Mauro
27-November-2020, 23:49
5676
Speravo che leggere un libro su un argomento per me affascinante come la Guerra Fredda scritto da uno che quegli anni li ha vissuti da protagonista (fra l'86 e l'89 è stato ambasciatore prima presso la NATO e poi a Mosca) mi potesse fornire un punto di vista privilegiato su alcuni aspetti del periodo come la fine dell'URSS, magari il tutto condito da aneddoti personali inediti.
Purtroppo invece il libro è molto fedele al suo titolo (e molto meno al sottotitolo) ed è una breve cronistoria dei fatti salienti del periodo che va dal 1945 al 1989 attraverso i quali l'autore mostra spesso un apprezzamento quasi nostalgico per la stabilità socio-politica che, a suo dire, ha contraddistinto i governi nazionali e le istituzioni sovranazionali in quegli anni. Peccato che, pur essendosi giustamente ricordato di sottolineare che la stabilità al di là della cortina di ferro è stata spesso mantenuta con i carri armati nelle strade, si sia dimenticato di menzionare tutto ciò che di poco stabile e molto stigmatizzabile è accaduto in Sud e Centro America dove gli Stati Uniti non inviavano carri armati ma consulenti militari e fiumi di dollari per ristabilire l'ordine democratico affidandolo a personaggi come Pinochet.
Lettura non consigliata.
Speravo che leggere un libro su un argomento per me affascinante come la Guerra Fredda scritto da uno che quegli anni li ha vissuti da protagonista (fra l'86 e l'89 è stato ambasciatore prima presso la NATO e poi a Mosca) mi potesse fornire un punto di vista privilegiato su alcuni aspetti del periodo come la fine dell'URSS, magari il tutto condito da aneddoti personali inediti.
Purtroppo invece il libro è molto fedele al suo titolo (e molto meno al sottotitolo) ed è una breve cronistoria dei fatti salienti del periodo che va dal 1945 al 1989 attraverso i quali l'autore mostra spesso un apprezzamento quasi nostalgico per la stabilità socio-politica che, a suo dire, ha contraddistinto i governi nazionali e le istituzioni sovranazionali in quegli anni. Peccato che, pur essendosi giustamente ricordato di sottolineare che la stabilità al di là della cortina di ferro è stata spesso mantenuta con i carri armati nelle strade, si sia dimenticato di menzionare tutto ciò che di poco stabile e molto stigmatizzabile è accaduto in Sud e Centro America dove gli Stati Uniti non inviavano carri armati ma consulenti militari e fiumi di dollari per ristabilire l'ordine democratico affidandolo a personaggi come Pinochet.
Lettura non consigliata.