
Tra motel di frontiera e bar di quart’ordine seguiamo Barry per le strade ” dell’altra America” alla disperata ricerca di se e di un normalita’ che sembra negata.
.Attraversera ’un paese diviso e pieno di contraddizioni, toccando con mano una realta’ lontanissima da lui , passando da un equivoco all’altro e facendo tanti incontri.
Il bello e’ che tutti questi personaggi , lui compreso, non sono mai del tutto positivi o negativi .
Si sorride ovviamente ma ci sono anche pagine di dolore, soprattutto legate al figlio autistico. Come si trovera’ crescendo nella competitiva e cinica societa’americana?
Diversi i temi trattati non ultimo quello legato alle logiche della finanza e ai problemi delle minoranze.
Sullo sfondo l’ascesa di Trump alla vigilia delle elezioni. Che lui osteggia essendo si un repubblicano, ma moderato. (Siamo nel 2016).
Concludendo non mi ha folgorato, ma tutto sommato la lettura e’ stata piacevole.
Sicuramente questo giovane scrittore americano e’ da tenere d’occhio.
Se cliccate sul link trovate un’intervista simpatica con l’autore.
http://www.tegamini.it/2019/06/14/destinazione-america-unintervista-a-gary-shteyngart/
In una New York frenetica e nevrotica come nei migliori film di Woody Allen, Barry Cohen, manager di un fondo speculativo, conduce una perfetta vita da multimilionario, completamente distaccato dalla realtà.
Ma la diagnosi di autismo del figlio fa scricchiolare il suo matrimonio, e un'indagine sulle sue operazioni finanziarie peggiora la situazione.
Dopo una cena fallimentare a casa di amici, Barry, ubriaco, abbandona New York a bordo di un autobus Greyhound, con l'idea di ricongiungersi alla sua fidanzata del college.
Davanti al finestrino scorre l'America che sta per eleggere Donald Trump, un Paese dove è sempre più profondo il divario tra la gente comune e quell'1% di ultraricchi cui appartiene lo stesso Barry.
Dal web
L’idea di girare gli Stati Uniti con i Greyhound era venuta anche a me quando ero “on the road” nell’animo…forse e’ questo che mi ha attratto di questo romanzo .
Le similitudini finiscono qui anche perche’ il protagonista e’ un miliardario con la passione per gli orologi di lusso. ;)
Romanzo a due voci ( da una parte Barry dall’altra sua moglie Seema) ,
Tra motel di frontiera e bar di quart’ordine seguiamo Barry per le strade ” dell’altra America” alla disperata ricerca di se e di un normalita’ che sembra negata.
.Attraversera ’un paese diviso e pieno di contraddizioni, toccando con mano una realta’ lontanissima da lui , passando da un equivoco all’altro e facendo tanti incontri.
Il bello e’ che tutti questi personaggi , lui compreso, non sono mai del tutto positivi o negativi .
Si sorride ovviamente ma ci sono anche pagine di dolore, soprattutto legate al figlio autistico. Come si trovera’ crescendo nella competitiva e cinica societa’americana?
Diversi i temi trattati non ultimo quello legato alle logiche della finanza e ai problemi delle minoranze.
Sullo sfondo l’ascesa di Trump alla vigilia delle elezioni. Che lui osteggia essendo si un repubblicano, ma moderato. (Siamo nel 2016).
Concludendo non mi ha folgorato, ma tutto sommato la lettura e’ stata piacevole.
Sicuramente questo giovane scrittore americano e’ da tenere d’occhio.
Se cliccate sul link trovate un’intervista simpatica con l’autore.
http://www.tegamini.it/2019/06/14/destinazione-america-unintervista-a-gary-shteyngart/