kaipirissima
01-March-2020, 18:14
Regia di Bong Joon-ho.
con Song Kang-ho, Lee Sun-kyun, Yeo-jeong Jo, Choi Woo-Sik, Park So-dam, Hyae Jin Chang.
Titolo originale: Parasite.
Drammatico, - Corea del sud, 2019, durata 132 minuti.
Trama
Una famiglia coreana sopravvive in un appartamento-cantina svolgendo umili lavori. Nonostante il disagio appare però unita e solidale al suo interno, ne è la prova quando un amico di studi procura a Ki-woo un lavoro come insegnante-ripetizioni d'inglese presso una facoltosa famiglia.
Lentamente, con scaltrezza, la famiglia migliora la sua condizione, ma ad un tratto tutto è da riscrivere.
Un bel film che sinceramente non credevo mi avrebbe portato quasi a litigare con degli amici per le diverse interpretazioni che abbiamo dato alla vicenda. Una storia che per chi non è abituato ai film coreani / asiatici può risultare surreale.
Quello che davvero ci ha diviso è stata la visione/interpretazione delle cause che hanno mosso quegli eventi e ne è uscita un'interessante discussione.
Questo a mio parere vale il film, anche se già da solo se la cava niente male.
Per non spoilerare fatti e vicende vi parlerò della casa dei ricchi, la loro villa di design, o meglio il loro salotto vista giardino, favoloso. La fotografia credo sia eccezionale, perché il giardino è fantastico.
Un' altra cosa che potrei dirvi di geniale del film, e non credo sia uno spoiler, è che i poveri puzzano esattamente come i fiori profumano, come l'acqua è bagnata e il sole scalda, insomma, è un fatto naturale, eppure cosa c'è di naturale nella povertà? Questa è la cosa che mi è piaciuta di più, e che più mi ha dato da pensare quando insieme agli amici tracciavamo una linea morale al film.
Consigliato? Of course.
Sei nominations, quattro statuette: Miglior film, miglior film internazionale, migliore regia, migliore sceneggiatura originale.
con Song Kang-ho, Lee Sun-kyun, Yeo-jeong Jo, Choi Woo-Sik, Park So-dam, Hyae Jin Chang.
Titolo originale: Parasite.
Drammatico, - Corea del sud, 2019, durata 132 minuti.
Trama
Una famiglia coreana sopravvive in un appartamento-cantina svolgendo umili lavori. Nonostante il disagio appare però unita e solidale al suo interno, ne è la prova quando un amico di studi procura a Ki-woo un lavoro come insegnante-ripetizioni d'inglese presso una facoltosa famiglia.
Lentamente, con scaltrezza, la famiglia migliora la sua condizione, ma ad un tratto tutto è da riscrivere.
Un bel film che sinceramente non credevo mi avrebbe portato quasi a litigare con degli amici per le diverse interpretazioni che abbiamo dato alla vicenda. Una storia che per chi non è abituato ai film coreani / asiatici può risultare surreale.
Quello che davvero ci ha diviso è stata la visione/interpretazione delle cause che hanno mosso quegli eventi e ne è uscita un'interessante discussione.
Questo a mio parere vale il film, anche se già da solo se la cava niente male.
Per non spoilerare fatti e vicende vi parlerò della casa dei ricchi, la loro villa di design, o meglio il loro salotto vista giardino, favoloso. La fotografia credo sia eccezionale, perché il giardino è fantastico.
Un' altra cosa che potrei dirvi di geniale del film, e non credo sia uno spoiler, è che i poveri puzzano esattamente come i fiori profumano, come l'acqua è bagnata e il sole scalda, insomma, è un fatto naturale, eppure cosa c'è di naturale nella povertà? Questa è la cosa che mi è piaciuta di più, e che più mi ha dato da pensare quando insieme agli amici tracciavamo una linea morale al film.
Consigliato? Of course.
Sei nominations, quattro statuette: Miglior film, miglior film internazionale, migliore regia, migliore sceneggiatura originale.