galloway
22-November-2011, 16:40
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L’autorevole quotidiano inglese The Guardian (http://www.guardian.co.uk/books/booksblog/2011/nov/02/world-book-map) l’ha definito un sito web pericoloso. In effetti visitare questo posto crea dipendenza, specialmente in chi non solo ama i libri, ma li legge, li scrive e li ama “vivendoli” da dentro. E come si “vive dentro” un libro? Non tutti lo sanno ed è bene che si sappia in giro che i libri ormai stanno cambiando pelle. Non sono soltanto cartacei, come lo sono stati per secoli, ma sono diventati anche elettronici, digitali, dinamici, sensibili a uscite esterne, fino ad abitare nelle “nuvole”. Un autorevole scrittore ed opinionista come Marcello Veneziani (http://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Veneziani), proprio pochi giorni fa, in un articolo (http://www.ilgiornale.it/cultura/non_dobbiamo_vivere_testi_nuvole_i_libri_aguzzano_ sensi/21-11-2011/articolo-id=558007-page=0-comments=1) ha sostenuto che lui non ama avere i libri sulle “nuvole”. Alludeva al così detto"cloud computing" (http://it.wikipedia.org/wiki/Cloud_computing) dicendo che i libri sono creature reali, fisiche, devono essere toccati, lisciati, accarezzati, quindi letti e collezionati. Non possono alloggiare tre le “nuvole” e ad essi rivolgersi come in un “padre nostro che sei nei cieli” ... (unideadivita.blogspot (http://unideadivita.blogspot.com/2011/11/in-cerca-del-libro-nostro-che-sei-nei.html))
L’autorevole quotidiano inglese The Guardian (http://www.guardian.co.uk/books/booksblog/2011/nov/02/world-book-map) l’ha definito un sito web pericoloso. In effetti visitare questo posto crea dipendenza, specialmente in chi non solo ama i libri, ma li legge, li scrive e li ama “vivendoli” da dentro. E come si “vive dentro” un libro? Non tutti lo sanno ed è bene che si sappia in giro che i libri ormai stanno cambiando pelle. Non sono soltanto cartacei, come lo sono stati per secoli, ma sono diventati anche elettronici, digitali, dinamici, sensibili a uscite esterne, fino ad abitare nelle “nuvole”. Un autorevole scrittore ed opinionista come Marcello Veneziani (http://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Veneziani), proprio pochi giorni fa, in un articolo (http://www.ilgiornale.it/cultura/non_dobbiamo_vivere_testi_nuvole_i_libri_aguzzano_ sensi/21-11-2011/articolo-id=558007-page=0-comments=1) ha sostenuto che lui non ama avere i libri sulle “nuvole”. Alludeva al così detto"cloud computing" (http://it.wikipedia.org/wiki/Cloud_computing) dicendo che i libri sono creature reali, fisiche, devono essere toccati, lisciati, accarezzati, quindi letti e collezionati. Non possono alloggiare tre le “nuvole” e ad essi rivolgersi come in un “padre nostro che sei nei cieli” ... (unideadivita.blogspot (http://unideadivita.blogspot.com/2011/11/in-cerca-del-libro-nostro-che-sei-nei.html))