Enribello
08-October-2019, 15:54
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Nell'agosto del 1969, 50 anni fa, mezzo milione di persone – fradice di pioggia e immerse nel fango fino alle ginocchia – si riunirono nel campo di un allevatore, nella parte nord dello Stato di New York, per partecipare a quello che è ormai noto come l'evento musicale più importante e irripetibile di sempre: una pietra miliare che ha definito una generazione.
Woodstock è stato l'espressione più alta dei valori hippie e della controcultura giovanile.
Con il senno di poi, è stato anche il suo anarchico canto del cigno.
Questa è la guida definitiva a quei "tre giorni di pace e musica".
Dal web
Libro elegante , da collezione.Pubblicato in occasione del 50° anniversario e con la prefazione di Martin Scorsese, racconta in ordine cronologico non solo il festival e gli artisti che vi suonarono ma anche il contesto culturale, i preparativi, quello che avveniva sotto il palco .Gli autori Mike Evans e Paul Kingsbury ci regalano tanti aneddoti e storie dal backstage. Prendendo in considerazione anche l'eredità del festival, cinquanta anni dopo, con nuove interviste aggiornate e le parole di chi c’era, musicisti, manager, fan, fotografi .
Ed anche di chi lo manco’ per vari motivi ( es.gli Iron Butterfly trovarono l’unica strada bloccata da migliaia di auto)
Pete Townshend ( the Who) pensava che "tutta l'America fosse impazzita”
Tante le belle fotografie, alcune inedite,su carta platinata di grandi dimensioni …
la rivista britannica Q Magazine ha scritto:
”La qualita’ di questo volume e’ stupefacente.Un grande libro per ricordare un evento irripetibile con un afflusso inaspettato di giovani.”
Forse la rigogliosa natura del paesaggio intorno a Woodstock favorì la migliore riuscita di quei tre giorni di musica che, nel bel mezzo della guerra del Vietnam, ebbero più efficacia delle bombe al napalm, delle dichiarazioni diplomatiche, delle strategie politico-militari e dei tanti interventi dei mass-media per scuotere l'opinione pubblica americana. Una delle immagini che associo al film ( grazie ad esso Woodstock e’ diventato un mito senza tempo) e’ legato a Richie Evans che il 15 agosto 1969 alle 17,00 sale sul palco con la sua chitarra acustica aprendo il festival con l'indimenticabile "Freedom".
Seguirono poi Creedence Clearwater Revival, Joe Cocker, Joan Baez, The Who, Santana, Crosby Stills Nash & Young, Janis Joplin, Jimi Hendrix e molti altri.
Certo poi ci fu pure lo sballo, gli acidi ,il fango dovuto a delle forti pioggie.
Eppure quei tre giorni con le persone che ballavano nude sotto la pioggia celebrando un momento di liberta' e condivisione, furono l’apogeo di un movimento di pace, di amore e di musica.
"Avete dimostrato al mondo che quasi mezzo milione di persone si possono riunire per tre giorni di musica e divertimento, senza che nient'altro accada"
Cosi disse Max Yasgur che accetto' di affittare 600 acri del suo terreno per l'evento
Qualcuno ha scritto:
"Woodstock è diventato ben presto un simbolo, di pace, amore, libertà e musica, che ancora oggi conquista la fantasia delle giovani generazioni."
Io lo spero.
Nell'agosto del 1969, 50 anni fa, mezzo milione di persone – fradice di pioggia e immerse nel fango fino alle ginocchia – si riunirono nel campo di un allevatore, nella parte nord dello Stato di New York, per partecipare a quello che è ormai noto come l'evento musicale più importante e irripetibile di sempre: una pietra miliare che ha definito una generazione.
Woodstock è stato l'espressione più alta dei valori hippie e della controcultura giovanile.
Con il senno di poi, è stato anche il suo anarchico canto del cigno.
Questa è la guida definitiva a quei "tre giorni di pace e musica".
Dal web
Libro elegante , da collezione.Pubblicato in occasione del 50° anniversario e con la prefazione di Martin Scorsese, racconta in ordine cronologico non solo il festival e gli artisti che vi suonarono ma anche il contesto culturale, i preparativi, quello che avveniva sotto il palco .Gli autori Mike Evans e Paul Kingsbury ci regalano tanti aneddoti e storie dal backstage. Prendendo in considerazione anche l'eredità del festival, cinquanta anni dopo, con nuove interviste aggiornate e le parole di chi c’era, musicisti, manager, fan, fotografi .
Ed anche di chi lo manco’ per vari motivi ( es.gli Iron Butterfly trovarono l’unica strada bloccata da migliaia di auto)
Pete Townshend ( the Who) pensava che "tutta l'America fosse impazzita”
Tante le belle fotografie, alcune inedite,su carta platinata di grandi dimensioni …
la rivista britannica Q Magazine ha scritto:
”La qualita’ di questo volume e’ stupefacente.Un grande libro per ricordare un evento irripetibile con un afflusso inaspettato di giovani.”
Forse la rigogliosa natura del paesaggio intorno a Woodstock favorì la migliore riuscita di quei tre giorni di musica che, nel bel mezzo della guerra del Vietnam, ebbero più efficacia delle bombe al napalm, delle dichiarazioni diplomatiche, delle strategie politico-militari e dei tanti interventi dei mass-media per scuotere l'opinione pubblica americana. Una delle immagini che associo al film ( grazie ad esso Woodstock e’ diventato un mito senza tempo) e’ legato a Richie Evans che il 15 agosto 1969 alle 17,00 sale sul palco con la sua chitarra acustica aprendo il festival con l'indimenticabile "Freedom".
Seguirono poi Creedence Clearwater Revival, Joe Cocker, Joan Baez, The Who, Santana, Crosby Stills Nash & Young, Janis Joplin, Jimi Hendrix e molti altri.
Certo poi ci fu pure lo sballo, gli acidi ,il fango dovuto a delle forti pioggie.
Eppure quei tre giorni con le persone che ballavano nude sotto la pioggia celebrando un momento di liberta' e condivisione, furono l’apogeo di un movimento di pace, di amore e di musica.
"Avete dimostrato al mondo che quasi mezzo milione di persone si possono riunire per tre giorni di musica e divertimento, senza che nient'altro accada"
Cosi disse Max Yasgur che accetto' di affittare 600 acri del suo terreno per l'evento
Qualcuno ha scritto:
"Woodstock è diventato ben presto un simbolo, di pace, amore, libertà e musica, che ancora oggi conquista la fantasia delle giovani generazioni."
Io lo spero.